Le vin en français: cultura e lessico del vino in lingua francese

I termini vitivinicoli in lingua francese: istruzioni per l’uso. Due serate condotte dal docente, scrittore e giornalista italo-francese Samuel Cogliati Gorlier per soddisfare la sete di conoscenza linguistica dei più esigenti.

Florence Reydellet

Non siete certamente gli unici a non sapere che i francesi dicono “sotto legno” (sous bois) anziché “in legno”. Né siete gli unici a pensare, con una deduzione logica, che il termine foulage voglia dire follatura mentre significa - nota bene - pigiatura. Eppure, in un mondo sempre più globalizzato, la giusta traduzione dei termini tecnici è imprescindibile per garantire una comunicazione efficace tra professionisti di diverse nazionalità e facilitare lo scambio di competenze a livello internazionale. Un approfondimento del francese vitivinicolo in sede di AIS Milano era, pertanto, auspicabile. Ed è accaduto. Due serate intensamente e volutamente didattiche; due incontri densi e avvincenti condotti da un prolifico autore, editore e divulgatore del vino: l’italo-francese Samuel Cogliati Gorlier.

Elencare qui l’insieme dei termini vitivinicoli proposti da Samuel è sicuramente un po’ eccessivo. Dall’elenco - per piacere di qualcuno fra i lettori -, riportiamo quindi, di seguito, una piccola selezione con la speranza che possa essere d’aiuto per un girovagare enoico in Francia; o per non sentirsi smarriti nel tentare di tradurre la degustazione a seguire. E a conforto di coloro che avevano la disgrazia di non conoscere il termine demi-muid (tonneau di 500-600 L), aggiungiamo che nemmeno la sottoscritta, nata e cresciuta oltralpe, sapeva che cosa volesse dire.

Vigna e vinificazione

Vigne et vinification

Il vigneto / la vite

La vigne (termine polisemico)

Il filare

Le rang

Il ceppo

Le cep

Il vitigno

Le cépage

L’uva

Le raisin

Il grappolo

La grappe

La vendemmia

LES vendanges

La cernita

Le tri

Vendemmia in più passaggi di uve botritizzate

La trie

La diraspatura

L’égrappage

La pigiatura

Le foulage

La sgrondatura

Le débourbage

Operazione di aggiunta dei lieviti

Le levurage

La fermentazione alcolica / malolattica

LES fermentations alcoliques / lactiques

Il travaso

L’entonnage

La chiarifica

Le collage

L’affinamento

L’élevage

In legno grande

En foudre

In legno piccolo

En fût

Sulle fece fini

Sur lie / sur lies

Nella vasca

En cuve

Colmare una botte

Ouiller

Le vinacce

Le marc

Senza solfiti aggiunti

Sans sulfites ajoutés / sans soufre ajouté

 

L’esame visivo

L’examen visuel

La veste

La robe

La limpidezza

La limpidité

Il colore

La couleur

La consistenza

La densité

L’effervescenza

Les bulles / le cordon

 

L’esame olfattivo

L’examen olfactif

Il primo naso (prima l’ossigenazione del vino)

Le premier nez

Il secondo naso (dopo l’ossigenazione)

Le deuxième nez

L’intensità

L’intensité

La complessità

La complexité

Le qualità

Les qualités

L’ampiezza

L’ampleur

La franchezza

La franchise

Gli aromi

Les arômes

Penetrante

Perçant

Ridotto

Réduit

Serrato

Étriqué

Fruttato

Fruité

Floreale

Floral

Speziato

Épicé

Animale

Foxé

Sulfureo

Soufré

Burroso

Beurré

Etereo

Éthéré

Mielloso

Miellé

Tostato

Grillé

Vinoso

Vineux

 

L’esame gustativo

L’examen gustatif

L’attacco di bocca

L’attaque de bouche

Il centro bocca

Le milieu de bouche

La chiusura

La finale

L’equilibrio

L’équilibre

La dinamicità

Le dynamisme

La freschezza

La fraîcheur

La trama dei tannini

La texture des tannins

Linfatico

Séveux

Succoso

Juteux

Slanciato

Élancé

Avvolgente

Enveloppé

Potente

Puissant

Corposo

Charpenté

Beverino

Gouleyant

Teso

Tendu

Setoso

Soyeux

Untuoso

Onctueux

Strutturato

Structuré

Morbido

Doux

Aspro

Âpre

Lungo

Long en bouche

 

La Degustazione

Sono stati quattordici i vini d’oltralpe scelti da Samuel rigorosamente serviti alla cieca con l’obiettivo di amplificare il piacere della degustazione e preservarci dai pregiudizi.

Prima serata

Bourgogne Côte d’Or Pinot Noir 2022 - Domaine Chicotot
pinot noir
La veste fa bella mostra di sé. Ha naso intenso: erbaceo - senza però essere verde -, a cui fanno seguito la violetta, sfumature vinose e qualcosa di balsamico. Quanto al sorso è impavidamente sicuro nell’incedere, ininterrotto, condito di freschezza. Impeccabile la grana del tannino e perentoria la chiusura su note saline.
 
Saint-Estèphe 2020 - Château Haut-Marbuzet
55% merlot, 40% cabernet sauvignon, 3% cabernet franc, 2% petit verdot
C’è di tutto un po’. Abbonda di suggestioni dolci (ciliegia, vaniglia), scure (cacao, sottobosco) e minerali. La gustativa è coerente: morbida ma scorrevole per merito della bella vena acida. La leggiadria della trama tannica fa il resto. Allungo conclusivo minerale come da aspettative. Stando alla nostra memoria, un vino preciso, deciso e ricco.
 
Crozes-Hermitage Blanc 2022 - Domaine Combier   
80% marsanne, 20% roussanne
Mela Granny Smith e acacia inaugurano il naso. In seguito affiorano erbe aromatiche d’ogni sorta e un accenno agrumato. La sua è una vita ancora all’inizio sebbene abbia già raggiunto un buon traguardo anche in bocca: dall’impeccabile cinetica, tesa, compie imperturbabile il proprio dovere fino in fondo dove dilaga in salinità.
 
Vin de Savoie Chignin Le jaja 2022 - Gilles Berlioz
jacquère
La trama odorosa, in principio un filo introversa, si rende più disponibile con l’ossigenazione: pitosforo, frutta a polpa bianca e un raduno di erbe alpine. Bei profumi, molto delicati, ma è a seguire che si esteriorizza con un assaggio risolutamente acido e un finale dal sapore persino marino.
 
Champagne Brut Réserve Premier Cru - Louis Nicaise
40% chardonnay, 30% pinot noir, 30% meunier
Paglierino intenso di ottima luminosità; sollecitante la carbonica. La trama olfattiva è particolareggiata, ma non certo con ostentazione: una nota di pera si staglia su richiami di erba sfalciata, agrumi (nitido il cedro) e, in tono sommesso, rimandi di salicornia. Assaggio tattilmente molto presente, materico, in cui l’anidride carbonica allenta la presa. Suggerisce alcuni aggettivi quali: pimpante, fresco, dritto. Uscita di media estensione, su sfumatura agrumata.
 
Terres Dorées FRV 100 - Jean-Paul Brun
Vin Mousseux Aromatique de Qualité Medium Dry
gamay
Colore clairet. Naso disponibile e pulito: tipici sono i toni fruttati di anguria e jelly al lampone, impreziositi da sporadici commenti floreali. Tanto risulta rasserenante nelle fragranze quanto è scattante al sorso. Rinuncia tuttavia all’allungo.
 
Rivesaltes 2000 - Chateau Las Collas
grenache noir
La riduzione non passa inosservata ma, passato lo shock iniziale, l’assetto aromatico propone uva passa, fichi secchi e ulteriori suggestioni come di caramello bruno e spezie dolci (cannella in primis). Un olfatto comprensibile a tutti, comunicativo. Medesimo discorso in bocca, dalla trama avvolgente ravvivata da una freschezza integra. Valore aggiunto è conferito dal finale, di bella estensione, con richiami coerenti. Da seguire.
 

Seconda serata

Bandol Rosé 2022 - Domaine Baravéou
90% mourvèdre, 10% grenache
Una sfumatura di rosa. Di prima battuta, il naso si rivela un po’ ostile: è serrato, non molto ampio. Ma con l’aria si rivela e propone simultaneamente note vegetali e burrose. Poi, tutto a un tratto, degli accenni speziati. Quanto alla bocca è potente, piena, succosa. Due note di merito: il centro bocca, sapidissimo, e il finale, lunghissimo. Un rosato ancora agli albori. Aspettare quindi, con trepidazione, almeno due anni.
 
Côtes Catalanes IGP Rouge Calcinaires 2022 - Domaine Gauby
mourvèdre, cinsault, grenache noir
Veste rubino di bella trasparenza. L’olfatto è loquace, fatto soprattutto di frutto e spezie e, qua e là, un che di boschivo. Profilo gustativo tracciato con precisione. È bilanciato in tutto: la trama tannica, setosa, tiene in equilibrio un’acidità a dir poco elettrica, mentre la sapidità di fondo accompagna un finale dal ricordo terroso. Un vino beverino.
 
Savoie Persan 2022 - Domaine Giachino
persan
Rubino impenetrabile. Persan dalla fisionomia decisamente linfatica, ovvero, una parte vegetale succosa, come se stessimo letteralmente bevendo la linfa. Si coglie un balsamico di resina fra le righe. Spessore gustativo in una bocca persino masticabile in cui morbidezze e durezze lavorano di comune accordo. Medio l’allungo su echi mentolati. Da degustare ora o da aspettare due anni.
 
Crémant de Loire Non Dosé 2022 - Château Pierre-Bise
chenin blanc
Perlage minuto, in abito paglierino. I profumi, sottili, spaziano dall’erba appena tagliata al biancospino. Col passare dei minuti evolvono poi su note lattiginose e di pan brioche. Sorso costante, sfiorato da una carbonica sottile e meravigliosamente integrata. L’acidità trova compiuta espressione e la salinità finale soddisfa. L’inappuntabile equilibrio d’insieme induce a un immediato riassaggio.
 
Bourgogne Côte-d’Or Chardonnay 2022 - Michel Bouzereau
chardonnay
Silhouette precisa, accurata, fatta di suggestioni di rotondità con rimandi burrosi e mielosi. Un’avvolgenza olfattiva curiosamente leggiadra, priva di peso. L’andamento della bocca non smentisce le aspettative: grasso e al contempo di una tensione continua. Una convivenza vincente. La chiusura cita un fruttato di mirabella. Un titano di vitalità e possiamo avere la quasi matematica certezza che abbia la vita davanti a sé. A ogni buon conto, muove già a commozione.
 
Jurançon Sec Cuvée Marie 2018 - Clos Uroulat
gros manseng
Giallo dorato. Terpenico e idrocarburico, si colloca ai vertici della classifica per originalità. Il tocco è altrettanto sorprendente per sapidità, tensione e corposità. Conclude sulla frutta candita. Samuel lo definisce «selvaggio, quasi arrogante».
 
Alsace Gewurtztraminer Riquewihr 2019 - Domaine Trapet
gewurztraminer (si badi bene, senza umlaut in francese)
Paglierino persino dorato. Aggancio odoroso opulento di caramello, salvia e mandorle tostate. Infine, peculiari incursioni iodate di acciughe completano il profilo olfattivo. Il sorso non oppone alcuna resistenza e dà prova di agilità e di forza. Buon allungo che si dissolve con rievocazioni olfattive iodate. Un vino soffice ma tutt’altro che molle.
 

Una considerazione a margine, infine. Va detto che noi francesi scriviamo con un’ortografia complicata. Da un punto di vista estetico abbiamo sicuramente ragione ma è purtroppo vero che nessuno capisce come va pronunciata (a differenza del tedesco che è lingua accessibile agli stranieri, il francese non è accessibile nemmeno ai francesi). Alcuni esempi classici che confermano la regola sono Reims, Ay, Meursault o ancora Fixin. Vale dunque la pena menzionare alcune istruzioni di Samuel qualora voleste andare…

  • …in Champagne: Reims (rans); Le Mesnil (lö Menìl); Vertus (vertü’); Côte des Blancs (dé Blan); Ay (aì);
  • …in Borgogna: Auxerre (ossèr); Meursault (mörsó); Fixin (fissà);
  • …nel bordolese: Pauillac (poiàc); Cantenac (cantoenàc); Pessac (pessàc);
  • …o nella Valle del Rodano: Châteauneuf (sciaton’œf); Cornas (cornàs); Vacqueyras (vakeràs); Gigondas (jigondàs); Rayas (raiàs); Tavel (tavèl).

Noi chiudiamo qui con un aurevoir e ringraziamo Samuel per aver fornito il materiale giusto tale da consentirci di affrontare un viaggio nella Francia enoica in modo confortevole, e per l’opportunità che ci dà di poter approfondire sempre, per la chiarezza dell’esposizione e la piacevolissima chiacchierata.