La Val di Cembra e i suoi vini di montagna

Racconti dalle delegazioni
15 febbraio 2024

La Val di Cembra e i suoi vini di montagna

AIS Varese dedica una serata ai bianchi trentini. Perla del territorio, tra i tanti bicchieri apprezzati, è il Müller-Thurgau. A condurci in questo percorso Federico Bovarini, miglior Sommelier della Lombardia nel 2023.

Barbara Giglioli

C’è un posto magico a est di Trento, tanto speciale che potrebbe essere lo sfondo perfetto per una bella storia ambientata in montagna. E tra i protagonisti indiscussi di questa appassionante favola, ci sono i produttori della Val di Cembra che hanno reso la loro terra ancora più speciale grazie al lavoro quotidiano. Lontanissimi dallo stereotipo del montanaro del nord d’Italia, sono invece uomini e donne ospitali, sempre disponibili, grandi lavoratori, ma anche epicurei nei confronti della vita e dello star bene. Nessuna rinuncia quindi nei confronti del nettare che matura silenzioso prima in vigna e poi in cantina. I vini che si producono qui rispecchiano a pieno le tante caratteristiche positive degli abitanti di questo posto meraviglioso e sono anche massima espressione del territorio.

La val di Cembra è da sempre conosciuta per il suo porfido, ma da qualche tempo ha iniziato a mostrare anche la sua ricchezza nel bicchiere, producendo bottiglie di ottima qualità. La storia della viticoltura inizia qui verso la fine degli anni Ottanta, quando cominciano a nascere i vari consorzi, trascinati dai vini altotesini. Ma è solo negli ultimi dieci anni che questa terra si è fatta conoscere più approfonditamente in ambito enologico, anche organizzando eventi capaci di esaltare e dare il giusto valore a questa zona che nasconde tesori non solo tra i suoi vigneti, ma anche nel piatto. Inutile dire che gli abbinamenti enogastronomici regionali sono sempre strabilianti, vista la qualità di ciò che nasce qui. 

A rendere speciale il vino di questa terra sono proprio le condizioni pedoclimatiche che caratterizzano la valle. Non solo la presenza di porfido nel suolo capace di dare una lettura totalmente diversa nel bicchiere, ma anche la tipologia di allevamento. Le viti sorgono infatti su muretti a secco e vengono illuminate dai raggi del sole che scaldano una zona che per latitudine considereremmo fredda.

Grande lettura varietale del territorio e legame stretto con la viticoltura di montagna, in un valzer di produttori capaci di mostrare il lato più inaspettato di questo posto. Anche se, malgrado la grande vastità di proposta, la perla di questo territorio rimane il müller-thurgau, un vitigno in grado di stupire, anche se la sua area di elezione tendenzialmente è più a nord. 

Quello che stupisce è che in questo luogo ameno struttura e verticalità vanno a braccetto, rivelando spesso nel bicchiere una sapidità importante, scelta saggia non solo per avere vini tesi e verticali, ma anche per abbracciare tutta la struttura di bottiglie importanti.

La degustazione 

Non solo grandi classici d’espressione di questo territorio, ma chicche in grado di rivelare sfumature inaspettate della val di Cembra.

Trentodoc "Forneri" Extra Brut 2016 - Zanotelli

Un vino particolarmente piacevole in bocca, caratterizzato da un lato dalla sapidità e dalla freschezza dei vini tipici della Val di Cembra, dall’altro da una struttura importante, data dai suoi otto anni sui lieviti. Un trentodoc decisamente equilibrato e pieno.  

Vigneti delle Dolomiti IGT Müller-Thurgau 2021 - Simoni

Un vino giovane dal punto di vista espressivo. Il suo plus è che il frutto viene quindi percepito, senza però coprire la parte aromatica. Ha una sapidità lineare, non troppo potente. È perfetto per l’inizio pasto con un crudo di pesce o un piatto vegetariano come la torta salata ricotta e spinaci.

Trentino DOC "Cór" Pinot Bianco - Corveé

Un vino che fa legno, poco espressivo al naso come tutti i pinot bianchi in gioventù. Necessita un pochino di tempo per far sì che tutto venga ad amalgamarsi. Si consiglia di servirlo a una temperatura leggermente più alta per far uscire le morbidezze.  

Venezie IGT Frühroter Veltliner 2020 - Alfio Nicolodi

Un interessante incrocio tra silvaner e roter veltliner. Unica cantina in Italia che lo produce. Al naso di denotano i sentori basici varietali come la mela golden, la parte floreale delicata, le erbe aromatiche e la parte minerale di sasso bagnato. Al naso si ferma lì, non dice nulla di più. In bocca ha una morbidezza glicerica, la freschezza la si sente un pochino meno. Questo è un vino perfetto in abbinamento a primi e secondi.

Vigneti delle Dolomiti IGT "708 km rosso" 2022 - Cembrani DOC

È un incrocio tra lagrain e schiava. Si tratta di un vino particolarmente fresco, giocoso, servito con pochi gradi in meno dà una freschezza immediata. La sua bellezza è la percezione della parte della speziatura dark del lagrain e la parte di succo potente della schiava. Ha un finale di arancia rossa, stimola la voglia di bere.

Vigneti delle Dolomiti IGT "Pietra di confine" Pinot nero - Federico Paolazzi

Un pinot nero che elegge in maniera straordinaria la zona. Viene lavorato in parte in legno ma si sente benissimo il frutto, così come il pepe, la polvere da sparo, sentori che riportano alla mineralità del suolo. È un vino d’eleganza, non di potenza. Questa è la sua fase di gioventù, dà una lettura molto importante del territorio. In bocca è persistente, è un racconto di corpo, ma anche di spirito.