Lis Neris
Serata all’insegna del grande Friuli, all’Edelweiss di Castel D’Ario. Una serata organizzata da Ais Mantova per presentare Lis Neris insieme ad Alvaro Pecorari...
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Si tratta di una delle aziende più qualificate della regione, che, globalmente rappresenta una grande zona produttiva dal punto di vista vitivinicolo.
Il sig. Alvaro ci ha piacevolmente intrattenuti spiegandoci la dislocazione geografica della cantina, i suoi vini e la filosofia aziendale. L'area su cui sono allevati i vigneti,si trova nella parte orientale del Friuli, a ridosso di Gorizia, ed è contraddistinta dal fiume Isonzo. I terreni sono simili al bordolese, i sassi arrivarono a valle con le acque di scioglimento dei ghiacciai delle Alpi Orientali in epoca quaternaria; il livello è rialzato rispetto all'Isonzo di 20 metri.
Questi sassi rendono il terreno poco fertile, ma vocato alle coltivazioni delle viti che vengono ad essere in competizione tra loro e così si ha una produzione di elevata qualità; inoltre i sassi si scaldano di giorno rilasciando calore che conferirà struttura ai vini.
Altro fattore favorevole è il clima: Gorizia, in epoca asburgica era considerata la "Nizza degli Asburgo", in quanto fresco e ventilato in estate, con notevole escursione giornaliera, necessaria per esprimere e fissare al meglio gli aromi nei grappoli. In particolare per le uve a bacca bianca e aromatica.
Nel 1879 la famiglia Pecorari arrivò in paese, e già a partire dal 1960 l'agricoltura friulana si dirigeva verso la qualità, ma la produzione era pressoché locale.
Lis Neris nel 1981 era proprietaria di 4 ettari, ora di circa 70, ma il livello qualitativo si è mantenuto elevato e la tecnica è affiancata da tanta passione, che si coglie interamente nella degustazione delle bottiglie.
In vigna si lavora principalmente a mano, dalla potatura alla cernita dei grappoli, e l'ausilio della meccanizzazione è marginale.
I sommelier di servizio con Mauro che li coordina servono:
PINOT GRIGIO 2009, 100% Pinot Grigio, DOC, fermentato e maturato in inox.
I vigneti interessati sono giovani, non superano i 10 anni di età; l'apparato radicale non è ancora sviluppato, è infantile e si nutre di ciò che è in superficie, ossia poco di minerali.
Si percepiscono soprattutto aromi primari e fermentativi, e nonostante la gioventù dell'impianto vi è grande consistenza. Al naso frutto, fiore e un ritorno di note di mineralità; al gusto l'equilibrio dato dalla piacevolezza fruttata dell'ananas, dell'albicocca e da una nota vegetale, delicata e inusuale per il Pinot Grigio. E' strutturato, piacevole, immediato, grande espressione del Pinot del territorio anche se, rispetto ai tre successivi vini, Alvaro lo definisce di... pronta beva!!!
La seconda bottiglia degustata GRIS 2008: 100% Pinot Grigio, DOC, fermentato e maturato in tonneau. Il nome significa grilli in dialetto friulano, e le uve provengono dal vigneto più importante, con età media di 25 anni. Il terreno ha molti sassi e pietre e nelle notti calde ospita molti grilli che emettono i loro piacevoli suoni. Le radici di queste vigne scendono di 4-5 metri e raggiungono crostelli dove si sono sedimentati i minerali che si riflettono poi nel vino: al naso ha sempre finezza, eleganza e persistenza ed emergono piacevolmente i fiori bianchi; la mineralità e una intrigante nota ammandorlata. Al palato la freschezza è fusa con la mineralità che comunica gioventù con potenzialità evolutiva; personalità, struttura e armonia gustativa continuano con la sapidità, che si fonde con un passaggio in legno non invasivo.
GRIS 2003: degustiamo lo stesso vino ma di annata antecedente. Il 2003 è stato un anno caldissimo e molti ne hanno bocciato i vini, ma il colore intenso e luminoso, anticipa una eleganza portata all'estremo; è profondo, complesso, fine e franco; il frutto e la mineralità sono rinforzati dall'alcol. Sicuramente di vera qualità, nonostante poche uve, la ricerca nella produzione e nelle tecniche di cantina, hanno elevato il prodotto.
Il quarto calice è di "CONFINI" 2007, IGT: il nome è di fantasia e deriva da tre uve: Gewurztraminer, Pinot Grigio e Riesling. Nasce nel 1997 con l'idea di lavorare su Pinot Grigio sovra maturo; ma siccome sarebbe stato piatto e monocorde, in quanto il Friuli rispetto all'Alsazia ha terreni troppo meridionali, si è pensato di assemblarlo con il Gewurztraminer, che apporta aromaticità e con il Riesling, che invece vi conferisce la spalla acida. Il risultato è stato particolare e unico, l'espressività intensa; al naso nota di rosa e salvia, che dà idea di gioventù del vino, ma fusa con il frutto e i ricordi del legno, anche di cacao (veramente inusuale!).
E' complesso, pieno, armonico, longevo e vi è una amalgama perfetta tra alcol, struttura e mineralità. E' quasi balsamico e al retrogusto compare la salsedine. Sarebbe indicatissimo per la cucina asiatica, caratterizzata dallo speziato e dall'agrodolce. E' un vino che ricorda gli alsaziani.
Ai tavoli giungono appetitose trofie con coniglio e asparagi. Lo chef Matteo ha cucinato in perfetta sintonia con le bottiglie.
Altri 4 eccezionali calici vengono versati:
SAUVIGNON 2009: 100% Sauvignon blanc, DOC, fermentato e maturato in inox. I vigneti hanno circa 10 anni e il terreno è ghiaioso e calcareo. All'olfattivo il sambuco e l'espressività della salvia perfettamente fusa con la camomilla; al palato è morbido, armonico e il frutto rincorre il fiore. Caratterizzato da bella acidità, mineralità e alcolicità. Globalmente elegante.
Poi PICOL 2008: Sauvignon blanc, DOC; a differenza del precedente le viti hanno circa 25 anni e il vino fermenta e matura in tonneau. Al naso note speziate e mineralità calcarea. Al gusto note ammandorlate ed esotiche con la fragranza della salvia e del rosmarino. Si colgono pepe bianco e cannella. E' elegante e pacato.
Con PICOL 2001 le stesse caratteristiche si ammorbidiscono e si fanno più complesse, fuse con la mineralità e la sapidità. Rimane pacato, ma unico nel genere.
Lo chef Matteo non si smentisce e in perfetto connubio prepara "fesa di tacchino farcita con patate al forno".
Le nostre papille gustative sono perfettamente appagate e si apprestano ad assaggiare LIS 2006, IGT (Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon), fermentato e maturato in tonneau. Questo vino è il condensato delle uve migliori e dell'esperienza di 25 anni di lavoro: sono stati assemblati 3 vini con caratteri, storie e percorsi diversi: il risultato è nel bicchiere!
Vengono utilizzati il 50% di Pinot Grigio che dà il velluto, il 30% di Chardonnay che apporta lo scheletro, l'ossatura e la forma e il 20% di Sauvignon, che inserisce la sapidità e la variabile aromatica che nel tempo faranno crescere gli altri due nella freschezza e negli aromi.
E' contraddistinto da finezza, pulizia, eleganza, delicatezza in chiave moderna e da una personalità unica, soprattutto tra 10 anni, perché ora giovane ma è anche longevo; ha una complessità che si esprime in punta di piedi per piacere a tutti. Emerge un influsso di salinità marina (caratteristica presente un po' in tutti i vini dell'azienda!) e mineralità. Inoltre si percepisce "friulanità": i vini sono creati da grande passione e professionalità, hanno grandi capacità per esprimersi al meglio col tempo.
Per favorire la qualità l'azienda Lis Neris si avvicina al pubblico con iniziative di web marketing: così approfondisce la conoscenza dei propri vini e scambia impressioni col consumatore. I risultati si colgono nel bicchiere! Grazie per i vini e per l'interessantissima serata.
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