Piccoli produttori in Champagne

La Champagne è una regione vitivinicola di grande interesse e Guido Invernizzi, grande esperto ed estimatore dello champagne ci ha guidati con maestria alla scoperta di sei “bollicine” d’Oltralpe prodotte da piccole aziende

Daniela Recalcati

Tutti ormai conosciamo la dicotomia tra Vigneron (Récoltant Manipulant, RM) e Maison(Négociant Manipulant, NM): i primi sono circa il 37% della popolazione di produttori e coltivano la maggior parte degli ettari vitati della Champagne, mentre i secondi rappresentano il principale canale di produzione e commercializzazione dei vini. Adottano due filosofie produttive completamente diverse.

Un NM che fa grandi volumi, cerca di diversificare il più possibile l‘approvvigionamento delle uve per tipologia e provenienza, per garantire una omogeneità espressiva della materia prima e arrivare all‘obiettivo principe della Maison che è quello di avere una regolarità, affidabilità e riconoscibilità qualitativa, in particolare per la cuvée di base. Inoltre il NM segue strettamente la logica dell‘assemblaggio che non è fisso, ma può variare di anno in anno, sempre per mantenere lo stesso risultato qualitativo con una materia prima che cambia a seconda dell‘annata.


Il relatoreI RM, invece, evadono dalla logica della standardizzazione e ricercano una cura artigianale e personalizzata sia in vigna sia in cantina per valorizzare il terroir, nel vigneto e nel calice recuperando l’impronta dell’annata, con risultati di alto livello qualitativo e ottimo rapporto qualità-prezzo. Sono dunque viticoltori che coltivano le loro uve, le vinificano e le commercializzano con la propria etichetta.

Per capire la filosofia di valorizzazione del terroir bisogna fare una premessa di tipo geologico. Circa 70 milioni di anni fa il mare si è ritirato dalla Champagne, lasciando la craie, una crosta gessosa ricca di fossili marini. Il gesso è formato dall’accumulo, avvenuto nel corso di milioni di anni, di gusci di animaletti marini che gli conferiscono la tipica porosità da cui deriva la capacità di trattenere calore e acqua. Il gesso può essere affiorante in superficie, come nella Côte des Blancs, nella Côte de Sézanne, a Vitry-le-François e a Montgueux, oppure più profondo e ricoperto prevalentemente da uno strato di lignite, torba e calcare, come nella Montagne de Reims.

Nella Vallée de la Marne e nei piccoli rilievi montuosi attorno a Reims, il gesso è poco rappresentato e il terreno è composto da marne e da sabbia; la marna è formata da argilla e calcare in quantità più o meno uguali ed è ricca di importanti riserve nutritive. La regione geologicamente più antica è l’Aube che risale a circa 140 milioni di anni fa, con terreni costituiti da marne Kimmeridgiane argilloso-calcaree che si alternano a marne prive di calcare. Molto interessante è la distribuzione dei fossili: nella Montagne de Reims e nella Côte des Blanc troviamo la Belemnita Quadrata, antenato di seppie e calamari; nella Vallée de là Marne prevale il Micraster, precursore dei ricci di mare e delle stelle marine; nell’Aube il fossile è l’Ammonite Dentata. Questa differenziazione di fossili gioca un ruolo importantissimo nelle caratteristiche organolettiche del vino.

 

La degustazione

Brut Zero - Mandois
40% chardonnay; 30% pinot noir; 30% meunier
Azienda del 1735, situata a Pierry, 40 ha di cui 30 Premier Cru; 500.000 bottiglie/anno. Terreno marnoso-gessoso ricco di silicio. Malolattica svolta; 60 mesi sui lieviti; vin de réserve per il 40%; fermentazione in legno per il 10%.
Colore giallo con tonalità rosa antico. Al naso è fine, pulito ed elegante; si percepiscono piccoli frutti rossi e note morbide di pinolo e croissant alla ciliegia conferiti dai vin de réserve. In bocca si rileva una buona struttura legata al pinot noir, ma anche acidità, sapidità e note di arancia sanguinella riconducibili allo chardonnay. Buona persistenza, equilibrato, con un effetto pseudocalorico ben percepibile.

Blanc de Noirs Fût de Chêne - Claude Lemaire
100% pinot noir
Azienda situata a Boursault, più o meno a metà della Vallée de la Marne, 5 ha. Terreno argilloso-calcareo-sabbioso, con poca componente gessosa. Parziale fermentazione in legno; 6 anni sui lieviti; 2 g/L di zuccheri.
Colore giallo con sfumature molto leggere di rosa. Il naso evidenzia note di frutti rossi maturi e frutta secca, note biscottate e di patisserie, sentori speziati e minerali. In bocca si apprezza una maggiore struttura rispetto al vino precedente e una pungenza fine, austera e delicata. Note di frutta più matura su un fondo di grande freschezza e sapidità. Buona la persistenza.

Premier Cru Brut Millésime 2011 - Monmarthe
60% pinot noir; 40% chardonnay
Azienda del 1930 situata a Ludes, piccolo paesino Premier Cru nella Montagne de Reims. Terreno calcareo-gessoso. Malolattica non svolta; 6 mesi in legno; 7 anni sui lieviti; 7 g/L di zuccheri residui.
Colore giallo-paglierino. Al naso si percepisce la speziatura con una leggera e piacevole nota boisé da passaggio in legno, che prevale sulla nota biscottosa; sentori di frutta rossa e di arancia sanguinella accompagnate da una mineralità polverosa molto fine. In bocca si apprezza una bella acidità, con note di scorza d’arancia, rabarbaro ed erbe officinali; il finale è amaricante con retrogusto di aranciata amara. Meno strutturato del vino precedente, molto fragrante, fine, elegante e persistente.


I viniPremier Cru Extra Brut Rosé - Gonet Médeville
70% chardonnay, 27% pinot noir, 3% rouge d’Ambonnay
Giovane azienda di 12 ha nata nel 2000 e situata a Bisseuil; 90000 bottiglie/anno. Le uve provengono da Bisseuil, ma anche da Le Mesnil-sur-Oger (Grand Cru della Côte des Blancs), da Ambonnay (Grand Cru della Montagne de Reims) e da 5 Premier Cru della Montagne de Reims. Terreno gessoso. Rosato d’assemblage e non di macération; 36 mesi sui lieviti; 3 g/L di zuccheri.
Colore provenzale, tra il tenue e il cerasuolo scarico. Al naso sentori di piccoli frutti rossi fragranti, di ribes, lampone e mora; note di fette biscottate e agrumate di arancia; sentori minerali e di erbe officinali, genziana, rosmarino e rabarbaro. In bocca grande acidità, sapidità e persistenza.

Blanc de Blancs Cuvée d’Or Brut - Richard Dhondt
100% chardonnay
Azienda di 5 ha sita a Dizy, nella Côte des Blancs. Terreno gessoso. Vinificazione in fût de chêne usate; 48 mesi sui lieviti; 7 g/L di zuccheri.
Colore giallo carico tendente al dorato. Al naso si apprezzano note fruttate non tropicaleggianti, di pesca, agrume, ananas e nespola; sentori minerali di grande finezza, note di pepe bianco e di leggera tostatura. Alla bocca si evidenziano note di banana, bella acidità, grande sapidità che quasi blocca la salivazione e lunga persistenza.

Special Club Brut Millésime 2011 – Rémy Massin
100% pinot noir
Azienda del 1865 sita a Ville sur Arce, nell’Aube, con 22 ha vitati. Terreno calcareo-marnoso kimmeridgiano. Vinificazione in solo acciaio; fermentazione malolattica svolta; 60 mesi sui lieviti.
Lo “Special Club” è un’associazione di 25 RM, nata nel 1971, costituita per valorizzare la qualità del vino e delle tradizioni di famiglia. Ogni anno tutti i membri si riuniscono per assaggiare i Vin Clair e valutarne la qualità prima dell’imbottigliamento. Dopo un minimo di 36 mesi sui lieviti, lo champagne viene sboccato e la giuria si ritrova di nuovo per valutare i requisiti al fine di poter essere etichettato come “Special Club”.
Colore giallo paglierino con lieve tendenza rosata. Il naso è fine e delicato, con note più austere di piccolo frutto rosso, di estrema eleganza. La mineralità qui si esprime con una nota più di pietra focaia e più fumé che non sapida e salina come nei vini precedenti. In bocca si apprezza un frutto rosso morbido e rotondo e grandi struttura, avvolgenza e persistenza.

Concludendo, questa degustazione ci ha permesso di conoscere alcuni dei “piccoli”, ma “grandi” produttori di Champagne, realtà parallela alle grandi Maison che ci regala uno champagne di terroir di forte emozione e qualità.