ARPEPE a Identità Golose Milano: l’anima del vino di montagna

Racconti dalle delegazioni
24 novembre 2025

ARPEPE a Identità Golose Milano: l’anima del vino di montagna

AIS Milano inaugura insieme a Identità Golose Milano una nuova rassegna tutta dedicata all’abbinamento cibo-vino. Si parte con i vini valtellinesi di ARPEPE e la cucina dello chef Edoardo Traverso, narrati dal sommelier Davide Garofalo.

Stefano Diegoni

Prendete uno spazio moderno e accogliente in pieno centro a Milano tra le vie scintillanti dell’alta moda e il Teatro alla Scala, aggiungete l’ambizione di comunicare la cultura enogastronomica mediterranea attraverso il fine cooking e amalgamate il tutto con una squadra di persone ispirate dall’arte dell’accoglienza e del servizio… e quello che otterrete è Identità Golose Milano powered by TheFork. Non solo ristorante, ma vero e proprio Hub Internazionale della Gastronomia, uno spazio di contaminazione culinaria virtuosa composta da molteplici esperienze condivise da chef stellati e protagonisti della cucina d’autore d’Italia e del mondo che, a cadenza settimanale, vengono qui ospitati proponendo la propria ispirata visione di ospitalità.

È questa la cornice prescelta da AIS Milano per il nuovo format Affinità Golose: serate dedicate esclusivamente al seducente e sfidante abbinamento cibo-vino, attraverso un percorso che accosta le migliori etichette di una realtà vinicola d’eccellenza al menù appositamente dedicatogli dall’executive chef Edoardo Traverso. L’appuntamento di ottobre, dedicato all’abbinamento tra cibo di mare e vino rosso di montagna, vede protagonisti i prodotti di ARPEPE, storica cantina valtellinese, accostati a un menù a base di pesce, per una liaison tutt’altro che scontata e sorprendentemente piacevole.

A raccontare l’identità (golosa) di ARPEPE è Guido Pelizzatti Perego, erede e custode di una filosofia produttiva che affonda le radici nella terra aspra e insieme benedetta della Valtellina, coltivata dalla visione illuminata dei propri genitori, Giovanna e Arturo. Una visione fatta di gravitas morale e fisica, intesa come attaccamento viscerale al territorio, che accetta l’instabilità della montagna come metafora della vita e dove anche il vino è un gesto di riscatto e superamento delle difficoltà di tutti i giorni.

Con oltre 160 anni di storia (i primi documenti risalgono ai tempi dell’Unità d’Italia), la realtà di ARPEPE si staglia tra le più solide e rinomate della Valtellina. Cantina secolare, nel 1984 Arturo Pelizzatti Perego decise di rimettersi in gioco utilizzando il suo acronimo - ARPEPE - con l’obiettivo di voler esaltare al massimo le potenzialità del nebbiolo delle Alpi in un terroir unico quale la «Vallis Tellina».

I tredici ettari vitati coltivati da ARPEPE si concentrano nelle tre sottozone centrali della denominazione Valtellina Superiore DOCG: SassellaGrumello e Inferno.  Le parole chiave sono qualità in vigna e lenta evoluzione: la raccolta eroica e rigorosamente manuale dei grappoli, cui segue la vinificazione e l’affinamento in cantina rappresentano tutti gesti lenti, armoniosi, figli del tempo e del suo naturale incedere. Anche l’imbottigliamento è effettuato senza fretta, predisponendo anche lunghe permanenze in bottiglia, per far giungere i vini pronti all’ideale momento di consumo. L’attitudine al rispetto del frutto e dei suoi corretti tempi di sviluppo esalta le caratteristiche del nebbiolo (chiavennasca), che ha così modo di mostrare tutto il suo corredo di colore, profumi e aromi, che grazie al terroir montano si esprimono su note floreali (violetta di bosco), fruttate (ciliegia, lampone, prugna, mora) e speziate (pepe bianco e rosa). Dopo l’affinamento emergono sentori empireumatici e note resinose e balsamiche. I muretti a secco scavati nella roccia, i suoli magri e salini e il microclima della Valtellina rendono questa varietà di cèpage unica e in grado di regalare vini di rara finezza, longevità e complessità.

La serata è stato molto più di una cena con degustazione, ma un incontro tra sensibilità umana e territorio, reso possibile dalla cura quasi spirituale dei proprietari dell’azienda di Sondrio per i loro prodotti e di una cucina e servizio impeccabili, accompagnati dal sommelier Davide Garofalo, che si è addentrato con profonda intimità nel racconto dei vini di Emanuele Pelizzatti Perego.

Dopo uno spumeggiante benvenuto, offerto dal Presidente di AIS Lombardia Hosam Eldin Abou Eleyoun, a base di bollicine d’Oltralpe, è iniziato il percorso d’abbinamento.

La Degustazione

Rosso di Valtellina DOC 2023

nebbiolo 100%

Calice cristallino, color carminio di splendida vivacità. Note olfattive allettanti di fragoline di bosco, rosa rossa e caramella al lampone; tutti sentori che ritornano al sorso: fresco, lieve, con rimandi persistenti di piccoli frutti rossi e sbuffi balsamici. Un vino gentile, soffuso, di grande precisione e serbevolezza.

In abbinamento con: Ombrina scottata, beurre blanc, uova di trota e salicornia. Tutto gioca tra la consistenza e la tendenza dolce del piatto che risulta ben supportata dalla freschezza ed espressività acido/sapida del vino. Ottimo contrasto, ben giocato in equilibrio.

Valtellina Superiore DOCG Stella Retica 2022

nebbiolo 100%

Si presenta di un limpido carminio intenso e sfumature granato. Il complesso bouquet è un'esplosione di visciole, gelée di lamponi, viole essiccate, con uno sfondo di note balsamiche che rimandano a liquirizia e alloro. In bocca è potente, avvolgente; pur mantenendosi composto, il tannino cesellato sostiene i piacevoli aromi di bocca (perfettamente coerenti) e chiude con un lunghissimo finale balsamico. Avvolgente ed emozionante.

Lo abbiniamo a un risotto al burro di vongole con emulsione di datterino. Il piatto crea un ponte gustativo con la mineralità del vino, esaltando il carattere marino degli ingredienti e la loro aromaticità, lasciandosi avvolgere dalla morbidezza e gentilezza dei tannini.

Valtellina Superiore DOCG Sassella Riserva Rocce Rosse 2018

nebbiolo 100%

Carminio con riflessi aranciati; profumi sfaccettati che danzano tra frutta in confettura di fragole e gelsi, rosa canina e spezie dolci quali cannella (che la fa da padrona), noce moscata e anice stellato. Il sorso è ampio, morbido e d’impatto; il tannino rotondo sostiene generosi ritorni aromatici di fiori secchi e frutta sotto spirito con un finale suadente, di lunghissima persistenza aromatica intensa.

Ci viene proposto con ventresca e guancia di tonno con porro alla brace e salsa orientale. Il cibo, con la sua componente di grassezza e struttura, necessiterebbe di maggior potenza nel calice ma l’ampiezza del ventaglio aromatico è in grado di sopperire egregiamente.

Vermouth di Torino Storico - Giulio Cocchi

Calice vestito di ambrato vivace, profumi intensamente ricchi di genziana, artemisia, rabarbaro, amaretto, nespola sotto spirito e scorza d’arancia. Al gusto è caldo, morbido, con una lunga persistenza balsamica che invita voluttuosamente al riassaggio. E mentre lo facciamo concludiamo con caffè, cioccolato Dulcey e gelato al fieno.

Il servizio, guidato magistralmente da Andrea Polini e Simone Sacchetti – coadiuvati dai Sommelier di AIS Milano – ha reso la serata ancor più piacevole e indimenticabile.

Il connubio tra nebbiolo di montagna e sapori di mare è perfettamente riuscito… e non vediamo l’ora di scoprire dove ci porterà la prossima Identità Golosa!