I vini della Rioja di López de Heredia

Il primo appuntamento con i vini di López de Heredia era fissato per lo scorso anno, ma era stato annullato perché i titolari dell’azienda non erano riusciti a venire, la scorsa settimana non erano arrivati i vini, ma al terzo tentativo l’incontro finalmente ha luogo, con il relatore che esclama: “Incredibile, due rinvii e non è colpa mia!

Valerio Mondini

Lopez de Heredia - Ais Lecco - SalaCome da tradizione in questi appuntamenti, si parte subito con il ricco aperitivo: piccole brioches salate con prosciutto crudo "Marco d'Oggiono", bocconcini integrali farciti con pancetta cotta affumicata e latteria, polentina morbida con salsiccia e pomodoro, verdure in frittura leggera, piccole frittatine di peperone e cacio, salame felino con focaccia ligure, mousse di caprino con olive nere e pomodoro secco. 

Insieme all'aperitivo viene servito un Viña Gravonia Crianza  - 2008.

È un Viura in purezza, che ha passato quattro anni in barrique, con due travasi l'anno, ed è stato chiarificato con il bianco d'uovo. Titolo alcolometrico 12,5° e 5 g/l  di acidità totale. E' un vino bianco molto secco, in cui la morbidezza e la rotondità nascondono la grande secchezza.  Va servito a non meno di 14-16°C. Colore dorato, profumo fresco e quasi dolce, sensazione che poi non si ritrova in bocca. Affinamento in legno molto delicato e quasi impercettibile. Sentori di frutta secca e mela, con una tostatura che non infastidisce. Nota di agrume. Salivazione e sapidità ci indicano che è un vino destinato a essere consumato ancora a lungo.

Ci si scambia subito le prime impressioni attorno ai tavoli dell'aperitivo e i giudizi sono estremamente buoni.

Tocca quindi a Guido Invernizzi fare il racconto della regione e dei vini e condurci nella degustazione.

La Rioja, una delle diciassette comunità autonome della Spagna, è situata a sud dei Paesi Baschi e della Navarra. E' stata la prima zona che ha ottenuto nel 1991 il riconoscimento DOCa (Denominación de Origen Calificada). L'unica altra DOCa è il Priorat, in Catalogna, mentre ci sono altre 66 DO (Denominación de Origen) in Spagna.

Rioja Cartina

Deve il suo nome al fiume che attraversa la regione, il Rio Oja.

I vitigni autoctoni che si trovano in questa area sono di grandissima qualità e si sono diffusi in tutto il mondo. Quasi tutti i vitigni sardi, per esempio, trovano le proprie origini in queste terre.

Anche qui le tracce della presenza della vite risalgono a più di duemila anni fa e sono legate alla presenza dei Fenici, dei Celtiberici e dei Romani. Come in tutta l'Europa sono quindi i monaci a praticare e tramandare la coltivazione della vite nel Medioevo. Il primo vino di cui si ha traccia storica è del 1852, prodotto dal "Duque de la Victoria". Altra tappa fondamentale la costituzione del "Consejo Regulador", che nel 1926 stabilisce le regole per la produzione del vino, ne garantisce la qualità e regolamenta l'utilizzo del nome "Rioja". 

La diffusione commerciale dei vini della Rioja ha però inizio con la fine del franchismo, periodo in cui si sviluppa l'export verso tutto il mondo.

La regione può contare su una superficie vitata di circa sessantaduemila ettari ed è suddivisa in tre zone: la Rioja Alavesa, con terreno argilloso-calcareo e clima atlantico, la Rioja Alta, con terreno argilloso-calcareo, argilloso-ferroso, alluvionale e clima atlantico, la Rioja Baja, con terreno alluvionale e argilloso-ferroso e clima mediterraneo.

Le precipitazioni sono regolari nel corso dell'anno e il terreno ha uno struttura equilibrata, con un miscuglio di sabbia, limo e argilla, è leggermente alcalino e povero di materia organica.

La produzione annua sfiora i 280-300 milioni di litri, al 90% di vini rossi  e per il restante 10% di vini bianchi e rosati.

Il disciplinare della Rioja ammette come vitigni rossi tempranillo, garnacha (cannonau, granaccia, roussillon), graciano (bastardo nero, cagnulari), mazuelo (carignano, catalano) e maturana, mentre come vitigni bianchi viura (macabeo) , malvasia, garnacha blanca, tempranillo blanco, maturana blanca, turruntés, chardonnay, sauvignon blanc y verdejo.

Il vitigno più largamente diffuso è il tempranillo, che copre più del 75% della superficie vitata e che si può trovare ormai in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda, al Sudafrica e perfino in Franciacorta, da cui si ottengono sia vini fragranti e freschi, che vini decennali, con un buon grado alcolico e una buona acidità, dal colore vellutato, con grandi potenzialità di invecchiamento. E' un vitigno comunque difficile da coltivare, perché sensibile alle infezioni. Deve il suo nome all'uva "temprana", uva precoce, perché ha un ciclo di maturazione corto. Solo in Spagna esistono 28 denominazioni di vitigni che, di fatto, possono essere ricondotti al Tempranillo, come il Cencibel, il Tinto de Madrid, il Tinto del Pais, il Tinto Fino, il Tinto de Toro e Ull de Llebre.

Tutti i vini in degustazione sono del produttore López de Heredia, casa vinicola storica, fondata nel 1877. I nomi dei vini, Tondonia, Bosconia, Cubillo, Gravonia, derivano dal nome delle vigne da cui sono ricavati.

Si comincia con un Viña Cubillo Tinto Crianza 2006 - 13°, ottenuto da una annata giudicata molto buona. Vitigni: Tempranillo 65%, Garnacha 25%, Graciano e Mazuelo 10%. Affinamento tre anni in barrique, doppio travaso ogni anno e chiarificazione con bianco d'uovo. Perfettamente limpido, tonalità granata con riflessi rubino. Archi e gocce ben evidenti. Il naso è magnifico e complesso. Sentori di frutta rossa stra-matura, frutta sotto spirito, note di legno bagnato e sottobosco. Nota balsamica, nota di spezie e pepe. Grande pulizia olfattiva, che non rivela tracce di ossidazione, né di dolcezza. In bocca si apprezzano la freschezza, l'acidità, la perfetta gestione del tannino. Corrispondenza gusto-olfattiva molto buona. Al naso sembra più evoluto che in bocca, ma le note di ribes e di frutta secca ci indicano che questo vino resterà pronto ancora a lungo.

Lopez de Heredia - Ais Lecco - I vini

Si prosegue con un Viña Tondonia Tinto Reserva 2002 - 12,5°, ottenuto da una annata giudicata buona. Vitigni: Tempranillo 75%, Garnacha 15%, Graciano e Mazuelo 10%. Affinamento di sei anni in barrique, doppio travaso per anno e chiarificazione con bianco d'uovo. Temperatura di servizio 18-20°C. Colore rosso intenso, con note mattonate. Archi e lacrime rivelano la struttura. Il naso è soave, con note di frutta matura e frutta rossa carnosa, una nota polverosa, di fiori secchi rossi. Finezza olfattiva e alcol terribilmente elegante. In bocca si registra una importante salivazione e opulenza. Vino che non certo può essere definito "morbidoso", "marmellatoso", "vanigliato". Nota erbacea balsamica e di pepe verde. Tannino equilibrato. Ottima corrispondenza gusto-olfattiva e lunga persistenza. Prevalgono le sensazioni di freschezza, per un vino ancora pronto e di sicuro avvenire.

Si passa quindi a un Viña Tondonia Tinto Gran Reserva 1994 - 12°. Annata classificata come eccellente. Vitigni: Tempranillo 75%, Garnacha 15%, Graciano e Mazuelo 10%. Affinamento di dieci anni in barrique, doppio travaso per anno e chiarificazione con bianco d'uovo. Colore rosso intenso con riflessi aranciati. Grandissima struttura. Il naso appare intenso e complesso. Note fruttate, caffè tostato, note speziate, cannella e spezie dolci, frutta disidratata, nota di foglia di tabacco, di chicco di caffè, di scatola dei sigari. In bocca si ritrovano i sentori di tostatura, spezie e sigaro. Salivazione intensa ma vino ancora fresco, malgrado i vent'anni di invecchiamento. Nota balsamica e nota canforato. Tannico ed equilibrato. Vino straordinario. 

Si conclude con un Viña Tondonia Blanco Gran Reserva 1994 - 12°. Annata classificata come eccellente. Vitigni: Viura 90%, Malvasia 10%. Affinamento di dieci anni in barrique, doppio travaso per anno e chiarificazione con bianco d'uovo. Colore dorato con venature ambrate. Grande consistenza, che ne fanno un ottimo vino da meditazione. Al naso si avvertono note di mele, torrone, spezia dolce, frutta disidratata, nota balsamica. Note potenti, ma fini, per un maso straordinario. In bocca è molto secco, con una acidità vivace, che non dà salivazione. Sentori di spezia dolce, tabacco, boisé, nota di mallo di noce.

Da abbinare con qualunque piatto. E come dice Guido, "ci potete anche mangiare le unghie". 

La degustazione prosegue abbinando i quattro vini con un filetto di maialino con cavolo rosso e castagne, l'unico problema è che finisce troppo presto!

Amo sulla tavola, quando si conversa, la luce di una bottiglia di intelligente vino.

Pablo Neruda

La miglior salsa del mondo è la fame. 

Miguel de Cervantes