Alle origini della viticoltura: Grecia e Cipro

Racconti dalle delegazioni
14 febbraio 2023

Alle origini della viticoltura: Grecia e Cipro

AIS Varese dedica una serata alla scoperta del mondo vitivinicolo greco, un viaggio virtuale con una guida di grande caratura come Guido Invernizzi.

Valerio Bergamini

Le origini della vite e la produzione del vino in Grecia è datata a più di 4000 anni fa. La leggenda narra che fu Dioniso, scoprendo per caso questo nettare, a insegnare agli uomini a spremere gli acini dell'uva per ottenere questa sublime bevanda. Il torchio più antico, risalente al periodo della civiltà Minoica, è stato rinvenuto sull'isola di Creta, vicino ad Heraklion.

Per i filosofi greci era la bevanda che serviva per allietare i simposi, che duravano tutta la notte, ma lo servivano diluito con acqua proprio per non offuscare le menti, al contrario dei “barbari” che lo bevevano puro. Anche nell'Odissea, Omero narra che fu usato vino puro per addormentare Polifemo e permettere a Ulisse ed ai suoi compagni di fuggire. Con le loro navi, commerciavano il vino in tutto il Mediterraneo, trasportandolo in anfore di terracotta sigillate con resina di pino, da qui la nascita del Retsina, vino prodotto ancora oggi in Grecia. 

La vitivinicoltura greca si sviluppa in modo particolare dopo la caduta del “regime dei Colonnelli” nel 1974, mantenendo però un forte legame con i suoi vitigni autoctoni, che ancora oggi vengono utilizzati per i loro vini.  

La legislazione vitivinicola greca è stata elaborata nel 1970 e comprende una classificazione simile a quella italiana: in cima all'ipotetica piramide della qualità troviamo la OPE, l'equivalente della nostra DOCG e che comprende solo 8 regioni; la OPAP, equivalente alle nostre DOC, comprende 21 denominazioni; a seguire troviamo i Topikos Oinos (TO), simili ai vini IGT, e infine gli EO, Epitrapezios Oinos, paragonabili ai nostri vini un tempo classificati come “da tavola”.

Una denominazione creata appositamente per il vino più tipico e storico della Grecia, ovvero il Retsina, è la OKP, acronimo di Onomasía Katá Parádosi, che tutela i vini prodotti con metodi tradizionali come, appunto, il Retsina, oltre che il Verdea. La nascita di questo vino, secondo alcuni, è dovuta alla resina di pino che sigillava le anfore di terracotta per il trasporto, altri sostengono che un vino simile fu ideato da Ippocrate, aromatizzato con rosmarino e timo.

L'isola di Cipro è famosa per la produzione del Commandaria, un vino dolce, che veniva prodotto già ai tempi delle prime crociate e che fu regolamentato sin dal 1100 d.c.. Cipro, oggi divisa tra Grecia e Turchia, ha visto svilupparsi la produzione di vino prevalentemente nella parte greca in quanto la religione mussulmana, prevalente nella parte turca dell’isola, vieta il consumo di sostanze che alterano la coscienza.

La degustazione

Retsina Kekribari - Cantina Kechris - Macedonia
Vino tipico della Grecia, aromatizzato grazie all'aggiunta di resina del pino di Aleppo al mosto che viene poi tolto dopo la fermentazione. Il vino in degustazione, della Cantina Kechris, si presenta alla vista di un bel giallo paglierino, al naso percepiamo immediatamente sentori di resina, rosmarino e salvia. Questa versione è volutamente meno aggressiva rispetto a quella originale al fine di renderlo piacevolmente accattivante per la maggioranza dei degustatori.

Assyrtiko Santorini DOP Domaine Sigalas 2021 - Santorini

Vino bianco ottenuto dal vitigno assyrtico, proveniente da viti di circa 50 anni, coltivate su terreno vulcanico e per questo mai colpito dalla fillossera. La coltivazione avviene con la tipica forma a canestro per consentire alle piante di resistere ai venti e di raccogliere al meglio l'umidità della notte. Il vino si presenta di un colore paglierino carico, con sentori di salsedine, agrumi e una buona mineralità. Viene vinificato in tini d'acciaio e non fa alcun passaggio in legno. Nonostante il clima caldo in bocca si riscontra una bella acidità.

Vidianò Aspros Lagos Domaine Douloufakis 2021 - Creta

Il nome del vino deriva dalla vigna in cui viene coltivato. È ottenuto dal vitigno vidiano, tipico dell'isola di Creta e di ottima qualità. Dopo la vinificazione il 60% del vino viene lasciato maturare per cinque mesi in botti di rovere di primo e secondo utilizzo, il restante 40% in botti di acacia. Alla vista si denota un bel colore dorato e all'olfatto si percepiscono sentori di banana, mango e ananas. Una persistenza importante al palato.

Avgoustiatis Sti riza tou Vounou 2019 - Zante

Ottenuto da vitigno agoustiatis in purezza , coltivato nella Tenuta di Lagopodo, alla base del Monte Vrachiona, nella parte centrale dell'Isola di Zacinto.

Vitigno a piede franco, una volta vinificato permane sulle fecce fini per tre mesi con frequenti rimontaggi. Matura poi per dodici mesi in botti di rovere francese di tostatura media. Si presenta di un bel colore rosso porpora e sprigiona sentori di ciliegia, mora, lampone e note balsamiche. All'esame gustativo presenta un buon tannino ed una gradevole freschezza.

Nemea Driopi riserva Domaine Tselepos 2019 - Peloponneso

Si tratta di un vino rosso importante, con un tenore alcolico del 14,5% ottenuto dal vitigno aghiorgitiko, allevato a 380 metri sul livello del mare. Vinificazione in tini di acciaio a temperatura controllata con macerazione per venticinque giorni e successivo passaggio in barrique per 12 mesi. Di colore rubino, al naso spiccano sentori di frutta a bacca rossa matura e spezie. In bocca si percepisce la sua gradazione ed il suo tannino elegante con una lunga persistenza. 

Commandaria Teodora gold Karseras 2016 - Cipro
Concludiamo la serata con un vino passito proveniente dall'Isola di Cipro, vino storico che pare prendere il nome da “La Grande Commanderie”, cavalieri che parteciparono alle crociate nel XII secolo. Il disciplinare prevede esclusivamente l'utilizzo dei vitigni ximisteri (vitigno a bacca bianca),  70%, e vitigno mavro (vitigno a bacca nera), 30%.
Le uve utilizzate possono essere coltivate esclusivamente nella regione della Commandaria e subiscono un appassimento a terra di 10-15 giorni. La pigiatura è soffice e la fermentazione alcolica è dovuta al solo utilizzo di lieviti indigeni. Il vino matura per tre anni in botti grandi di rovere e come da disciplinare non viene filtrato.
Alla vista ha un bel colore dorato, ambrato e al naso presenta profumi di datteri, fico secco e caramello. Nonostante i 150gr/lt di zuccheri, al palato non possiamo che definirlo perfettamente equilibrato, grazie anche alla sua spalla acida.

È stata una serata molto particolare che ci ha permesso di viaggiare, con l'immaginazione, in una nazione che possiamo considerare la culla della cultura del vino e non solo. La sua particolarità, ovvero di utilizzare solo vitigni autoctoni, rende la Grecia un produttore vinicolo ricco di fascino, oltre che di eccellente qualità.