Duca di Salaparuta e i suoi 200 anni di vita

AIS Milano dedica una serata speciale a un’azienda di riferimento del panorama italiano con un omaggio al territorio di Bagheria e dintorni. Il sommelier Davide Garofalo, insieme all’enologo Salvatore Tomasello e al direttore della cantina Roberto Magnisi, ci hanno condotto nella degustazione di sette grandi vini dell’azienda siciliana.

Daniela Recalcati

La serata inizia con la visione di un corto-documentario dal titolo «La teoria dei contrasti», realizzato dal regista Carlo Loforti. È una sequenza di istantanee che raccontano di un luogo fatto di cultura, di passione, di resilienza e di sfida che si trasmettono di generazione in generazione; un luogo che è riuscito a essere il centro di attrazione di molti artisti che si sono susseguiti negli anni, fra i quali il pittore Renato Guttuso e il fotografo Mimmo Pintacuda. Fino a fine Ottocento, Bagheria era un magnifico luogo di villeggiatura nobiliare e di ricchezza economica deturpato, poi, nel periodo della cementificazione selvaggia. Ancora oggi Bagheria si presenta contraddittoria, fatta di “chiaroscuri” che, in realtà, sono la sua vera bellezza.

Sulla base dello stretto connubio tra enologia e cultura, per celebrare i 200 anni della cantina e il cinquantenario della morte di Guttuso, l’azienda ha deciso di vestire la gamma dei vini varietali con i colori e le pennellate del pittore.

La cantina è nata nel 1824 quando Giuseppe Alliata, Duca di Salaparuta, decise di vinificare le uve provenienti dai suoi possedimenti di Casteldaccia, nella sua residenza estiva Villa Valguarnera, creando vini identitari già eleganti e innovativi per l’epoca. Ad oggi, comprende tre tenute: Risignolo, di 35 ha, nella parte occidentale dell’isola dove vengono coltivati grillo, insolia e zibibbo; Suor Marchesa, di 127 ha, nella parte centro-orientale dove vengono allevati prevalentemente cabernet franc e nero d’avola (quasi 70 ha), ma anche sauvignon blanc e vermentino; Vajasindi, di 21 ha, ubicata sull’Etna, dove si coltivano pinot nero e nerello mascalese.

La degustazione

Sicilia DOC Grillo Autentici di Sicilia 2023

grillo 100%

Vigneti siti nella Sicilia occidentale, tra i 50 e i 300 m s.l.m.. Fermentazione in acciaio, cui seguono tre mesi di contatto con le fecce nobili. Affinamento in bottiglia per almeno un mese prima della commercializzazione. Alcol 12,5% vol, acidità totale 5,8 g/L, pH 3,25. In etichetta è rappresentato il dipinto «Paesaggio dell’Aspra» di Renato Guttuso, del 1959.

Al naso si apprezza la grande purezza del frutto a polpa bianca e dell’agrume, il floreale dei fiori d’arancio, cui seguono note di elicriso e menta bianca. Dopo qualche tempo nel calice, si assiste a una evoluzione delle note fruttate che virano verso la pera decana; si aggiungono note mentolate e di rosmarino. La bocca è lineare, fresca, sapida con una piacevole nota amaricante sul finale.

Sicilia DOC Grillo Kàdos 2023

grillo 100%

12 ha di vigneti situati nella Tenuta Risignolo, tra i 220 e i 250 m s.l.m.. Allevamento a spalliera con potatura a cordone speronato. Suolo argilloso a reazione sub-alcalina, mediamente calcareo. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata fino allo svolgimento di pochi gradi alcolici, circa 3% vol. Da qui, circa il 20% di mosto viene trasferito in barrique di rovere con grana fine ed elegantemente tostate, mentre la restante parte completerà il suo percorso in acciaio. Affinamento in vasca e in barrique per alcuni mesi a contatto con le fecce nobili. Assemblamento delle due parti e permanenza per almeno un mese in bottiglia. Alcol 13% vol, acidità totale 5,7 g/L, pH 3,21. In etichetta è rappresentata la fotografia «La pendolare» di Mimmo Pintacuda, del 1968.

L’esame olfattivo evidenzia un ventaglio aromatico superiore rispetto al vino precedente, con note fruttate di cocco e melone invernale, floreali di oleandro, convolvolo e gardenia, di mandorla pelata e una leggera balsamicità. Dopo attesa, nel calice si aggiungono note di mandarino e mandarancio. All’esame gustativo il vino presenta una maggior tessitura dove l’intreccio fresco-sapido si fa più intrigante e intenso rispetto a quello del vino precedente, come pure maggiore è la persistenza.

Sicilia DOC Insolia Bianca di Valguarnera 2021

insolia 100%

Vigneto di 3,43 ha a 270 m s.l.m.; anno di impianto: 1988. Allevamento a spalliera con potatura a cordone speronato. Suolo argilloso a reazione sub-alcalina, mediamente calcareo. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata fino allo svolgimento di pochi gradi alcolici, circa 3% vol. Trasferimento del mosto in fermentazione alcolica in barrique di rovere di primo e secondo passaggio, ubicate in una cella a 8 °C. Maturazione nelle stesse barrique per alcuni mesi a contatto con le fecce nobili e con batonnage periodico. Affinamento in bottiglia per almeno sei mesi. Alcol 13% vol, acidità totale 5,7 g/L, pH 3,21.

Il naso è complesso e, al primo impatto, propone note speziate fresche di pepe bianco e cardamomo, seguite da sentori fruttati di macedonia di frutta tropicale, mango e papaia, e note cerealicole quasi maltate. In bocca il sorso è estremamente scorrevole, non ha quella materia e quella densità percepita all’esame olfattivo: è come se si ridimensionasse su note fruttate e agrumate facendo percepire meno l’apporto del legno. Grandi sapidità, freschezza e persistenza.

Sicilia DOC Nero d’Avola Autentici di Sicilia 2023

nero d’Avola 100%

Vigneti siti nella parte centro-orientale della Sicilia, tra i 50 e i 300 m s.l.m.. Fermentazione alcolica in acciaio, a temperatura controllata, per circa dieci giorni; al termine il vino rimane a contatto con le bucce per almeno altri cinque giorni. Fermentazione malolattica. Maturazione in vasca d’acciaio per almeno tre mesi. Affinamento in bottiglia per almeno un mese. Alcol 13,8% vol, acidità totale 6,4 g/L, pH 3,43. In etichetta è rappresentato il dipinto «Paesaggio dell’Aspra» di Renato Guttuso.

Il naso esprime note fruttate di ciliegia, polpose e croccanti, di arancia sanguinella, di macchia mediterranea, mirto, santoreggia, timo e note ferrose. Il sorso è succulento, quasi una spremuta di frutta, ed è sorretto da una bella spalla acida che invita a proseguire la beva.

Sicilia DOC Nero d’Avola Passo delle Mule 2022

nero d’Avola 100%

Vigneto di 26 ha impiantato nel 2002-2003 nella Tenuta Suor Marchesa, tra i 299 e i 334 m s.l.m.. Allevamento a spalliera con potatura a cordone speronato. Suolo per l’80% costituito da terre bianche ricchissime di calcare attivo e gesso e, per il resto, argillose. Fermentazione controllata in acciaio. Maturazione in cemento dove avverrà anche la fermentazione malolattica con una parte del vino, circa il 20%, che matura in barrique di rovere, nuove e di secondo passaggio, per almeno otto mesi. Affinamento in bottiglia per almeno due mesi. Alcol 14% vol, acidità totale 6,4 g/L, pH 3,4, estratto secco 35 g/L. In etichetta è rappresentata la fotografia «Prima dell’alba» di Mimmo Pintacuda, del 1968.

Il naso ha un profilo più cupo rispetto a quello del vino precedente, con note fruttate scure di mora di rovo, speziate di cacao, alloro, ginepro, anice stellato e una raffinatissima nota di grafite. L’esame gustativo è perfettamente coerente con quello olfattivo e propone note di frutta nera generosa, quasi di composta, irrorata da grandi freschezza e sapidità.

Sicilia DOC Nero d’Avola Triskelè 2021

nero d’Avola 100%

Vigneto di 5,8 ha impiantato nel 1997 nella Tenuta Suor Marchesa, tra i 340 e i 350 m s.l.m.. Allevamento a spalliera con potatura a Guyot. Suolo ricchissimo di calcare attivo e basso contenuto di sostanza organica. Fermentazione alcolica a temperatura controllata in acciaio. Al termine, permanenza del vino sulle bucce ancora per una settimana. Fermentazione malolattica in vasche di cemento. Maturazione in barrique di rovere, nuove e di secondo passaggio, per 10-12 mesi. Affinamento in bottiglia per almeno un anno. In etichetta è rappresentato il dipinto «Villa Valguarnera» (1965) di Emilio Murdolo, primo pittore di carretti siciliani e maestro di Renato Guttuso. Protagonista dell’opera è Villa Valguarnera, residenza estiva della famiglia Alliata e luogo in cui Giuseppe Alliata compì la prima vinificazione.

All’esame olfattivo si apprezzano note terrose, di radici, ravanello e chiodi di garofano. L’esame gustativo ci suggerisce tre parole: sole, sale e mare. Il vino ha una decisa nota salmastra iodata, di fiore di cappero, acciuga, colatura di alici, salamoia e piccoli frutti rossi in infusione. Tannino vellutato e contemporaneamente croccante. Sorso lunghissimo.

Sicilia DOC Nero d’Avola Duca Enrico 2020

nero d’Avola 100%

Vigneto di 4,9 ha impiantato nel 1998 nella Tenuta Suor Marchesa, tra i 340 e i 350 m s.l.m.. Forma di allevamento ad alberello. Suolo argilloso con presenza di calcare attivo molto alta e basso contenuto di sostanza organica. Fermentazione alcolica in acciaio a temperatura controllata. Al termine, il vino rimane in contatto con le bucce ancora per una settimana. Malolattica svolta in vasca di cemento. Maturazione in barrique di rovere, nuove e di secondo passaggio, per 14-18 mesi. Affinamento in bottiglia per almeno un anno. Alcol 15% vol, acidità totale 6,7 g/L, pH 3,37, estratto secco 38 g/L.

Il naso esprime una grandissima eleganza un po’ retrò che ricorda il barocco siciliano, con note di pot-pourri di erbe mediterranee essiccate, lentisco, corbezzolo e lavanda. Anche in bocca il vino è estremamente elegante ed esprime calore, freschezza, stoffa e longevità.