Marchesi di Montalto: verticale di riesling

Racconti dalle delegazioni
11 dicembre 2025

Marchesi di Montalto: verticale di riesling

Non solo Mosella. In Oltrepò Pavese Marchesi di Montalto lavora con passione e dedizione per dimostrare che è possibile produrre grandi vini con il riesling. Con la sommelier Miriam Prencisvalle, una profonda verticale del “Se.c” lo ha ampiamente dimostrato.

Rocco Brucoli

Quando si parla di riesling, l’immaginario corre inevitabilmente alla Mosella, culla storica del vitigno e paradigma qualitativo dell’omonimo vino. In Oltrepò Pavese, però, c’è chi ha deciso di inseguire quella stessa purezza espressiva: Gabriele Marchesi, anima e guida di Marchesi di Montalto, che con ostinazione lavora per dimostrare la vocazione del territorio alla produzione di grandi Riesling renani.
Insieme a Miriam Prencisvalle, Gabriele Marchesi ci ha condotto in una verticale profonda ed esemplare del “Se.c”, capace di raccontare due decenni di ricerca, terroir e precisione enologica.

Miriam Prencisvalle

“La cura del vino, il vino che cura”

Il motto che accoglie sul sito aziendale sintetizza un approccio che affonda le radici nella storia della famiglia, risalente alla fine dell’Ottocento. “La cura del vino” rimanda all’attenzione per la vigna, al rispetto del territorio e alla gestione accurata di ogni fase produttiva. “Il vino che cura” allude, invece, a pratiche agronomiche sostenibili, a un uso rigoroso delle conoscenze scientifiche e alla volontà di preservare i principi attivi della pianta. Anche la comunicazione commerciale si muove nell’ottica di diffondere una cultura del bere consapevole.

La geografia del riesling nell’Oltrepò

L’Oltrepò Pavese si estende per più di 1 km quadrato, e raggiunge quasi i 14.000 ettari vitati, diversificati per terreni, esposizioni e altitudini. A 500 metri di quota, sulle pendici calcareo-gessose di Montalto Pavese, si trova il cuore produttivo dell’azienda, all’interno di quella che Gabriele Marchesi ha contribuito a identificare come Valle del Riesling: un’area che comprende Montalto, Calvignano, Oliva Gessi, Casteggio, Mornico Losana e Rocca de’ Giorgi.
Qui il gesso affiora e guida il profilo minerale dei vini, regalando tensione, verticalità e una precisa identità territoriale.
Marchesi di Montalto si definisce bi-varietale: oltre al riesling, l’altro unico vitigno coltivato è il pinot nero, anch’esso interpretato con un’estrema ricerca di purezza.

Gabriele Marchesi

La vigna Monsaltus

La verticale ha ripercorso sei annate di Oltrepò Pavese Riesling DOC Superiore “Se.c”, ottenuto da una selezione del clone Heinz 65 Mosel, lo stesso storicamente impiegato per i grandi Riesling tedeschi.
La vigna Monsaltus, 3,85 ettari a 410 metri s.l.m., è allevata a guyot, con una densità di 5200 ceppi/ha su suoli calcareo-gessosi ben drenati.

Interessante la logica di raccolta: ogni pianta porta quattro grappoli, vendemmiati in momenti diversi per produrre altrettante versioni – Se.c, C.G., V.T. e V.T.B. – anche se non tutte le annate consentono la produzione delle varianti tardive.

La vendemmia è manuale, con protezione dell’uva tramite ghiaccio secco; fermentazione in piccole vasche d’acciaio a temperatura controllata; imbottigliamento in renana con tappo stelvin a partire da marzo dell’anno successivo.

La verticale: sei annate lette attraverso il tempo

2023

Annata calda e asciutta, con concentrazione zuccherina elevata e vendemmia anticipata.
Verdolino, vivace e trasparente. Al naso mela verde, pera, ananas e lime non ancora maturi. Seguono profumi di mentuccia, mandorla fresca e note di pietra focaia e iodio. La gioventù mostrata dal colore e presente al naso, la ritroviamo anche nel sorso, teso e vibrante. A centro bocca fa sentire la sua struttura e una decisa sapidità. Finale ammandorlato. Gabriele Marchesi la considera forse la migliore vendemmia mai prodotta: un vino da attendere.

2020

Stagione segnata da una primavera piovosa e ottime escursioni termiche in invaiatura.
Dorato intenso e luminoso. Naso maturo su sentori esotici di mango, maracuja e papaia. Quindi mimosa, ginestra, paglia, per chiudere con miele e zenzero candito. In bocca è vellutato e setoso, in piena coerenza con il profilo olfattivo. Vino decisamente diverso dal precedente, più spostato sulle morbidezze. L’assenza del C.G. ha portato all’inclusione dei relativi grappoli nel Se.c, determinando un profilo più ricco e morbido rispetto al 2023.

2015

Annata calda, ma equilibrata, con piogge nella media. Buone escursioni termiche per uve di grande qualità. Vendemmia posticipata.
Paglierino dai riflessi verdolini. Parte un po’ timido al naso su effluvi di canfora e coriandolo. Arrivano poi profumi di mandarino, erbe aromatiche e fiori bianchi. Leggera nota di idrocarburo sul finale. In bocca, ottimo l’equilibrio tra freschezza, sapidità e morbidezza. Quest’ultima derivante dalla struttura glicerica del vino, che però non intacca minimamente l’agilità del sorso. Lunga persistenza fruttata.

2014

Annata difficile contraddistinta dalle tante piogge, sia in fioritura che in vendemmia. Temperature più basse della media.
L’annata marca il vino. Il colore vira già sull’ambrato, fitto e lucente. Al naso marmellata di albicocca, fiori di arancio appassiti, zafferano, miele di castagno e caramello. Opulento. Bocca più sottile ma fresca e scorrevole. Un vino che porta con trasparenza i segni della stagione.

2007

Annata molto calda e siccitosa, vendemmia anticipata.
Nonostante i 18 anni, si presenta paglierino di media fittezza con rifessi verdolini. Al naso predominano i profumi vegetali: eucalipto, menta, coriandolo. Seguono mandorla, amaretto, miele di acacia e mandarino. Balsamico ed elegante. Bocca equilibrata, meno concentrata ma di grande finezza. Scia sapida e finale balsamico.

2004

Annata calda, ma equilibrata con piogge nella media. Buone escursioni termiche per vini di qualità.
Paglierino carico con riflessi dorati. Al naso balsamico, iodato. Profumi di anice, finocchietto, rabarbaro ed erbe aromatiche. Bocca completa: freschezza, struttura, morbidezza e sapidità in un insieme armonico. Finale ancora balsamico.

Questa verticale ha mostrato come il Riesling di Marchesi di Montalto sia capace di coniugare eleganza e longevità, ispirandosi alla Mosella, ma cercando un proprio codice espressivo. 

Un ringraziamento a Miriam Prencisvalle, Gabriele Marchesi e AIS Monza e Brianza per averci fatto scoprire le potenzialità del riesling nell’Oltrepò Pavese.