Incontro con l’azienda La Costa di Ome

All'interno del ciclo di incontri “Storie di Vigna”, la serata dedicata all'azienda franciacortina La Costa di Ome, condotta da Elena Marzi e suo marito Paolo

Stefano Vanzù

“Storie di Vigna, certamente, ma anche e forse soprattutto, storie di donne ed uomini legati alla loro terra e alla passione per il vino di qualità” è l’incipit di Roberta Agnelli, Delegata AIS di Bergamo, per presentare Elena Marzi e suo marito Paolo, ovvero La Costa di Ome, piccola azienda a conduzione familiare, nata nel 2001 ad Ome, in Franciacorta, sul crinale che separa la vallata di Ome da Valzina.

Pochi ettari, solo 5,5 (in parte di proprietà), da 380 fino a 470 metri  allevati su un terreno di rocce bianche calcaree ricoperte d’argilla, coltivati a chardonnay, cabernet, merlot, nebbiolo, barbera e con 300 ulivi per la produzione di olio d’oliva EVO.

L’azienda, a conduzione biologica, attua basse rese (40 q.li/ha per cabernet, merlot, nebbiolo e barbera, 45 q.li/ha per lo chardonnay), potature corte con un massimo di 5-6 gemme per pianta ed i solfiti sono aggiunti in misura minima per garantire stabilità ed igienicità al prodotto.    

Vengono prodotte circa 15.000 bottiglie l’anno di Franciacorta DOCG nelle tipologie Brut, Satèn, Zero e Satèn Millesimato chiamato “Giovanna” e circa 7.000 bottiglie l’anno dei vini fermi Curtefranca DOC nelle tipologie Rosso, Rosso Riserva “Barrique” e Bianco; buona parte del Rosso viene venduto sfuso ad un noto ristorante della zona che lo propone ai suoi clienti quasi come fosse il classico “vino della casa”.

Dopo aver illustrato la sua realtà e la sua filosofia produttiva, ad una domanda sui problemi legati all’influenza del riscaldamento globale in vigna, Paolo risponde che da un lato questo fenomeno non è ancora ben chiaro nelle sue dinamiche generali, ma sottolinea come negli ultimi due anni abbiano avuto inverni molto miti, con temperature più autunnali che invernali e variazioni abbastanza repentine delle temperature.

Questo tipo di andamento climatico comporta due pesanti conseguenze sui vigneti: da una parte non avviene la naturale sterilizzazione degli insetti dannosi per le piante, dall’altra le escursioni rapide e ravvicinate fra loro delle temperature (fenomeno che ha segnato in particolare gli ultimi due inverni nei quali si sono registrate variazioni di vari gradi nell’arco di pochi giorni) possono bloccare le fioriture già avviate e non si ha la certezza che, al ritorno della temperatura normale del periodo, la fioritura riprenda regolarmente.

Un’ultima domanda riguarda la recente introduzione (01/08/2017) del vitigno autoctono erbamat, in misura massima del 10%, nel disciplinare di produzione dei Franciacorta e Franciacorta Rosé. Costa di Ome valuta positivamente l’inserimento di questo vitigno neutro che, entrando in uvaggio con gli altri ammessi (chardonnay e/o pinot nero, pinot bianco), può apportare un’acidità più elevata sopperendo così alla carenza che, invece, presentano gli altri vitigni (ad esempio lo chardonnay) negli inverni miti.

Esaurite le domande e le curiosità, si passa alla degustazione di cinque vini, guidata da Simone Ronchi

Franciacorta DOC Saten 2015 - chardonnay 100% - 12,5% vol., prezzo in cantina € 14,50

30 mesi sui lieviti donano a questo Saten brillantezza ed un colore giallo paglierino con riflessi dorati, una bolla fine e profumi suadenti e corposi di biancospino, gelsomino, pesca bianca matura, per chiudere con note di zenzero e zafferano. In bocca è fresco, minerale più che sapido, armonico. 6,5 gr/lt di zuccheri residui contribuiscono a renderlo un Saten con un corpo più robusto rispetto ad altri della stessa tipologia, robustezza dovuta al terreno calcareo sul quale è cresciuto lo chardonnay. Abbinamento proposto con gamberi o ostriche.

Franciacorta DOCG Brut 2014 - chardonnay 100% - 12,5% vol., prezzo in cantina € 13,00

Una bella schiuma bianca e compatta fa intuire la finezza di questo Brut che ha riposato 27 mesi sui lieviti. Colore giallo paglierino intenso con decisi riflessi dorati, al naso è intenso, complesso, fine, floreale (camomilla e vaniglia, tipica dello chardonnay), fruttato (pesca gialla matura, ananas). In bocca è cremoso, meno morbido ed avvolgente del Saten ma più intenso, pieno e persistente. Da gustare in abbinamento al Bagòss, il tipico formaggio di Bagolino (il “Grana bresciano” cui, secondo un antichissima tradizione, durante la fase di rottura della cagliata i casari aggiungono un cucchiaino di zafferano).   

Franciacorta DOCG Zero 2015 - chardonnay 100% - 12,5% vol., prezzo in cantina € 15,50

Un pas dosè (residuo zuccherino < 1 gr/lt) con un colore paglierino “a metà strada” fra il Saten ed il Brut, regala i classici profumi floreali di biancospino e gelsomino, fruttati (pera, mela) ma anche minerali (gesso e pietra focaia) e note di mandorla e spezie (zenzero, curcuma). All’assaggio è diretto, quasi spigoloso rispetto al Saten ma comunque piacevole, uno Spumante da abbinare classicamente ad antipasti di pesce ma da provare anche con le variegate carni dello spiedo bresciano.     

Curtefranca DOC Bianco 2016 - chardonnay 100% - 12% vol. 

Giallo paglierino intenso, al naso evidenzia sentori di tisana di camomilla, pera cotta, miele di acacia, vaniglia, zafferano. In bocca è fresco, avvolgente, pieno e persistente con un finale leggermente piccante, caratteristiche che lo rendono un buon compagno per un bel piatto di pasta alla carbonara.

Curtefranca DOC Rosso 2014 – 12,5% vol. 

Assemblaggio di cabernet (40%), merlot (30%), nebbiolo (20%) e barbera (10%), rosso rubino carico con sfumature viola, intenso all’olfatto con sentori di rosa e geranio, marasca macerata, fichi e prugne secchi, stecco di liquirizia. In bocca è corposo ed equilibrato, con tannini delicati, una buona morbidezza ed un’ottima persistenza. Ideale l’abbinamento con carni rosse.