Il vino amico del cuore. Serata di beneficenza a favore di Geca Onlus

AIS Milano e la solidarietà: un abbinamento che si ripete e che anche questa volta ha dato origine a una serata di grande partecipazione grazie a un gioco di squadra vincente.

Alessandro Franceschini

«La solidarietà non si ferma e oltre a parlare di vino e cibo, la nostra Associazione desidera sempre, appena le è possibile, essere vicino a chi ha bisogno, come in questo caso». È stata Francesca Provenzi, delegato di AIS Milano, ad aprire una serata, quella di martedì 29 settembre, che aveva un obiettivo preciso: dare un sostegno concreto a Geca Onlus, associazione che dal 2000 lotta insieme ai giovani affetti da una malattia genetica, la cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro.

«Quando abbiamo saputo di essere affetti da una malattia che non si conosceva, abbiamo voluto formare un’associazione insieme ad altre famiglie che avevano perso famigliari che avevano ricevuto la stessa diagnosi» ha spiegato a una numerosa platea di soci AIS, ma non solo, la presidentessa di Geca Onlus, Paola Marcon.


La salaDeterminata e a tratti quasi commossa nel ricordare la genesi dell’associazione, durante l’intervista condotta dal giornalista e volto noto di Sky Tg24 Carlo Imbimbo, ha evidenziato le difficoltà che tuttora incontra nel tentativo di portare l’attenzione dell’opinione pubblica su una malattia della quale si parla ancora troppo poco. «La malattia è più diffusa di quanto si possa immaginare – ha continuato Paola Marcon –, e uno degli scopi dell’associazione è quello di insegnare la prevenzione, le regole - anche rigorose - che servono però per evitare complicazioni che possono portare all’arresto cardiaco». Regole che se seguite consentono di poter condurre una vita normale. «Ed è possibile fare anche sport, anche se non a livello agonistico» ha aggiunto Antonio Rossi, campione olimpico di kayak, presente in sala tra gli ospiti e che, con la sua testimonianza, ha voluto evidenziare come una diagnosi preventiva di questa patologia possa evitare la morte improvvisa, soprattutto negli sportivi.


RossiMa a che punto è la ricerca? «Dall’analisi genetica ora ci siamo spostati alla ricerca delle cause» ha spiegato la professoressaAlessandra Rampazzo, Responsabile del Laboratorio di Genetica umana molecolare e genomica del Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova e che ha scoperto il primo gene di questa malattia negli anni ’90. «Gli studi vanno avanti, ma sono ovviamente costosi. La ricerca ha bisogno di strumenti e di persone che vi lavorino assiduamente: se riuscissimo a mettere a punto un farmaco, salveremmo delle vite».

E un piccolo aiuto è proprio quello che AIS Milano ha cercato di fornire a Geca attraverso l’organizzazione di questa serata, fortemente voluta e ideata dalle sommelier Roberta Fidora ed Esmeralda Oggioni, e che ha trovato in Maria Rita Olivas e Francesco Albertini due preparatissimi conduttori di un tema, quello dell’abbinamento tra il vino e il formaggio – quest’ultimo selezionato e fornito dalla formaggeria Formagni di Novate Milanese – che ha scandito la seconda parte della serata, senza mai dimenticare il fine ultimo dell’incontro.

I vini e i formaggi - La degustazione 

Franciacorta DOCG Brut Rosé Cuvée La Capinera - La Boscaiola Vigneti Cenci
Sentori floreali di rosa delicata aprono il bouquet di questo pinot nero allevato sulle pendici del monte Orfano e che riposa per 48 mesi sui lieviti. Di grande carattere, al naso ha una complessità che si arricchisce di note di piccoli frutti rossi e mela cotogna che si alternano a delicati sentori speziati di cannella. Al palato queste note si amplificano e si fondono con un perlage cremoso.

Formaggio in abbinamento
Pecorino marchigiano fresco e giovane di 25 giorni. Ha profumi delicati di panna, burro fresco e lievi sentori di lievito. Acidità, sapidità ed effervescenza dello spumante ben si bilanciano con la grassezza e la tendenza dolce del formaggio.

 

Taburno Falanghina del Sannio DOC Vigna del Monaco 2016 - Ocone
Questa Falanghina, che proviene da vecchie vigne e la cui produzione è limitata a sole 7000 bottiglie, si presenta con un’ottima intensità olfattiva che alterna sentori di fiori bianchi a note fruttate che ricordano la pera cotta e la mela golden, la susina gialla e l’ananas fresco insieme a un chiaro accenno alle erbe aromatiche fresche, come timo, maggiorana e nepitella. Al palato ha una grande coerenza con le note gusto-olfattive e una piacevole sapidità che caratterizza anche il finale di bocca.

Formaggio in abbinamento
Caciocavallo pugliese con una stagionatura di 8 mesi. Ha sentori di burro e latte e al palato mostra solo una leggera sapidità. L’aromaticità è delicata così come la persistenza. La sapidità del vino smorza perfettamente la grassezza del formaggio e la morbidezza del formaggio ben si armonizza, a sua volta, con il timbro quasi salato del liquido.


I vini

Orvieto DOC Classico Superiore Luigi e Giovanna 2016 - Barberani
Un vino di grande carattere nato dall’unione di grechetto (90%) e procanico e poi affinato in botti di Allier da 28 ettolitri. Al naso si apre con un grande mix di note che ricordano tanti fiori bianchi: caprifoglio, fresia, giacinto e narciso. La nota fruttata – susina e albicocca matura – si alterna con quella delle spezie, pepe bianco e zafferano in particolare. Al palato ha un’ottima corrispondenza con le note olfattive nonché freschezza e una struttura complessiva importante.

Formaggio in abbinamento
Piramide di capra realizzata con latte crudo prodotta da un’azienda umbra a conduzione biodinamica. Colpisce subito la sensazione di grassezza e tendenza dolce, l’aromaticità è ottima e si caratterizza con sentori animali e note di fungo. Un formaggio complesso che ha trovato nel vino un connubio perfetto: la ricchezza del vino e l’incisività del formaggio si fondono perfettamente.

 

Castel del Monte Aglianico DOC Bocca di Lupo 2012 - Tormaresca
Otto anni e non sentirli. Alla vista ha ancora un colore rubino con lievi riflessi granati, mentre al naso l’intensità è delicata, intrigante, con note di rosa antica, peonia, ribes in varie tonalità, e ancora fragolina di bosco e ciliegia. La nota fruttata è matura, ma viva e quasi croccante. Tocchi di cardamomo, alloro, menta romana essiccata, bacca di ginepro insieme a note terrose, di muschio e foglie, completano un quadro olfattivo intrigante e complesso. Al palato sfodera una morbidezza senza accessi e una trama tannica accennata, per nulla aggressiva. Lunga la persistenza.

Formaggio in abbinamento
Pecorino sardo di 12 mesi di stagionatura. La pasta è quasi friabile con un sottocrosta più scuro. Colpisce per la sua grande sapidità, per le sue note aromatiche persistenti, ma mai aggressive e costantemente eleganti. L’abbinamento risulta armonico sia con l’aglianico pugliese sia con l’Orvieto degustato precedentemente.

 

Valtellina Superiore DOCG Riserva Castel Chiuro 2009 - Nino Negri
Un vino importante ideato da una storica firma della viticoltura valtellinese in occasione dei 120 anni dell’azienda. Fiori secchi, petali di rosa essiccata, lavanda, e poi tocchi di frutta in gelatina che ricordano il lampone, il ribes e la ciliegia. E ancora erbe aromatiche essiccate insieme a profumi di sottobosco, muschio e tante spezie, dalla cannella alla noce moscata. Insomma, un grande nebbiolo, un quadro aromatico multiforme e complesso che al palato lascia spazio a un sorso di struttura, con la trama tannica evoluta, una giusta morbidezza e un finale sapido.

Formaggio in abbinamento
Salva Cremasco DOP selezione oro, stagionato 15 mesi. Un formaggio raro da trovare che sfodera una complessità davvero affascinante dal punto di vista aromatico, con sentori che spaziano dallo yogurt alla frutta secca fino ai funghi champignon. Ha tendenza acida, giusta sapidità ed elevata persistenza. L’acidità del vino stempera perfettamente la grassezza del formaggio e, anche in questo caso, l’abbinamento è davvero armonico.


I formaggi

Sauternes Castelnau de Suduiraut 2009 - Château Suduiraut
Un finale degno di una grande serata. Quando la dolcezza fa rima con l’eleganza. Ottenuto da uve semillon e sauvignon blanc con una maturazione in barrique di circa 18 mesi, questo famoso Sauternes fonde con grande finezza le note floreali di fresia e gelsomino con quelle che ricordano la confettura: mela cotogna e melone bianco. E poi ancora note di miele di acacia, curcuma, timo, pepe di Sichuan. Al palato ha suadenza e morbidezza insieme a quella giusta acidità che fa sì che il vino non risulti mai stucchevole.

Formaggio in abbinamento
Gorgonzola piccante della bergamasca di circa 80-90 giorni. L’intensità aromatica è sicuramente molto elevata: ricorda il latte fresco di panna, il sottobosco, l’erba bagnata, il muschio, mentre al palato ha grande solubilità e una persistenza elevatissima che chiude con note di fungo porcino e un accenno di tartufo. La persistenza? Interminabile. L’abbinamento è ben centrato: l’avvolgenza del vino smorza la grande sapidità del formaggio.

Photo credit: Daniel Dal Zennaro