Domaine de Villane, il pensiero di Borgogna arriva in Brianza

Per la prima volta un produttore di Borgogna fa visita alla Delegazione di AIS Monza Brianza. Pierre de Benoist ha raccontato la storia della sua azienda e della sua terra, con un occhio rivolto alle future sfide imposte dai cambiamenti climatici.

Giuseppe Vallone

I vini di Borgogna, si sa, piacciono a tanti, e quindi si fa in modo di esserci, quando vengono organizzate degustazioni a tema. Ma se le serate dedicate a questa celebre regione vitivinicola francese sono proposte in buon numero nelle Delegazioni lombarde, è invece abbastanza raro che oltre ai vini borgognoni si possa ascoltare, dalla viva voce, chi quei vini li pensa e li fa.

È comprensibile, dunque, l’eccitazione che ha percorso la sala in attesa del proprietario del Domaine de Villaine, in arrivo a Monza direttamente da Bouzeron, Côte Chalonnaise. Pierre de Benoist non ha deluso le attese, anzi: in un francese chiaro e comprensibile, coadiuvato dalla traduzione simultanea offerta dal sommelier e scrittore Giorgio Fogliani, ha raccontato le origini della sua azienda, la scelta di abbracciare l’agricoltura biologica dal 1986, la filosofia di conduzione agronomica e il pensiero che sta dietro a ognuno dei sedici vini della gamma. 

 

Non è mancato, inoltre, un approfondimento sull’evoluzione che i vini di Borgogna stanno affrontando a causa degli innegabili cambiamenti climatici, che si stanno rivelando profondamente incisivi sui caratteri costituitivi dei vini, specie se bianchi.

La degustazione

Bouzeron 2021
100% aligoté. Uve da vigne di età media di 65 anni poste in 17 diversi appezzamenti ripartiti in 9 liuex-dits. Vinificazione in vecchie botti. 

Impatto al naso fresco e fragrante: cedro, accenni minerali di pietra focaia, poi frutta bianca ed erbe aromatiche. Quadro olfattivo fine e sottile. All’assaggio è caldo, teso, fresco e molto sapido, croccante e masticabile, con «accenni tannici» ci dice Pierre.
Scaldandosi, dopo qualche minuto emerge una maggiore rotondità, con echi dolci e aromi di pesca gialla, timo e maggiorana. Apprezzabile la persistenza. 

Bourgogne Côte Chalonnaise Les Clous Aimé - 2021
100% chardonnay da parcelle di Bouzeron e Rully. Vinificazione in botti grandi per metà nuove di media tostatura.

Avvicinandolo al naso si propone con profumi dolci e accenni fumé, pesca bianca, banana, burro fuso e rimandi minerali. In bocca attacca sapido, poi si svolge su una decisa freschezza agrumata che rende l’assaggio particolarmente ritmato. È degna di nota la sfericità complessiva della beva.

Rully Premier Cru Les Margotés - 2020
100% chardonnay. Vinificazione in vecchie botti.

Mandarino, pietra focaia, accenni cerealicoli. In bocca è verticale, molto sul frutto, con un assaggio sapido e tirato, un po’ frenato nel suo sviluppo e con una chiusura vagamente amaricante. La bocca è intrigante, perché si rivela più complesso e sfaccettato di quanto il naso lasciasse presagire.

Rully Premier Cru Cloux Blanc - 2020
100% chardonnay. Vinificazione in vecchie botti.

Approccio timido, un po’ ridotto, invoca tempo. Dopo qualche minuto nel calice eccolo aprirsi, il quadro olfattivo ricorda Les Margotés anche se appare più smussato, sussurrato e minerale. Pierre sottolinea come la tipica freschezza degli chardonnay borgognoni con il riscaldamento climatico stia andando ad affievolirsi e come, dunque, questi sui vini rappresentino «la tipologia del futuro, sorretta dalla sapidità e dall’amaro».
In effetti, la beva è morbida e sapida, con un’acidità sottesa e decisamente meno in evidenza rispetto a Les Margotés e anche al Bouzeron, uno sviluppo efficacemente amaricante e una chiusura coerente e appagante.

Rully Premier Cru Rabourcé – 2020
100% chardonnay.

Il naso è ancora più sottile del vino precedente e rimanda a note acquatiche e a frutta a polpa gialla. In bocca l’attacco è sapido, poi si sviluppa in modo similare al Cloux, e dunque morbido, con una freschezza tratteggiata, una sapidità a fare da prim’attrice e una chiusura sull’amaro.

Bourgogne Côte Chalonnaise La Digoine - 2020
100% pinot noir.

Il calice mostra un’intensità cromatica davvero impressionante, di un rosso rubino fitto e impenetrabile, con riflessi porpora. Al naso, dopo un primo approccio di note animali, emergono e si impongono profumi di piccoli frutti rossi, cioccolato, liquirizia e accenni balsamici; la rosa e la violetta fanno capolino dopo qualche minuto, così come il tabacco.
In bocca il vino è disteso, caldo e fresco, intenso su aromi di frutti rossi, masticabile, lungo e piacevole.

Rully Premier Cru Champ Cloux – 2020
100% pinot noir.

Come il precedente o forse ancor più del precedente, l’intensità cromatica è spiazzante e colore letteralmente il calice di porpora.
Il quadro olfattivo si compone di frutta in confettura, note tostate, sentori balsamici e speziati: è più caldo, evoluto e accomodante. La beva è intensa e tonica, fresca e tesa, con un tannino ben fuso e totalmente integrato. Gli aromi di bocca sono sul frutto e rendono godibile l’assaggio e lunga la persistenza.

Bouzeron 2017
100% aligoté. Uve da vigne di età media di 65 anni poste in 17 diversi appezzamenti ripartiti in 9 liuex-dits. Vinificazione in vecchie botti. 

Il naso è inizialmente sulle sue, restìo a proporsi. Il frutto è in confettura, poi accenni idrocarburici e vagamente minerali. In bocca è più rilassato e meno teso del 2021, con aromi di nocciola e cereali. La sapidità è gustosa, la freschezza molto sottile. Buona la persistenza.
Ancora una volta i vini di Borgogna si dimostrano essere una palestra degustativa di assoluto livello. La Côte Chalonnaise, e le denominazioni di Bouzeron e Rully, dimostrano poi di saper raggiungere punte qualitative di assoluta eccellenza, specie con l’aligoté, davvero sorprendente per intensità e persistenza. Sentire poi dalla viva voce di Pierre de Benoist ciò che sta dietro a questi piccoli gioielli ha reso da subito la serata di AIS Monza Brianza un ricordo nitido e indelebile nel cuore dei partecipanti.