Viaggio a Nord-Est. (Ri)scoprire i vini del Friuli-Venezia Giulia

Durante gli incontri del gruppo di Degustatori di AIS Lombardia, lo scorso 4 febbraio la nuova sede di AIS Brescia ha ospitato un ricco excursus su questa importante regione vitivinicola italiana.

Davide Gilioli

Luigi Bortolotti e Sebastiano Baldinu, responsabili dei Degustatori di AIS Lombardia, sono andati a scovare una coppia formidabile: Gianni Ottogalli – referente regionale FVG per la Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso - e il figlio Jonathan, giovane degustatore AIS Friuli ma già enologo di una certa esperienza saranno facilitatori di questa giornata articolata nell’assaggio di 20 vini suddivisi in 5 batterie. 

Degustatori Ais Lombardia | I vini del Friuli-Venezia Giulia

Gianni apre raccontando alcuni aneddoti sulla tradizione dei bianchi macerati friulani, che hanno fatto da apripista - quando ancora queste tipologie erano poco considerate - per il recente boom dei c.d. orange wine. Jonathan riassume invece le principali caratteristiche e differenze delle 4 macro-zone che compongono la regione:

  • la zona delle Grave, composta da terreni ciottolosi che ricordano – anche nel nome – le graves del bordolese: qui si trovano vini semplici e freschi, ricchi di acidità;
  • i Colli Orientali del Friuli, nella provincia di Udine, che regalano vini di spessore, ma con uno stile più improntato sull’acidità e sulle durezze; 
  • il Collio, friuliano e goriziano (noto anche come Brda), ricco di “ponca”, un argilla fossile che dona vini rotondi, strutturati e corposi;
  • il Carso triestino, ricco di doline (profonde cavità che si sono formate per idrolisi dei suoli calcarei, secondo il fenomeno che prende appunto il nome di “carsismo”) che si alternano a terreni rocciosi, a tratti ricoperti da sottili strati rossastri di ferro, che dona vini taglienti e minerali.

Le batterie sono quindi state formate per ricreare parte di questa diversità: la prima è dedicata ai bianchi del Collio, la cui caratteristica principale è quella dell’utilizzo di uvaggi tra vari vitigni (friulano, ribolla, chardonnay, sauvignon blanc, malvasia, picolit, pinot bianco) per combinarne armoniosamente le diverse caratteristiche e ottenere vini equilibrati e potenti, incentrati su note floreali e di frutta gialla; la seconda è invece incentrata sulla vitovska, vitigno principe del Carso triestino dove riesce a resistere in condizioni estreme (vento, siccità e terreni poverissimi) offrendo, di contro, vini altrettanto difficili: taglienti in bocca per la loro acidità citrina e caratterizzati al naso da sentori iodati, talvolta eterei, che cedono poco o nulla in termini di florealità e frutto. 

Degustatori AIS Lombardia | I vini del Friuli-Venezia Giulia

La terza batteria è dedicata ai bianchi macerati, dove ribolla gialla e malvasia regalano note di erbe aromatiche, resine e smalti, con assaggi caratterizzati da percezioni tanniche spiazzanti per chi non è avvezzo alla tipologia, ma che i nostri Degustatori hanno imparato ad apprezzare nel corso delle loro precedenti esperienze formative.

Chiudono infine due batterie dedicate a due vitigni rossi molto significativi dei Colli Orientali del Friuli: lo schioppettino - particolarmente performante nella zona di Prepotto e caratterizzato da un’inconfondibile speziatura di pepe nero - così chiamato perché svolge una malolattica lentissima, che si protrae fino a primavera inoltrata, “schioppettando” durante tutto l’inverno e il pignolo, vitigno salvato dall’estinzione nelle vigne dell’abbazia di Rosazzo, che dà origine a rossi di grande corpo e tannini poderosi, per i quali necessita di lunghissimi affinamenti in legno e in bottiglia.

Venti prodotti eccellenti che hanno fornito ai Degustatori lombardi un ampio spettro di sensazioni ed espressioni territoriali anche molto diverse fra loro, indice delle mille sfaccettature di cui si compone questa regione di confine, ma anche fedele riproduzione di territori tanto estremi quanto affascinanti.

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