Il Riesling di Bischöfliche Weingüter Trier
Racconti dalle delegazioni
31 gennaio 2025

Si scrive riesling, ma si legge Mosella. Abbiamo avuto il piacere di conoscere uno dei maggiori produttori della zona, Bischöfliche Weingüter Trier, insieme ad Aurelie Botton Schmais, direttrice commerciale dell’azienda, e a Vittorio Fontana.
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Le Cantine Episcopali di Treviri (questa la traduzione dal tedesco Bischöfliche Weingüter Trier) nascono nel 1966 dall’unione di tre storiche cantine della zona della Mosella: Bischöfliches Pfarreminar (fondata nel 1773, 34 ettari), Bischöfliches Konvikt (1840, 37 ettari), e Hohe Domkirche (1851, 27 ettari, tra cui 6 nell’iconico e prezioso Scharzhofberger).
Oggi l’Azienda, basata nel centro di Treviri, possiede circa 120 ettari di vigna, cresciuti anche grazie ai lasciti di alcuni devoti, per oltre 145 parcelle, di cui 35 singole vigne. I terreni si estendono lungo la Mosella (32 ha), la Ruwer (32 ha) e la Saar (56 ha), zone tra le più vocate nella coltivazione del riesling. La cantina ipogea, profonda tre piani, copre una superficie complessiva di 30.000 m2.
Per dare un’idea della grandezza di Bischöfliche Weingüter Trier, si consideri che, degli oltre 15.000 produttori presenti in Germania, si stima che non siano più di una ventina quelli che hanno un parco vitato superiore ai 100 ettari.
Del riesling e della Mosella ha già scritto, in passato, Sara Passerini: qui Riesling, il Master – Prima parte trovate il suo approfondimento.
La degustazione
Scharzhofberger 2020 Brut Nature
Aurelie comincia subito con un brindisi di buon augurio. La scelta è un metodo classico, 100% riesling che sosta sui lieviti 24 mesi. Ci racconta che fino al 1969, in Germania, era possibile produrre spumanti solo in Rheingau; quindi, solo successivamente a questa data l’Azienda ha potuto cominciare a spumantizzare in Mosella.
Verdolino molto luminoso con perlage fine e persistente. Sentori fruttati di lime, cedro, mela e pera, cui seguono note vegetali di erbe aromatiche, paglia, per concludere con sbuffi leggermente affumicati e sensazioni iodate.
In bocca è vibrante, con una carbonica delicata e una decisa sapidità. Piacevole finale ammandorlato.
Kanzemer Altenberg pinot noir 2020
Prima di iniziare la sfilata dei Riesling, Aurelie ci tiene a farci degustare il loro pinot nero ottenuto da una singola parcella “Im Wolfsberg” di soli 4000 m2. La vigna si trova su un declivio con pendenze fino all’85%, che affaccia sulla Saar.
Carminio vivace di media fittezza, esprime subito la sua complessità olfattiva. A ciliegia e ribes maturi, seguono pepe nero e noce moscata. Si prosegue con sentori di viola appassita, polvere di caffè e cacao. Il sorso, succoso, si gioca tutto sull’interazione tra tannino e acidità che richiama continuamente la beva. Lungo finale fruttato.
Falkensteiner 2020 secco
Il primo Riesling in degustazione proviene da vigne che affacciano sulla Saar su suoli composti da ardesia e quarzite.
Colore paglierino luminoso. Al naso apre con profumi fruttati di agrumi, pesca e mela. Si prosegue con un ventaglio di erbe aromatiche: menta, salvia e timo. In chiusura fiori di sambuco, gelsomino e un effluvio iodato. In bocca entra sottile per poi allargarsi al centro del palato in un’esplosione di sapidità e freschezza. Il leggero residuo zuccherino garantisce quel tocco di morbidezza che crea il giusto equilibrio. Vino beverino.
Trittenheimer 2021 Kabinet secco
Ci spostiamo in Mosella, su un appezzamento di 68,5 ettari, di cui 5 appartenenti a Bischöfliche Weingüter Trier. Terreni grigio-blu contraddistinti da ardesia e argilla intervallate da ghiaia. I Riesling provenienti da questa zona esprimono maggiore finezza e presenza di frutto.
Confrontando questo vino con il precedente si percepiscono effettivamente di più i profumi fruttati e floreali: albicocca, mela golden, mango, quindi fiori bianchi e camomilla. Non mancano le erbe aromatiche e la nota iodata in retro-olfattiva. In bocca è intenso, fresco e saporito. Lungo finale agrumato di grande piacevolezza.
Scharzhofberger 2020 Kabinet secco
Scharzhofberg si trova nel sud della Mosella centrale e del Rheingau a circa 300 m s.l.m.. Bischöfliche Weingüter Trier detiene 6,3 dei 28,1 ettari. La collina è esposta a un vento fresco che crea un microclima caratterizzato da elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte. I terreni ricchi di ardesia (grigia e rossa) assorbono calore durante il giorno che poi rilasciano alla notte. Il risultato porta vini ricchi di aromi e sapidità.
Giallo paglierino vivace, esprime immediatamente sentori di mandarino, bergamotto e pera. Seguono freschi profumi di menta e fiori bianchi. Sul finale pepe bianco e un accenno di idrocarburo. In bocca carattere ed espressività come da attese: è la sapidità a farla da padrona, ben bilanciata dalla nota agrumata che invoglia alla beva.
Scharzhofberger 2021 Grosse Gewachse secco
Stessa collina del vino precedente, ma Grosse Gewachse identifica un cru, in questo caso la parcella “Mittlerer Josef”. Siamo nel cuore dello Scharzhofberg, in una conca più calda rispetto al resto della collina, che garantisce una piena maturazione delle uve. Il terreno è argilloso, con presenza di silice e scisto.
Il colore marca già la differenza rispetto al precedente vino. Il paglierino è così intenso da risultare brillante. Il profilo olfattivo, di elevata eleganza, ci riporta di nuovo sugli agrumi, lime e mandarino, poi i fiori di sambuco, la menta e il pepe bianco. Verticale e vibrante il sorso. Non manca la sapidità. Struttura maggiore del precedente, sempre però tutto giocato su una grande piacevolezza di beva.
Kaseler Nieschen 2018 Reserve secco
L’ultimo Riesling secco in degustazione si colloca sulla Ruwer. Terreni composti da ardesia grigio-azzurra, con presenza di humus nella parte medio alta. Terreno più fine e misto nella parte bassa del pendio. Paglierino lucente con riflessi dorati.
Ampio e complesso il ventaglio olfattivo: albicocca e pesca in confettura, fiori di campo appassiti, note di burro, vaniglia, curcuma e cioccolato bianco. In bocca è sontuoso, ricco, masticabile. La morbidezza è eccellentemente bilanciata dalla freschezza. Persistente finale di pasticcieria.
Graacher Himmelreich 2012 Spatlese dolce
L’Himmelreich è situato in modo tale da essere protetto dal vento e dal gelo. Il terreno scistoso, che trattiene il calore, garantisce una maturazione regolare e completa delle uve. Le vene d’acqua nel sottosuolo assicurano che le viti siano sempre rifornite in modo ottimale durante tutto l'anno.
Paglierino di fulgida lucentezza. Al naso profumi molto delicati di frutta bianca, pera, mela e pesca, cui seguono fiori di campo, menta e vaniglia. In retro-olfattiva aromi di miele millefiori. Sorso dolce, ma bilanciato dall’acidità e dalla sapidità per un perfetto equilibrio. Finale balsamico di erbe officinali.
Dhroner Hofberger 2015 Auslese dolce
Il botanico tedesco Karl Heinrich Koch scriveva che «il Dhroner è uno dei migliori vigneti della Mosella». I pendii molto ripidi, la presenza di alberi, arbusti e siepi, nonché i terreni formati da grossi pezzi di ardesia, quarzo e ossido di ferro, danno vita a vini meno potenti, ma dotati di grande eleganza.
Paglierino con riflessi dorati di grande luminosità. Il profilo olfattivo è intrigante: subito erbe aromatiche (menta e rosmarino), quindi bergamotto, pesca e albicocca, fiori di sambuco, vaniglia e cioccolato bianco.
Vellutato in bocca, continua a stupire il bilanciamento perfetto tra dolcezza, freschezza e sapidità, per cui non ci si fermerebbe di sorseggiare questo vino. Se eleganza doveva essere, eleganza è stata.
Scharzhofberger 2017 Auslese dolce
Si torna nello Scharzhofberg per chiudere in dolcezza. Un altro splendido paglierino intenso con riflessi dorati. Nuance di frutta tropicale aprono il caleidoscopio dei profumi, per poi passare a note balsamiche e mentolate. Fiori bianchi, miele di arancio e cioccolato bianco a seguire. In chiusura uno sbuffo di pirite e fungo bianco.
In bocca un’orchestrazione perfetta tra dolcezza, freschezza e sapidità. Elegante e persistente finale tra sambuco, menta e pesca.
In chiusura, una grande grazie ad Aurelie che ha intrattenuto la platea per quasi tre ore, parlando peraltro in un perfetto italiano, facendoci scoprire un altro angolo di Mosella. Un grazie a Vittorio Fontana e AIS Monza e Brianza per aver organizzato alla perfezione l’evento.