Alla scoperta dei vini della Galizia
Racconti dalle delegazioni
25 agosto 2025

La Galizia, contrariamente alle zone vitivinicole più conosciute, non vive di turismo enogastronomico, anche se negli ultimi vent’anni ha raggiunto una buona riconoscibilità dal punto di vista enologico. I sei calici degustati nella serata, sotto la guida esperta ed entusiasta di Stefano Berzi, hanno sicuramente acceso la curiosità e il desiderio di esplorare in prima persona questo territorio vitivinicolo.
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La Galizia, regione autonoma della Spagna, è una terra ancora selvaggia che confina a nord-est con il golfo di Biscaglia, a ovest con l’Oceano Atlantico, a sud col Portogallo e a est con la Castiglia e León e le Asturie. Le due città più importanti sono Santiago de Compostela, che ne è il capoluogo, e Pontevedra, capoluogo della regione turistica delle Rías Baixas. I vini derivano, quasi unicamente, da vitigni autoctoni e spesso i vigneti hanno un’età considerevole. In Galizia si producono prevalentemente vini bianchi caratterizzati da una predisposizione all’affinamento, essendo dotati di alta acidità. Negli ultimi anni sono sorte giovani aziende che stanno investendo molto sul territorio. Da sottolineare che il riscaldamento climatico non solo sta incentivando la produzione di vini rossi, in quanto le uve riescono più facilmente a raggiungere la maturazione, ma permette anche la produzione di vini bianchi dalle caratteristiche meno “verdi”, favorendo la maturazione ottimale delle uve.
La Galizia è suddivisa in cinque DO (Denominaciones de Origen): Rías Baixas, Ribeira Sacra, Ribeiro, Valdeorras e Monterrei. La DO Rías Baixas è la più produttiva, coprendo il 90% della produzione di tutta la Galizia, e annovera il maggior numero di produttori. Si estende su circa 4100 ha e prende il nome dalle “rías” che sono i fiordi di cui è ricca la costa. Il patrimonio ampelografico è rappresentato da dodici vitigni, ma il vitigno bandiera è l’albariño che rappresenta, da solo, il 90% della produzione della DO. Il suolo è granitico e la forma di allevamento è a tendone. Comprende cinque sottozone: Val do Salnés, Cambados, O Rosal, Contado do Tea, Soutomaior. La DO Ribeira Sacra, nata nel 1996, produce vini rossi a base mencía e vini bianchi a base godello e albariño. Nella DO Ribeiro si producono vini bianchi dai vitigni autoctoni treixadura, torrontés e lado e vini rossi da brancellao e caiño redondo. Il nome significa “riva del fiume” e il fiume che la attraversa è il Miño. La DO Valdeorras è quella situata più a est. I vitigni principali sono il godello e il palomino e nella vinificazione si ha un maggior utilizzo di legno. La DO Monterrei, di recente nascita, confina con il Portogallo e il vitigno principe è il monstrousa che dà risultati veramente interessanti.
Cenni storici
La Galizia rivendica una discendenza celtica e, dai Romani in poi, è sempre stata una zona dedita alla produzione di vino. Il monachesimo galiziano, nato nella Ribeira Sacra, ne ha incentivato la produzione per il sostentamento non solo dei monaci, ma anche dei pellegrini. Già nel XIV secolo i vini venivano esportati. Nel 1800 si è verificato lo spopolamento di queste zone verso le grandi città. Nel 1986 la Spagna è entrata a far parte dell’Unione Europea e ha cominciato a ricevere fondi per nuovi investimenti, dedicati anche alla viticoltura. Negli ultimi vent’anni si è assistito allo sviluppo di una viticoltura di qualità e a un incremento della risonanza dell’enologia galiziana.
Terroir
Il clima è atlantico, fresco e molto umido; la Galizia è la regione più piovosa della Spagna, con i suoi 1300 mm di pioggia annua. La viticoltura è sviluppata soprattutto a sud. I terreni sono molto variegati, con prevalenza di granito e sabbia. La vite viene allevata a tendone e ad alberello, non solo per migliorare la ventilazione dei grappoli, ma anche per proteggerli dal sole. La costante influenza atlantica modera le temperature.
Vitigni
L’albariño è un vitigno bianco, la cui prima menzione risale al 1843, anche se è sicuramente molto più antico. Mediamente vigoroso, robusto e fertile, è caratterizzato da un’epoca di germogliamento e di maturazione media ed è dotato di buccia spessa, acidità, corpo e di un carattere fruttato e floreale. L’età delle vigne può arrivare fino a 200-300 anni. Gli ettari vitati sono circa 5320 in Spagna, virtualmente tutti in Galizia. È dotato di grande capacità di affinamento in vetro. Altre varietà bianche sono: il lado, tipico della DO Ribeiro, che dona vini con alta acidità e asciutti nel finale; la treixadura, generosa e produttiva, dotata di buccia sottile e bassa acidità, ottima da usare in blend; il caíño blanco, a maturazione tardiva e dotato di alta acidità; il blanco lexitimo, a maturazione precoce, che dona vini dal carattere floreale e speziato; il godello, tipico del Ribeiro e della Ribeira Sacra, che produce vini di buon corpo, con un carattere nocciolato e il palomino. Tutti questi vitigni, generalmente, vengono utilizzati in blend; soltanto l’albariño è vinificato da solo.
La degustazione
Azienda fondata nel 1707, sita nella DO Rías Baixas sottozona Val do Salnés, vanta sette generazioni di viticoltori. Terreno granitico. Vinificazione solo in acciaio.
Colore giallo paglierino con riflessi verdolini, scarico. Il naso è bucolico e campestre, con note agrumate di lime e fruttate croccanti di pera, mela cotogna e ananas, floreali di acacia, tiglio e margherita, speziate di zenzero, vegetali di linfa e foglia bagnata. In bocca il vino è vibrante, fresco e sapido, stretto e teso. Bella corrispondenza gusto-olfattiva. Media persistenza. Ottimo come aperitivo, ma anche in abbinamento con la pizza con stracciata e acciuga del Cantabrico.

Azienda sita nella stessa zona del vino precedente. Suolo granitico. Fermentazione alcolica in acciaio. Affinamento di nove mesi in acciaio sulle fecce fini. Produzione: 850 bottiglie/anno.
Colore giallo paglierino scarico con riflessi verdolini. All’esame olfattivo il vino è delicato e fragrante, con note agrumate di lime e fruttate croccanti e fresche. Rispetto al vino precedente il floreale è più presente, con note di tè bianco e verde, di glicine e sambuco e con un vegetale che esprime note più mentolate e balsamiche che linfatiche. All’esame gustativo il vino è più equilibrato e composto rispetto al precedente. È sempre fresco e sapido, ma l’acidità spicca meno e compare un po’ più di materia; il frutto, dall’essere turgido e croccante, guadagna un po’ più di maturità. Ottimo come aperitivo o in abbinamento con pan y tomate e Jamón iberico Bellota.
Azienda di 2,5 ha suddivisi in 12 parcelle, sita nella DO Rías Baixas, sottozona Cambados. Terreno sabbioso e granitico. Fermentazione alcolica in legno grande. Affinamento in barrique per undici mesi.
Colore giallo paglierino con riflessi di oro verde. L’aspetto olfattivo si arricchisce rispetto a quello dei due vini precedenti. Ci regala lievi note empireumatiche di grafite, zolfo, tempera di matita e vernice, note fruttate più mature di pesca, albicocca e limone meno acidulo, speziate di vaniglia e pepe bianco, di nocciola e mandorla con la loro pellicina che prevalgono sul floreale. In bocca il vino appare più tattile, ha più volume e materia, tende a essere più morbido pur mantenendo, soprattutto all’inizio, l’acidità e la sapidità che puntellano e slanciano il sorso. Vino gastronomico.
Azienda sita nella DO Ribeira Sacra e nata nel 2013. Suolo granitico. Terrazzamenti con muretti a secco. Fermentazione spontanea. Vinificazione in botti di rovere esauste.
Colore giallo verdolino, scarico. Al naso si apprezzano note affumicate che giocano con la frutta secca, pinolo, mandorla bianca, noce, nocciola, assieme a sentori fruttati molto freschi, note di erbe da cucina quali timo, rosmarino, dragoncello e alloro e lievi note empireumatiche di riduzione. La bocca è goduriosa e croccante, ha un volume e una struttura discreti, un’acidità controllata, misurata e cadenzata e una sapidità presente, ma lievemente inferiore rispetto ai tre vini precedenti. Si apprezzano note lattiche di yogurt agli agrumi, di latte di mandorla, di frutta più matura che al naso, di glicine, di timo e rosmarino. Bella persistenza. Vino gastronomico da abbinare a piatti di pesce e crostacei tipo i percebes o a una parmigiana di melanzane.

Azienda sita nella DO Ribeiro. Viti con un’età compresa tra i 60 e i 90 anni. Suoli granitici. Affinamento in barrique usate per dieci mesi.
Colore giallo dorato carico. All’esame olfattivo si apprezzano note fruttate mature di albicocca, ananas, mango e frutto della passione, lattiche di yogurt alla frutta, speziate di vaniglia e anice stellato, di tabacco biondo, di origano e cappero, di pasta di acciughe e di soia. In bocca il vino è saporito e salmastro, ricco di sapidità e acidità, ma anche morbido, masticabile, con sbuffi iodati, speziati, di acciuga e di soia. Il sorso è voluminoso e slanciato al tempo stesso rendendo il vino eccezionalmente gastronomico. Abbinamento con pesce, carni bianche, formaggi semistagionati.
Azienda sita nella DO Ribeira Sacra e fondata, nel 2014, da Laura Lorenzo. Vigneti in parte del 1940, con ceppi prefillosserici, suddivisi in 24 minuscoli appezzamenti, a 500 m s.l.m. Suolo di quarzo e scisti. Macerazione delle uve per 14 giorni. Fermentazione spontanea. Vinificazione in solo acciaio.
Colore giallo dorato un po’ meno carico rispetto a quello del vino precedente. Al primo impatto si percepiscono note di volatile e una lieve parte acetica, per nulla fastidiose. Seguono note fruttate fresche e turgide, che ricordano un succo di albicocca e di pesca, scorza d’arancia, floreali di fiori di sambuco e anice, sentori di cipria, smalto, vernice, iodio, soia, note balsamiche di eucalipto e mentuccia selvatica, speziate di zenzero, coriandolo, cardamomo, cumino, e senape e una lieve nota di frutta secca. In bocca il sorso richiama la macerazione perché ha una tattilità da tè, che si manifesta in una lievissima parte tannica. È un vino che gioca decisamente sull’acidità più che sulla sapidità e anche al palato è un po’ piccante con note di zenzero e di wasabi. È un vino non facile, ma verace, diretto e schietto, dinamico e slanciato. Abbinamento con zuppe, pesce in guazzetto, sushi Hosomaki, cucina orientale e Tex-Mex.