L’eccellenza italiana al servizio della solidarietà

Ci sono serate nelle quali il vino è assoluto protagonista e la degustazione ci rapisce completamente. Altre, nelle quali le riflessioni sulla vita e su chi è meno fortunato di noi sono più importanti e il vino diventa uno straordinario strumento per fare del bene. È quello che è successo in AIS Milano con la serata di beneficenza per la Fondazione ARIEL.

Stefano Diegoni

In AIS Milano, nel corso di una ricca ed emozionante serata, abbiamo avuto occasione di coniugare la travolgente passione per il vino italiano d’eccellenza a una concreta attività di sostegno a bambini e ragazzi affetti da disabilità neuromotorie.

Sommelier in servizio, relatori, organizzatori della masterclass solidale e partecipanti hanno devoluto in beneficenza l’intero ricavato della serata. E così, tutti noi, ci siamo resi conto ancora una volta che la solidarietà, come tutte le nostre passioni, è soprattutto condivisione e non si ferma mai allo “story telling”, al mero racconto di una realtà solidaristica, di un vino, di un calice, ma è fatta soprattutto di “story doing”, di azione concreta, di mani che stringono altre mani, di vini che irradiano sensazioni, di aiuto tangibile per chi ne ha davvero bisogno.

Fondazione ARIEL è l’esempio di come si possa fare del bene in maniera consapevole, efficace e lungimirante. Da 20 anni, grazie a una filiera virtuosa di persone e professionisti specializzati, si occupa di prestare assistenza ai ragazzi bambini affetti da disabilità motorie infantili (paralisi cerebrale, spina bifida, distrofia muscolare) organizzando attività ludiche, assistenziali e terapeutiche non solo per i piccoli pazienti, ma anche per le loro famiglie (ben 3500 sino ad ora) che assistono quotidianamente questi piccoli supereroi.

Sempre col sorriso e con grande entusiasmo il prof. Nicola Portinaro e Federica Navoni hanno raccontato la realtà di ARIEL, tra ricerca e azione sul campo. Fra le varie iniziative di assistenza e terapia vi sono la fisioterapia ludica, la musicoterapia (importante per percorsi sia di cura - aiutando risveglio ritmico e coordinazione motoria - che di avvicinamento emotivo tra pazienti e familiari) oltre ad un servizio di supporto psicologico e materiale alle famiglie. I proventi della serata sono stati devoluti al progetto Suona con me 2024, uno dei tanti percorsi di terapia riabilitativa che, attraverso la musicoterapia, verranno attivati a Milano per bambini dagli 8 mesi ai 5 anni, che oggi non possono ancora beneficiare di alcuna forma di terapia, importantissima soprattutto nei primi mesi e anni di vita.

A patrocinare la masterclass, l’ISWA - Italian Signature Wines Academy -, realtà costituita da 9 marchi storici: Fontanafredda in Piemonte, Bellavista in Lombardia, in Veneto Allegrini in Valpolicella e Villa Sandi nell’area del Prosecco, Frescobaldi in Toscana, Arnaldo Caprai in Umbria, Masciarelli in Abruzzo, Feudi di San Gregorio in Campania e Planeta in Sicilia - tutti portabandiera delle rispettive realtà regionali, che hanno creato questa società consortile per favorire la diffusione e la valorizzazione del miglior Made in Italy enoico a livello internazionale.

Il direttore Gloria Mainella ci ha parlato dei denominatori comuni delle aziende che costituiscono l’ISWA: la conduzione familiare, la storicità legata alla valorizzazione del territorio e alla riscoperta dei vitigni autoctoni, l’attenzione all’ambiente. Una firma, ISWA, che veicola non solo prodotti ma valori, in un’alleanza strategica tra icone nella produzione di grandi vini e, al tempo stesso, realtà contemporanee che mettono al primo posto la condivisione dei valori del patrimonio culturale vitivinicolo italiano.

In un caleidoscopico giro d’Italia, Sara Missaglia, con la sua travolgente passione, ci ha condotto tra nove espressioni selezionate da ISWA, una per ogni produttore, in una degustazione di prodotti molto differenti tra loro ma con l’idea di eccellenza come focus. «Noi siamo quello che facciamo ripetutamente. Perciò l'eccellenza non è un atto, ma un’abitudine», come scrisse W. Durant.

La degustazione

Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG La Rivetta 2022 - Villa Sandi
Si parte dal Pentagono d’Oro del Cartizze, area collinare di 106 ettari compresa tra le frazioni di Santo Stefano e San Pietro di Barbozza nel Comune di Valdobbiadene, con un prodotto che è connubio tra la miglior selezione di uve glera, il microclima dolce dei pendii collinari e il terreno composto di rocce arenarie calcaree e argille.

Il calice esprime un perlage elegante e persistente, i profumi sono estivi e fragranti: gelsomino, fiori d’arancio, pera Williams, mandorla fresca su uno sfondo vegetale di erba falciata. Il sorso è giocato su una sottile dolcezza conferita dal residuo zuccherino che ammorbidisce freschezza e sapidità apportando un equilibrio di piacevole intensità e ammiccante serbevolezza al vino. La perfetta sintesi della bevibilità estrema del Valdobbiadene Superiore di Cartizze.

Franciacorta Riserva DOCG Vittorio Moretti 2016 - Bellavista
È la punta di diamante, prodotta solo nelle annate migliori, della collezione di Bellavista, realtà franciacortina di riferimento per il territorio lombardo. L’uvaggio è il classico 60% chardonnay e 40% pinot nero con 72 mesi di permanenza sui lieviti.

Giallo paglierino di ottima vivacità con un perlage finissimo e d’interminabile persistenza. Ampi e variegati sono i profumi, che spaziano dalla frutta gialla matura (ananas, pesca nettarina) agli agrumi freschi, dal miele millefiori alla pasticceria secca, per poi culminare in toni più profondi, balsamici e gessosi. Sorso generoso e ricco, estremamente coerente con il naso, che vede come protagonista la freschezza, che sostiene e trascina un sorso sapido e di grande cremosità. Da sottolineare il potere “nettante” del vino al palato, caratteristica perfetta in abbinamento e testimone della lunga vita di questo straordinario prodotto che manterrà a lungo la sua estrema piacevolezza dando il meglio negli anni a venire.

Sicilia DOC Carricante Eruzione 1614 2020 - Planeta
La Sicilia è un vero e proprio continente che racchiude in sé tutti i microclimi ideali alla coltivazione della vite, e l’azienda Planeta lo sa bene. Da cinque secoli, attraverso diciassette generazioni, la famiglia si impegna a interpretare il terreno siciliano attraverso un’agricoltura improntata al rispetto della natura e alla costante innovazione delle tecniche colturali. I suoi prodotti testimoniano come il vino sia il figlio di tutto ciò che circonda il vigneto: terra, aria, mare, vulcano. Allo stesso modo questo Carricante dell’Etna, che già dal nome che troviamo in etichetta (riferimento alla leggendaria eruzione del 1614, durata ben 10 anni), esprime l’esplosione di profumi e sensazioni che dal terroir etneo ritroviamo nel calice.

Sfavillante dorato di squisita vivacità, naso dall’impatto intenso con sentori floreali freschi di zagara, ginestra e poi frutta: pesca gialla, papaya, ananas candito, con un finale di zenzero fresco e accenni balsamici. In bocca il sorso è verticale e, allo stesso tempo, morbido, giocato su una freschezza che supporta una struttura piena, con ritorni balsamici e vegetali.

Montepulciano d'Abruzzo DOC Riserva Marina Cvetic Iskra 2019 - Masciarelli
Il nome del vino è tutto un programma: “iskra”, scintilla. Sinonimo della stessa intuizione che, dal 1981, ha portato il visionario Gianni Masciarelli a creare un’azienda in grado di riaffermare su tutti i mercati la produzione vinicola abruzzese. Oggi l’azienda è condotta dalla moglie Marina Cvetic e dalle figlie che hanno apportato nuova linfa e scintille per alimentare il sogno di Gianni. Frutto di uve montepulciano in purezza – raccolte dalla prima metà di ottobre da un’unica vigna a Controguerra, sulle colline in provincia di Teramo –, fermenta in vasche d’acciaio a temperatura controllata e, dopo la maturazione di 12 mesi in barrique di rovere, segue un affinamento in bottiglia lungo 24 mesi.

Rubino acceso con sfumature violacee e consistenza che prelude a una grande struttura. Naso molto intenso e fragrante: rosa canina, mirtilli, amarena sotto spirito cui fanno seguito cenni di spaziatura (pepe nero) e sbuffi di grafite. Sorso caldo e fresco, dal tannino potente, un Montepulciano che esprime la natura di razza, intrinsecamente esuberante del vitigno. Debordante e giovanile.

Brunello di Montalcino DOCG CastelGiocondo 2018 - Frescobaldi
Dai Marchesi di Frescobaldi, legati a doppio filo e da generazioni al vino di eccellenza in Italia, non ci si può che aspettare un prodotto di assoluta qualità. Il borgo di Castelgiocondo, da cui prende il nome il vino, domina dall’alto la storica tenuta dei Frescobaldi a Montalcino, antica roccaforte costruita nel 1100 a difesa della via che dal mare portava a Siena. La proprietà è una delle prime quattro da cui iniziò, nel lontano 1800, la produzione del Brunello di Montalcino, ottenuto da sangiovese grosso.

Veste carminio con riflessi granato di ottima vivacità. Il naso apre floreale con spunti di lavanda, iris blu, violetta, seguono ciliegia in confettura, prugna, gelée di mora. Si affaccia poi la speziatura con noce moscata e pepe nero per terminare con sbuffi tostati di caffè e tabacco da sigaro. Sorso estremamente coerente con i suggerimenti olfattivi, tannino elegante che insaporisce tutte le sensazioni aromatiche che si ripropongono all’assaggio. Brunello raffinato dove vige l’equilibrio espressivo di un grande vitigno nel suo territorio d'elezione.

Barolo DOCG Vigna La Villa 2019 – Fontanafredda
Nata nel 1858 (dalla romanzata storia d’amore tra il re d’Italia, Vittorio Emanuele II, e Rosa Vercellana), da sempre Fontanafredda è sinonimo di comunità riunita intorno al rispetto della terra, che oggi è composta da ben 120 ettari certificati biologici. Nel cuore dell’MGA Paiagallo, nasce una delle vigne storiche che prende il nome dalla cascina reale ai piedi di Vigna La Villa, sita a Barolo su una lingua di terra ricca di limo, sabbie e argille.

Granato, con riflessi aranciati, colore di ottima vivacità. Naso inizialmente sottile su spunti fruttati di fragolina di bosco, mirtillo, frutti di bosco e floreali di viola mammola e iris. Seguono pepe rosa e noce moscata. Man mano che il vino sosta nel bicchiere la complessità si dipana e apre a sentori di scorza di arancia amara essiccata, chicchi di caffè, anice stellato, liquirizia fresca e genziana. Sorso fresco e sapido con tannino succoso e saporoso che esalta gli aromi di bocca e rinforza la bevibilità. Vino austero e seducente: un aristocratico di carattere.

Sagrantino di Montefalco DOCG Collepiano 2019 - Arnaldo Caprai
Quella di Arnaldo Caprai è il perfetto esempio di realtà familiare che, dal 1971, ha creduto e investito in un vitigno ormai negletto, il sagrantino, credendo nelle sue potenzialità uniche e riportandolo, grazie alla lungimiranza e all’ottimo lavoro in vigna e in cantina, al vertice dei grandi vini rossi italiani. Il Sagrantino Collepiano, dal nome della dolce pendenza delle colline ove si produce il vino, sosta 22 mesi in barrique di rovere francese e almeno 6 mesi in bottiglia.

Il calice presenta un impenetrabile rosso granato. Il naso è di viole fresche, visciole in confettura, prugne e poi vaniglia, tabacco, liquirizia e cioccolatini after eight. Sorso votato all’intensità, il tannino aumenta la sensazione di freschezza e lascia il palato molto pulito, accompagnando una lunga persistenza aromatica.

Aglianico Irpinia DOC Serpico 2015 - Feudi di San Gregorio
Dalla più grande realtà vinicola dell’Irpinia che, dal 1986, ha puntato sulla valorizzazione dei numerosi vitigni autoctoni del territorio, spicca l’Aglianico Serpico. L’uva arriva tutta dal cru storico vigneto “Dal Re” (da vigne centenarie); fermentazione e macerazione avvengono in acciaio, la maturazione (minimo 18 mesi) è in barrique di rovere francese e botti da 50 hl di media tostatura, cui seguono 12 mesi di affinamento in bottiglia.

Granato impenetrabile, consistente. Naso profondo e giocato su toni scuri di amarene in confettura, nocciola, fichi secchi, sottobosco, spezie dolci come cannella e vaniglia, tostatura di caffè, cacao amaro. In bocca ritornano la frutta secca e le spezie, il tannino è generoso e bilancia la grande morbidezza e il calore del sorso. Vino profondo e intenso.

Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2019 - Allegrini
Dulcis (o quasi) in fundo troviamo un vino simbolo della regione Veneto e dell’italianità nel mondo. L’azienda Allegrini è da sempre protagonista della storia di Fumane e della Valpolicella Classica, una realtà familiare di respiro internazionale con l’intima convinzione che debba essere non la struttura muscolare bensì l’eleganza a trainare la denominazione.

Rosso carminio con riflessi granato. Naso ampio e di raffinata eleganza: iris, rosa, lavanda, lamponi e mirtilli in gelée, pepe rosa, cannella, cioccolato ai frutti di bosco. Sorso pieno, appagante, caldo e potente che riporta precisamente gli aromi avvertiti al naso e riempie il palato con persistenza e morbidezza, una vera e propria coccola finale. Avvolgente ed inebriante.

Si conclude così una serata ricca di emozioni sensoriali e di sentimenti, con storie di famiglie e dei loro ragazzi che vivono (anche nelle difficoltà di una mobilità limitata) con il sorriso, con la gioia della condivisione e con la certezza di avere il supporto di chi, come Fondazione ARIEL, si mette al servizio per gli altri perché, come diceva Sir James M. Barrie: «coloro che portano il sole nella vita degli altri non possono tenerlo lontano da sé stessi».