Grand Siècle, la sublimazione dello stile Laurent-Perrier

Racconti dalle delegazioni
28 settembre 2023

Grand Siècle, la sublimazione dello stile Laurent-Perrier

Insieme ad Alberto Lupetti e Lucie Pereyre de Nonancourt, una serata per conoscere la filosofia di Laurent-Perrier attraverso la degustazione di cinque calici della Cuvée che identifica il suo stile.

Daniela Recalcati

«Quand on arrive sur un marché bien établi avec de grandes Maisons de Champagne, connues et reconnues pour leur qualité, si on veut exister aux yeux des professionnels du vin, des clients et des consommateurs alors il faut apporter quelque chose de nouveau, de différent et de supérieur au marché. Si on n’apporte rien de plus alors on n’a aucune chance de se faire une place parmi les grands». In queste parole risiedono l’intelligenza e lo spirito di innovazione di Bernard de Nonancourt, rifondatore della Maison Laurent-Perrier.

La Maison Laurent-Perrier è sita a Tours-sur-Marne, nella Vallée de la Marne, che comprende 6 sottozone, 103 villaggi e 12.114 ettari di vigneto. È una zona storicamente molto importante; infatti, prima che nascesse lo champagne inteso come vino spumante, la Champagne era nota per due categorie di vini, i “vini della montagna “, a Nord, e i “vini del fiume“, vins de rivière, che godevano di maggior reputazione e che, per via fluviale, arrivavano fino alla corte del re di Francia, servivano tutto il bacino di Parigi e venivano esportati in Inghilterra.

Tours-sur-Marne è uno dei due villaggi che hanno la doppia classificazione; è Premier Cru per lo chardonnay e, dal 1911, Grand Cru per il pinot noir. Si estende su 52,7 ha (36,6 ha di pinot noir e 16,1 ha di chardonnay) e annovera 50 proprietari. Laurent-Perrier possiede 150 ettari di vigneto e acquista uve per circa 1500 ettari.

La cantina, costruita da Bernard nel 1972-73, è tuttora esistente. Nel 2009 è stata inaugurata una cuverie rinnovata, per la conservazione dei vin de réserve e nel 2012 è stata aperta, in occasione del bicentenario, la cuverie dedicata esclusivamente al Grand Siècle. Le cantine si estendono per 12 km e in esse sono conservate ben 65 milioni di bottiglie.

La Maison Laurent-Perrier ha avuto tre grandi chef de cave: Edouard Leclerc (1950-1975), Alain Terrier (1975-2003), proveniente da Bordeaux e Michel Fauconnet (dal 2003 a oggi). Oggi Laurent-Perrier è guidata dalle sorelle Stéphanie e Alexandra de Nonancourt, quest’ultima mamma di Lucie.

La storia

La Maison venne fondata, nel 1812, da André-Michel Pierlot, tonnelier ed embouteilleur di Chigny. Passò poi al figlio Alphonse che assunse Eugène Laurent, come chef de cave. Nel 1881, alla morte di Alphonse che non aveva figli, la Maison passò a Eugène che acquistò degli edifici attigui, a Tours-sur-Marne, e dei vigneti ad Ambonnay, Bouzy e Tours-sur-Marne. Eugène morì a soli 40 anni e fu la moglie Mathilde Émilie Perrier, figlia del grande produttore Joseph Perrier, a continuare la sua opera.

Nel 1887 la Maison venne ribattezzata Laurent Perrier e si sviluppò, grazie anche all’ingresso di nuovi soci, fino alla morte di Mathilde, nel 1925. Cominciò, poi, un lento declino, innescato dalla crisi del 1929, con un crollo delle vendite e un rallentamento della produzione finché, nel 1939, la figlia Eugénie-Hortense Laurent decise di vendere. La Maison venne acquistata da Marie-Louise de Nonancourt, figlia di Henri-Marie Lanson, a favore del suo primogenito Maurice, mentre al secondogenito Bernard venne destinata la Maison Delamotte. Marie-Louise, con grande determinazione, ricostituì lo stock della Maison acquistando 400 pièces di vino, equivalente a 110.000 bottiglie. Durante la Seconda guerra mondiale i tedeschi confiscarono diversi vini francesi di pregio, tra cui anche quelli della Laurent-Perrier. I due fratelli, Maurice e Bernard, entrarono nella Resistenza. Nel 1945 Maurice morì e Bernard organizzò, in gran segreto, il rientro in Francia dei vini confiscati.

Lucie Pereyre de Nonancourt e Alberto LupettiNel 1946 la Maison Laurent-Perrier era molto piccola e occupava il centesimo posto tra le Maison de champagne. Il 18 ottobre 1948, a soli 28 anni, Bernard diventò, non solo amministratore della Laurent-Perrier ma, nei primi tempi, anche direttore commerciale, chef de cave e factotum. In seguito, si avvalse della competenza di validi collaboratori, tra cui lo chef de cave Edouard Leclerc che proveniva dalla Maison Lanson. Bernard, lavorando senza sosta, rilanciò, pian piano, la Maison riuscendo a procurarsi uve eccellenti in quantità e avvalendosi della collaborazione di personale altamente specializzato.

Era un degustatore eccezionale e legò lo stile allo chardonnay. Fu il primo a adottare, nel 1973, i tini termo-condizionati per la fermentazione a bassa temperatura, dopo aver abbandonato il legno in favore dell’acciaio, già 10 anni prima e creò, pian piano, quattro champagne eccezionali: il Grand Siècle, il Rosé, il Pas Dosé Ultra Brut, primo non dosato della storia moderna della Champagne, e il Rosato Alexandra dedicato alla mamma di Lucie, primogenita di Bernard.

Grazie a Bernard, lo stock salì rapidamente a 300.000 bottiglie e nel 1950 le vendite arrivarono a 80.000 bottiglie, che diventarono 7 milioni nel 2000 facendo di Laurent-Perrier il terzo gruppo della Champagne. Attualmente è il secondo dopo Moët Hennessy.

Lo stile

I cardini stilistici di Laurent-Perrier sono:

  • freschezza, purezza ed eleganza;
  • forte legame con lo chardonnay;
  • lunghe soste sui lieviti (almeno 4 anni) al fine di ottenere complessità aromatica senza perdere in freschezza.

L’emblema dello stile L/P è il brut sans année che, per quanto sia lo champagne di minore appeal, è, per tutti i produttori, quello più importante, perché rappresenta non solo il volume e quindi la maggior parte del fatturato, ma anche il biglietto da visita dal punto di vista stilistico. Dal 2017, il brut sans année è evoluto nella cuvée che prevede una selezione più ampia delle uve (100 cru, il doppio rispetto a prima), una quota maggiore di chardonnay e meno di meunier, una maturazione più lunga sui lieviti (48 mesi) e l’impiego del solo mosto fiore (80% della pressatura).

Nel millesimato le uve provengono da una sola vendemmia e i vini rappresentano una fotografia dell’annata, sempre, però, nel rispetto dello stile della Maison. Infatti, per Laurent-Perrier, contrariamente ad altre Maison, il Millesimo è la scelta di un‘ annata eccezionale che permetta il rispetto di uno standard di qualità molto elevato e dello stile della casa.

Il Grand Siècle nasce nel 1959 da un’idea rivoluzionaria di Bernard: ricreare l’annata perfetta, che si esprime in un grande champagne dotato di una profonda intensità e complessità aromatica, che riesca a conservare nel tempo freschezza e acidità e a garantire, contemporaneamente, un grande potenziale di invecchiamento. Per raggiungere questa espressione, l’assemblaggio si basa su principi immutabili:

  • la scelta di tre annate eccezionali per la loro complementarità, tra le rare annate millesimate;
  • una maggioranza di chardonnay, completata da pinot noir, provenienti da un massimo di undici Grands Crus selezionati;
  • un periodo di invecchiamento prolungato in cantina di almeno dieci anni sui lieviti per il formato bottiglia e qualche anno in più per il formato Magnum.

La degustazione

Champagne Brut La Cuvée
chardonnay 53%, pinot noir 35%, meunier 12%. Vins de réserve: 20%. Annata 2016 (base vendemmia 2018). Uve provenienti da 100 Cru selezionati, tra cui tutti i Grand e Premier Cru. Maturazione sui lieviti: 48 mesi (60 per magnum e jeroboam). Dosaggio: 9 g/L.

Il naso è fresco e fine, con note agrumate, di frutta fresca e fiori bianchi; si apprezza anche una leggera tostatura da lunga permanenza sui lieviti. La bocca esprime una grande freschezza e una spina dorsale minerale, con piacevole finale stuzzicante. Bella la persistenza.

Champagne Brut Millésimé 2012
chardonnay 50%, pinot noir 50%. Uve provenienti da 9 villaggi tutti Grand e Premier Cru. Maturazione sui lieviti: 8 anni. Dosaggio: 8 g/L.

Naso di grande complessità, molto floreale, con note di agrume, pesca bianca e lieve tostatura. La bocca è fresca, fine, minerale e dotata di una bella persistenza.

Champagne Grand Siècle Itération N°25
chardonnay 60%, pinot noir 40%. Assemblaggio annate 2008 (65%), 2007 (25%) e 2006 (10%). Uve 100% Grand Cru provenienti da 9 villaggi selezionati. Maturazione sui lieviti: 12 anni. Dosaggio: 7 g/L.

Il naso è elegante e fresco, esprime note agrumate e fruttate seguite da fini aromi di mandorle tostate e brioche. La bocca è dotata di una grande complessità aromatica che si coniuga perfettamente con una notevole freschezza e una bella mineralità. Lunga persistenza sulle note agrumate.

Champagne Grand Siècle Itération N°26
chardonnay 58%, pinot noir 42%. Assemblaggio annate 2012 (65%), 2008 (25%) e 2007 (10%). Uve 100% Grand Cru provenienti da 8 villaggi selezionati. Maturazione sui lieviti: 10 anni. Dosaggio: 7 g/L.

Naso più generoso e avvolgente rispetto a quello del vino precedente che deve ancora esprimersi meglio dal punto di vista aromatico. La bocca sprigiona tutta la sua anima minerale, con note fruttate ancora in evoluzione e un finale di una freschezza quasi travolgente.

Champagne Grand Siècle Itération N°23
chardonnay 58%, pinot noir 42%. Assemblaggio annate 2006 (65%), 2004 (20%) e 2002 (15%). Uve 100% Grand Cru provenienti da 11 villaggi selezionati. Maturazione sui lieviti: 14 anni. Dosaggio: 7 g/L. Formato: magnum.

Il naso è minerale, fresco ed elegante; si apprezzano note di torrefazione - tipiche degli champagne che iniziano a evolvere in maniera positiva - e, appena accennate, di sottobosco. La bocca appare più giovane del naso, tutta freschezza e mineralità, gustosa e sapida, grande espressione della craie della Champagne.