Billecart-Salmon alla prova del tempo

Due verticali di grande fascino e l’esordio del millesimo 2008 del celebre Nicolas François, cuvée di punta di Billecart-Salmon. AIS Milano ospita due grandi interpreti della Champagne.

Giuseppe Vallone

L’evento è di quelli che rimangono impressi nella memoria. Alberto Lupetti, di casa in AIS Milano e sempre con grandi champagne, in quest’occasione si supera e, con la preziosa collaborazione di Velier, presenta due ospiti d’assoluta eccezione: Nicolas Roland-Billecart e Florent Nys, rispettivamente responsabile commerciale e chef de cave della storica Maison Billecart-Salmon.

Alberto, narratore e traduttore all’occorrenza, racconta e lascia raccontare la storia dell’azienda, una delle quattro Maison champenoise ancora oggi condotte dalla famiglia fondatrice (le altre: Pol Roger, Bollinger e Louis Roederer).

Dei Billecart si ha notizia a Mareuil-sur-Aÿ sin dal 1545, quand’erano noti per il commercio marittimo; due secoli dopo sono courtier, intermediari del vino. Nel 1818 Nicolas François Billecart e sua moglie Elisabeth Salmon, coadiuvati dal fratello di lei, fondano l’azienda.

Dai 14 ettari del principio, oggi Billecart-Salmon ha un parco vitato, frutto di selezione massale, di circa 200 ettari, dei quali la metà di proprietà, collocati in 40 Cru nelle zone più vocate di Champagne e interamente certificati secondo lo standard Viticulture durable en Champagne. Le vigne sono in conversione al regime biologico.

La degustazione ha come assoluto protagonista il nuovo millesimo della Cuvée de Prestige della Maison, creata nel 1964 come Millesimé per omaggiare il fondatore. Prima e dopo l’esordio del Nicolas François 2008, però, Alberto e i suoi ospiti intendono iniziarci all’inconfondibile stile di Billecart-Salmon e darci un assaggio degli infiniti orizzonti evolutivi a cui possono aspirare i suoi champagne.

La degustazione

Brut Réserve (base 2016)
28% pinot nero, 28% chardonnay, 44% meunier. Fermentazione 96% acciaio, 4% legno; malolattica parziale; cuvée di base vendemmia 2016 con 64% di vins de réserve (di cui oltre il 10% come réserve perpétuelle di assemblaggi precedenti 2006-2015). Tiraggio febbraio 2017, sboccatura 4° trimestre 2019, dosaggio 9 g/L.

Naso di lievitati e panificazione, minerale, con accenni di agrumi, frutta bianca croccante e fiori freschi. Il primo approccio in bocca è un po’ duro, poi si distende e va a riempire una beva intensa. Il dosaggio è ben mimetizzato contribuendo a smussare un’accentuata freschezza e una gustosa sapidità. La cremosità della beva acuisce gli aromi fruttati.

Brut Réserve (base 2018)
29% pinot nero, 30% chardonnay, 41% meunier. Fermentazione 96% acciaio, 4% legno; malolattica parziale; cuvée di base vendemmia 2018 con 55% di vins de réserve (di cui oltre il 10% come réserve perpétuelle di assemblaggi precedenti 2006-2017). Tiraggio febbraio 2019, sboccatura 4° trimestre 2022, dosaggio 6 g/L.

Giovane, giovanissimo, è un po’ restìo nelle presentazioni, specie al naso, dove si percepiscono lievi note floreali e appena marine. In bocca è invece più espressivo, con una beva centrata, fresca, dall’ottima sapidità. È un vino più teso e meno rotondo del precedente, e il suo carattere «stretto e minerale», come lo definiscono i nostri ospiti, è figlio della diversa annata che comunque non offusca lo stile della Maison, già riscontrabile dopo soli due champagne.  

Brut Réserve (base 2019)
30% pinot nero, 30% chardonnay, 40% meunier. Fermentazione 92% acciaio, 8% legno; malolattica parziale; cuvée di base vendemmia 2019 con 62% di vins de réserve (di cui oltre il 10% come réserve perpétuelle di assemblaggi precedenti 2006-2018). Tiraggio febbraio 2020, sboccatura 3° trimestre 2022, dosaggio 3 g/L.

Approccio olfattivo sbarazzino, concentrato, minerale e croccante, con un riconoscibile e gustoso profumo di mandarino seguito da pesca, lampone e da una nota gessosa di craie. Al palato è tonico, elegante, fresco e giovane, pur essendo già ben equilibrato.

Nicolas François 2008
60% pinot nero, 40% chardonnay. Fermentazione 83% acciaio, 17% legno; malolattica parziale; uve provenienti per l’83% da Grand Cru e per il 17% da Premier Cru (pinot nero da Aÿ, Mareuil, Verzenay, Verzy, Ambonnay e Bouzy; chardonnay da Le-Mesnil, Avize e Cramant). Tiraggio giugno 2009, sboccatura 1° trimestre 2022, dosaggio 2,9 g/L.

Abbiamo la fortuna di degustarlo al suo primissimo debutto, e che dire: benvenuto! Naso complesso che spazia dalla frutta gialla matura a una sottile mineralità gessosa, da note di agrume candito ad accenni di panificazione e cioccolato. Evoca ricordi lattici di formaggio stagionato e note tostate. La bocca è sorprendentemente fresca e tesa, quasi tagliente, tonica, intensa negli aromi fruttati appena combusti e di caramello salato, e, soprattutto, lunghissima. Senza dubbio è uno champagne giovane, ma che già al suo esordio fa trasparire tutto il suo peso specifico.

Nicolas François 2002
60% pinot nero, 40% chardonnay. Fermentazione 81% acciaio, 19% legno; malolattica parziale; pinot nero proveniente da Aÿ, Mareuil, Verzenay, Ambonnay e Bouzy; chardonnay da Le-Mesnil, Avize e Chouilly. Tiraggio giugno 2004, sboccatura ottobre 2019, dosaggio 4 g/L.

Il tratto odoroso si gioca su queste note: acqua di ostriche, agrume appena accennato, albicocca, una leggera panificazione, caramella mou. L’assaggio è largo, sapido, di notevole impatto e intensità, seppur con una minor freschezza e una accondiscendenza maggiore rispetto alla 2008. È particolarmente persistente, con aromi di confettura di albicocche che richiamano i profumi sentiti al naso.

Nicolas François 1998 (Jéroboam)
56% pinot nero, 44% chardonnay. Fermentazione 98% acciaio, 2% legno; malolattica parziale; pinot nero proveniente da Aÿ, Mareuil, Verzenay e Ambonnay; chardonnay da Avize, Cramant e Chouilly. Remuage manuale, tirage suos liège giugno 1999, sboccatura dicembre 2017, dosaggio 6 g/L.

Naso di noci e nocciole, frutta matura, bianca e gialla, di dolci di pasticceria e crema all’uovo. In bocca è cremoso, dalla sapidità stuzzicante e con un’acidità in filigrana che partecipa allo slancio di un assaggio di grandissima classe, profondo ed elegante.

Terminata la degustazione, il coro unanime che si leva dalla sala è di ampia soddisfazione e il sentir comune è un profondo senso di appagamento. Non c’è che dire, gli champagne di Billecart-Salmon sono superlativi e il Nicolas François 2008 ha tantissima strada davanti, specie dopo aver degustato i millesimi 2002 e 1998.

Grazie ad Alberto Lupetti e alla sua inscalfibile competenza, e grazie soprattutto a Velier, Nicolas Roland-Billecart e Florent Nys per averci reso partecipi di un debutto davvero straordinario.