Onav e Ais Sondrio per la prima volta insieme

Racconti dalle delegazioni
27 settembre 2012

Onav e Ais Sondrio per la prima volta insieme

La prima degustazione dopo le vacanze estive ha portato in Valtellina una piacevole sorpresa per gli amanti del buon vino. Per la prima volta, infatti, l'Associazione Italiana Sommelier di Sondrio e l'Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino di Sondrio hanno proposto ai propri soci ed ai numerosi appassionati di vino una degustazione veramente speciale...

AIS Sondrio

..."partorita" ad aprile di quest'anno dai "vulcanici" delegati provinciali Elia Bolandrini (AIS) ed Egidio Dalla Valle (ONAV), denominata "Nebbiolo Annata 1997 .... Valtellina, Barolo, Barbaresco".

Martedì 25 settembre, presso il ristorante La Tavernetta di Castione Andevenno (SO), in una bella sala gremita in ogni posto da ben 55 "innamorati" del vino, due personaggi di primo piano delle due associazioni, Vito Intini, pro-presidente nazionale ONAV e delegato ONAV Milano, e Giorgio Rinaldi, delegato AIS Como, relatore AIS e master in analisi sensoriale, hanno condotto "in tandem" questa splendida degustazione con riflettori puntati ancora una volta sul nostro vitigno principe, il nebbiolo o chiavennasca come viene chiamato in valle.

Sono state messe a confronto in una degustazione rigorosamente alla cieca ben 7 bottiglie datate 1997, 2 Barbaresco (PRODUTTORI BARBARESCO - Barbaresco DOCG e CERETTO - Barbaresco "Brìcco Asili" DOCG), 2 Valtellina Superiore (Ar.Pe.Pe - Sassella DOC "Rocce Rosse" e NEGRI - Valtellina Superiore DOC "Centesima vendemmia"), 2 Barolo (PIO CESARE - Barolo DOCG "Ornato" e CORDERO MONTEZEMOLO - Barolo DOCG "ENRICO VI") oltre ad un'intruso (MASTROBERARDINO - Taurasi DOCG riserva "Radici"), una bottiglia prodotta non da uve nebbiolo ma da uve aglianico, vitigno che ben si presta all'invecchiamento.

 

All'inizio della serata i due relatori hanno rimarcato l'eccezionalità dell'evento quale caso più unico che raro dove - ha spiegato Intini con un certo orgoglio - "finalmente due soggetti che "sanno" di vino cooperano e collaborano", sottolineando "la volontà di lavorare sempre più a stretto contatto". Rinaldi, dopo aver concordato pienamente con quanto dichiarato da Intini e aggiungendo che nel mondo del vino c'è bisogno di nuove spinte verso queste partnership, ha iniziato ad introdurre la degustazione parlando di Nebbiolo, "unico figlio di territori diversi che non può essere prodotto ovunque"; ha sottolineato, infatti, che per questo stupendo vitigno "serve un terroir particolare, un'area delimitata con precise caratteristiche di terreno, microclima, cloni selezionati, ma anche tanto duro lavoro da parte dei viticoltori. Naturalmente i due relatori hanno evidenziato le differenze delle due zone di elezione del nebbiolo, Langa e Valtellina, sottolineando che sicuramente l'annata 1997 avrebbe dato in degustazione particolari emozioni e sorprese ai presenti.

Ed infatti, grazie ad un ottimo servizio eseguito anche qui in tandem da due sommelier e due assaggiatori Onav, tutti i presenti hanno potuto apprezzare nei loro bicchieri i Barbaresco, i Valtellina Superiore ed i Barolo, vini con caratteristiche "comuni", dal colore più o meno scarico tendente al granato-aranciato, alle caratteristiche gusto-olfattive che andavano, solo per citarne alcune naturalmente, dalle note di frutta matura, ai fiori secchi, alla china, al cuoio o al cosiddetto goudron (nota molto caratteristica dei vini invecchiati, una nota calda, eterea, minerale, che ricorda il catrame), ma anche caratteristiche che hanno differenziato in maniera significativa i vini degustati, i Barbaresco eleganti ed eterei, i Valtellina acidi, vibranti, sapidi, i Barolo potenti ed "affascinanti".

Insomma tutti i presenti hanno concordato con i relatori che i campioni di vino serviti, con alcune differenze dovute alle bottiglie naturalmente, hanno fotografato in maniera molto netta quello che identifica un grande vino, il nebbiolo, sia che provenga dal Piemonte sia che venga coltivato sui terrazzamenti valtellinesi. Tanto più che il vino "intruso" della serata, il Taurasi, è stato individuato in maniera abbastanza distinta proprio per le proprie carattestiche e qualità decisamente diverse rispetto ai vini a base Nebbiolo. Al termine della degustazione, dopo un piacevole scambio di opinioni sui vini assaggiati, è stato servito un'ottimo brasato al Barolo, oltre ad un piatto di formaggi di varia stagionatura, piatti perfetti con i vini della serata, finendo in bellezza con un delicato tortino caldo al cioccolato.

In conclusione tutti i presenti, soci AIS e ONAV o semplici appassionati, hanno manifestato apertamente il loro apprezzamento per questo evento organizzato finalmente senza contrapposioni o distingui, tra due associazioni che alla fine, con caratteristiche e peculiarità ben delineate, hanno un unico filo conduttore: il meraviglioso mondo del vino! 

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