Irpinia 3G. Storia, stili e territori delle tre DOCG della Provincia di Avellino

Guido Invernizzi, relatore AIS e grande appassionato dei vini campani, e Antonio Del Franco, sommelier professionista, relatore ed ex presidente di AIS Campania, ci guidano alla scoperta di Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi con la degustazione di 12 vini.

Daniela Recalcati

Le tre DOCG campane protagoniste di questa serata festeggiano, proprio quest’anno, i 20 anni (Fiano d’Avellino e Greco di Tufo) e i 30 anni (Taurasi) dalla nascita e sono tra le più antiche d’Italia. L’Irpinia è la culla della cultura del vino e la sua storia risale alla colonizzazione prima greca e poi romana. Gli Irpini provengono da una tribù sannitica di lingua osca e il loro nome deriva da quello del lupo (hirpus), forse prescelto quale animale totemico.

L’Irpinia è situata nel settore centro-orientale della Campania e si presenta come un altopiano assai irregolare, inciso da valli e punteggiato da rilievi, tra i quali serpeggiano numerosi fiumi e torrenti. Il clima, in generale, non è eccessivamente caldo ed è piuttosto instabile, con discrete precipitazioni piovose e forti escursioni termiche. L’Irpinia è, inoltre, caratterizzata da un’estrema diversificazione delle aree e dei microclimi che corrispondono, poi, a una parcellizzazione dell’aspetto organolettico.

In Irpinia si contano 172 aziende vinicole e si producono circa tre milioni di bottiglie di Fiano, cinque milioni di Greco e un milione e mezzo di Taurasi.

I vini in degustazione sono stati suddivisi, per tipologia, in tre batterie da quattro e la degustazione è stata preceduta da un approfondimento sulla DOCG.

FIANO DI AVELLINO DOCG

Il Fiano si può produrre in 26 comuni, nell’area geografica attorno alla città di Avellino. La DOCG è nata nel 2003 e, negli ultimi due anni, è stata ammessa anche la versione Riserva. Il disciplinare non prevede sottozone, ma in realtà esistono almeno cinque aree ben diversificate, anche dal punto di vista organolettico. Nella zona di Lapio, il fiano dà vini rotondi e bilanciati; in quella di Summonte, molto opulenti; a Montefredaneparticolarmente minerali; nella fascia collinare a est di Avellino, molto delicati.

Il grappolo del fiano ha una forma piramidale, è spargolo, matura leggermente tardi, tra la prima e la seconda decade di ottobre, e ha un acino dotato di una buccia resistente. È un vitigno molto interessante e versatile, che predilige suoli sciolti e profondi di origine vulcanica, a tessitura grossa, ma offre buoni risultati anche su terreni argilloso-calcarei a tessitura fine. Viene allevato fra i 400 e i 700 m s.l.m. ed è caratterizzato da alte concentrazioni di precursori aromatici glicosilati che lo rendono un vero serbatoio di aromi. Dà vini di grande complessità, finezza aromatica, elegante acidità e ottima capacità di invecchiamento.

I viniFiano di Avellino DOCG 2020 – Rocca del Principe
fiano 100%
Uve provenienti da Lapio, a 500-600 m s.l.m.. Suolo argilloso con elementi di matrice vulcanica. Fermentazione e affinamento in acciaio con permanenza sulle fecce fini per 10 mesi. Malolattica parzialmente svolta. Affinamento in bottiglia per 4 mesi.

Il naso è pulito e complesso, con note di fiori bianchi e fiori d’arancio, di agrume e pesca bianca succosa, seguite da sentori minerali. La bocca è sapida, quasi polverosa e gessosa, e piena, ed esprime note fruttate un po’ più mature rispetto al naso.

Fiano di Avellino DOCG Vigna della Congregazione 2020 – Villa Diamante
fiano 100%
Uve provenienti dalla contrada Toppole, nel comune di Montefredane, a 430 m s.l.m. Suolo argilloso e marna calcarea. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata. Affinamento in acciaio, sui lieviti, per 11 mesi e in bottiglia per 8 mesi.

Il naso, meno largo rispetto a quello del vino precedente, è più tagliente e austero e ci regala note di fiori bianchi, agrume e frutta bianca abbinate a sensazioni gessose e calcaree. La bocca è stimolante e molto gradevole, con ingresso morbido seguito da sensazioni citrine e saline.

Fiano di Avellino DOCG “Ciro 906” 2020 – Ciro Picariello
fiano 100%
Uve provenienti da Summonte, a 650 m s.l.m.. Suolo roccioso-argilloso. Fermentazione in acciaio, a temperatura controllata, per 60 giorni. Affinamento in vasche d’acciaio, con frequenti bâtonnages, per 10 mesi e in bottiglia per 6 mesi.

Il naso ci regala ancora note di uva, ma comincia a esprimere anche sentori di smalto, vernice, acetone, erbe aromatiche insieme a note floreali e agrumate. In bocca il vino è secco, asciutto, opulento, strutturato, di grande freschezza, persistenza e corrispondenza gusto-olfattiva.

Campania IGT Fiano Particella 928 2020 – Cantina del Barone
fiano 100%
Uve provenienti da Cesinali, a 400 m s.l.m.. Suoli sciolti vulcanici. Fermentazione in acciaio con soli lieviti indigeni. Affinamento in acciaio, sulle fecce fini, per 7 mesi e in bottiglia per 4 mesi.

Il naso è fruttato, agrumato e leggermente sciropposo, con sentori di mela e pera e presenta una nota di acetaldeide. La bocca è pulita e netta, dotata di freschezza tagliente.

GRECO DI TUFO DOCG

Nata nel 2003, interessa otto comuni e copre una superficie di circa 800 ettari. I suoli sono omogenei, caratterizzati da una matrice argilloso-calcarea arricchita da elementi vulcanici, mentre ci sono sostanziali differenze di altitudine dei vigneti (da 300 a 700 m s.l.m.). Il disciplinare prevede che il Greco di Tufo venga prodotto con almeno l’85% di uva greco. Il grappolo è medio, compatto e dotato di un’appendice laterale; l’acino ha una buccia pruinosa giallo-ambrata e puntinata nella parte esposta al sole. Matura nella seconda metà di ottobre e predilige terreni gessoso tufacei da disfacimento di arenarie, ma non disdegna terreni sciolti vulcanici. È meno poliedrico del fiano, ma dotato di grande acidità e struttura.

I viniGreco di Tufo DOCG 2020 – Bambinuto
greco 100%
Uve provenienti da Santa Paolina, a 500 m s.l.m.. Suolo argilloso marnoso. Vinificazione in acciaio con rimontaggi. Permanenza sulle fecce per 10 mesi e in bottiglia per 9 mesi.

Al naso si apprezza una lieve nota sulfurea iniziale, che poi scompare, seguita da un fruttato spinto e da una grande mineralità. La bocca è di grande spessore, acidità e sapidità, accompagnate da una leggera sensazione tannica. Buona la persistenza.

Greco di Tufo DOCG Riserva Vigna Ortale 2020 – Cantine Di Marzo
greco 100%
Vigneto Ortale, nella frazione Santa Lucia del comune di Tufo, a 450 m s.l.m.. Suoli di zolfo, argilla e calcare. Fermentazione in acciaio, a temperatura controllata, con lieviti autoctoni selezionati. Affinamento sulle fecce per 6 mesi. Malolattica parziale. Affinamento in bottiglia per un anno.

Il naso è pulito, fine, elegante e pieno ed esprime note prima minerali e poi fruttate di albicocca e nespola, di erbe aromatiche essiccate, con una punta di rabarbaro. In bocca si apprezza un’importante sapidità, con note gessose e polverose, una grande struttura e una lunga persistenza.

Greco di tufo DOCG Miniere 2020 – Cantina dell’Angelo
greco 100%
Vigneti situati sulle colline sovrastanti le antiche miniere di zolfo, nel comune di Tufo, a 450 m s.l.m.. Fermentazione e affinamento in acciaio.

Il naso appare all’inizio chiuso e contratto, poi esprime note di polvere da sparo. La bocca è piena, con una bella acidità citrina e un finale piacevolmente minerale e sulfureo.

Greco di Tufo DOCG 2020 – Vadiaperti-Traerte
greco 100%
Uve provenienti dalla contrada Marotta, nel comune di Montefusco, a 700 m s.l.m.. Suoli argillosi, calcarei e marnosi. Fermentazione e affinamento in acciaio sulle fecce fini per almeno 7 mesi.

Il naso è pulito e fine, con note fruttate di banana, mela e pesca, floreali, balsamiche e minerali. La bocca esprime note di pepe bianco e zenzero disidratato oltre al fruttato e al floreale.

TAURASI DOCG

Nata nel 1993, interessa 17 comuni, di cui il più importante è Taurasi, e copre una superficie di 1000 ettari. La DOCG si divide in 4 quadranti: Nord, sulla riva sinistra del fiume Calore, zona calda, con vigneti a 300-400 m s.l.m. e suoli di sabbia e argilla; Ovest, dove si produce anche il Fiano, zona caratterizzata da pendenze ed escursioni termiche, con microclima continentale e suoli argillosi; Valle Centrale, sulla riva destra del fiume Calore, zona fresca e impervia, con vigneti a 400-450 m s.l.m. e suoli argillosi e calcarei con ceneri vulcaniche; Versante Sud, con vigneti a 450-630 m s.l.m. e suoli diversificati. L’aglianico è un vitigno versatile, con un grappolo medio, cilindrico-conico, mediamente serrato e una buccia pruinosa di medio spessore; matura a metà ottobre ed è caratterizzato da alta dotazione tannica e acidità sostenuta. Secondo il disciplinare, l’Aglianico, per diventare Taurasi, deve invecchiare almeno 3 anni, di cui uno in botte, che diventano 4, di cui 18 mesi in botte, nella tipologia Riserva.

I viniTaurasi DOCG Vigna macchia dei Goti 2018 – Antonio Caggiano
aglianico 100%
Uve provenienti dalla contrada Macchia dei Goti del comune di Taurasi, a 350 m s.l.m.. Suolo argilloso calcareo con presenza di banchi tufacei. Fermentazione con macerazione e affinamento in barriques di rovere francese per 12-18 mesi.

Il naso è complesso ed esprime note di frutta rossa matura, speziate dolci di vaniglia e floreali di viola. In bocca il vino è “pronto”, ma ben più vicino al giovane che al maturo, e dotato di una discreta morbidezza e una buona acidità, che coesistono con una nota da tannino catechico ancora verde.

Taurasi DOCG 2016 – Contrada
aglianico 100%
Uve provenienti dalla frazione Poppano del comune di San Mango sul Calore, a 500 m s.l.m.. Terreno argilloso calcareo. Vinificazione classica in rosso, con lunga macerazione sulle bucce. Affinamento in botti grandi, da 20 hl, di rovere di Slavonia per circa 24 mesi e in bottiglia per 12 mesi.

Il naso è accogliente con note fruttate di prugna disidratata, speziate di pepe nero, vegetali di mirto e bosso. La bocca ha un ingresso morbido cui seguono una grande freschezza e un bel tannino. La bocca si riempie di piacevoli sentori di sciroppo di amarena, di foglia di alloro, rabarbaro e tamarindo.

Taurasi DOCG 2016 – Villa Raiano
aglianico 100%
Uve provenienti dalla contrada Baiano del comune di Castelfranci, a 550 m s.l.m.. Suolo calcareo tufaceo, su base di marne gialle con buona sostanza organica. Fermentazione in acciaio, con macerazione sulle bucce dai 10 ai 20 giorni. Affinamento in botti di rovere di varie capacità, per circa 12 mesi, cui seguono 12 mesi in acciaio e altri 12 mesi in bottiglia.

Il naso intenso, complesso e fine, è balsamico, con una piacevole nota mentolata e di canfora, molto elegante, con iniziali sentori terziari di lucido da scarpe e cera per pavimenti. La bocca è tannica, fresca, con finale amaricante di china e bastoncino di liquirizia.

Taurasi DOCG Nero Né 2016 – Il Cancelliere
aglianico 100%
Uve provenienti dalla contrada Iampenne del comune di Montemarano, 550-630 m s.l.m.. Suolo argilloso calcareo. Fermentazione alcolica e macerazione per circa 30 giorni a temperatura non controllata. Affinamento in acciaio, sulle fecce fini, per 6 mesi, in botti di rovere di Slavonia da 35 a 50 hl per 24 mesi e in bottiglia per altri 24 mesi. Nessuna filtrazione, chiarifica e stabilizzazione; nessuna aggiunta di solfiti.

Il naso è insolito, ma accattivante; esprime note di smalto, acetone, frutta evoluta, decotto di alloro, spezie,” tisaneria”, carne sanguinolenta alla brace e umami. In bocca il vino è più elegante che al naso; è pieno e opulento, con un tannino potente, ben fuso con un’alcolicità piuttosto importante e un finale fruttato, con note di corteccia, sottobosco, foglie bagnate e fungo.