I sauvignon blanc della Loira: Pouilly Fumé
“Qui Pouilly boit, Femme ne déçoit!” ovvero chi beve Pouilly non delude le donne, così recita il detto degli abitanti di Pouilly, giustamente orgogliosi del proprio vino!
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Siamo di fronte a una delle zone di massima espressione del vitigno; ci troviamo nella Valle della Loira, terza area vinicola della Francia per superficie e territorio limite dal punto di vista climatico.
È una regione fredda dove l’uva matura lentamente, fattore che ne aiuta da un lato l’acidità e dall’altro ne favorisce i caratteri aromatici.
Da un clima costiero atlantico si passa, risalendo il corso della Loira, ad un clima continentale; il territorio, quasi collinare, è caratterizzato da diversi corsi d’acqua che mitigano il clima e proteggono le uve dalle gelate notturne primaverili.
La Valle della Loira è divisa in diverse zone: risalendo il fiume troviamo quella di Nantes, quelle di Anjou e Saumur, la Touraine e il Centre, all’interno del quale esistono otto Appellation d'Origine Contrôlée, dove si producono in maggioranza vini bianchi.
Tra le zone del Centre c’è appunto quella di Pouilly cui afferiscono due denominazioni, il Pouilly-sur-Loire, 30 ettari coltivati a Chasselas, e il Pouilly Fumè, AOC a grande vocazione esportativa, dove il protagonista assoluto è il sauvignon blanc. Controversa l’origine del nome, forse derivante dalle macchie che ricoprono i suoi acini maturi e ricordano uno leggero strato di cenere posato gentilmente sui grappoli.
Il sauvignon blanc, che in questa zona si esprime a livelli eccezionali, è un vitigno delicato, difficile, che necessita di essere raccolto maturo ma croccante ed integro per mantenere al massimo dell’espressione le delicate sostanze aromatiche. La pigiatura, di conseguenza, deve essere effettuata velocemente, passando poi alla chiarificazione per garantire maggior pulizia agli aromi. Il vitigno, nonostante sia tra i più diffusi e riconoscibili al mondo, è in grado di esprimere e interpretare pienamente le caratteristiche del territorio.
Il territorio del Pouilly è caratterizzato da una grande complessità geologica. Anticamente ricoperta da oceani, l‘area alterna spessori fossili e marnosi a strati calcarei e di silice sovrapposti in superficie.
Le zone calcaree drenano bene l’acqua e trattengono calore permettendo all’uva di maturare più velocemente ottenendo così vini verticali e maschi, eleganti e di ottima freschezza con note di bosso, cassis, frutta semplice e note agrumate.
Le marne, di spessore vario, con calcari, argille e resti fossili ben visibili danno struttura e vini più femminili, rotondi, morbidi che si sviluppano con l’evoluzione. Il silice, la cui composizione dipende dai minerali che si sono solubilizzati, dà potenza e verticalità, nerbo, ma anche struttura e lentezza d’evoluzione, complessità e persistenza con sentori di spezie e minerali, cedro candito e frutta rossa.
I vini degustati raccontano a pieno il territorio:
Pouilly Fumé Les Cris 2010 - Domaine Alain Cailbourdin - Maltaverne
Vino ottenuto da uve coltivate su terreni calcarei in un’annata di struttura non eccessiva ma di bella verticalità e prospettiva di sviluppo. Bellissimo l’aspetto visivo, cristallino e lucente. Le sensazioni al naso sono minerali, gessose, di frutta fresca a polpa chiara con una certa asprezza e una sensazione vegetale. In bocca c’è grande coerenza e leggerezza, un bell’impatto caratterizzato da un’ottima freschezza, una bella lunghezza agrumata e gessosa e un’ottima potenzialità evolutiva.
Pouilly Fumé 2012 - Chateau de Tracy - Tracy-sur-Loire
Vino di una cantina storica ottenuto da uve coltivate su marne e silice. Grandissima vendemmia di uve maturate bene che mantengono carattere, classicità e acidità. Il vino è classico, con un naso di grandissimo nerbo e impatto. Le note vegetali sono pronunciate; a queste si aggiungono quelle di pesca, cedro fresco e sentori minerali. In generale è un vino più ricco, più evoluto, pieno e morbido ma che comunque mantiene acidità e slancio, lunghezza e potenzialità evolutiva anche se già pronto.
Pouilly Fumé Roches 2009 - Domaine Saget - Pouilly-sur-Loire
È prodotto da un importante gruppo vitivinicolo su terreni calcarei. L’annata calda presenta morbidezze e alcolicità nei limiti della zona. La tonalità del colore è più calda sia per l’annata sia per un parziale uso del legno. Al naso spicca una grande mineralità, spezie, fiori e frutta che virano verso l’appassimento, una nota dolce, di miele. In bocca è rotondo, morbido, sapido, quasi salato.
Pouilly Fumé Gemme Océane 2012 - Domaine Landrat-Guyollot - Les Berthiers
Vino ottenuto da uve coltivate su terreni marnosi, le gemme marine del nome richiamano il residuo fossile lasciato dagli oceani nel terreno. Al naso le sensazioni sono di fiori bianchi, rosa canina, cedro, minerali; di grande impatto e freschezza la bocca.
Pouilly Fumé Silex 2012 - Domaine Didier Dagueneau - Saint-Andelain
L’azienda è diventata il punto di riferimento della zona, il motore del sistema territoriale attuale con le sue innovazioni e sperimentazioni, con il suo essere all’avanguardia nella vinificazione di qualità.
Vino che, come dice il nome, trae dalla silice le sue caratteristiche da cogliere in prospettiva. Potenza, concentrazione, purezza, verticalità, potenziale evolutivo: fra una decina d’anni esprimerà al massimo le sue caratteristiche.
Pouilly Fumé Baron de L Collection 2002 - Baron de Ladoucette - Le Nozet
Azienda storica di stile classico. Il terreno è marnoso; siamo di fronte a un vino ricco, importante. In bocca ha una nota salata, ancora fresco e con un potenziale evolutivo stupefacente.
In tutti i vini troviamo caratteristiche comuni: la nota verde e le sfumature aromatiche del vitigno, la mineralità pronunciata e le potenzialità evolutive. Ciononostante il vitigno passa in secondo piano rispetto al valore del terreno che marca i vini rendendoli tutti diversi tra loro.
Sono bianchi di grande importanza che, come il pinot nero in Borgogna, diventano emblemi di un territorio raccontandone le tipicità. Alcuni prodotti presentano inoltre un rapporto qualità/prezzo davvero interessante, considerando le pregevoli potenzialità evolutive.
Per citare ancora i francesi “Eau nos divise mais le vin nous unit”: sulla Loira le sponde sono diverse ma i vini ancora una volta grandi.
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