Nizza DOCG, quando il Barbera sale in cattedra

Racconti dalle delegazioni
27 novembre 2025

Nizza DOCG, quando il Barbera sale in cattedra

A Bergamo una Masterclass con l’Associazione Produttori del Nizza per scoprire che la barbera, se allevata e vinificata con amore e rispetto, è in grado di regalare eccellenti rossi profondi ed eleganti

Stefano Vanzù

Nella percezione dei rossi italiani, e piemontesi in particolare, di molti italici consumatori di vino il Barbera è, o forse è più corretto dire “era”, associato all’idea di vino “popolare”, robusto ed economico o, come ha ricordato la Delegata di Bergamo Roberta Agnelli aprendo la serata dedicata al Nizza DOCG, un vino che, tempo fa, avremmo qualificato con l’aggettivo “ruspante”, un rosso semplice e adatto ad una beva non impegnativa.

Se questa constatazione “storica” poteva avere un certo valore almeno sino agli anni ’90 del secolo scorso, a partire dai primi anni 2000 la nuova visione del Barbera come di un vino complesso ed elegante, con ottime capacità di invecchiamento e capace di inserirsi meritatamente nel novero dei grandi rossi italiani è stata l’idea trainante del lavoro dell’Associazione Produttori Nizza DOCG, costituitasi a Nizza Monferrato (AT) il 19 novembre 2002 con lo scopo di “…tutelare, valorizzare e promuovere l’eccellenza della Denominazione Nizza”.

E proprio del territorio, della barbera e del Barbera Nizza DOCG ci hanno raccontato Stefano Chiarlo, Produttore e dal 2021 Presidente dell’Associazione Produttori Nizza DOCG, Caterina Andorno, Public Relations & Events dell’Associazione e Gabriele Reggio, Enologo e Produttore di Cascina Reggio. 

L’Associazione Produttori Nizza DOCG

La sfida di elevare uno dei rossi più conosciuti, venduti e consumati in Italia da vino per tutti i giorni a vino in grado di non temere il confronto con i rossi nostrani più blasonati, non era un’impresa facile: occorreva condividere un progetto comune di vigna e di territorio e coinvolgere i Produttori in uno sforzo unitario, quando ancora il Nizza era solo una sottozona della Barbera d’Asti, per superare i personalismi e puntare con decisione “in alto”.

Alla base del progetto di costituire un’associazione che facesse compiere un deciso salto di qualità al Barbera prodotto nell’allora sottozona Nizza è stata la constatazione che quel territorio rappresentava già da tempo un’eccellenza nell’ambito della vasta zona di produzione della Barbera d’Asti, che comprende 169 comuni di cui 118 in provincia di Asti e 51 in provincia di Alessandria.

La storia del Nizza è segnata da tre tappe fondamentali:

  • con la vendemmia dell’anno 2000 si riconosce il Nizza come sottozona della Barbera d’Asti DOC Superiore “Nizza” (D.M. del 13/10/2000)
  • con la vendemmia dell’anno 2008 viene riconosciuta la DOCG per Barbera d’Asti (Barbera d’Asti DOCG Superiore “Nizza”)
  • con la vendemmia del 2014 nasce la Denominazione Nizza elevando a denominazione propria la sottozona del Barbera, introducendo la possibilità di aggiungere in etichetta la tipologia “Riserva” e la menzione “Vigna”. Il Disciplinare di Produzione prevede fra l’altro che il vino sia 100% di uve barbera, le tipologie ammesse sono Nizza e Nizza Riserva e che la vinificazione e l’imbottigliamento siano effettuate nelle sole province di Asti, Alessandria e Cuneo. L’invecchiamento minimo è di 18 mesi, di cui 6 in legno, per il Nizza e il Nizza Vigna, di 30 mesi, di cui 12 in legno, per il Nizza Riserva ed il Nizza Vigna Riserva.   

Oggi l’Associazione, che punta a diventare presto un Consorzio, raggruppa oltre 90 Produttori sparsi nei 18 comuni della Denominazione (Agliano Terme, Belveglio, Bruno, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Rocchetta Palafea, San Marzano Oliveto, Vaglio Serra e Vinchio), che ha come centro ideale la cittadina di Nizza Monferrato; va sottolineato il fatto che il 95% dei Soci è proprietario dei vigneti nella DOCG e segue tutte le fasi della produzione del Nizza DOCG, dalla vigna alla messa in bottiglia.

Interessante notare che, con una procedura molto innovativa, l’Associazione promuove delle degustazioni periodiche dei vini prodotti da Soci, i quali hanno l’obbligo di presentare i propri campioni e di partecipare alla degustazione condotta alla cieca e finalizzata ad accertare la qualità dei “Nizza” per individuare eventuali imperfezioni e/o adottare possibili miglioramenti da comunicare poi a tutti gli associati.

Il lavoro dei Soci e dell’Associazione Produttori Nizza DOCG ha portato ad una crescita costante della qualità del prodotto e dei volumi di produzione, che oggi toccano quasi 1.100.000 bottiglie l’anno, con un 50% venduto sul mercato nazionale ed il restante 50% all’estero, unita altresì ad una maggiore visibilità del territorio nell’ambito del turismo enogastronomico che ogni anno porta in questa - bellissima - zona tante persone curiose di assaggiare il Nizza DOCG accompagnato ai piatti della ricca cucina piemontese ma anche in cerca di storie, tradizioni e tesori paesaggistici e architettonici, dai castelli medievali di Bruno e Castel Rocchero, al Museo Civico d'Arte Moderna di Mombercelli, fino ai sentieri letterari di Vinchio dedicati allo scrittore Davide Lajolo.

Il territorio del Nizza DOCG

Il Monferrato Astigiano, patrimonio dell’umanità UNESCO per i suoi beni paesaggistici ma anche per il vino Barbera, è compreso principalmente all'interno delle province di Alessandria e di Asti e confina con altre due regioni storico-geografiche appartenenti alla provincia di Cuneo, le Langhe e il Roero.

L’ambiente collinare del “Nizza”, situato fra i 150 ed i 350 mt. s.l.m., in vallate ampie e poco profonde, si è formato nel Pliocene a partire da circa 5 milioni di anni fa, quando l’area era sommersa da un mare caldo di origine subtropicale, popolato da una grande varietà di organismi marini (molluschi, crostacei, cetacei e squali) il cui eco si ritrova nei milioni di resti fossili ancora visibili nel terreno: con il graduale ritiro delle acque,  fra 3 e 1 milione di anni orsono, la decalcificazione di gusci e ossa ha generato suoli ricchi in calcare, con livelli di pH tendenti all’alcalino, parzialmente riequilibrati dall’acidità delle sabbie. Questa interazione tra elementi marini antichi ha plasmato una geodiversità straordinaria, che si riflette nella grande biodiversità agricola del territorio.

Sabbie, marne sabbiose e arenarie permettono di suddividere la zona di produzione del Nizza in 4 aree, tutte con terreni di ottima profondità su cui le radici possono espandersi agevolmente, tranne nelle zone di arenaria dove la terra utile è limitata da un substrato cementato. Le zone sabbiose, d’altra parte, presentano una scarsa ritenzione idrica - mitigata spesso dalla presenza di limo - talvolta problematica nelle annate di siccità. Tutti i terreni sono ben ossigenati, anche grazie a una pendenza collinare che garantisce sempre un ottimo smaltimento idrico.

Il clima è tipicamente continentale temperato, poco ventoso e con una piovosità annuale media intorno ai 700 millimetri, le estati sono calde ed umide, gli inverni freddi; le temperature annuali variano generalmente da +1 a +29°C, scendendo raramente sotto i -3°C o superando i +32°C.

La barbera e il Barbera Nizza DOCG

La barbera, vitigno a bacca nera autoctono del Piemonte, è una delle varietà più importanti e diffuse d’Italia, simbolo dell’identità agricola e vitivinicola della regione. Il nome sembra derivare da “barbèra”, termine dialettale che indica vigoria e rusticità (tratti che ben descrivono la natura della pianta) e si hanno notizie della sua presenza in zona a partire dal 1512, in un atto notarile conservato ad Asti, ma la coltivazione è sicuramente precedente.

Vitigno vigoroso e produttivo, germoglia in epoca media e matura tardivamente, nella seconda metà di settembre o inizio ottobre, distinguendosi per un elevato contenuto zuccherino e per una acidità totale abbastanza alta (per il Nizza DOCG l’acidità totale minima è fissata a 5 g/lt.), tratti che costituiscono la base della sua personalità enologica; onde evitare che il vino presenti sensazioni verdi, la barbera del Nizza DOCG viene vendemmiata a piena maturità per ottenere un rosso con un titolo alcolometrico del 13,5%, anche se il Disciplinare di Produzione permette un titolo minimo del 13% (Nizza e Nizza Riserva 13%, Nizza Riserva e Nizza Riserva Vigna 13,5%).

Le caratteristiche organolettiche del Nizza DOCG sono in genere un colore rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento, un odore intenso, caratteristico ed etereo, un sapore secco, corposo, armonico e rotondo.   

La degustazione

Nizza DOCG “Crivelletto” 2021 - Cossetti 1891

Un’annata straordinaria, in Piemonte, ha salutato la nascita di questo vino dal colore rosso rubino brillante e vivo con riflessi violacei sull’unghia (caratteristiche tipiche nei rossi da uve barbera), intensamente profumato come un cesto di frutti rossi maturi e con note eteree e balsamiche. Nel palato è fresco, acido e sapido, tutte caratteristiche che lo rendono adatto per la cucina popolare piemontese e magari anche ad un bel piatto di tagliatelle fatte in casa con un ragù di carne rossa. Lo giudichiamo pronto, confidenti che raggiungerà l’apice della sua “carriera” nei prossimi 6/12 anni quando ingloberà anche delle note di terzializzazione.   

Nizza DOCG “La Sessanta” 2020 - Cantina Maranzana

Colore rosso rubino che vira verso un granato leggero, naso complesso di rose e viole appassite con sentori di frutta rossa matura (more, prugne, ciliegie) e note di sottobosco. In bocca è corposo, quasi “masticabile”, un Nizza DOCG molto godibile che abbineremmo ad esempio alle carni di maiale.

Nizza DOCG “Gavelli” 2020 - Azienda Agricola Garesio

Garesio è un Produttore di Serralunga d’Alba che ha investito nella zona del Nizza DOCG e il risultato è un rosso dal profumo intenso e complesso, di frutta rossa (tipico del vitigno) e con sentori di fragola, ciliegia, mora e amarene sotto spirito. Un Nizza elegante, fresco ed equilibrato, forse meno tipico rispetto agli altri della Denominazione per la sua tendenza a “baroleggiare” (ma non è assolutamente un difetto!) e proprio per questo motivo lo gusteremmo volentieri con piatti a base tartufo bianco di Alba.   

Nizza DOCG “Pianoalto” 2019 - Azienda Vitivinicola Bava

In un’annata movimentata da un clima variabile ma che ha consentito comunque di produrre Nizza DOCG di alta qualità, il Nizza DOCG del cru Pianoalto, affinato in tonneaux da 700 lt., rivela un colore carminio, un naso di freschi sentori floreali e fruttati di polpa di ribes. All’assaggio è fresco, fine ed elegante, dotato di buona persistenza.

Nizza DOCG 2017 - Azienda Agricola Il Botolo

Annata difficile, il 2017, che ha registrato perdite fino al 20% nei vigneti del Nizza DOCG, a cui l’Azienda Il Botolo ha reagito con questo rosso affinato 12 mesi in barriques nuove di rovere francese che hanno apportato al vino leggere note vanigliate e tostate, comunque ben assorbite, unite a sentori di fieno e liquirizia. Nel palato è austero, con un tannino più evidente rispetto agli altri Nizza, frutto di una scelta produttiva che rende forse meno evidente il terroir di origine.

Nizza DOCG “Carlo Magno” 2016 - Cascina Perfumo

Piccolo Produttore di Nizza Monferrato, Cascina Perfumo affina il suo “Carlo Magno” per 24 mesi in grandi botti di rovere che conferiscono a questo vino sentori terziari evoluti uniti alle tipiche note di viola, rosa e liquirizia. Un Nizza DOCG identitario del suo territorio, elegante, dotato di un sorso lungo e persistente, che abbineremmo a formaggi stagionati, osandolo anche su piatti saporiti della cucina mediterranea.

Nizza DOCG “Caino” 2016 - Cascina Reggio

Nel paese di Castelnuovo Calcea, a pochi chilometri da Nizza Monferrato, si trova l’agriturismo della famiglia Reggio: nell’azienda, a conduzione biologica dal 2020, l’enologo Gabriele Reggio segue la produzione delle circa 15.000 bottiglie l’anno fra le quali spicca il “Caino”, un Nizza DOCG complesso di sentori verdi, speziati ed eterei, con note di alloro e macchia mediterranea. Nel palato è fine, fresco, teso e verticale e va gustato insieme ai grandi, classici piatti della cucina monferrina.

Nizza DOCG Riserva “Ru” 2015 - Erede di Chiappone Armando

Vino di punta dell’Azienda che nel nome omaggia il fondatore Armando, il Ru - ovvero la quercia nel dialetto locale - si presenta subito come un Nizza non facile da interpretare, sorprendendo con un lieve sentore iniziale di riduzione che svanisce rapidamente ossigenandosi il vino nel calice, facendo emergere intriganti note di dattero, fico secco, bastoncino di liquirizia e tabacco. In bocca è verticale, pieno e corposo: un Barbera che diventa anche vino da meditazione ma che si esalta, e fa esaltare, il fumo lento di un buon sigaro, l’amaro di un cioccolato fondente almeno 80% o un grande formaggio invecchiato quale un Parmigiano Reggiano 80 mesi.