La Delegazione Ais Lecco si presenta

L’avvio di un corso di primo livello è l’occasione giusta per fare una chiacchierata con Ronnie Penati, nuovo delegato AIS di Lecco.

Valerio Mondini

Ais Lecco

Tratto da l'Arcante n°15

Quali sono le tue impressioni dopo sei mesi di attività a capo della delegazione di Lecco?

Sono molto soddisfatto di quanto è stato fatto fino ad oggi e stiamo dandoci tutti da fare per migliorare ulteriormente. Siamo una piccola delegazione che però, nei primi mesi di attività, è riuscita a organizzare eventi di qualità, che hanno riscosso un buon successo, in rapporto alle dimensioni del nostro territorio. Le degustazioni dedicate al Verdicchio di Jesi con Lucio Canestrari e al Barolo di Serralunga d’Alba con Franco Ziliani sono state molto apprezzate. L’evento “La Borgogna sul lago di Lecco” ha visto la partecipazione di appassionati provenienti anche da delegazioni confinanti e abbiamo raggiunto il “tutto esaurito” in breve tempo.

A che cosa state lavorando adesso?

Oltre alla promozione e alla gestione dei corsi AIS, con l’obiettivo di aumentare gli iscritti della nostra provincia, stiamo organizzando una serie di eventi per i prossimi mesi. Il primo sarà una serata dedicata all’azienda agricola Querciabella di Greve in Chianti, che dal 2000 si è convertita alla biodinamica, raggiungendo livelli qualitativi elevati con i suoi vini, Batàr e Camartina su tutti. Sto poi cercando di convincere Claudio Corallo a raggiungerci dalla sua piantagione di Terreiro Velho, vicino all’isola di São Tomé, per una serata dedicata al suo cioccolato, di cui è realmente coltivatore e produttore (se fosse uno champagne sarebbe un R.M.), in abbinamento a Châteauneuf-du-Pape e sherry. Per restare in tema ci sarà quindi una degustazione di champagne riservata a produttori di nicchia, tutti R.M. (Récoltant Manipulant), che non utilizzano lieviti per la prima fermentazione.

State pensando anche a iniziative sul territorio?

Un progetto molto ambizioso è quello di animare il giugno lecchese organizzando banchi d’assaggio dedicati alle tradizioni del territorio lombardo e coinvolgendo i produttori dei vini di Lombardia. Si tratterà di una manifestazione di piazza, che potrà dare grande visibilità alla nostra associazione. Sono previste anche gite domenicali con visite in vigna per osservare e vedere da vicino il ciclo vegetativo della vite. Un paio di queste uscite avranno come meta l’azienda agricola La Costa di Perego, sulle colline di Montevecchia.

Insomma, parecchio lavoro?

Indubbiamente sì, ma anche tanta voglia di fare ed entusiasmo sia da parte mia che del mio gruppo di lavoro. Anzi, ne approfitto per ringraziarli tutti, da Andrea Iocco (segreteria e servizi), a Fabio Trezzi (responsabile degli eventi), a Corrado Fumagalli (responsabile comunicazione), Valerio Mondini (responsabile relazioni eventi), e per lanciare un appello a collaborare con la nostra squadra: c’è da fare per tutti, sia nelle serate, che nei servizi. Abbiamo anche completamente rinnovato il nostro sito internet (www.aislecco.com) che gestiamo direttamente e che risulta essere un ottimo canale di comunicazione: le pagine più visitate, alcune decine di visitatori al giorno, sono quelle dei corsi, degli eventi e delle degustazioni.

Cosa ti ha spinto ad accettare questo incarico?

Sono “figlio d’arte”, visto che sia mamma che papà sono stati tra i primi a essere sommelier professionisti e relatori AIS. In casa mia si è sempre parlato di vino e non era infrequente che a quindici anni mi ritrovassi ad assaggiare del Montrachet, così a vent’anni ho iniziato a seguire i corsi AIS. Ho sempre lavorato nella ristorazione, anche con esperienze all’estero e ho seguito per dieci anni la cantina del ristorante di famiglia. Nel 2007 ho aperto la mia enoteca e ho sentito il bisogno di dare la mia disponibilità per far crescere la passione per il vino e per dare un contributo all’associazione che avevo sfruttato per imparare la professione.

Noto un grande interesse per i vini naturali, chi te li ha fatti conoscere?

Lo stimolo l’ho avuto in occasione di una degustazione organizzata dalla delegazione di Como con Gianfranco Soldera, che ha suscitato la mia curiosità. Ho cercato e trovato che la qualità di un vino passa dalla fermentazione naturale, che devi lavorare bene in vigna per ottenere un buon prodotto, che devi esprimere il terroir. Nella mia enoteca ho selezionato circa 200 etichette che possiedono questi requisiti e lo stesso ho fatto con i salumi e i formaggi, partendo da prodotti locali che valorizzino il territorio e che non utilizzino additivi chimici per conferire gusti e sapori.

Soddisfatto della partecipazione a quest’ultimo corso AIS di primo livello?

Direi di sì, anche per i prossimi corsi che abbiamo in cantiere. Trovo che la formazione AIS sia straordinaria perché parte dalle basi. Sarebbe una scelta più facile e commerciale quella di andare subito verso gusti più conosciuti e limitarsi a dare le nozioni per degustare. Credo sia invece giusto partire dalle radici, nel senso letterale del termine, e sapere anche come nasce una vite e come si lavora in cantina.

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