Mosnel: territorio, ricerca e qualità sostenibile

Racconti dalle delegazioni
04 settembre 2019

Mosnel: territorio, ricerca e qualità sostenibile

Giulio Barzanò ci presenta l’azienda che conduce insieme alla sorella Lucia. Giunta alla quinta generazione di viticoltori, rappresenta oggi una realtà storica e di riferimento del panorama franciacortino.

Giuseppe Vallone

I vini di Mosnel, degustati con la guida di Artur Vaso, sono la sintesi di una grande attenzione al territorio e di una continua e costante ricerca verso una qualità sostenibile.

Sentir parlare Giulio Barzanò rimanda l’ascoltatore indietro nel tempo. Tornando all’origine della sua azienda, risalente alla prima metà dell’Ottocento, Giulio narra di un territorio, la Franciacorta, che ha conosciuto nei decenni un’evoluzione costante e proficua, passando da una viticoltura di sussistenza e caratterizzata da piccoli commerci locali, a grandi crisi – naturali e non – che, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, funestarono il comparto agricolo italiano ed europeo sino alla rinascita e alla splendida realtà odierna.

L’Azienda Agricola Barzanò Barboglio, come si chiamò fino al secondo Novecento, fu testimone di tutto ciò, dagli attacchi di fillossera, oidio e peronospora, alla crescente industrializzazione con conseguente spopolamento delle aree rurali e abbandono dei vigneti. Ma grazie alla determinazione e alle intuizioni di Emanuela Barboglio – mamma di Giulio e Lucia – l’azienda seppe far tesoro delle difficoltà cogliendo, nella necessità del reimpianto, l’opportunità di introdurre, per la prima volta, vitigni internazionali come chardonnay, pinot noir e pinot blanc.

L’amicizia di Emanuela con Guido Berlucchi fu forse il seme genetico dell’attuale Mosnel: di lì, l’idea di produrre un vino spumante, il “Pinot di Franciacorta”, con rifermentazione in autoclave, al quale si affiancò – per poi sostituirlo – il metodo classico, con l’istituzione, nella seconda metà degli anni ’60, della DOC Franciacorta.

Nel 1976 la famiglia abbandonò il nome storico per abbracciare il toponimo proprio del «montarozzo» di sassi su cui sorge l’azienda: dapprima “Il Mosnel”, recentemente semplificato in “Mosnel”.

Oggi Giulio e Lucia Barzanò guidano una realtà proprietaria di 41 ettari, quasi a corpo unico, 40 vitati a chardonnay (per il 70%), pinot blanc e pinot noir, e un ettaro impiantato quest’anno a erbamat. Condotti in regime biologico, i vigneti si trovano in un’area morenica di origine calcareo-argillosa e hanno la peculiarità di essere influenzati dai venti provenienti dalle Prealpi, ma non dal vicino lago data la loro ubicazione e l’esposizione a Est-Sud/Est. Dal punto di vista strettamente produttivo tutti i vini di Mosnel fanno almeno una parte della fermentazione in barriques non nuove che, utilizzate con sapienza e capacità, esaltano nei millesimati le peculiarità della singola annata. 

La degustazione è condotta da Artur Vaso, al quale ci affidiamo per cogliere le caratteristiche proprie di ogni singolo vino all’assaggio.

Franciacorta Brut Nature Bio NV

Assemblaggio di chardonnay, pinot blanc e pinot noir da vigneti in totale regime biologico, 24 mesi di affinamento sui lieviti, si presenta di un brillante giallo paglierino, luminoso e vivace. Il perlage, di ottima persistenza, esalta profumi fragranti di frutta e fiori bianchi. All’assaggio è uno spumante che gioca le sue carte sulla freschezza; teso e con una bollicina puntuta che esalta e rinnova la beva.

Franciacorta Pas Dosé

Già l’aspetto è un avviso manifesto di maggiore complessità, frutto di 36 mesi di affinamento sui lieviti, per questa cuvée di chardonnay, pinot noir e pinot blanc. Avvicinando il calice al naso sono immediati i profumi agrumati e di frutta esotica matura, di zenzero candito, con sbuffi di cipria e note di erbe aromatiche. All’assaggio è maggiormente strutturato e rotondo del precedente, con una sapidità più percepibile e che concorre nel conferire al vino un gusto pieno e persistente. Ritorna pervicace sul frutto candito.

Franciacorta Satèn 2014

Chardonnay in purezza, riposa almeno 36 mesi sui lieviti. Grande lucentezza di oro antico, al naso è raffinato con un incedere in progressione di bergamotto, fiori bianchi e delicate note speziate che fanno da contraltare a frutta bianca e accenni dolci di confetto e prodotti lievitati. L’assaggio è morbido, pur con spiccata freschezza gustativa, confezionando l’assaggio su eleganti rotondità di pesca bianca e menta.

Franciacorta Extra Brut “EBB” 2014

Altro chardonnay in purezza, fermentato e lasciato riposare per 36 mesi in legno piccolo. Il colore, un giallo paglierino con accenni dorati, è compatto e pieno, di ammaliante vivacità. Il profilo olfattivo gioca su frutta matura a polpa gialla e note agrumate, seguite da profumi di gelsomino, ginestra e spezie, dolci e puntute, accenni balsamici e di erbe aromatiche. L’assaggio chiude il cerchio: grande finezza, eleganza, completo nelle sue componenti, intenso e persistente.

Franciacorta Rosé Pas Dosé “Parosé” 2013

Cuvée di pinot noir e chardonnay, si presenta con un colore tenue che cattura irrimediabilmente l’occhio. Il naso si sviluppa su note di fragolina di bosco, ribes e accenni di mandarino; poi violetta, tiglio, salvia ed eucalipto, con accenni tostati e iodati. L’assaggio è pieno e costantemente ravvivato da una freschezza agrumata.

Franciacorta Pas Dosé Riserva 2008

Pinot blanc vinificato in acciaio, chardonnay e pinot noir vinificati in barriques; poi nove anni sui lieviti. Al calice si presenta con una veste cromatica piena, brillante e invitante. Il perlage esalta profumi di pesca, albicocca e agrumi canditi, fiori gialli secchi, erbe officinali, con sentori di nocciola tostata e piccola pasticceria. L’assaggio è in perfetta sintonia con il profilo olfattivo; la sapidità e la freschezza fanno da perfetto contraltare al tenore alcolico e a una morbidezza spiccata. È un grande spumante che, nella sua lunga persistenza, dimostra una classe davvero unica.

La famiglia Barzanò Barboglio è un esempio dell’eccellenza franciacortina. La storia secolare alle sue spalle, prima ancora che forgiarne le capacità, ha creato e fortificato le fondamenta di una realtà che della classe, dell’eleganza, dell’attenzione al prodotto e al terroir dal quale esso proviene, ha fatto propria la sua indiscutibile missione, come abbiamo potuto verificare attraverso la degustazione di sei splendide bottiglie.