Il pinot nero in Germania e i vini dell'Ahr

Gabriele Merlo non si smentisce mai: ogni volta che si partecipa a un suo approfondimento, si sa già in partenza che non si assisterà a qualcosa di convenzionale, ma sarà l’occasione di scoprire qualcosa di nuovo, che sia un territorio, un vitigno o un mix dei due.

Rocco Brucoli

L’evento del 27 settembre scorso, in AIS Monza e Brianza, non smentisce questa “regola”. Gabriele Merlo ci fa scoprire il pinot nero di Germania e, seppur non sia mai facile affrontare questo vitigno fuori dalla Borgogna (suo territorio per antonomasia), anche questa volta le aspettative non sono state tradite grazie a un’approfondita disamina del luogo e a un eccellente scelta di vini.

Dove si trova la valle dell’Ahr?

L’approfondimento è cominciato con tre domande che Gabriele ha rivolto alla platea: «chi hai assaggiato un pinot nero della Germania? Chi ne ha assaggiato uno dell’Ahr? Chi sa dove si trova l’Ahr?». A parte tre, quattro mani alzate, è subito emerso che le restanti cinquanta persone avevano bisogno di soddisfare la loro curiosità!

La valle dell’Ahr si trova nella regione della Renania-Palatinato e prende il nome dall’omonimo fiume. È una delle zone di produzione vinicola più piccole del nord della Germania, dove i vigneti si estendono per 25 chilometri lungo il fiume, sul versante nord, godendo così di esposizioni sud, sud-ovest e sud-est. Anche se le regioni di confine, Mosella e Rheingau, sono popolari per la produzione di grandi riesling, nell'Ahr ha trovato dimora lo spätburgunder, che dà vita a vini di ottima qualità.

L’ambiente pedoclimatico

La contemporanea presenza del fiume, che funge da volano termico, e della catena montuosa dell’Ahrgebirge, che protegge dalle correnti più fredde, crea un ambiente pedoclimatico che favorisce la coltivazione del pinot nero. La temperatura media annua è di 11°C, gli inverni sono miti e le estati fresche. Questo microclima mediterraneo è inoltre possibile grazie alle circa 1500 ore di sole annue che irraggiano la valle. Tutto questo calore viene, inoltre, assorbito dai suoli rocciosi e dai muri terrazzati realizzati con ardesia scura, che lo rilasciano gradualmente durante la notte.

I terreni sono fondamentalmente scistosi, caratterizzati dalla presenza dell’ardesia. Troviamo poi la grovacca - un’arenaria argillosa - e il basalto di origine vulcanica. Questi terreni rocciosi, più tipici dell’Ahr occidentale, danno vita a vini più profumati, intensi ed eleganti. Nell’Ahr orientale i terreni sono formati soprattutto da “löss” e da “lehm” (composti fertili di limo, argilla e sabbia), da cui risultano vini più corposi e fruttati.

Spätburgunder e frühburgunder

È importante innanzitutto specificare che i cloni di pinot nero coltivati nell’Ahr non sono gli stessi della Borgogna, dell’Alto Adige o dell’Austria. 

Il clone principale è il kastenholz. Una menzione speciale va fatta sulla varietà frühburgunder, una mutazione naturale dello spätburgunder, che è stata recuperata negli anni settanta dall’istituto di ricerca di Geisenheim. Matura circa due settimane prima e produce vini più fruttati e di più immediato consumo. 

I numeri dell’Ahr e la classificazione dei vini

Benché la valle dell’Ahr rappresenti l’eccellenza della produzione del pinot nero in Germania, il suo peso in termini di ettolitri è solo lo 0,6% (poco meno di 51 mila ettolitri nel 2022) del totale tedesco. Gli ettari vitati sono 529, di cui 340 piantati a spätburgunder, cui se ne aggiungono altri 31 a frühburgunder. Da notare che il 99% della produzione rientra nella classificazione qualitätswine; 490 ettolitri sono classificati prädicatswine e solo 87 sono landwine, alla base della classificazione. 

Ricordando che nel 2012 venne introdotta la classificazione VDP - uno schema piramidale alla cui base troviamo i gutswine, seguiti via via dai ortswine (village), dagli erste lage (premier cru) e infine da grosse lage (grand cru) – Gabriele Merlo sottolinea che i grosses lage di spätburgunder si trovano solo nell’Ahr, e sono quindici (Sonnenberg, Schieferlay, Silberberg, Rosenthal, Pfarrwingert, Trotzenberg, Alte Lay, Kraäurterberg, Gärkammer, Herrenberg, Mönchberg, Eck, Landskrone, Burggarten, Kirchtürmchen), che fanno gruppo insieme a tre erste lage. 

La degustazione

Frühburgunder trocken 2022 Winzergenossenschaft - Mayschoss Altenahr

Cominciamo con un frühburgunder prodotto dalla cantina cooperativa Mayschoss. La cooperativa è costituita da 460 membri e copre 140 ettari vitati dell’Ahr, pari al 26% del totale. Le uve provengono soprattutto dalla zona Mayschoss Mönchberg. 

La vendemmia è manuale, l’uva viene diraspata, segue quindi macerazione e fermentazione in acciaio per due settimane. Il vino matura dieci mesi in botti grandi di rovere tedesco. Al naso bei sentori di frutta rossa, ribes, lampone, uva, accompagnati da glicine e lavanda. Al palato il vino rispecchia le aspettative di un frühburgunder dell'Ahr: fresco, sapido, molto piacevole. Tornano al palato le note di gelatina di frutta e quelle floreali.

Spätburgunder trocken Edition Saffenburg NR.27 2022 Winzergenossenschaft - Mayschoss Altenahr

Il secondo vino è sempre prodotto dalla cooperativa Mayschoss, ma si tratta di uno spätburgunder. Stessa annata, 2022, e stessa provenienza delle uve. La fermentazione avviene sempre in acciaio per 10-20 giorni, segue una maturazione di dodici mesi in botti grandi di rovere tedesco e barrique usate.

Al naso emerge subito la parte speziata e le nota tostata: tabacco, legno, caffè. A seguire frutta matura, ribes e mirtillo. Sentori di liquirizia e balsamici in chiusura. In bocca l’ingresso richiama l’arancia amara, che sfuma poi in note di carcadè e erbe officinali. È stato interessante vedere come le due varietà di pinot nero abbiano dato due espressioni di vini diverse, pur essendo molto simili le provenienze delle uve e le lavorazioni in cantina. 

Frühburgunder Recher Herrenberg VDP GG 2022 Weingut - Jean Stodden

Il terzo vino è di nuovo un frühburgunder, prodotto da Jean Stodden. La tradizione viticola della famiglia risale al 1578. Solo nel 1900 Alois Stodden decide di vinificare le proprie uve. Oggi la cantina conta nove ettari e cinque vigneti GG.

Le uve provengono da un ettaro di vigna di venticinque anni nel GG Recher Herrenberg, esposto a sud-est su suoli di ardesia. Le uve macerano per diciotto giorni sulle bucce e la fermentazione avviene in acciaio. Affinamento in botti di rovere francese di secondo passaggio per diciotto mesi. Al naso si parte con le tipiche note fruttate, quindi sottobosco, china, rabarbaro, cannella e rosa rossa.  In bocca è setoso, fine, di grande eleganza. Lungo finale di frutta e spezie, specialmente cannella.

Spätburgunder Heimersheimer Landskrone VDP GG B48 2021 - Weingut Nelles 1479

Il quarto vino è prodotto dalla cantina Nelles, anch’essa di antica tradizione. Conta su 9,4 ettari e quattro vigneti GG. 

Le uve provengono dal GG Heimersheimer Landskrone, esposto a sud su suoli argillosi con presenza di basalto. Raccolta manuale, diraspatura, macerazione e fermentazione in barrique. Affina per un anno in barrique nuove di rovere francese.

Dopo tre vini dal colore rubino pieno, si vira sul granato. Al naso decise note agrumate di arancia rossa, frutti rossi e poi una distinta nota fumé. In bocca è fresco e saporito. Il tannino è appena accennato conferendo una bella setosità al sorso. Lungo finale agrumato.

Spätburgunder Ahrweiler Rosenthal VDP GG 2021 - Weingut J.J. Adeneuer

Il quinto vino è prodotto da Weingut J.J. Adenauer, cantina che vanta 300 anni di storia e possiede il monopolio sul più piccolo vigneto GG, il Gärkammer. L’azienda possiede tredici ettari e cinque vigneti GG.

Il vino proposto proviene da vigne cinquantenni nel GG Ahrweiler Rosenthal, esposte a sud su suoli ricchi di löss, grovacca e argilla. Vendemmia manuale, diraspatura, macerazione e fermentazione in acciaio. Diciotto mesi di affinamento in botti usate di rovere francese. I vini del Rosenthal si contraddistinguono per la loro grande eleganza.

Al naso frutti rossi in gelatina, pompelmo rosa, cardamomo, anice stellato, rosa rossa, iris, viola, lavanda e liquirizia.
In bocca entra fine, per poi espandersi in un tripudio di frutti rossi e agrumi. Grande bilanciamento tra freschezza e sapidità.

Spätburgunder Marienthaler Trotzenberg VDP GG 2021-  Weingut Kreuzberg

Il sesto vino in degustazione è prodotto dall’azienda Kreuzberg fondata nel 1953. Oggi consta di 10,5 ettari e quattro vigneti GG. È prodotto da uve provenienti da 0,25 ettari nel GG Marienthaler Trotzenberg, esposti a sud su suoli costituiti da ardesia, grovacca e limo. Vendemmia manuale, macerazione sulle bucce di ventidue giorni e fermentazione spontanea in tini aperti. Maturazione in barrique di rovere di Allier per 17/18 mesi. 

Al naso risulta un po’ scuro, con sentori di terra bruna, mora e menta. In bocca spicca la potenza tipica dei vini prevenienti da questo territorio. Sapido e fresco con un bel finale di chinotto.

Spätburgunder Walporzheimer Kräuterberg 2021 - Weingut Kriechel

La famiglia Kriechel inizialmente faceva parte di una cooperativa, ma nel 1952 decide di fondare la propria cantina partendo con 1,5 ettari a Marienthal. Oggi la cantina è la più grande dell’Ahr con ventotto ettari vitati.

Il settimo vino proviene da due ettari di vigna di trentacinque anni a Walporzheimer Kräuterberg, esposta a sud, sud-ovest su suoli di ardesia e grovacca. Vendemmia manuale, macerazione a freddo per quattro giorni e fermentazione controllata per tre settimane. Affinamento di diciotto mesi in barrique di rovere francese di primo e secondo passaggio.

Kräuterberg vuol dire montagna delle erbe e, in effetti, il naso è un bouquet di erbe aromatiche (menta, eucalipto, maggiorana, salvia, rosmarino). Arrivano poi sentori di frutti scuri, viola, rabarbaro, liquirizia e sottobosco. Bocca bella slanciata, di grande freschezza, con finale mentolato e agrumato.

Spätburgunder Ahrweiler Silberberg VDP GG 2019 - Weingut Meyer-Näkel

Fondata dalla famiglia Näkel cinque generazioni fa, la cantina Meyer-Näkel oggi conta su venti ettari, sei vigneti GG e una produzione di 135.000 bottiglie. Le uve dell’ottavo vino provengono da 0,43 ettari di vigneto nel GG Ahrweiler Silberberg, esposti a sud, sud-ovest su suoli con grovacca, löss e limo.  Vendemmia manuale, macerazione di venti giorni sulle bucce e fermentazione spontanea in acciaio. Maturazione per diciotto mesi in barrique (70% nuove) e sei mesi in bottiglia (no filtrazione).

Al naso è balsamico, seguono sentori tostati, terrosi e ferrosi. Arrivano anche note di fungo e goudron. Bocca di grande struttura in cui spicca la morbidezza. Lungo finale fruttato.

Finiamo con un’indicazione degli abbinamenti principali per il pinot nero dell’Ahr: petto di oca o anatra, costine di agnello, leberwurst, funghi, prosciutto della foresta nera e formaggio allgäuer.