Michel Rolland con Ais Mantova

Grandiosa e finora unica in Italia la degustazione dei vini di Michel Rolland sabato 23 settembre organizzata da Ais Mantova con la collaborazione di Prestige Italia. La giornata è stata impreziosita dalla presenza dello stesso Michel, flying winemaker famoso in tutto il mondo per saper dare la massima qualità ai vini collocati nel giusto territorio.

AIS Mantova

Michel RollandLo stereotipo di globalizzatore del vino emerso dal film “Mondovino” dove Michel Rolland gira tra le vigne più prestigiose del mondo in Mercedes e fa ovunque vini da 90 punti usando la micro-ossigenazione (per ingentilire i tannini) e la barrique, è duro a morire anche se ben altro emerge dalla degustazione dei suoi vini: i suoi “fruit-bomb”.

Nella presentazione, partiamo dall'inizio per scoprire il fenomeno “Rolland” e precisamente da casa sua, nella tenuta di famiglia Le Bon Pasteur, radicata nel Pomerol, discreto cru impiantato a merlot e cabernet franc. Michel è allievo di Emile Peynaud, si laurea in enologia e nel 1973 apre un laboratorio con cui arriva a controllare, ripulire e sistemare i vini di un centinaio di aziende soltanto a Bordeaux.

Il punto di forza di Rolland è una grande competenza tecnica incorniciata da utilizzo massiccio delle nuove tecnologie, uso forte del legno, maniacale attenzione per la pulizia e uno spiccato senso per il fruttato del merlot. Non a caso, la maggior parte delle sue consulenze sono tra Pomerol, Saint Emilion e altre appellation dove il merlot la fa da padrone, pur lavorando anche nel Médoc.

Poi l’espansione nel mondo al grido di “ovunque si può fare un grande vino” e quindi in rapida successione le tappe di un flying winemaker: Sud Africa, Argentina, Italia (Ornellaia e il neo Tolaini in Toscana per dirne due), Spagna, Brasile, Cile e altri ancora.

E non si tratta solo di consulenze a cantine già esistenti ma supervisiona la nascita di grandi progetti acquistando vigneti e proprietà in terreni adatti e vocati.

Con grande sorpresa dei presenti (ma non del nostro Delegato che aveva già direttamente concordato il suo intervento) la degustazione inizia con la presenza di Michel Rolland che ci fa una breve introduzione ai suoi vini spiegandoci che la sua filosofia è quella di dare più importanza al territorio e l'enologo, con già alla base un “terroir” potente, non deve far altro che valorizzarlo.

Bordeaux è una regione conosciuta di più come città e meno come zona vocata con oltre centomila ettari vitati e molti non sanno che la classificazione dei vini è partita proprio da Bordeaux.  In tutta la zona i vitigni più coltivati sono il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon ed il Merlot che concorrono a formare quello che si definisce il “taglio bordolese”.

Michel RollandPer capire meglio il territorio dobbiamo immaginare la zona come un orologio con al centro la città di Bordeaux.. Siamo sulla costa atlantica, centro sud della Francia, sull'estuario della Garonne, nel punto in cui il fiume si getta nella Gironde.

La riva sinistra è quella dove sono presenti le zone di Médoc, Pauillac, Saint Estèphe e Les Graves, mentre la riva destra è quella del Bordeaux Superiore, di Saint Emilion, di Fronsac e di Pomerol dove ci sono appunto le tenute di Michel Rolland.

Prima di iniziare con i suoi vini partiamo con due Chateaux della rive gauche per capire la differenza con gli altri di Michel.

I primi due vini quindi sono di confronto ed allenamento.

CHATEAU MEYNEY 2008 Saint Estèphe

Primo vino che nasce dai vitigni che crescono su terreni ciottolosi: siamo in Gironda all'inizio dell'estuario. E' un cru bourgeois composto dal 46% da merlot, dal 43% da  cabernet sauvignon e dall'11% da petit verdot. Raccolta manuale delle uve con vinificazione mista in vasche di acciaio e serbatoi in cemento. Affinamento per 16-18 mesi in botti di rovere francese per il 40% di primo passaggio a seconda delle annate. E' un cru superiore e gode di un terroir importante che si trova a ca. sessanta km da Bordeaux, esposto a nord est e quindi con molto riflesso solare e vicinanza al mare. Bocca asciutta e buona capacità di beva, anche se è un vino selvatico, con tannino evidente che sicuramente non evolverà più di tanto nel corso degli anni. A livello di punteggio siamo sugli 85 punti ed il prezzo indicativo è di 40 euro ca.

GRAND PUY DUCASSE 2007 Pauillac

Il secondo è uno chateau storico sul lungo mare di Pauillac nella zona centrale del territorio della rive gauche. Il taglio è 60% cabernet franc e 40% merlot. Durante la raccolta che secondo la tradizione in Médoc è manuale viene effettuata una prima scelta delle uve direttamente in vigna. All'arrivo in cantina il raccolto è ordinato per l'ultima volta e, con la massima cura, ogni lotto è vinificato separatamente e in temperatura controllata in vasche di acciaio inox. Segue affinamento in barriques (30-40% nuove) dai 18 ai 24 mesi. E' un 5ème cru classé ed il millesimo fa la sua parte. A livello gustativo il primo è più grezzo rispetto al secondo, anche perchè  il 2008 è stata un'annata calda mentre il 2007 esprime toni di finezza in più; il Grand Puy Ducasse è composto dai vitigni cabernet e merlot mentre il Meyney da cabernet sauvignon ed una piccola percentuale di petit verdot che sono considerati vitigni minori in Bordeaux. All'olfatto entrambi sprigionano profumi tipici anche se sono comunque vini ancora giovani con  toni vegetali incisivi. Persistenza aromatica intensa, con note speziate ed esplosione aromatica di frutto rosso imponente tipico del cabernet lo collocano attorno ai 90 punti. Buon prodotto che indicativamente ha un costo tra i 55 e i 60 euro.

Passiamo ora alla degustazione dei vini della “rive droite” dove il vitigno che la fa da padrona è il merlot anche se esistono pochissimi vini con un taglio maggiore di cabernet (vedi il Cheval Blanc).

Ma passiamo appunto alla rive droite ed analizziamo i vini di Chateau Fontenil nella zona di Fronsac, piccolo altopiano esposto al vento in modo imponente a circa 40-50 km da Bordeaux. I vini qui sono meno conosciuti ma sono i più caratteriali e la vite tira fuori tutta la sua espressione. Il clima in riva destra è diverso e quindi anche le annate sono diverse rispetto alla riva sinistra. Fontenil è una piccola parcella in proprietà e Michel Rolland era indeciso se mantenere il terroir perchè in inverno fa molto freddo con vigneti esposti ai venti freddi di nord-est. Da qui la decisione di mantenerlo coprendo il terreno con dei teli di plastica per non avere troppa pioggia e mantenere viva la pianta.

Questa decisione gli costò l'uscita dalla A.O.C. ma Michel non se ne cura più di tanto e continua a produrre il Fontenil con la denominazione Fronsac e il Defi Fontenil (defi significa proprio sfida) riconosciuto solo vino da tavola. 

Chateau Fontenil 2008CHATEAU FONTENIL 2008 Fronsac

90% Merlot e 10% Cabernet Sauvignon

Il vigneto si estende solo per 9 ettari e quindi ha una grandezza estensiva molto contenuta con piante di età media oltre i 40 anni. La raccolta viene fatta manualmente grappolo per grappolo in modo tradizionale in cassetta ed il mosto ottenuto dopo la pressature delle uve viene fatto fermentare in vasche di acciaio. Il vino ottenuto viene affinato in barriques nuove di rovere francese per il 60% per almeno 15-18 mesi ma la data di messa in commercio viene stabilita solo quando il vinificatore decide che il vino è pronto. E' un vino ancora acerbo, ma nonostante la presenza del tannino un po' invadente si ha la sensazione comunque di un vino ben assemblato. Sensazioni di peperone, pepe nero e buona mineralità con sentori speziati nel finale. E' un vino che si colloca attorno agli 89/90 punti.

LE DEFI DE FONTENIL 2005

100% Merlot

Impressionante il colore e la ricchezza di intensità. Molto minerale, scuro e pieno, bocca con una presenza fruttata imponente ma anche con note terziarie accentuate (argilla - ferro) ed e molto più violento rispetto al primo. Sono vini difficili da capire perchè molto strutturati e che avranno una evoluzione nel tempo che li renderà inconfondibili. Michel dice:”A volte amo gustare ciò che bevo senza pensare e parlare troppo. Questi due vini sono fatti per questo piacere immediato”.

Passiamo ora alla zona di Pomerol.

CHATEAU BERTINEAU SAINT VINCENT 2007 Lalande de Pomerol

75% Merlot 25% Cabernet Franc

Vigneto di 5,6 ettari di proprietà della famiglia Rolland con piante di età media di 30 anni. Particolare terroir che dà la sua massima espressione. Raccolta manuale delle uve e vinificazione prima in vasche termoregolate per poi affinare in barriques di rovere francese di primo passaggio per 18 mesi ca. Ne esce un vino di una complessità immediata con sentori di frutti rossi e neri con note speziate e terziarie sul finale. Vino da 90-92 punti.

CHATEAU ROLLAND MAILLET 2007  Saint Emilion Grand Cru A.O.C.

75% Merlot, 25% Cabernet Franc

Come il precedente anche se in degustazione sprigiona delle sensazioni più fini. Stessa vinificazione e stesso affinamento. E' un vino potente con settori fruttati ma anche di cacao, caffè che arriva a toccare i 95 punti. E’ un vino potente ma che esprime comunque gentilezza ed estrema eleganza.

Chateau Le Bon Pateur 2007 - PomerolCHATEAU LE BON PASTEUR 2007 A.O.C. Pomerol

80% Merlot 20% Cabernet Franc

Vigneto che si estende per 7 ettari con età delle piante di oltre 40 anni, con produzione totale di circa 30.000 bottiglie. Questo è il vino di famiglia nato in casa Rolland nel terrori dei grandi merlot, tant’è che si sente subito che è un vino della zona di Pomerol. Raccolta manuale delle uve con scelta di grappoli, vinificazione in vasche termoregolate ed affinamento per 15-18 mesi in barriques di rovere francese nuove. Incisivo al naso con profumi di grande intensità dove riconosciamo prima i fiori (viola, garofano e rosa canina) e poi i frutti rossi maturi che lasciano spazio a note più evolute come il tabacco, la caramella mou ed il cassis ben definito. Bocca ben bilanciata anche se ancora molto giovane e leggermente aggressiva nella parte astringente, ma molto dolce e con molta persistenza nel finale. Siamo sui 96 punti abbondanti ed il costo approssimativo si aggira per l’annata 2007 sui 130 euro mentre per il 2005 si arriva anche ai 250 euro. Facciamo ora un grande salto ed andiamo in Sud Africa.

REMHOOGTE ESTATE STELLENBOSCH 2005

53% Merlot 30% Pinotage 17% Cabernet Sauvignon

Siamo nella zona ricca, fertile per la produzione di vini che ricorda la toscana con terreni argillosi calcarei e clima intercontinentale. Qui Michel acquista terreni e produce vino in questo vigneto di 30 ettari. Raccolta manuale delle uve ed affinamento di almeno un anno in botti di rovere francese di primo passaggio. L’annata 2005 è stata molto calda per cui il vino che ne esce ha una gradazione importante di 15°. La concentrazione delle uve la si percepisce soprattutto nella sensazione di sur maturazione dell’uva. A livello olfattivo è ricco di profumi gentili anche se si percepisce un po’ il sentore animale, di foxy. Sul finale sentori di spezie, tabacco, alloro e leggero fumé. Punteggio che si aggira sugli 84/85 e fascia di prezzo tra 80 e 90 euro.

BONNE NOUVELLE STELLENBOSCH 2004

62% Merlot 32% Cabernet Sauvignon 6% Pinotage

Stessa vinificazione del precedente con l’unica differenza che durante  l’affinamento in barriques per 15-18 mesi viene utilizzato solo il 50% di botti nuove. Rispetto al precedente in questo vino è ancora più definita la sensazione di surmaturazione delle uve. A livello olfattivo si pecepisce al primo impatto il frutto (fragola) ma poi si sente la nota vegetale delle verdure tipo broccolo bianco, peperone, fagliolini con una sfumatura finale del sangue. Punteggio superiore rispetto al precedente e quindi siamo sui 90 punti; stessa fascia di prezzo.

Riprendiamo nuovamente l’aereo e torniamo in Europa e precisamente in Spagna nella zona vicina a Toro. La denominazione Toro comprende 2 provincie: Zamora e Valladolid con vigneti compresi tra i 600 e i 750 metri di altitudine. Inoltre la presenza di venti atlantici ed il grande sole incidono in maniera preponderante sulla viticoltura. Il vitigno più utilizzato è il Tinta de Toro, una variante del famoso Tempranillo, che è il vitigno spagnolo per eccellenza della zona di Rioja e di Ribeira del Duero. Questa variante, la Tinta de Toro, è molto più ricco e più tannico e la sua maturazione tardiva induce l’enologo ad utilizzare la massima cura durante la vinificazione.

CAMPO ELISEO TORO 2004

100% Tinta de Toro

Raccolta manuale delle uve, prima fermentazione a freddo per 4 o 5 giorni ad una temperatura di 6° con estrazione del colore e successiva fermentazione a contatto delle bucce per un mese con continui rimestaggi. Affinamento per 18 mesi in botti di rovere francese nuove. Ne esce un vino di 15,5° con note olfattive di frutto rosso maturo (mora) molto tipiche di questo vitigno per poi passare a note più evolute di spezie. Sembra quasi di sentire un residuo zuccherino in realtà è solo una sensazione “glicerinosa” al palato. Buona persistenza gusto olfattiva. Punteggio: sui 90  punti con costo che si aggira tra i 60 e 170 euro.

Ripartiamo ancora per l’altra parte del mondo e precisamente in Argentina, la sua nuova patria dove il vitigno coltivato in prevalenza è il Malbec soprattutto nella zona di MendozaQui Michel Rolland ha due terreni in proprietà e segue come consulente almeno 15 aziende vinicole.

VAL DE FLORES MENDOZA 2004

100% Malbec

E’ il vino top della gamma di questa cantina in cui Michel Rolland ha voluto valorizzare proprio questo vitigno che secondo una sua nota “ha trovato un posto speciale in Argentina”. L’età della vigna è di circa 50 anni e la raccolta viene fatta esclusivamente a mano in piccole cassette di legno e una volta arrivata in cantina l’uva viene selezionata almeno due volte. Prima fermentazione in vasche di cemento e affinamento per almeno 18 mesi in barriques di rovere francese nuove. Colore rubino intenso con sfumature violacee al naso si presenta con una varietà di profumi incredibili: dal frutto a note più evolute di zafferano e spezie dolci come la curcuma, quindi profumi molto vicini alla cultura araba. Note di sandalo accentuate e finale persistente. E’ un vino con gradazione alcolica di 15° molto elegante e con una personalità ben definita. Punteggio 84/85  e costo approssimativo sui 50 euro.

YACOCHUYA 2003

100% Malbec

Anche questo vino è un malbec in purezza che cresce ai piedi delle Ande e le piante hanno anch’esse un’età media di 50 anni/60 anni a 2030 mt sul livello del mare. Stessa vinificazione come il precedente ed affinamento per 14 mesi circa in barriques di rovere nuove; imbottigliato senza filtrazione. Siamo a sud del Tropico del Capricorno e il pied de franc è inconfondibile. La gradazione è più alta del precedente e siamo sui 16,5° circa ed è un vino molto simile ai vini libanesi ed ai vini con taglio bordolese. All’olfatto è equiparabile quasi a uno dei nostri amaroni con sensazioni di garofano e fiori appassiti. In bocca buona struttura, eleganza ed armonia con ritorno di sentori di frutto rosso accompagnati da un gusto più dolce rispetto al primo impatto un po’ brusco, con mineralità emergente. E’ un vino che sia al naso che in bocca ha una particolarità molto seducente. Il punteggio di questo vino argentino si aggira tra gli 87 e gli 88 punti (anche notevolmente oltre per molti) ed il costo si aggira sugli 80 euro. 

Segue il pranzo presso l’Azienda agricola Provenza di Fabio Contato. Un’altra occasione per stare a stretto e diretto contatto con Rolland, ma anche con Costantino Gabardi, Luigi Bortolotti e Fabio Contato che hanno organizzato questa splendida giornata. Grazie di cuore. Ottimo il servizio dei sommelier di Mantova.

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I commenti dei lettori

Alessandro Rossi
19 ottobre 2012 - 11 07
Alessandro Rossi

Tralasciando l'eccessiva enfasi di alcuni passaggi, almeno si dia a Bordeaux quel che è di Bordeaux, "...tutti conoscono i suoi vini, pochi sanno dove si trova ..."