Bianchi di montagna, espressività cristallina
I vini d’altura, nella loro veste bianca, sono identitari. Che provengano dalle aspre vette valdostane, dalle ampie e maestose montagne trentine e altoatesine o ancor più dall’unicum etneo, sono sempre rappresentativi di terroir unici e riconoscibili.
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Il banco di degustazione dedicato da AIS Milano ai “vini di montagna” è la perfetta occasione per una masterclass dedicata ai bianchi d’altura. E chi, se non Massimo Zanichelli – autore de La Montagna (550 pagine, Bietti, 2022), primo tomo di una quadrilogia in divenire dedicata agli elementi del vino italiano – poteva condurre per mano un fortunato manipolo di iscritti lungo saliscendi montani, profonde forre e irraggiungibili vette?
Rigorosamente alla cieca, e con solo qualche fotografia a supporto di un filo conduttore già ben teso nel proprio eloquio, Massimo ha diretto una degustazione informale e divertente quanto appagante e istruttiva.
«Identità, riconoscibilità e dunque territori», questa è stata l’unica direttrice che ci ha dato il nostro relatore, assieme a un’unica regola di ingaggio: 6 vini bianchi provenienti alternativamente da Valle d’Aosta, Trentino, Alto Adige o Etna.
Che il viaggio abbia inizio.
Vallée d’Aoste DOC Petite Arvine Vigne Rovettaz 2019 - Grosjean
100% petite arvine. Vigneto di 1,8 ha all’interno della più ampia Vigna Rovettaz (6,5 ha), posta a 600-700 m s.l.m. nel Comune di Quart, su terreni di originale glaciale, sciolti, con buona prevalenza di sabbia. Pressatura a grappolo intero, affinamento sur lie per 8 mesi in acciaio (70%) e barrique di rovere francese (30%), poi 3 mesi in bottiglia.
Calice cristallino, di un paglierino di luminosa vividezza. L’approccio olfattivo è giocato su sentori di frutta esotica matura, di intrigante florealità e su una mineralità pietrosa di fondo che, ci dice Massimo, sarà il filo conduttore che unirà tutti i vini in degustazione.
In bocca entra polposo, per poi svilupparsi verticale, accostando all’apprezzabile morbidezza una gustosa sapidità e una freschezza discreta.
È presente in sala Hervé Grosjean, dal 2015 enologo dell’Azienda, nonché dal 2018 alla guida della stessa: ci racconta della profonda e antica passione che i Grosjean hanno per il petite arvine, considerato il fiore all’occhiello del parco vitato, e di come quest’uva abbia una sua insita opulenza legata a doppio filo a una nitida espressività.
Etna Bianco Superiore DOC Contrada Rinazzo 2019 - Benanti
100% carricante. Vigna posta in Contrada Rinazzo, da cui il nome del vino, all’interno del Comune di Milo, con esposizione verso il mare e a circa 800 m s.l.m.. Il vigneto è terrazzato, con muretti a secco su terreni vulcanici sabbiosi, e le piante sono allevate ad alberello. Vendemmia manuale a metà ottobre, fermentazione con lievito autoctono selezionato in vigna, maturazione in vasca sulle fecce nobili per 12 mesi, poi bottiglia per ulteriori 6 mesi.
Il colore è ammaliante, dorato, luminoso. Il naso ha un’evidente nota fumé, di pietra focaia e grafite, che Massimo riconduce immediatamente al terroir di provenienza: sebbene degustato alla cieca, questo secondo vino è piuttosto esplicito nel rappresentarsi.
L’assaggio, se mai ce ne fosse bisogno, spazza via ogni incertezza: di sferzante sapidità e schioccante freschezza, è una beva saporita e decisamente piacevole, intensa e di ritmata persistenza, con una carezzevole pseudo-caloricità.
Vallée d’Aoste DOC Blanc de Morgex et de La Salle Landeren 2017 – Cave Mont Blanc
100% prié blanc. Vino che Massimo Zanichelli definisce «irripetibile», nel senso che si spera non debba più doversi fare (per quanto buonissimo!). Ci riporta infatti le parole del produttore, secondo cui «la vendemmia 2017 rimarrà impressa come la peggiore degli ultimi 130 anni. A causa di due giorni di gelo, con temperature scese fino a -5 °C, la produzione fu compromessa al punto da perdere il 98,80% delle uve».
Colore paglierino, tenue e cristallino. Quadro olfattivo tratteggiato su profumi di pera, di frutta dolce, di fiori di campo. In bocca è invece fresco e teso, quasi graffiante, con aromi che rimandano ai profumi percepiti al naso pur con un’aggiunta di un accenno vagamente caustico, a mo’ di gocce di distillato. La struttura del vino è ineccepibile, e parimenti incontrovertibile è la scia idrocarburica che contribuisce a rendere saporita la beva.
Con il passare dei minuti, complice l’innalzamento della temperatura del vino, l’apparente divergenza iniziale tra naso e bocca si riaccosta, diventando la degustazione un tutt’uno tra profumi, sapori e aromi.
Trentino Superiore Cembra DOC Viàch 2017 - Corvée
100% müller thurgau. Vigneto Viàch, di 1,3 ha impiantati nel 2007 a 700 m s.l.m., con esposizione S-SE, su suoli poco profondi e sabbiosi, generatisi dal disfacimento di sottostanti rocce porfiriche. Vendemmia manuale nella 2a decade di settembre, fermentazione in acciaio, affinamento sur lie per 8 mesi, poi 6 mesi di bottiglia.
Sin dal colore, questo vino parla la lingua del principio di evoluzione, ed è un piacere starlo ad ascoltare: dorato luminoso, il calice rivela una consistenza di tutto riguardo. Avvicinandolo al naso, i profumi sono eleganti, di mughetto, gelsomino e mela Renetta. Ancora una volta, è la mineralità, questa volta declinabile in sentori gessosi, a rendere stuzzicante il profilo olfattivo e a donargli particolare eleganza. Massimo lo trova «austero e rigoroso, terso e verticale, sorvegliato e quasi reticente».
La bocca è un continuum del naso: essenziale, per nulla compiacente, è una beva «tutta in sottrazione», nitidissima e tesa quanto a freschezza e salinità.
Un müller thurgau cembrano che, dopo 6 anni, è al suo apice espressivo.
Trentino DOC Riesling 2019 - Zanotelli
100% riesling renano. Uve da vigneti Saosènt e Caséle nel Comune di Cembra-Lisignago, posti a 600-700 m s.l.m. su terreni argillosi. Fermentazione in acciaio, lungo affinamento in bottiglia.
Naso sottile, bocca freschissima: due aggettivi che disegnano un vino che, a dispetto dei 4 anni, mostra una solida giovinezza. Alla cieca il tratteggio olfattivo, di florealità diffusa e soffusa componente fruttata, è tale che abbracciare l’idea che possa essere un riesling pare un’eresia, a dispetto di quel cenno d’idrocarburo appena abbozzato. Eppure lo è, un riesling cristallino, ancora in divenire, del quale è particolarmente orgoglioso Nicola Zanotelli, presente in sala, che con l’ausilio delle fotografie in slides di Massimo, ci racconta dell’azienda e della viticoltura terrazzata della splendida Valle di Cembra.
Vallée d’Aoste DOC Chambave Muscat Attente 2020 – La Crotta di Vegneron
100% muscat petit grains. Vigneti esposti a SE-SO nei Comuni di Chambave e Saint-Denis, alla sinistra orografica della Dora Baltea. Vendemmia a fine settembre-inizio ottobre, fermentazione in acciaio e affinamento sur lie misto acciaio/legno grande.
Aromatico, profumi di limone, salvia, timo e spezie; Massimo annota che il parziale affinamento in legno «sottrae al muscat il tipico sentore di muschio, donandogli ricchi sentori fruttati». In bocca è secco, intenso, fresco, sapido e di appagante persistenza.
Degustazione ricca, intensa e, seppur breve, di grande interesse, per la quale ringraziamo sentitamente Massimo Zanichelli e i due produttori presenti in sala. Sei vini bianchi di montagna, ognuno a suo modo unico, ma tutti insieme a formare quell’unico affresco sensoriale fatto di verticalità, freschezza, mineralità e tensione gusto-olfattivo.