Master “Promenade en Champagne”
Due appuntamenti, due giornate intense (sabato 6 e 20 aprile) in AIS Monza e Brianza, dedicate al mondo dello champagne, in un master fuori dagli schemi condotto da Nicola Bonera. Dal cambiamento climatico ai panorami futuri, dalle statistiche al terroir… tanti i temi trattati, 22 gli champagne degustati, molti stimoli e curiosità per tutti i partecipanti.
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Una promenade in Champagne? Non proprio. Nicola Bonera più che a una passeggiata ha letteralmente pensato a un tuffo “nello” champagne. In questo master, infatti, l’esperto relatore ha espresso il desiderio di uscire dagli schemi comuni, scoprendo vini di parcella, espressioni territoriali, vini in cui non si sarebbero trovati, forse, neppure quei caratteri che ci hanno abituato a riconoscere gli champagne. Attraverso una degustazione geo-sensoriale si è arrivati a rivelare il terroir e a unire i vertici che lo compongono (suolo, clima, vitigno, uomo). E siccome si sa ben poco di quello che c’è dentro la bottiglia, non ci è rimasto che esplorare, scoprire, giocare attraverso le tante degustazioni alla cieca, per indovinare la presenza di craie e di conseguenza la zona di provenienza, ma anche i vitigni e la sosta sui lieviti.
Il territorio e il fil rouge de la craie
Si può guardare al terroir della Champagne come a un diagramma di flusso molto articolato, che si crea tenendo in considerazione una serie di pratiche culturali, di tradizioni enologiche e agronomiche, ma anche di micro-operatività sartoriali costruite per l’occasione, a seconda della situazione contingente e dell’annata particolare. Il territorio, esteso su 34.200 ettari vitati, è suddiviso in 280.000 parcelle di proprietà dalle variabili consistenti.
Tradizionalmente la Champagne ha scelto il cru (300-400 ettari) per dare una certa omogeneità al territorio. Esso fa riferimento a Comuni e villaggi, per cui nello stesso cru si possono trovare molte differenze, sia per quanto riguarda il terroir sia per i risultati qualitativi.
Oggi il vigneto si sviluppa su 319 cru, di cui 17 Grand Cru (Ambonnay, Beaumont-sur-Vesle, Bouzy, Louvois, Verzy, Mailly-Champagne, Puisieulx, Sillery e Verzenay nella zona della Montagne de Reims, Aÿ e Tours-sur-Marne nella Vallée de la Marne e Oiry, Avize, Chouilly, Cramant, Oger e Mesnil-sur-Oger nella Côte des Blancs) e 44 Premier Cru.
È noto che questa zona fino a 70 milioni di anni fa era immersa nell’oceano che, ritirandosi, lasciò uno strato calcareo-gessoso ricco di fossili e una vasta depressione, il bacino di Parigi. I blocchi calcareo-gessosi, la craie, sono l’elemento caratteristico della Champagne perché, per via della porosità, sono assimilabili a una sorta di pozzo vuoto, a una cisterna che può riempirsi di acqua e assicura il rilascio e il drenaggio dei liquidi in eccesso. Immagazzina, inoltre, il calore del sole di giorno e lo rilascia di notte, riducendo le variazioni termiche. Difficilmente la vite piantata sulla craie va in stress ed è un elemento che dà al vino delle inimitabili qualità minerali e non solo. Il gesso si trova in particolar modo nella Montagne de Reims, spesso sotto uno strato di argilla, mentre nella Côte de Blancs, nella Côte de Sézanne, a Vitry-le-François e a Montgueux affiora in superficie.
Tracciate le linee geologiche del territorio e gettate le fondamenta con cenni storici, geografici e statistici si è dato il via alla degustazione che qui, per necessità di sintesi, abbiamo raggruppato in un percorso che ha toccato le zone della Champagne, una “promenade” impegnativa che ha contato 22 champagne degustati in due giornate.
La degustazione
VALLÉE DE LA MARNE
La Vallée de la Marne prende il nome dall’omonimo fiume che la attraversa, situata nella parte nord-occidentale della Champagne. Caratterizzata da un terreno prevalentemente argilloso, calcareo o sabbioso, il gesso è poco rappresentato ed è presente nella parte orientale. Oltre a 2 villaggi Grand Cru, Aÿ e Tours-sur-Marne spiccano rinomati Premier Cru come Hautvillers, Cumieres, Dizy, Mareuil-sur-Aÿ.
Champagne Millesime Grand Cru Brut 2012 - Lallier
55% pinot noir di Aÿ e della Montagne de Reims, 45% chardonnay della Côte des Blancs. Fermentazione malolattica parziale, affinamento per un minimo di 7 anni, dosaggio 7 g/L, sboccatura circa 5 mesi prima dell’immissione in commercio.
Con la sua componente fresca minerale, questo Lallier offerto per aprire il master incarna bene il concetto di champagne. Al naso si concede a note di panificazione e pasticceria pur mantenendo una bella nota floreale, mentre in bocca esprime tutta la sua componente salino-minerale. Uno champagne haute couture.
Champagne Brut Sagacité s.a. – Alain Mercier
40% pinot noir, 40% pinot meunier, 20% chardonnay. Dosaggio 7,5 g/L.
Piccola realtà récoltant-manipulant a conduzione familiare, situata nel comune di Passy-sur-Marne.
Il naso fa emergere subito sentori di impasto ancora in lievitazione, insieme a note vegetali, mela matura e pera. Ricco, ma non particolarmente elegante. Al palato è fine, fresco, cremoso e piacevolmente equilibrato. 85/100.
Champagne Petit Meslier Extra Brut s.a. - Laherte Frères
100% petit meslier, uno dei “cépages oubliés” autorizzati in Champagne. Assemblaggio di diverse vendemmie con circa il 40% di vins de réserve. Fermentazione in fût de chêne e affinamento sui lieviti minimo 36 mesi prima del dosaggio finale di 2g/L, sboccatura 10/2022.
La maison dispone di 11 ettari a sud di Epernay, in Côte des Blancs e nella Vallée de la Marne.
Naso raffinato, profumi delineati: ananas, frutto della passione, frutti tropicali. In bocca mantiene aromi freschi, con una nota di verde, quasi un sedano croccante. Non è teso, ma è ricco e complesso con una bella freschezza. Lo champagne da ricordare. 87/100.
Champagne Extra Brut Aÿ Grand Cru Blanc de Pinot noir La Cheminée 2018 - Christian Gosset
100% pinot nero proveniente da parcella piantata nel 1993 nei pressi di Aÿ. Vinificazione in fût de chêne e dosaggio finale di 1g/L; sboccatura 04/2022.
Nel 2015 Christian Gosset crea il proprio marchio: ha 5 ettari di vigneti certificati HVE – High Environmental Value – nei villaggi di Avenay-Val d’Or, Chouilly, Dizy, Mareuil-sur-Aÿ e Aÿ. L’uva di questo champagne è ottenuto da due piccole parcelle complementari di pinot nero piantate sulla stessa collina ad Aÿ (craie affiorante, esposizione a ovest con forte pendenza).
Ha un naso di finocchio, liquirizia, erbe aromatiche, aneto, dragoncello: il naso più espressivo della batteria. In bocca supera le aspettative con una deriva di liquirizia e bergamotto: si sente la craie, è un vino vibrante ed energizzante. Per Nicola è «un gran vino prima di essere eccellente champagne». Asciutto, teso, longilineo, salino, piccante e pungente. 94/100
Champagne Brut Grand Cru Millésimé 2013 - Henri Goutorbe
70% pinot nero, 30% chardonnay. Uve provenienti da vigneti Grand Cru nei dintorni di Aÿ, pressatura lenta con una vinificazione separata parcella per parcella in acciaio prima dell’assemblaggio, sboccatura 02/2023.
Il colore è oro, il perlage finissimo, al naso frutti rossi e neri ma anche grappa e vinacce e morbide spezie. Al palato si passa dal toffee, al caramello, al burro salato con una bella chiusura con sapori di miele, biscotti, tostatura. Lungo e appagante. 93/100
Champagne Cuvée Pierre-Henri Extra Brut s.a. - J. Charpentier
100% pinot meunier. Cuvée realizzata con vini di due annate (2009-2010), 10 mesi di barrique e 10 anni di maturazione sui lieviti.
La maison della famiglia Charpentier si trova a Villers-sous-Châtillon, patria del miglior pinot meunier del distretto; le vigne hanno tutte più di 50 anni.
Il naso è ricco, pieno, maturo. Tra le note floreali e di frutta candita e speziata fa capolino il distillato che ritorna anche in bocca. All’assaggio la bolla è vigorosa e si rivela il ricordo di un vino in ossidazione con note di sherry e marsala. A detta di Nicola è un vino «coccolone, tutto legno, un bel bicchiere!». Sapido e lunghissimo. 89/100
Champagne Nature Zero s.a. - Tarlant
32% chardonnay, 32% pinot nero, 4% petit meslier, arbanne, pinot blanc. Annata di base 2015 con vins de réserve, vinificazioni separate delle singole parcelle e prima fermentazione in acciaio, seguita da rifermentazione in bottiglia. Senza dosaggio, senza malolattica, 6 mesi in barrique, affinamento di 7 anni sui lieviti, sboccatura 02/2022.
Produttori dal 1928, i Tarlant stanno a Œuilly e coltivano in regime biodinamico: nessun lievito selezionato, né enzimi e i 2/3 delle vinificazioni avvengono in legno.
Lo champagne veste un bel giallo paglierino delicato e ha una bollicina fine e persistente. Al naso si offre con note sulfuree, acqua termale, salmastra; una salinità e mineralità all’olfatto che parla di craie. Al palato troviamo la stessa sapidità e la lingua è avvolta da una nuvola di talco, una sensazione adesiva come fosse tannino: è la craie. In bocca è audace, fresco, sapido e lunghissimo. 89/100
Champagne Blanc de Noirs “Les Vignes de Mon Grand-Pére” Nature s.a. - Le Guédard
60% pinot nero, 40% pinot meunier. Vendemmia a maturità fenolica piena, affinamento in legno sul 30% delle basi, remuage manuale sull’intera gamma, minimo 30 mesi di affinamento sui lieviti, degorgement senza dosaggio con aggiunta di solo vino per la colmatura. “Les Vignes de Mon Grand-Pere” sono le vigne del nonno dell’attuale proprietario, hanno tra i 60 e gli 80 anni, si trovano nel villaggio di Damery, nella Vallée de la Marne, e sono certificate biologiche. Dal 2000 l’intera proprietà è convertita al biologico.
Il colore dell’oro rosa tenue anticipa un naso splendido, elegante, un bouquet ricco di profumi di frutti rossi e fiori che si accompagnano a miele di acacia, note agrumate e tostate. L’assaggio è d’impatto, riempie la bocca, è un po’ soffocante, massiccio: la mela tagliuzzata accompagna sapori di sabbia, legno secco, polvere, zenzero, corteccia. La CO2 è molto marcata. Fine ed elegante con una nota tesa fresco-sapida. 91/100
MONTAGNE DE REIMS
La Montagne de Reims è famosa per i suoi Grand Cru (Ambonnay, Beaumont-sur-Vesle, Bouzy, Louvois, Mailly-Champagne, Puisieulx, Sillery, Verzy e Verzenay). Qui il suolo è caratterizzato dall’importante presenza di craie in profondità, ricoperta da uno strato di argilla.
Champagne Premier Cru La Petite Montagne Extra Brut s.a. - Maxime Ponson
43% chardonnay, 34% pinot meunier, 23% pinot nero. Assemblaggio da vigne Premier Cru in conversione biologica, cuvée prodotta dalla vendemmia 2019 più 30% circa di vins de réserve, 44 mesi affinamento sui lieviti, dosaggio 2g/L, sboccatura 10/11/2023.
Maxime Ponson a Coulomnes-la-Montagne, nella Petite Montagne de Reims, ha iniziato la sua produzione dopo essersi staccato dalla famiglia e aver ricevuto un piccolo appezzamento dal padre.
Note fruttate e floreali al naso, fresco ed elegante. È l’unico degli champagne degustati fin qui ad avere le viti sulla craie non affiorante, e per questo il palato resta asciutto, polveroso e la salivazione si fa abbondante. La bolla è cremosa come risultato dello chardonnay che ha riposato per più di 40 mesi sui lieviti. Decisamente raffinato. 92/100.
Champagne Blanc de Noirs Brut 2016 - Remi Couvreur
50% pinot nero, 50% pinot meunier. Fermentato e vinificato in acciaio, 48/60 mesi sui lieviti; dosaggio 7g/L, millesimato.
La maison si espande per 6,5 ettari nella Montagne de Reims (Prouilly, Branscourt e Unchair): nel suolo sabbioso di Prouilly cresce bene il pinot meunier, il calcareo limoso di Branscourt favorisce il pinot noir e il terreno argilloso-calcareo di Unchair è ottimo per lo chardonnay.
Al naso non è molto elegante, fatica un po’ ad aprirsi, una nota alchemica fa percepire un tratto ossidativo, ma in bocca è tutta un’altra cosa: nocciola, mandorla, pera, mela. Potente e con una sorprendente lunghezza. 87/100.
In questa prima batteria del 6 aprile ha fatto capolino anche uno champagne della Côte des Bar/Aube, particolare perché proviene da Les Riceys, villaggio noto per la produzioni di rosati e per essere l’unico ad avere 3 AOC: AOC Champagne, AOC Rosé des Ricey e AOC Côteaux Champenois. Qui il calcare kimmeridgiano conferisce ai vini un’espressione unica che approfondiremo nella seconda giornata del master.
Champagne Extra Brut Blanc de Noirs - Alexandre Bonnet
100% pinot nero. Annata di base 2019, affinamento sui lieviti 36 mesi, sboccatura 3/4/2023.
Il pinot nero proviene dalle parcelle di proprietà a Les Riceys. Tutti i vini dell’azienda sono certificati HVE (Haute Valeur Environmentale) da viticoltura sostenibile per preservare la biodiversità dei vigneti.
Fine e delicato al naso, Nicola lo definisce uno «champagne vinoso» con note di mandorla verde, semi di finocchio, leggera speziatura: al naso incontrovertibilmente champagne. In bocca si rivela per quello che è: un blanc de noirs con aromi di uva spina matura, di foglia e di bosco, note vegetali che sembrano quasi avvicinarsi a rimandi metallici. Molto equilibrato e bilanciato. 91/100 meritato.
A seguire la seconda batteria di 11 champagne degustata nel corso della seconda giornata del master, il 20 aprile. La “promenade” di questo incontro è ripartita dalla Montagne de Reims per poi far tappa nella Côte des Blancs e concludersi in Côte des Bar/Aube, la regione geologicamente più antica con terreni costituiti da marne kimmeridgiane argilloso-calcaree che si alternano a marne prive di calcare.
Champagne L’Atavique Grand Cru Extra Brut s.a. - Mouzon Leroux
65% pinot nero, 35% chardonnay. Da vigne classificate Gran Cru 100% nel villaggio di Verzy (Montagne de Reims); 55% vendemmia del 2020, 45% del 2019 e 2018, dosaggio 4g/L, sboccatura 10/2023.
L’azienda possiede 10 ettari coltivati secondo agricoltura biologica, gran parte a Verzy.
Il colore è quello dell’oro ramato. Il naso è molto intrigante, intenso si apre con un sentore di IGA (Italian Grape Ale) e poi passa a una miscela di alcol, agrumi e fiori, ricorda vagamente un’acqua di colonia. In bocca è una lama, si sente subito la tensione, la bocca si impolvera, si secca e poi stimola la salivazione. Vivo e fresco è lo champagne che Nicola preferisce all’assaggio perché appaga e spinge a una beva compulsiva. 91/100
Champagne Prestige Brut Grand Cru s.a. - Jean Vesselle
70% pinot nero; 30% chardonnay. 48 mesi sui lieviti; dosaggio Brut; sboccatura 06/2022.
L’azienda è a Bouzy, villaggio classificato 100% Grand Cru, nella Montaigne de Reims. Lo champagne si veste di oro verde, colore che rimanda a una nota vegetale che in effetti si ritrova all’olfatto prima e al palato poi. È un segno distintivo netto tipico di Bouzy. Ma emergono anche aromi ferrosi, sulfurei, polverosi, un sentore marino e di frutta molto matura. L’ingresso in bocca è molto cremoso e il sorso ha sfumature di aromi vegetali e speziati. Si potrebbe definire il più "grezzo" della batteria, ma viene da Bouzy! 88/100
CÔTE DES BLANCS E AUBE
Lasciandosi alle spalle la Montagne de Reims si arriva nella Côte des Blancs, una zona che produce quasi esclusivamente chardonnay tra i più minerali e longevi. Si sviluppa per una ventina di chilometri fino alla Côte de Sézanne, qui il sottosuolo si alterna tra banchi calcarei nelle zone pianeggianti e banchi marnosi ricchi di carbonato sui pendii.
Champagne Extra Brut Blanc de Blancs Grand Cru Cuvée “Table Ronde” - Lancelot-Pienne
100% chardonnay. Annate: 76% 2018, 24% riserva perpetua. Ottenuto da una selezione di Grand Cru de la Côte des Blancs (Cramant, Avize, Chouilly), vigne con un’età media di 45 anni su terreno calcareo. Vinificazione in acciaio, malolattica 80%, 36 mesi sui lieviti, dosaggio 3,5 L/g. È il Blanc de Blancs di riferimento della Maison Lancelot-Pienne.
Il colore di questo chardonnay, leggermente invecchiato, è dorato. Al naso affiorano profumi di zafferano, rosmarino, frutta esotica, pietra focaia. Il palato è pieno, conferma il naso e ha una leggera vinosità e del gesso. Lungo e persistente è uno chardonnay paradigmatico della Côte des Blancs: espressione salina, gessosa e morbida. 90/100
Champagne Extra Brut Blanc de Blancs Grand Cru “Eloquence” - J.L. Vergnon
100% chardonnay. 36 mesi sui lieviti, sboccatura 11/2022. Assemblaggio di un’unica vendemmia con l’aggiunta del 20% di vins de réserve e per la restante parte dal millesimo raccolto. Lo chardonnay proviene da parcelle a Le-Mesnil-sur-Oger, Oger e Avize. L’azienda, fondata nel 1950, è a Le-Mesnil-sur-Oger, ha 7 ettari coltivati a chardonnay.
È uno champagne molto raffinato. Al naso rivela un bouquet di fiori e frutti bianchi, ma anche frutta a guscio. In bocca il 20% in legno si sente, insieme alla pera matura; è gentile e asciutto. Grande potenziale di evoluzione. 91/100
Champagne Extra Brut Blanc de Blancs Grand Cru “Particules Crayeuses” - Waris-Larmandier
100% chardonnay. Assemblaggio di 5 Grand Cru (Chouilly, Cramant, Avize, Oger e Le Mesnil-sur-Oger); dosaggio 5g/L, sboccatura 12/2022. La cantina si trova nel villaggio di Avize ed è stata fondata nel 1989; dal 2000 si è convertita alla biodinamica. I suoli gessosi, da cui il nome “Particules Crayeuses”, donano freschezza e mineralità.
Lo champagne è di un giallo dorato, brillante; al naso è molto vegetale - salicornia, ortica - ma anche mela cotogna, acacia e miele. In bocca è forte, grintoso, irruento, ma anche sapido con note di mandorla, pompelmo, talco. Predominano i toni iodati accompagnati da albicocca e burro. Lunghissimo, rinfrescante. Nicola sottolinea che «è la realtà che più si avvicina a quella di Selosse, un potenziale erede». 93/100
Champagne Extra Brut Blanc de Blancs Grand Cru “Avec le Temps” - De Sousa
100% chardonnay. Affinamento sui lieviti oltre 24 mesi, dosaggio 5g/L, sboccatura 05/23. Da uve provenienti dai vigneti in conversione bio da 4 villaggi classificati Grand Cru: Avize, Oger, Cramant e Le Mesnil. L’azienda a conduzione famigliare ha 11 ettari nel cuore della Côte de Blancs.
Si veste di giallo dorato, luminoso; al naso non è molto fine, si sentono note agliacee e di zolfo. Fresco e succoso progredisce con ricordi di lemongrass e un po’ di pak-choi. Nicola si astiene dal dare un voto perché non conosce la nuova linea della maison.
Champagne Blanc de Blancs Cuvée 82/16 Solera Nature Grand Cru - Vazart-Coquart
100% chardonnay. Dosaggio 0g/L, sboccatura 07/22. La cuvée è realizzata secondo il metodo solera, con l’utilizzo di 35 millesimi.
Vivace e raffinato, giallo dorato, questo champagne ha un naso agrumato, dolce – mandarini e clementine – fresco, fruttato e minerale: unica nota di maturità è l’aroma di fungo. Al palato è affascinante, ricco e avvolgente, rimanda ai profumi sentiti al naso e poi chiude con sfumature minerali. Molto lungo. 91/100
Champagne La Romane Pinot Blanc Extra Brut s.a. - Michel Furdyna
100% pinot bianco. Vinificazione in legno, malolattica parziale, dosaggio 4g/L, sboccatura 12/2022.
A Courteron, in Côte des Bar, si trova quest’azienda fondata nel 1895 e biodinamica dal 1989.
Lo champagne è un ottimo metodo classico. Il colore vira sul verde e fa pensare subito all’utilizzo di un’uva bianca; al naso si presenta fine, pulito con delicati frutti bianchi, aromi speziati, tostati e di vaniglia; non ha note ossidative. All’assaggio si sente la bolla che non si è vista e poi liquirizia, finocchietto, erba che richiama l’anice, lime e agrumi. È raffinato e persistente. Non proviene da craie affiorante. 91/100
Champagne Variation Pinot Gris Nature 2018 – Fleury
100% pinot grigio. Vinificazione in acciaio, malolattica totale, 48 mesi sui lieviti, dosaggio nature, sboccatura 12/2022. La particolarità di questo champagne è data dal fatto di essere stato prodotto con pinot grigio, un vitigno raro e antico in Champagne. L’azienda, biodinamica dal 1982, è una maison storica fondata nel 1929 a Courteon, nell’Aube.
Il vino è giallo paglierino brillante e fa pensare a note ossidative che si ritrovano poi all’assaggio e che lo rendono, secondo Nicola «un vino in cui si trova dentro tutto lo champagne». Il naso è comune, ha una nota «champenoisée». In bocca si sente del ferro, della ruggine e poi della frutta molto matura, della mela grattugiata, susine, prugne, albedo. Più salino che acido, è un vino che rimane in gola con un generoso gusto finale. 88/100
Champagne Clarevallis Extra Brut s.a. – Drappier
75% pinot nero, 10% pinot meunier, 10% chardonnay, 5% blanc vrai (pinot bianco). Suolo calcareo giurassico kimmeridgiano di Urville. Vinificazione per gravità, malolattica totale, assenza di filtrazioni e decolorazioni, presenza estremamente bassa di solfiti (20 mg/L), dosaggio 4g/L, sboccatura 06/2022.
La Maison biologica, in Côtes des Bar, è stata fondata nel 1808 possiede 35 ettari e produce 600.000 bottiglie.
Lo champagne ha un colore oro bianco che fa subito pensare alla presenza del Pinot Noir. Il naso è classico, ben stratificato: erba secca, fiori secchi, viola, sambuco, muschio. In bocca non si ritrova la succosità che ci si aspetta al naso, ma la mineralità calcarea. 90/100
Champagne Brut “Le Truchat” s.a. - Didier Doué
100% chardonnay. L’uva proviene dalla collina “Le Truchat”, il cui sottosuolo calcareo e siliceo favorisce l’invecchiamento dello chardonnay. La Maison a conduzione familiare si trova a Montgueux, a soli 70 km da Chablis.
Il colore è un bell’oro pallido con riflessi argentati. Al naso è un blanc des blancs: fiori bianchi e tigli, crema all’uovo, gesso profondo e cremoso, un rincorrersi di pietrosità minerale e dolcezze. In bocca è pulito e dritto, una nota di mandorla fresca e poi fiori bianchi, biancospino, caprifoglio. Il finale è lungo e persistente. 88/100
Siamo giunti al termine e cosa resta di questa lunga passeggiata? Senza dubbio la certezza di aver degustato espressioni autentiche di territorio, dai diversi profumi, sfumature e persistenze: un caleidoscopio di terroir, vitigni, uvaggi, assemblaggi, stili che non si finirà mai di scoprire. Grazie a Nicola Bonera per averci rivelato alcuni segreti e per averci fatto conoscere tanti “piccoli, grandi” produttori di champagne.