Espressioni e prospettive dei vini del Lazio
Sulle ondulate colline del Centro Italia, tra vigneti baciati dal sole e paesaggi mozzafiato, si nascondono tesori enologici spesso trascurati: i vini del Lazio. Per la rassegna “Vinovagando”, insieme alla sommelier Paola Marcone, un viaggio per riscoprire vitigni e territori di questa meravigliosa regione.
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Sebbene i vini del Lazio siano inevitabilmente obnubilati dalle più celebri etichette della vicina Toscana e del maestoso Piemonte, grazie al lavoro di molti viticoltori locali, molte etichette di valore questa regione si stanno gradualmente conquistando un posto di rilievo sulla scena vitivinicola internazionale, provenienti da areali meno noti rispetto a quello di Frascati, ben più conosciuto, e offrendo interpretazioni dalla solida capacità evolutiva.
Grazie a Paola Marcone, degustatore ufficiale e relatore dei corsi AIS, abbiamo percorso un viaggio sensoriale alla meravigliosa scoperta di questo scrigno socchiuso ma senza dubbio molto ricco.
Il Lazio vanta infatti una lunga tradizione vinicola che affonda le sue radici sin dall’antichità romana. La sua posizione geografica e il particolare terroir, unico nel suo genere, forniscono ai vini distintive caratteristiche che continuano ad attirare sempre più l'attenzione sia degli intenditori che degli imprenditori di tutto il mondo. Le colline vulcaniche intorno a Roma presentano un ambiente ideale per la coltivazione di varietà autoctone come il cesanese e la malvasia oltre a una variegata gamma di uve internazionali come il merlot e il cabernet sauvignon. In modo particolare il cesanese primeggia tra tutti come il re indiscusso dei vini del Lazio. Tale antico vitigno produce vini rossi corposi e aromatici con note speziate e fruttate. La sua complessità e la sua eleganza lo rendono l’accompagnamento perfetto per i piatti tradizionali della cucina laziale come, ad esempio, la coda alla vaccinara e gli gnocchi alla romana.
Tuttavia, nel panorama vinicolo laziale, non brillano solo le varietà autoctone. Sono molteplici le cantine regionali che stanno sempre più abbracciando l'innovazione in ambito produttivo sperimentando tecniche di vinificazione moderne per offrire vini bianchi freschi e aromatici oltre ai classici vini rosati dal carattere vivace e fruttato. Tale indiscussa voglia di mettersi in gioco e di sperimentare sta portando a un’irrefrenabile rinascita della scena vinicola del Lazio con nuove cantine che aprono sempre più le loro porte e storiche cantine che si rinnovano per adattarsi e adeguarsi ai gusti dei consumatori contemporanei. Da piccole aziende familiari a grandi tenute vinicole, il Lazio offre un'ampia varietà di esperienze enogastronomiche che consentono di scoprire il meglio che la regione ha da offrire garantendo, al tempo stesso, eccellenti abbinamenti con i deliziosi piatti della cucina locale per un'esperienza completa.
La degustazione
Il Fieno di Ponza rappresenta in toto l’isola su cui viene realizzato grazie alle fragranti note salmastre e minerali. Le 5000 bottiglie prodotte di questo Lazio Bianco IGT sono ottenute da una pressatura a freddo delle uve e una vinificazione in acciaio per preservarne le freschissime note fruttate e minerali.
Il vino si presenta di un giallo paglierino dai riflessi verdolini e al naso esprime un bouquet floreale e fruttato con note che ricordano i fiori gialli, come la mimosa e la ginestra, seguite da aromi fruttati di agrumi, pera e susine. Al gusto spiccano la sua freschezza e la mineralità con degli intensi sapori fruttati ben innestati sulla struttura compatta e armoniosa. Il finale è particolarmente rinfrescante.
Lazio IGT Chardonnay Calanchi di Vaiano 2015 - Paolo e Noemia d'Amico
Da uve 100% chardonnay nella valle dei Calanchi, terreno di origine vulcanica collocato a un’altitudine di 450 m s.l.m., nasce questo vino dall’aspetto giallo paglierino con riflessi di clorofilla. L’affinamento avviene in serbatoi di acciaio inox per 8 mesi e successivamente in bottiglia per 3 mesi circa.
L’intrigante combinazione delle note olfattive spazia dagli agrumi, all'albicocca, al floreale, alle note di pepe bianco. Al palato si presenta vigoroso, grintoso, floreale, minerale e molto persistente. Presenta una rotondità leggermente burrosa tipica dello Chardonnay e si presta a lunghi invecchiamenti.
Circeo DOC Bianco Dune 2014 - Cantina Sant’Andrea
Dalle due uve più tipiche del Circeo, malvasia 40% e trebbiano 60%, si ottiene un vino elegante e raffinato frutto di una vendemmia tardiva con lieve surmaturazione delle uve, criomacerazione a 24/38 h, pressatura soffice, maturazione in acciaio per 3 mesi e breve affinamento in botti di rovere.
Il colore è di un paglierino carico, i profumi sono intensi con note floreali e tropicali che si sposano ad aromi di vaniglia, cioccolato bianco, noce moscata. Secco, di ottima struttura e piacevolmente sapido. Accompagna egregiamente piatti di mare importanti come la pezzogna all'acqua pazza, i calamari ripieni e i formaggi a media stagionatura.
Lazio IGT Rosso Villa Tirrena 2013 - Paolo e Noemia d'Amico
Dai terreni argillosi e calcarei arrivano le uve che danno vita al Villa Tirrenia, rosso del Lazio che rappresenta la pura espressione di quello che è il merlot coltivato nel Centro Italia. Morbido, ricco di sfumature sapide e minerali, riposa per dieci mesi in barrique di rovere francese che lo rendono ancora più rotondo. È un rosso con cui Paolo e Noemia d’Amico dimostrano tutto il valore della loro cantina e dei loro vigneti: un’etichetta appagante per apprezzare un modo sincero e onesto di produrre vino.
Al calice si presenta di un rosso rubino offrendo al naso sentori fruttati di more e prugne, richiami alle spezie e sfumature minerali e salmastre. Il palato si presenta equilibrato, fresco, energico nella trama tannica e gradevolmente sapido e potente, di ottima persistenza. È perfetto per accompagnare la cucina di terra: ottimo con il carré di maiale in salsa piccante.
Cesanese del Piglio DOCG Superiore Riserva Vajoscuro 2016 - Giovanni Terenzi
È un vino DOCG Superiore Riserva ottenuto da una macerazione delle bucce per 20 gg e maturazione in botti di rovere per 12 mesi e conseguente affinamento in bottiglia.
Presenta un colore rosso carico e bei riflessi violacei che si attenuano con l’invecchiamento. Di gran corpo, intenso, persistente, con chiari sentori di violetta, aromi di frutti a bacca rossa tipici del vitigno e interessanti note speziate acquisite dalla permanenza in piccole botti di rovere. Il gusto caldo, intenso e i tannini morbidi e avvolgenti lo fanno risultare un ottimo accompagnamento di arrosti, cacciagione di piccola e grossa taglia, formaggi di fossa e cioccolato fondente.
Lazio IGT Rosso Mater Matuta 2011 – Casale del Giglio
Il nome Mater Matuta deriva dall’antica divinità italica, dea dell’aurora, protettrice della vita nascente e della fertilità. Le uve, per entrambe le varietà presenti, syrah 85% e petit verdot 15%, vengono raccolte in un ottimo stato di maturazione con talvolta un leggero appassimento per la syrah. La vinificazione prevede, per i due vitigni, tecniche diverse. La syrah fermenta con lieviti indigeni a cappello sommerso per circa 20 giorni, con periodici délestage soprattutto all’inizio, conferendo così al vino complessità e carattere, tannini dolci e profumi intensi di marasca e spezie. Il petit verdot vinifica utilizzando follatori per la massima estrazione di tannini e sostanze polifenoliche. La maturazione dei vini avviene separatamente in barrique nuove per circa 24 mesi seguite da un affinamento di 10/12 mesi in bottiglia.
Il colore è un rosso rubino cupo e molto denso; al naso spiccano sentori balsamici, caffè scuro in grani, viola e marasca matura. Emerge, infine, una forte speziatura di coriandolo, noce moscata e cannella. È un vino che seduce grazie a una trama tannica perfetta e a una ben integrata freschezza. Il finale è fruttato e persistente.
Lazio IGT Rosso Soremidio 2007 - Tenuta Sant'Isidoro
Il Soremidio è uno dei migliori rossi di Tenuta Sant'Isidoro, con il suo carattere elegante e complesso. Un vino decisamente interessante dal colore rosso rubino con un’unghia violacea e dal profumo di confettura di frutti rossi maturi, prugna e frutti di bosco, sottobosco e macchia mediterranea. In bocca conserva tutta la sua grande struttura arricchita da sentori di liquirizia e tabacco. Il finale è lungo e persistente. Da abbinare con secondi piatti di carne importanti come la cacciagione di piuma e di pelo, i formaggi di media e lunga stagionatura. È ottimo anche come vino da meditazione.
Da questa serata abbiamo compreso che i vini del Lazio si stanno imponendo nel panorama vinicolo italiano emergendo con una forza assolutamente da non sottovalutare come ha dimostrato la degustazione. Con la loro storia ricca, il terroir unico e la continua ricerca di eccellenza, i viticoltori stanno dimostrando al mondo intero che questa regione merita un posto di rilievo sul palcoscenico enologico internazionale. Scoprire i tesori nascosti delle colline romane e lasciarsi incantare dalla bellezza e dalla bontà di tali prodotti è un’opportunità che, se non ancora colta, non bisogna assolutamente lasciarsi scappare.