La Malvasia Istriana del Carso

Racconti dalle delegazioni
21 novembre 2012

La Malvasia Istriana del Carso

Interessante incontro con la Malvasia Istriana, che ha messo a confronto piccoli produttori di un territorio particolare come il Carso, con una ricerca che ha attraversato anche i confini nazionali, per esplorare alcune splendide realtà slovene.

Valerio Mondini

Malvasia Istriana - Ais LeccoL’origine di questo vitigno si perde nella notte dei tempi e viene fatta risalire all’epoca del mitico re sumero Gilgamesh ai confini dell’impero assiro, tra Georgia e Armenia. Sicuramente noto nel Peloponneso, sembra che il nome derivi dall’isola greca di Monenvasia, se ne ritrovano delle tracce nei vini di Creta e, più recentemente, nei vini bianchi dei colli romani.

È un vitigno semiaromatico che può evolvere nel tempo, con una maturazione che può arrivare a dieci, quindici anni, che ha trovato su queste rocce calcaree ricche di ferro una sua identità specifica, che lo differenzia da coltivazioni di altre zone.

Terra arida e storica, brulla e sassosa, ricca di marne carbonatico-argillose che si alternano ad arenarie carbonatiche per formare il Flysch, substrato roccioso su cui si depositano pochi centimetri di terreno in cui far crescere le viti, che devono anche essere difese dalle gelide folate della Bora, che però aiuta a combattere la Botrytis.

Le uve che si ottengono hanno grappoli medi, con acini tondi e dorati, bucce pruinose con tendenza a soffrire le muffe.

Non a caso Marko Fon, uno dei produttori più apprezzati della serata, testimonia la difficoltà del suo lavoro: “Nel Carso non si fanno i soldi col vino!”.

La degustazione comincia con una Malvazija 2008 - CASTELLO DI RUBBIA (Italia). Da suolo di origine marina non può che derivare una buona mineralità, per un vino che con termini non tecnici potrebbe essere definito un vino grasso, con una breve macerazione e che viene affinato in acciaio. Trasparente, dorato, consistente di aspetto, presenta un naso elegante ma con una intensità non troppo elevata. Si riconoscono note di frutta gialla, candita, di pesca matura, dei sentori di pietra focaia molto sfumati. In bocca se ne apprezza la freschezza con la conseguente salivazione. Buona la corrispondenza gusto-olfattiva. Agrumato ed erbaceo risulta elegante e con una discreta persistenza e lunghezza e con un alcol che non si sente troppo, malgrado i 14°.

Si procede quindi con un Malvasia 2006 - KANTE (Italia). Ancora una malvasia in purezza da agricoltura biologica, che ha subito una maturazione nel legno di vecchie barrique per due anni. Colore giallo paglierino con riflessi dorati, consistente. Spicca uno nota di banana per un naso intenso e fine, sentori fruttati di pera e mela e floreali di fiori gialli, una lieve nota vanigliata completa i riconoscimenti olfattivi. In bocca esplodono  sapidità e mineralità, con note ferrose e un finale amaricante.

Malvasia Istriana - Ais LeccoEquilibrato, strutturato, morbido e con una buona persistenza Bel contenuto di polialcoli, che richiamano quasi delle note tanniche.

Contraddicendo la regola generale che prevede di tenere per ultimi i vini con maggiore invecchiamento si passa poi a una Malvazija 2009 – PIETRA (Slovenija). Dal colore giallo paglierino con note dorate questo vino esprime tutte le caratteristiche varietali del vitigno e la sua aromaticità. Si riconoscono note agrumate di frutta esotica, ananas, cedro, scorza di mandarino, una nota erbacea e una sfumata mineralità di fondo. Perfetta corrispondenza gusto-olfattiva. Buona sapidità con un finale di liquirizia, carbonifero e amaricante. Bella salivazione e lunga persistenza, con una struttura che rivela tutta l’opulenza di questo vino.

Si continua con una Malvazija 2010 – FON (Slovenija). Passato in acciaio si presenta con un colore che oscilla dall’oro puro al giallo antico. Al naso è intenso e lascia immaginare una buona mineralità. Bellissimi profumi di albicocca e frutta disidratata, con note floreali.  In bocca rivela tutta la sua eleganza, con buona sapidità e mineralità, intenso e persistente. Si riconoscono una nota salmastra, da alga marina e sentori di pasticceria, quasi da impasto di panettone con frutta candita.

Vino di una eleganza e longevità straordinarie, prodotto da viti centenarie e che ha un unico difetto: è difficile da trovare, vista l’esiguità della produzione (meno di 5.000 bottiglie). Alla fine della serata sarà uno dei vini che raccoglierà i maggiori consensi.

Si torna in Italia con una Malvazija 2010 – SKERK (Italia). Con una macerazione lunga dieci giorni si produce questo vino di colore paglierino, dai riflessi verdognoli, che appare consistente. Note erbacee e resinose si alternano a note agrumate. In bocca è sapido e fresco, con note di tabacco e note verdi, quasi di raspo. Bella corrispondenza gusto-olfattiva e lunga persistenza.

Si termina con una Malvasia 2010 – ZIDARICH (Italia). Anche in questo caso la macerazione è piuttosto lunga e contribuisce a conferire sentori di aia, pollaio, di cane bagnato, quasi di merde de poule. Di colore dorato al naso spiccano note agrumate ed erbacee, di erba bagnata, fieno, fungo e sottobosco. In bocca è strutturato, con sentori di rabarbaro, genziana, assenzio, erbe officinali e note terrose. Perfetta corrispondenza gusto-olfattiva, buona salivazione, morbido e fine, con un discreta persistenza. Un ottimo modo per concludere le degustazioni.

A seguire la cena come sempre ottimamente preparata dallo chef Claudio Prandi con prosciutto di Sauris, speck della Carnia e salame tipo soppressa con tortelli di Montasio, maccheroncini di grano duro saltati con ragù di faraona, fagioli di Lamon e crema di latte, lombo di  maialino cotto a bassa temperatura, salsa ai funghi porcini e patate al forno e sorbetto ai frutti rossi, piatti tutti accompagnati dai vini in degustazione.

 

 

…et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni
Leonardo da Vinci

Pensavo di essere astemio, ma era solo perché ancora non conoscevo il buon vino

  Gianni Mura

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori