Vulcania, tutti i colori del bianco

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09 giugno 2009

Vulcania, tutti i colori del bianco

Venerdì 5 giugno a Soave si è svolto “Tutti i colori del Bianco”evento internazionale ed itinerante, organizzato dal Consorzio Tutela Vini di Soave, dedicato ai vini bianchi, italiani e non, nati da suolo di origine vulcanica...

Camilla Guiggi

I vini bianchi che si ottengono da suoli vulcanici presentano caratteristiche uniche, inimitabili e inconfondibili poiché il terreno da cui provengono imprime la propria impronta.

Programma ricco e intenso in cui si sono alternate parti teoriche e degustazioni.

La mattina è stata dedicata al convegno “Quei vulcanici vini Bianchi”, moderato da Antonio Paolini, giornalista e capo area Guida Espresso, presenti relatori importanti, tra cui il Professor Attilio Scienza, docente di Viticoltura all’Università di Milano e il Professor Vicente Sotes Ruiz, docente di Viticoltura all’Università di Madrid.

Sandro Conticelli, professore di Petrologia del Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Firenze, ha spiegato che l’Italia è un Paese ricco di vulcani. Si contano circa sessanta apparati vulcanici antichi e recenti sul suolo italiano di cui almeno cinque vulcani in attività (Etna, Stromboli, Vulcano, Campi Flegrei, Graham/Ferdinandea), tre con attività in epoca storica (Vesuvio, Ischia, Colli Albani), e molti altri quiescenti.

‹‹I vini dei vulcani –spiega il Professor Scienza-godono di una fama che ogni periodo storico ha testimoniato con citazioni importanti e sono stati oggetto di commercio per la loro ricchezza ,alcolilicità e serbevolezza. Spesso i vulcani sono vicini a faglie tettoniche importanti, e sui bordi delle faglie di norma i terreni sono molto complessi nella loro composizione chimica. Analogamente vi sono suoli che si sono formati da eruzioni vulcaniche sottomarine e che sono il risultato della mescolanza di matrici vulcaniche con depositi marini, oppure suoli formati dai ghiacciai dove sono presenti molte componenti più fini di origine vulcanica. ».



Qual è il terreno del Soave?

La zona del Soave Classico comprende la Collina del Soave, costituita da terreni di colore scuro originato da zone basaltiche più evidenti nel versante est, e la Val d’Alpone,caratterizzata da suoli originati da sedimenti alluvionali non calcarei,le colline sono costituite da rocce vulcaniche. La tessitura è limosa argillosa.

La zona del Soave che va da San Martino Buon Albergo a Roncà interessa i rilievi della Val di Mezzane e Val d’Illasi, il terreno è costituito prevalentemente da sedimenti alluvionali calcarei a tessitura limosa,argillosa e ghiaiosa. La collina di Colognola costituita da terreni di modesta pendenza che hanno origine diversa, più evidente la componente basaltica/calcarea nei versanti che guardano a ovest,quasi esclusivamente calcarei per quelli che guardano ad est. Infine,la Val Tramigna, una pianura il cui substrato è ben caratterizzato da depositi alluvionali di origine calcarea di tessitura limosa e sabbiosa.

Differenti terreni differenti i vini che si producono. Fini, eleganti con delicati sentori di fiori bianchi i vini provenienti dai terreni alluvionali /calcarei; più strutturati, intensi e soavemente speziati quelli provenienti dai terreni tufacei. Ma la distinzione non è sempre così netta perché il tutto è mediato dalla mano dell’uomo che interpreta il territorio.



Tre i momenti di degustazione.Alle 14.30 ospiti della Cantina Balestri Valda “Il Soave in bianco e nero”dal bianco dei suoli calcarei al nero dei suoli vulcanici, le diverse espressioni dei Soave di Mezzane, Colognola e Soave.

Alle 16.00 “Il Soave tra tufi e basalti”avvenuta sul punto panoramico di Monte Castellaro, per apprezzare le differenze del suolo vulcanico di Monforte da quello di Montecchia e Roncà.



La giornata si è conclusa in una grotta dell’Azienda Fattori con una degustazione finale dal titolo “Quei vulcanici vini bianchi”, durante la quale sono state presentate quindici grandi etichette, tutte accomunate dall’origine vulcanica dei suoli di provenienza. Soave, Monti Lessini e Colli Euganei per il Veneto, Val di Cembra,Frascati,Campi Flegrei, Etna, Gallura e Pantelleria per il resto dell’Italia, oltre a prestigiose etichette in rappresentanza di Grecia, Spagna e Germania. La degustazione è stata guidata dal giornalista Gianni Fabrizio. Un’affascinante immersione nel variegato universo di produttori che da anni interpretano questi particolari terroir vulcanici, capaci di far risaltare nei loro vini le caratteristiche di mineralità e delle complesse sensazioni derivanti da basalti, tufi, graniti e porfidi.



Alla fine l’Azienda Fattori ha ospitato un buffet con i prodotti tipici della zona e un’esibizione dei trombini della Lessinia Cimbra, musica e fuochi d’artificio per simulare il risveglio del vulcano.



Santè

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