Il Collio protagonista a Monza

AIS Monza e Brianza ha ospitato una delle tappe del Collio Day, pensato per diffondere la conoscenza delle migliori eccellenze enologiche (e non solo) del Collio. Timoniera della serata Alessandra Marras, affiancata dai produttori Nataša Humar, Michele Tomba per Bolzicco e Antonio Cantarutti per Castello di Spessa.

Rocco Brucoli

La zona del Collio (Burda in Sloveno, Cuèi in Friulano e In Den Ecken in Tedesco) è incastonata tra il fiume Isonzo, il torrente Iudrio e la Slovenia. È una terra di frontiera, punto cruciale dei combattimenti delle due guerre mondiali; durante questi periodi continui e numerosi sono stati i cambi di confine, tanto che ancora oggi generano confusione, persino tra i suoi abitanti. Dalla sofferenza generatasi da questi eventi, dalle divisioni, anche familiari, create dall’inserimento di confini prima assenti, è comunque nato uno spirito identitario fortissimo, che ritroveremo poi nelle parole dei produttori e nei vini presenti in degustazione.

Prima di addentrarci nella degustazione vera e propria, è opportuno accennare all’ambiente pedoclimatico del Collio. Oltre all’influenza dei due corsi d’acqua, vanno segnalate la presenza delle Prealpi Giulie a Nord, che fungono da filtro all’aria più fredda proveniente dalle Alpi, e la vicinanza del mare Adriatico (a circa 20 km), che rende il clima temperato. Il mare, inoltre, ricopre il ruolo fondamentale di volano di luminosità per i vigneti, favorendone una perfetta maturazione. L’essere quindi incastonato tra mare e montagna porta il Collio ad avere un ambiente ventilato caratterizzato da ottime escursioni termiche: condizioni queste ideali per la produzione di eccellenti vini bianchi. 

Gli ettari vitati sono circa 1300, per quasi il 90% a bacca bianca. Le varietà autoctone principali sono friulano, ribolla gialla e picolit. Tra gli alloctoni domina il pinot grigio con il 25%, seguito da sauvignon e chardonnay. 

Il suolo è caratterizzato dalla presenza della ponca - un misto sedimentario di marne arenarie stratificate di origine eocenica - che, vista la grande presenza di quarzo e l’eccellente drenaggio, conferisce ai vini bianchi una grande sapidità e struttura, che si affianca alla connaturata spalla acida.

Una menzione va infine fatta all’importanza del Consorzio Collio, che celebra quest’anno i suoi 60 anni, e del quale fanno parte 270 aziende e 178 soci, per una produzione di sette milioni di bottiglie. Un Consorzio particolarmente attento al mantenimento della biodiversità (equilibrio tra superficie vitata e boschiva), e alla sostenibilità ambientale attraverso il progetto “Susgrape”, che tramite l’utilizzo combinato di sensori in vigna e di un software, permette ai viticoltori di individuare peronospora e iodio fin dagli stadi iniziali, consentendo la minimizzazione degli interventi in vigna. Infine, a rimarcare lo spirito identitario, cui si accennava sopra, si segnala l’idea, dodici anni fa, di creare una bottiglia dal design particolare per riconoscere i vini del Collio. 

Passando quindi alla degustazione, come non soffermarsi brevemente su due altre eccellenze del Collio: il formaggio Montasio e il prosciutto San Daniele, offerti in abbinamento con i vini. 

La denominazione Montasio compare la prima volta nel 1773 sul prezziario della Camera di Commercio di Udine, anche se le origini si fanno risalire al 1200 presso L’abbazia di Moggio; si contraddistingue per l’utilizzo di latte vaccino non pastorizzato raccolto entro 48 ore dalla prima mungitura e lavorato nelle successive 30. Viene prodotto in 4 stagionature: fresco (60-120 giorni), mezzano (5-10 mesi), stagionato (oltre 10 mesi) e stravecchio (oltre 18 mesi).

Il prosciutto San Daniele viene prodotto nel comune omonimo, partendo dalle cosce fresche (non surgelate) di maiali dal peso minimo di 165 kg provenienti da 10 regioni del centro nord Italia. Si riconosce dalla presenza dello zampino, dalla forma a chitarra e dal marchio a fuoco.

La degustazione

Collio DOC Ribolla Gialla 2022 - Humar

Humar, rappresentata da Nataša, nasce agli inizi del ‘900 come azienda mista: si allevavano mucche, erano presenti un ettaro di vigneto, due-tre di bosco e un po' di terreno coltivato a seminativo. Negli anni ’60 il focus si sposta sulla viticoltura, e oggi gli ettari vitati sono 12 suddivisi tra ribolla gialla, pinot grigio, cabernet franc e pinot nero. La filosofia dell’azienda, che lavora ancora tutto a mano, è quella di stressare il meno possibile il grappolo, attraverso lavorazioni soft, che possano poi trasmettere nel bicchiere il gusto del grappolo stesso.

La ribolla in degustazione è stata vinificata in acciaio e ha effettuato una macerazione sulle bucce di 3 giorni a temperatura controllata. Questa estrazione è immediatamente visibile nel bel colore paglierino carico e vivace. La piena maturità del frutto si coglie già al naso: il primo sentore è quello di un frutto tropicale, seguito poi dall’arancia matura. Successivamente le note floreali: rosa gialla e fiori di zagara; infine erbe aromatiche e una chiara ed elegante nota di cipria.
In bocca il vino è saporito, fresco e di buona struttura. La mineralità dei suoli è riscontrabile anche al palato: questa sarà una nota comune ai vini degustati durante la serata. Nel finale ritorna l’agrume che avevamo sentito al naso in una perfetta chiusura dell’esperienza gusto olfattiva.
Il vino è risultato armoniosamente abbinato al Montasio più giovane. 

Collio DOC Pinot Grigio Mongris 2022 - Marco Felluga

Azienda che non ha bisogno di presentazioni, caratterizzata dai due marchi, Marco Felluga e Russiz Superiore, uno dei cru più belli del Collio situato a Capriva del Friuli. Il pinot grigio Mongris subisce una macerazione a freddo, quindi una fermentazione in acciaio, sosta sui lieviti per 6 mesi, più qualche mese in bottiglia.

Colore verdolino, presenta un naso più austero e introverso rispetto alla ribolla. Chiari i sentori di rosa e fieno e ben distinta la nota affumicata. In bocca la riconoscibilità del territorio emerge con la sapidità. Il pinot grigio risulta un po’ meno fresco della ribolla, ma più avvolgente e rotondo. In questo caso l’abbinamento con la media stagionatura del Montasio è più centrato rispetto al meno stagionato.

Collio DOC Friulano 2021 – Bolzicco

Michele, produttore presente in sala, ci coinvolge con la sua passione e dedizione per la vigna. Siamo nella zona di Cormons, il suolo è caratterizzato dalla ponca. L’azienda, fondata negli anni ’50, conta 8 ha suddivisi tra vitigni internazionali e autoctoni. Michele individua nel friulano il vitigno più rappresentativo. Dopo la pigiadiraspatura e pressatura, il vino decanta a freddo per 12 ore, fermenta quindi in acciaio a temperatura controllata di 18°C per circa 15-18 giorni e affina sempre in acciaio per 10-12 mesi.

Colore paglierino con riflessi verdolini, profumo intenso, tipico, elegante con sentori agrumati, seguiti da gelsomino e fiori di limone; al naso si evidenzia anche una bella nota balsamica. In bocca il vino è fresco e sapido. Vi ritroviamo l’agrume e un piacevole finale ammandorlato.
Questo friulano ha ben retto l’abbinamento con il Montasio fresco e mezzano, mentre ha mostrato qualche limite con lo stagionato, pur rimanendo ampiamente nella piacevolezza complessiva dell’abbinamento. 

Collio DOC Malvasia 2022 - Casa delle Rose

Azienda fondata nel 1993, con 3 ettari vitati (pinot bianco, malvasia istriana, ribolla gialla, sauvignon, merlot e cabernet sauvignon). Le uve di malvasia istriana vengono pressate e quindi si procede alla stabilizzazione a freddo. La fermentazione avviene tramite lieviti indigeni, dura dai 25 ai 30 giorni, poi segue una maturazione in acciaio.

Il vino si presenta giallo paglierino; il naso si esprime su note ”dolci” di frutta matura e di fiori freschi. In bocca ritorna la solita sapidità, accompagnata dalla freschezza. Il vino denota anche una bella morbidezza, caratteristiche che gli fanno reggere l’abbinamento anche con il montasio più stagionato. 

Collio DOC Sauvignon 2020 – Colmello

L’azienda si estende su 21 ha, di cui 15 vitati. La vinificazione prevede una fermentazione a temperatura controllata in vasche di acciaio, dove si compie anche la macerazione pellicolare. L’affinamento avviene in acciaio e anfora.

Di colore giallo paglierino con un profumo intenso, ricorda la pesca e alcuni frutti tropicali, la camomilla e le erbe aromatiche. In bocca è rotondo, burroso, dimostrando di poter reggere bene l’abbinamento con il Montasio sia mezzano che stagionato. Piacevole anche l’accostamento con il prosciutto San Daniele.

Collio DOC Bianco San Serff 2015 - Castello di Spessa

Alla fine degli anni Settanta, l’imprenditore friulano Loretto Pali acquista l’azienda vinicola in località Boatina a Cormòns. Nel 1987 diventa poi proprietario di Castello di Spessa, tenuta vinicola del Collio che conta 70 ettari nella DOC Friuli Isonzo e 28 ettari nel Collio. Serff rappresenta la linea di punta della produzione. Durante la vendemmia l’uva (in prevalenza pinot bianco, con aggiunta di sauvignon) viene sottoposta a un severo processo di cernita, segue una macerazione pellicolare per una notte alla temperatura di 5°C. L’uva subisce poi una pressatura soffice e il mosto viene raffreddato con decantazione in vasche inox. Primo travaso direttamente in barrique, dove avvengono sia la fermentazione alcolica che la malolattica. Affina quindi in barrique per 6 mesi secondo l’annata e quindi in bottiglia.

Colore giallo paglierino, al naso è estremamente elegante ed intenso; ricco di frutta matura a polpa gialla, anche tropicale. Seguono poi una nota vegetale di erba sfalciata, erbe aromatiche, soprattutto mentuccia. Infine pepe bianco ed una nota iodata.
In bocca rivela ancora una notevole freschezza e l’immancabile sapidità. Ritroviamo poi la frutta e la nota speziata.
Ottimamente abbinato con il Montasio stagionato.

Collio DOC Merlot 2020 – Zorzon

La serata volge al termine e non si poteva che chiudere in bellezza con il merlot dell’azienda Zorzon. L’azienda conta 8 ha vitati suddivisi tra friulano, ribolla, malvasia, sauvignon, pinot grigio, merlot e cabernet franc. Il merlot viene diraspato, stoccato in botte di acciaio da 50 hl, subisce 3 rimontaggi quotidiani per circa 8 giorni, quindi svinatura e invecchiamento per 2 anni in botte grande di legno.
Alla vista si presenta di un bel rosso rubino fitto e lucente. Al naso subito frutta matura, come ciliegia, lampone e mora. Seguono sentori di rosa rossa, peonia, quindi vaniglia e note balsamiche.
In bocca fresco, sapido e dal finale lungo. 

Una serata bella e coinvolgente, quella proposta da Alessandra Marras e dal Consorzio Collio, che ci ha permesso di apprezzare e godere, una volta di più, delle eccellenze vinicole – e non solo – di una terra di confine davvero straordinaria.