L’espressione volitiva del Buttafuoco Storico

Racconti dalle delegazioni
05 dicembre 2019

L’espressione volitiva del Buttafuoco Storico

Una serata dedicata alla scoperta del Buttafuoco Storico, nell’Oltrepò Pavese. Gabriele Merlo, con grande maestria ed entusiasmo, ci ha guidati nella degustazione di sette vini di grande forza ma anche di estrema eleganza.

Daniela Recalcati

È sempre intrigante scoprire e approfondire la realtà di nicchie vitivinicole di eccellenza, ricche di storia e di tradizioni.

La DOC Buttafuoco nasce nel 2010 e comprende la fascia collinare a sud della via Emilia e interessa i comuni di Stradella, Broni, Canneto Pavese, Montescano e Pietra de’ Giorgi. Il Buttafuoco Storico è prodotto in una zona, all‘interno della DOC, chiamata “Sperone di Stradella” e delimitata a ovest e a est dai torrenti Scuropasso e Versa, a nord dalla Pianura Padana e a sud dai confini comunali di Castana e di Pietra de’ Giorgi.

Già nel I secolo a. C. Strabone, geografo e storico greco, parlava di vini di qualità prodotti nella terra oltrepadana. Nel 1595 Andrea Bacci, filosofo e scrittore storico, riteneva eccellenti i vini dell’Oltrepò e all’inizio del ‘900 nascevano le prime Cantine Sociali, importanti per la ripresa della viticoltura dopo che la fillossera aveva ridotto drasticamente ad appena una dozzina i ben 225 vitigni presenti sul territorio.

Ma qual è l’origine del nome “Buttafuoco”? Alcuni attribuiscono la paternità al poeta Carlo Porta che diede il nome Buttafuoco (in dialetto “Buta me al feug“) a un vino prodotto sulle colline di Stradella. Altri a una nave della Marina austroungarica varata nel XIX secolo col nome di Buttafuoco, in memoria del vino rosso con cui si erano ubriacati i marinai durante la seconda guerra di indipendenza. Quest’ultima ipotesi è avvalorata dal fatto che il simbolo del Consorzio Club del Buttafuoco Storico è rappresentato da un ovale a forma di botte, al cui interno è raffigurato un veliero con due nastri rossi che simboleggiano i torrenti Versa e Scuropasso. Il Consorzio, nato il 7 febbraio 1996 per libera scelta di 11 viticoltori, ne conta oggi 14, per un totale di 65000 bottiglie prodotte in un areale di 20 ettari.


Il relatore

Il Disciplinare pone delle regole ben precise, sia in vigna sia in cantina. Le vigne devono essere storiche, cioè aver prodotto nei secoli Buttafuoco di qualità, e situate all’interno della zona storica. I quattro vitigni che lo compongono (croatina e barbera dal 25 al 65%, uva rara e ughetta di Canneto o vespolina fino a un massimo del 45%) devono essere allevati nella stessa vigna e raccolti tutti insieme durante la vendemmia, la cui data viene stabilita da una commissione di campagna. La vinificazione deve avvenire in un unico vaso vinario. L’invecchiamento minimo è di 36 mesi, con affinamento in legno di rovere per almeno 12 e in bottiglia per almeno 6 mesi. La classificazione delle annate, espressa in fuochi (da 3 a 6 fuochi), viene decisa da una commissione di cantina.

Dal punto di vista geologico, lo Sperone di Stradella è nato da un accavallamento tra la placca appenninica e la placca alpina, al di sotto della Pianura Padana. È diviso in tre sottozone: Le Ghiaie, Le Arenarie e Le Argille. Tutte conferiscono ai vini l’alcolicità; la prima favorisce lo sviluppo dell’acidità; la seconda, che è la sottozona più coltivata, conferisce ai vini il tannino; la terza il corpo.

La degustazione

Buttafuoco Storico 2014 (croatina 50%, barbera 25%, uva rara e ughetta 25%) - I Vignaioli del Buttafuoco Storico

Acciaio: 3 mesi; barrique: 24 mesi; bottiglia: 6 mesi. Questo vino viene prodotto con un assemblaggio di uve provenienti dalle vigne di tutti i produttori che aderiscono al Consorzio Club e proprio per questo è indicativo della qualità dell’annata. Al naso si apprezzano sentori di mora, prugna, cannella, chiodo di garofano e un tocco di canfora; sostando nel bicchiere emerge una nota di cioccolato. In bocca il vino è caldo, dotato di ottima acidità e con un tannino ben gestito.

Buttafuoco Storico Vigna del Garlenzo 2014 (croatina 45%, barbera 30%, uva rara 15%, ughetta 10%) – Giorgi Franco

Fermentazione in cemento con lieviti selezionati; barrique: 22 mesi; bottiglia: 8 mesi. Prodotto nella sottozona delle Argille, da vigne con un’età media di 50 anni. Il primo naso è scuro, con note di fiori secchi, iris, crisantemo e sentori di grafite; poi emergono mora di rovo e di cassis, una speziatura di pepe nero e una balsamicità di erbe amare. Bocca fresca, sapida e di corpo, con una piacevole sensazione amaricante sul finale accompagnata da una nota fruttata; il tannino è asciugante, ma non fastidioso. 

Buttafuoco Storico Vigna Casa Barnaba 2015 (croatina 50%, barbera 35%, uva Rara 15%) – Colombi Francesco

Vendemmia tardiva; fermentazione in cemento; barrique: 12 mesi; bottiglia: 6 mesi. Sottozona delle Argille.

Al naso si percepisce la nota alcolica, ben integrata nel floreale di fiori freschi (viola, iris, glicine), nel fruttato di agrumi (chinotto e pompelmo rosa), di prugna e di susina e in uno speziato caratterizzato da note di cenere, sandalo e anice stellato. Dopo permanenza nel bicchiere emergono piacevolissimi sentori di cioccolato, vaniglia e amaretto. La bocca ha un marker alcolico molto pronunciato, ma ben gestito e contrastato da ottime sapidità e freschezza; lunga la persistenza.
I vini

Buttafuoco Storico Vigna Costera 2013 (croatina 55%, barbera 25%, uva rara 15%, ughetta 5%) – Maggi Francesco

Acciaio: 5 mesi; barrique: 14 mesi; bottiglia: 6 mesi. Sottozona delle Arenarie. Il naso, che al primo impatto è terroso con sentori di cenere, caminetto e incenso, si apre poi in una nota fruttata di marmellata di frutti di bosco e agrumata di chinotto. In bocca il vino è equilibrato, fresco, sapido, con un tannino ben levigato e un alcol ben gestito, con note fruttate di ciliegia e di amarena più croccanti che al naso. 

Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete 2013 (croatina 65%, barbera 25%, uva rara 5%, ughetta 5%) — Fiamberti

Fermentazione in cemento con lieviti indigeni; barrique: 30 mesi; bottiglia: 7 mesi. Sottozona delle Ghiaie.

Il naso esprime note di liquirizia e rabarbaro, un fruttato di amarena, chinotto e arancia sanguinella, un floreale di viola, note di fungo e di sottobosco. Scaldandosi nel bicchiere emergono sentori di aghi di pino e miele di castagno. In bocca il vino è impattante, ma ben equilibrato; la sapidità e l’acidità compensano perfettamente l’alcolicità; esprime note di prugna, di mora, di viola e un‘impronta di cenere.

Buttafuoco Storico Vigna Montarzolo 2013 (croatina 55%, barbera 25%, uva rara 10%, ughetta 10%) — Calvi

Fermentazione in cemento con lieviti indigeni; 24 mesi di affinamento in barrique per il 60% del vino e in botte da 5 ettolitri per la restante parte. Sottozona delle Arenarie. Naso molto variegato che esprime all‘inizio note di ginepro, cannella, macis, leggera vaniglia e cioccolato al latte; poi arrivano note fruttate di ciliegia, susina e arancia sanguinella e note floreali di bouquet di fiori recisi; scaldandosi nel bicchiere compare un sentore di nocino. La bocca è molto elegante, morbida, fresca, tannica e persistente, con note di humus, fungo e sottobosco.

Buttafuoco Storico Vigna Pregana 2009 (croatina 50%, barbera 35%, ughetta 15%) — Quaquarini

Maturazione tardiva delle uve; acciaio: 6 mesi; cemento: 15 mesi; botte da 25 hl: 16 mesi; bottiglia: 12 mesi. Sottozona delle Arenarie. Al naso si evidenziano note smaltate, di cantina, cipresso, ciliegia e amarena in alcol, sottobosco, rabarbaro, ginepro, legno bruciato e cenere. In bocca sembra più giovane; esprime un bel fruttato, è dotato di buone freschezza e sapidità, tannino presente ma molto levigato, note di melograno, cioccolato e caffè.

Per concludere un breve cenno sull‘abbinamento, indispensabile per un vino che ha il 14-15% di tenore alcolico. Il più caratteristico è quello con i “bata lavar”, tipici ravioli di Canneto Pavese ripieni di stracotto, bollito o brasato; ottimo è l’abbinamento con il brasato al Buttafuoco Storico, oppure con formaggi di buona struttura come il grana padano stagionato.