La coppia d’oro del vino austriaco: grüner veltliner e riesling

Nicola Bonera con la sua incredibile conoscenza del mondo del vino, l’Austria con il suo territorio e le zone di elezione, 6 vini bianchi in degustazione con il loro colore dorato e il loro profumo affascinante, un nuovo corso ricco di fascino e interpreti di grande livello.

Paola Lapertosa

Si entra subito nel vivo a Magenta parlando del patrimonio vitivinicolo di questa nazione spesso erroneamente “paragonata” o assimilata alla Germania. Accanto alle più famose varietà internazionali, che danno ottimi risultati grazie alle condizioni pedoclimatiche favorevoli, l’Austria ha un’ampia gamma di vitigni autoctoni o frutto di incroci. E proprio giocando le carte dell’autenticità e dell’unicità, è sempre più presente sui mercati internazionali e i suoi vini sono sinonimo di altissima qualità.

Dopo decenni di storici sistemi di classificazione, finalmente si parla anche in questo Stato di luoghi e di vigne grazie alle DAC, Districtus Austriae Controllatus: dalla vendemmia 2002 vengono premiati l’origine e la provenienza dei vini, con una grande motivazione alla valorizzazione delle piccole parcelle e un focus molto forte sui vitigni utilizzati. I produttori che stanno portando avanti questa rivoluzione hanno l’obiettivo comune di riunire sotto un unico "marchio" i vini tipici di una determinata regione e creare così un sistema strutturato e longevo: per far nascere una DAC un Comitato Regionale dei Vini, composto da produttori locali, viticoltori e commercianti, definisce la tipicità regionale e la politica vitivinicola, viene elaborato un regolamento insieme agli esperti del Ministero federale dell'agricoltura, della Camera dell'agricoltura, della Camera economica federale e dell'Austrian Wine Marketing Board, viene approvato dal Comitato Nazionale dei Vini e infine viene accolto dal Ministero Federale dell'Agricoltura. Al momento l’Austria ha dato vita a 16 DAC (Weinviertel DAC, Neusiedlersee DAC, Vulkanland Steiermark DAC, Südsteiermark DAC, Weststeiermark DAC, Kamptal DAC, Leithaberg DAC, Kremstal DAC, Mittelburgenland DAC, Traisental DAC, Wiener Gemischter Satz DAC, Eisenberg DAC, Rosalia DAC, Carnuntum DAC, Wachau DAC, Ruster Ausbruch DAC).

Nicola BoneraOgni regione vinicola, quindi, determina il proprio vitigno o la varietà di uva di punta, la cui scelta deriva dalle tradizioni viticole di quella regione, dalle sue condizioni climatiche e dalle caratteristiche del suolo.
In questo panorama di denominazioni e regolamenti, c’è la coppia d’oro del vino austriaco: il grüner veltliner e il riesling.
Il grüner veltliner o grüner muskateller è il principe dell’Austria, coltivato in ogni angolo del paese (il 31% della vigna austriaca con oltre 14.000 ha) tanto da ricoprire un terzo della produzione nazionale austriaca: un vitigno che già dal nome fa capire cosa aspettarsi nel calice. Semi-aromatico (da moscato) con note verdi (da grün) per un vino bianco abbastanza aromatico, ricco di profumi di agrumi, ananas, erbe aromatiche, mandorla, rocce, cetriolo e pepe bianco. Coltivato prevalentemente lungo le sponde del Danubio trova la sua massima espressione nei grandi vini bianchi delle regioni Wachau, Kremstal e Wagram.
E poi c’è il riesling, la varietà più importante di luoghi influenzati dai venti freschi, come la Niederösterreich, la bassa Austria con le zone di Kremstal, Kamptal e Wachau, territori mondialmente riconosciuti per la produzione di eccellenti e longevi vini bianchi. Nonostante la decrescita generale dei vitigni bianchi a favore di quelli rossi, il riesling è uno dei pochi a rimanere stabile a livello di crescita in Austria (così come anche in altri Paesi del mondo, tra cui Italia e Spagna), tanto da essere oggi il 4,6% della vigna austriaca.
La tipicità di questi due vitigni consente ai produttori di diverse aree del Paese di creare vini dalla chiara profilazione e di commercializzare solo vini tipici regionali utilizzando il nome della propria regione. La produzione vinicola in Austria interessa prevalentemente le zone collinari e pedemontane del paese, che sono caratterizzate da terreni molto particolari: il löss, un sedimento eolico molto fine, da pochi centimetri a diversi metri; lo gneiss, ossia la pietra scistosa; l’ortogneiss a base di silice; e il paragneiss che ha origine da arenarie.
Wachau, Kamptal e Wagram costituiscono il triangolo d’oro dell’Austria e meritano un approfondimento. In queste tre aree i produttori tendono a profilare tre diversi livelli di vino con denominazioni di origine più specifiche: Gebietswein (vino regionale), Ortswein (vino dei villaggi o di una comunità specifica) e Riedenwein (vino di un singolo vigneto).

Wachau

La stretta valle del Danubio di 1.344 ettari tra Melk e Krems è stata la quindicesima regione vitivinicola a ottenere la denominazione di origine austriaca DAC (nel 2020). Patrimonio dell’UNESCO per i suoi capolavori religiosi è una delle regioni vinicole più affascinanti che l'Austria ha da offrire, un territorio che rappresenta una combinazione unica di condizioni del suolo ideali, clima favorevole e la migliore maestria enologica. Per quanto sia il più piccolo distretto della Niederösterreich (Bassa Austria) si distingue tra tutte le aree per vini di grande qualità, eleganza ed equilibrio e per una propria classificazione dedicata ai vini bianchi in base al grado alcolico e alla presenza di zuccheri: Steinfeder, vini senza zuccheraggio, con un grado alcolico (o titolo alcolometrico, % vol.) non superiore al 10,7%; Federspiel, vini senza zuccheraggio, con un grado alcolico non superiore al 12%; e Smaragd, in genere vendemmie tardive, con un grado alcolico minimo dell’11,3%.

 Kamptal

Con un totale di 3.574 ettari vitati e un gran numero di tenute di prim'ordine, Kamptal è una delle regioni vinicole austriache di maggior successo. Prende il nome dal fiume Kamp che la attraversa direttamente e che dai numerosi vigneti terrazzati produce uve meravigliosamente fresche e leggere su terreni composti di löss e roccia primaria.

 Wagram

2.459 ettari divisi in due dal Danubio: a nord i maestosi terrazzamenti di löss che contribuiscono a creare alcuni dei migliori grüner veltliner austraci mentre a sud si trova la storica città vinicola di Klosterneuburg che ospita la più antica scuola di viticoltura del mondo. Dal nome di un altopiano che si estende a nord del Danubio, è un territorio di paesaggi pittoreschi, cantine storiche che custodiscono tesori e aziende vinicole rinnovate dalle nuove generazioni.

In degustazione, per quasi tutti i vini, avremo l'annata 2021 che è stata incredibile tanto da essere definita un'annata da sogno, con «vini cristallini da uve perfette». Un millesimo di cui sentiremo parlare per molti anni a venire: vini bianchi equilibrati ed eleganti con un profondo fruttato e una “struttura piccante". Peccato quasi non aspettare ancora un po’ per assaggiarli!

La degustazione

Wachau Grüner Veltliner Terrassen Federspiel 2021 - Piewald
100% grüner veltliner
Un vino bianco che sa di bianco, in cui l’esotico prende il sopravvento in bocca e viene accompagnato da note di erbe aromatiche, dragoncello, aneto e sfumatura di pepe e delicate note pietrose. La profonda mineralità ha origine dal terreno sassoso dello Spitzer Graben, sui cui terrazzamenti maturano le uve per il Federspiel. La tessitura fine, cremosa e succosa è tamponata da un'acidità vitale; il corpo è preciso, elegante e compatto.

Wagram DAC Grüner Veltliner Ried Spiegel 1Ötw 2020 - Ott
100% grüner veltliner
La cantina Ott è gestita da “Mister Veltliner”: Bernhard Ott si è guadagnato questo titolo per essere riuscito a far conoscere agli appassionati di tutti i continenti un'uva autoctona come il grüner veltliner. In stretto regime biodinamico sono coltivati più di 40 ettari, tra i migliori cru della regione.
Questo vino riflette la freschezza del luogo sotto forma di delicatezza e aroma: si apre intenso, aromatico, con una buona presenza di tutti i frutti tropicali maturi, di arancia amara e mandarino, di noce moscata. In bocca è fine, elegante e corposo, in cui la sua sapidità si combina perfettamente con gli aromi del legno.

Wachau Riesling Steinriegl Federspiel 2021 - Prager
100% riesling
La passione del proprietario, Toni Bodenstein, per la biodiversità e le vecchie terrazze, unita a una brillante vinificazione, collocano la cantina Prager al vertice dei produttori austriaci: il microclima unico e fresco di Steinriegl produce vini di grande aroma e acidità, mentre il suo terreno calcareo fornisce una struttura compatta e un sapore che è distintivo tra i Riesling di Wachau. Questo vino dimostra la straordinaria potenza e purezza del Riesling austriaco e il meraviglioso gneiss della tenuta: profuma di ananas e pesca bianca, limone, pompelmo e lime con una splendida nota floreale e di menta; in bocca è dritto e preciso, succoso e pieno con un’acidità importante.

I viniKamptal DAC Ortswein Riesling Gobelsburg Zöbing 2021 - Schloss Gobelsburg
100% riesling
Accettato nel famoso Verein der Österreichischen Traditionsweingüter (Associazione delle cantine tradizionali austriache), lo Schloss Gobelsburg trasforma la mineralità della roccia primaria e dei terreni in vino dando alle sue etichette la classica espressione del territorio. Le note genuine di mandarino, di agrumi maturi e un tocco di albicocca e pesca si combinano con una vivace nota di erbe aromatiche e una splendida acidità. Concentrato, ma snello e succoso, ha una piacevole profondità e freschezza aromatica nel finale.

Wachau Grüner Veltliner Ried Kreutles Smaragd 2021 - Knoll
100% grüner veltliner
Non c'è quasi nessun altro vigneto che abbia dato alla zona di Wachau la percezione di una regione vinicola ampia, seria e di alta qualità come quello della famiglia Knoll. Suoli di qualità, metodi naturali, fermentazioni spontanee e tradizionali di tutto rispetto le hanno permesso di diventare una delle cantine più famose dell'Austria. Il vino, come tutte le loro etichette, è riconoscibile e tipico, in cui si sente il löss e il legno. Un vino elegante, puro e cristallino.

Wachau Kollmutz Smaragd 2021 - Rudi Pichler
100% grüner veltliner
Da vecchie viti fino a quarant'anni nasce un Riesling complesso che esprime generosamente la profonda mineralità di questo terreno a Wösendorf: il lievito e una nota quasi grossolana e meno nobile lo rendono in verità un vino di grande complessità e attrattiva. L’olfatto diretto, ma soprattutto il retrolfatto attraggono e stupiscono per piccantezza, ampiezza e note persistenti.

La serata, a Magenta, non si avvia ancora al termine, perché basta scendere qualche gradino che si rianima grazie alla cucina di Betty, la mamma del ristorante Bettycuore che ospita la serata magentina. Per l’occasione il menù “Austrian style” prevede una zuppa con trota salmonata, stinco al forno con patate, cavolo viola e bianco.

Concludiamo così, alla Enrico IV: «buona cucina e buon vino, il paradiso sulla terra».