Workshop lambrusco

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19 marzo 2008

Workshop lambrusco

Si è svolta presso la Fiera Millenaria di Gonzaga (MN) un'interessante tavola rotonda dedicata al lambrusco...

Davide Bonassi

Lo scorso sabato 01 marzo presso la Fiera Millenaria di Gonzaga (MN) si è tenuto un interessante workshop dedicato al lambrusco, ad aprire una due giorni dedicata a questo vino e alle specialità gastronomiche mantovane e più in generale dello Stivale.

Ad aprire i lavori l'Assessore all'Agricoltura della Provincia di Mantova, Maurizio Castelli, che sinteticamente fa il punto della situzione sulla produzione di Lambrusco nel mantovano, qualitativamente interessante seppur quantitativamente inferiore rispetto a quanto prodotto in terre storicamente da Lambrusco quali quelle modenesi e reggiane. Di peso soprattutto nella zona dell'oltrepo mantovano il sistema delle cantine sociali che con 120.000 quintali di uve conferite producono qualcosa come 98.000 hl di lambrusco di cui a DOC, per cantina, da un minimo dell'11% ad un massimo del 37%. Il valore della produzione si attesta attorno ai 6-8 milioni di Euro, con un numero di soci conferitori pari a 760 e 800 ha di vigneti. Da segnalare come ben il 60% dei conduttori abbia più di 60 anni, con un evidente problema di subentro da parte di una nuova generazione di coltivatori necessario per garantire la continuità dei vigneti. Si fa inoltre notare come in altre zone viticole si stia assistendo ad una spinta alla aggregazione tra cantine sociali: si veda, ad esempio, la joint-venture Broni-Casteggio che ha dato vita ad una entità da più di 920 conferitori, 320.000 q.li di uva conferita da cui si ricavano circa 250.000 hl di vino; o altre esperienze già realizzate in Emilia-Romagna o in fase di gestazione in Piemonte. Il mercato richiede grandi produzioni nel momento in cui si voglio aggredire i mercati dei paesi ad elevato reddito oppure produzioni di nicchia se si opta per un mercato di prossimità, legato a turismo e valorizzazione del territorio rurale. Si tratta comunque di una distinzione non assolutamente rigida, che lascia aperte possibilità di export anche a prodotti di nicchia purchè i produttori comprendano l'importanza di associarsi, di fare fronte comune.

Interessante l'intervento incentrato sul Grappello Ruberti di Lucio Brancadoro, del Dipartimento Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria di Milano. Attualmente considerato sinonimo di Lambrusco Viadanese,non risulta iscritto al Catalogo Nazionale come varietà di per se. Già Dalmasso nel lontano 1939 ne parlava come un vitigno distinto rispetto al Lambrusco Viadanese. Nell'immediato dopoguerra si ebbe la regressione del vitigno, fino alla sua quasi scomparsa, o meglio confusione con il Viadanese. Con l'odierna attività sperimentale, che ha isolato due cloni il GR26 e il GR24 che si stanno contendono la partita, si stà tentando di ridare una dignità propria, distinta, a questa varietà tradizionalmente diffusa tra Mantova e Cremona, soprattutto nell'areale di Quistello (http://www.fieramillenaria.it/brancadoro.pdf).

Il noto giornalista Paolo Massobrio sottolinea nel suo intervento come il momento attuale sia propizio al Lambrusco. Per dire che è un gran vino però bisogna crederci fino in fondo. Il lambrusco rimanda ad una identità territoriale forte e a questa si deve legare senza se e senza ma. Contro quelli che ritengo che i grandi vini siano quelli che costano tanto, forse il lambrusco propone una grandezza che risiede nel fatto che il vino grande è poi quello che alla fine si beve. Non ultimo l'imbattibile rapporto qualità-prezzo che lo spinge a dire che il lambrusco è forse addirittura sottoprezzato.

Con l'intervento di Mentore Bernini, dottore agronomo, il convegno tocca l'argomento degli interventi in vigna volti a migliorare la qualità dei vini prodotti, salvaguardando al contempo la salubrità dell'ambiente, la salute degli operatori e dei consumatori attraverso la riduzione del ricorso ai fitofarmaci. Grazie all'introduzione di tecniche innovative di difesa integrata le aziende vinicole posso inoltre migliorare la propria redditività aziendale (http://www.fieramillenaria.it/bernini.pdf).

A chiudere i lavori Riccardo Pastore, dell'Agriprojects, il quale propone alla platea un analisi dei trends di mercato in atto. Innanzitutto da sottolineare il favorevole biennio appena trascorso per l'export dei vini italiani, con i vini compresi tra 5-7 euro franco cantina a giocare il ruolo di cavalli da tiro. Partendo dallo sbalorditivo dato secondo il quale una bottiglia su tre si beve in un paese diverso da quello di produzione si comprende immediatamente la crucialità dell'export nell'attuale mercato del vino. In questo senso un vino come il lambrusco mantovano offre la sua accattivante semplicità sorretta da un immagine forte che rimanda ad un enclave territoriale, che è pure un enclave culturale, che poggia su cooperative per fare massa ma offre anche realtà vinicole imprenditoriali fortemente dinamiche, e ultimo ma non ultimo che si avvantaggia di un prezzo della bottiglia che ne fa un vino quotidiano (http://www.fieramillenaria.it/pastore.pdf).

Da segnalare l'impegno degli organizzatori a promuovere l'abbinamento del Lambrusco al di fuori delle tradizioni gastronomiche locali, con gemellaggi realizzati in passato con il goulasch ungherese e i tipi di Moncalvo d'Asti in occasionde della Fiera del Tartufo e della Fiera del Bue Grasso. In questa tornata la strada sperimentata è stata quella dell'abbinamento con specialità delle Cinque Terre, famosa località turistica spezina.

Nel mio peregrinare tra i banchi di assaggio mi permetto di segnalare:

  • Pjafoc Lambrusco Mantovano DOC Virgili 12% tit. alc. volumico
  • Luna di Marzo Lambrusco Mantovano DOC Terre del Po 11,50% tit. alc. volumico
  • VS Lambrusco Viadanese-Sabbionetano DOC Cantina Sociale di Viadana 11% tit. alc. volumico
  • Rosso della Signoria Lambrusco Mantovano DOC Cantina Sociale di Gonzaga 10,50% tit. alc. volumico
  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC La Battagliola 12% tit. alc. volumico
  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Tenuta Stufanello 11% tit. alc. volumico
  • Lambrusco di Sorbara DOC Cantina Paltrinieri 11,50% tit. alc. volumico
  • La Torre Lambrusco di Sorbara DOC Cantina Masone Campogalliano 11% tit. alc. volumico
  • Gran Rosso del Vicariato Lambrusco IGT Mantova Cantina Sociale di Quistello 11% tit. alc. volumico
  • Lambrusco Mantovano DOC Giubertoni 11% tit. alc. volumico
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