Dal Bicchiere alla Vigna

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21 novembre 2009

Dal Bicchiere alla Vigna

Dopo Nebbiolo Grapes - in perfetta linea di continuità con la politica dei grandi eventi - il Consorzio Vini Valtellina si è ripresentato nell’affascinante cornice dei Bagni Nuovi di Bormio con un altro appuntamento destinato a segnare l’inizio di un percorso alla ricerca della qualità assoluta per i grandi rossi di Valtellina.

Natale Contini

Conclusa l’epoca dello Sforzato, asso pigliatutto, ecco delinearsi con “Dal bicchiere alla vigna”, un itinerario destinato, almeno lo si spera, a lasciare un segno indelebile nel panorama non solo nazionale dei grandi vini di qualità. Si parte dal territorio come scelta ormai imprescindibile per arrivare sulle tavole della migliore ristorazione proponendo vini sempre più caratteristici, non standardizzati. A farla da padrone saranno perciò le scelte in parte già compiute in vigna con le selezioni clonali e massali del nebbiolo-chiavennasca, con le modifiche dei sistemi di allevamento (il guyot che sta prendendo il sopravvento sul classico archetto valtellinese), le potature corte, il ruolo dell’apparato fogliare, la predisposizione dei filari (dove possibile) in senso longitudinale invece del classico ritocchino. E con essi le selezioni in pianta iniziando dalla scacchiatura, la sfogliatura, la cernita accurata delle uve, etc. Chiarissimo il messaggio lanciato dai relatori e dal Presidente del Consorzio Prevostini: il futuro è racchiuso nella nostra capacità di legare quanto troviamo nel bicchiere con le peculiarità del versante retico valtellinese e del suo nobile vitigno le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Il vigneto in primo piano perciò e la cantina, sempre importante, ma non decisiva. Le tecniche enologiche, utili e indispensabili nella fase di rilancio del vino valtellinese grazie allo Sforzato, secondarie rispetto al ruolo del territorio. Il forum di Bormio ha avuto una grande importanza perché ha saputo legare la parte teorica, ottimamente svolta, dai 3 relatori (Sonia Mancini, Claudio Introini, Osvaldo Failla) a quella pratica con la degustazione anonima di 9 campioni, ottimamente guidata e interpretata da Giacomo Mojoli. Ed è proprio dall’esito della degustazione (con i vini ottimamente gestititi dai sommelier dell’Ais) che secondo me escono confermate le scelte innovative del Consorzio Vini e dei produttori. Tutti e 9 i campioni assaggiati - riferiti alle annate 2004 - 2005 e 2006 - rappresentativi delle 4 zone storiche (Sassella, Grumello Inferno e Valgella) e del Valtellina Superiore tout court, hanno espresso al meglio peculiarità e caratteristiche diverse segnate più dal territorio e dal vitigno che dalle pratiche di cantina. Alcuni vini esprimevano meglio di altri l’impronta della zona, altri segnalavano una ricerca della massima qualità e della gradevolezza olfattiva e gustativa, nessuno era in ogni caso uguale all’altro. E ciò è veramente molto importante perché sarà questa la carta vincente del futuro: nel bicchiere la storia, il territorio, la fatica dell’uomo e i suoi sacrifici. La nobiltà di un grande vitigno e di un territorio unico che sanno esprimere prodotti di altissimo livello diversi e mai banali. E’ una scommessa che la Valtellina ha tutte le carte in regola per poterla vincere e il Consorzio la forza e la volontà per imporre di nuovo la Valtellina enoica alla ribalta delle grandi eccellenze.

DAL BICCHIERE ALLA VIGNA, SI RIPARTE DAL VINO
di Camilla Guiggi

Nella splendida cornice del Grand Hotel Bagni Nuovi di Bormio è andato in scena “Dal bicchiere alla vigna” un evento innovativo e del tutto particolare.
Il vino come mezzo per leggere un territorio. Il vino come trait d'union tra paesaggio ed enogastronomia.

Il convegno ha avuto voce tramite l’esperienza di Osvaldo Failla (Università degli Studi Milano), Giacomo Mojoli (Università degli Studi di Scienze Gastronomiche), Sonia Mancini (Agronomo) e Claudio Introini (Presidente Fondazione Fojanini) e come tema il vino per arrivare alla terra, all’uva, al clima e al lavoro dell’uomo.

L’evento, voluto dal neo eletto direttivo del Consorzio Tutela Vini di Valtellina, ha proposto nuove visioni per il futuro enologico della Valtellina, puntando ad affermare le nuove strategie per sostenere l’identità di un prodotto che ha ormai il riconoscimento globale delle proprie qualità. Giornalisti ed operatori presenti tutti concordi nell’affermare un passo in avanti nella qualità dei vini valtellinesi,elemento che è emerso con forza sia dalla degustazione alla cieca di nove etichette rappresentative dell’intera produzione, sia dal successivo banco d’assaggio con la presenza di venti cantine associate al Consorzio.

Dopo la terza edizione di “Nebbiolo Grapes”, tenutosi il 27/28/29 marzo 2009 a Sondrio, il Nebbiolo o meglio la Chiavennasca è stata la protagonista di questa giornata. Vitigno autoctono ,presente in queste montagne da più di duecento anni,non facile,ma che attraverso l’amore dei produttori si esprime al meglio. Ogni vino è il prodotto di tanto lavoro,tutto manuale,amore e dedizione, ma soprattutto è l’espressione del territorio da cui proviene.

Dopo il forum tutti in accappatoio e costume nel Centro Termale Spa&benessere Bagni Nuovi dove si è svolta un’insolita degustazione avente come cornice le terme millenarie. L’evento ha visto presenti le aziende Ar.Pe.Pe., Balgera, Bettini, Caven, Consorzio Produttori del Vino Maroggia, Conti Sertoli Salis, Coop. Agricola Triasso e Sassella, Dirupi, Fay, I Vinautori, Le Strie, Marsetti, Negri, Nera, Nobili, Plozza, Prevostini, Rainoldi, Triacca e La Torre che hanno fatto degustare i propri vini in una location così innovativa ed esclusiva.

Un originale banco d’assaggio accompagnato da assaggi di territorio ideati dagli chef Andrea Tonola (Lanterna Verde, Villa di Chiavenna - 1 stella Michelin), Stefano Masanti (Il Cantinone, Madesimo - 1 stella Michelin) e Gabriele Santelli (Ristorante Grand Hotel Bagni Nuovi, Bormio) coordinati da Claudio Prandi. Chef che insieme ai grandi rossi valtellinesi sono stati protagonisti della cena stellata che ha concluso la giornata nel suggestivo Salone dei Balli. Grande la soddisfazione del Presidente del Consorzio - Mamete Prevostini - e di tutti i produttori per un evento che, anche alla luce del grande successo, si pensa che possa essere il primo di una lunga serie avente come tema la promozione del vino e del territorio non solo in Italia , ma anche all’estero.

Non resta che darci appuntamento al prossimo evento in Valtellina con i grandi rossi che non passano mai inosservati come gli splendidi terrazzamenti da cui hanno origine.

Santè

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