Pouilly-Fuissé. Alla scoperta dei nuovi Premier Cru di Borgogna

A partire dal 2020, 22 climat dell’appellation Pouilly-Fuissé possono fregiarsi della dicitura Premier Cru. Su questo tema si è sviluppata una serata che ha visto come protagonista il giornalista Roberto Sironi in dialogo con Alessandro Franceschini.

Florence Reydellet

Sui 200 lieu-dit (climat) dell’Appellation d’Origine Contrôlée (AOC) francese Pouilly-Fuissé, 22 sono assurti a Premier Cru il 3 settembre 2020. «Incuriosito dalla notizia», Roberto Sironi - che segue il mondo del vino dagli anni Ottanta e firma regolarmente articoli sulla testata Oscarwine e sul blog Terroir di Francia - si è recato più volte in Borgogna e ha raccolto la sua indagine in un libro. Il volume, oltre a descrivere le caratteristiche della denominazione, comprende 33 schede di produttori e 140 etichette di riferimento. Roberto Sironi, assieme ad Alessandro Franceschini - responsabile della comunicazione di AIS Lombardia -, lo ha presentato presso la sede di AIS Milano.

da sinistra: Alessandro Franceschini e Roberto SironiUbicata nel Mâconnais, nel dipartimento francese della Saona e Loira (fascia più meridionale della Borgogna-Francia Contea), l’AOC Pouilly-Fuissé (istituita nel 1929) prevede, com’è noto, l’impiego di sole uve chardonnay e consta di 760 ettari distribuiti su quattro comuni: Chaintré, Fuissé, Solutré-Pouilly e Vergisson. Così come per le altre vicine appellation (Pouilly-Loché, Pouilly-Vinzelles e Saint-Véran), il vigneto di Pouilly-Fuissé si estende su entrambi i lati dei suggestivi Monts du Mâconnais ed è posto tra i 200 e 400 metri di altitudine. Le vigne, dominate dalle sagome delle roche di Vergisson e Solutré, presentano molteplici esposizioni: a ferro di cavallo intorno agli speroni rocciosi o ad anfiteatro su Fuissé e Solutré-Pouilly. Per quanto attiene alla litologia, la matrice principale è di tipo calcareo, ricco di argilla alcalina, che propizia la coltivazione dello chardonnay, per l’appunto.

Occorre tuttavia notare che, di tutte le appellation borgognone, Pouilly-Fuissé è forse la più variegata in termini geologici. Alcune delle sue rocce sono addirittura più antiche rispetto a quelle sedimentarie del Giurassico rinvenute nei vigneti della Côte d’Or o di Chablis. Difatti, si incontrano strati del Triassico e del Carbonifero con una composizione che varia dalle silici ai graniti e all’arenaria, dai tufi riolitici agli scisti. La medesima varietà si ritrova nella climatologia. A titolo esemplificativo, sebbene ci siano solamente 10 km tra i due comuni, le uve sui versanti a sud di Chaintré possono maturare due settimane prima rispetto a quelle a nord di Vergisson.

Eppure, nonostante la vocazione del territorio, a differenza delle altre AOC villageborgognoni, nessuna delle appellation del Mâconnais poteva - sino a due anni fa - essere accompagnata dalla dicitura Premier Cru. Dicitura aggiuntiva che - lo ricordiamo - premia vigneti ritenuti di maggior pregio rispetto a quelli della semplice categoria Village, collocandosi appena al di sotto della categoria Grand Cru. Ecco perché, per ben dieci anni, l’ODG (Organisme de Défense et de Gestion) e l’INAO (Institut National de l’Origine et de la Qualité) hanno studiato «la notorietà, gli usi e le caratteristiche naturali delle parcelle» con l’intento di consentire ad alcuni climat dell’AOC Pouilly-Fuissé di potersene fregiare.

I 22 climat divenuti Premier Cru si distribuiscono sui quattro comuni sopracitati e coprono 194 ettari (il 24% dell’area vitata dell’AOC).

Essi sono, per comune:

  • Chaintré: Aux Quarts, Les Chevrières, Le Clos de Monsieur Noly, Le Clos Reyssier;
  • Fuissé: Les Brulés, Le Clos, Les Ménétrières, Les Perrières, Vers Cras, Vers Pouilly, Les Vignes Blanches;
  • Solutré-Pouilly: Aux Bouthières, Aux Chailloux, Au Vignerais, Le Clos de Solutré, Pouilly, En Servy, La Frérie;
  • Vergisson: Les Crays, En Franc, La Maréchaude, Sur la Roche.

Si fa presente, inoltre, che il disciplinare Pouilly-Fuissé AOC Premier Cru prevede le seguenti restrizioni: messa a riposo del suolo di tre anni tra estirpo e reimpianto, divieto di ricorrere a diserbanti chimici e rese massime di 56 hl/ha.

 

Degustazione

Pouilly-Fuissé Climat En Carementrant 2020 – Bret Brothers & La Soufrandière
Bret Brothers & La Soufrandière sono due marchi, sebbene appartengano a un’unica realtà. Jean-Guillaume e Jean-Philippe - gli attuali gestori - hanno raccolto una trentina d’anni fa il timone dal nonno Jules Bret che acquistò il primo ettaro di vigna (nel pregevole climat Les Quarts) a Vinzelles nel 1947. L’azienda gestisce oggi 19 ettari suddivisi come segue: 11 ettari di proprietà certificati biodinamici (La Soufrandière) e 8 ettari dedicati all’attività di négoce - ovverosia vini ottenuti dall’acquisto di uve o mosti da altri soggetti - certificati biologici o in conversione (Bret Brothers).
Il Pouilly-Fuissé Climat En Carementrant è del marchio Bret Brothers e comprova quanto sia possibile non deflettere dai proposti di qualità con l’attività di négoce. Nonostante il nome - chiara allusione al famigerato brettanomyces - è esente da difetti. Paglierino lucente dai riflessi dorati. Il naso è promettente, di fiori di sambuco e mandarino; in seguito, una cospicua nota di spezie dolci. Offre poi un sorso morbido, avvolgente, con equilibrio quasi raggiunto. Scia aromatica di mandorla tostata.

Pouilly-Fuissé 1er Cru Le Clos Monopole 2020 - Château-Fuissé
Proprietà della famiglia Vincent dal 1862, lo Château Fuissé - situato nel cuore dell’omonimo comune - è una delle tenute storiche e, a buon diritto, un punto di riferimento dell’appellation. Oggi, sotto l’egida dell’enologo Antoine Vincent, dispone di quaranta ettari, di cui 25 dedicati al Pouilly-Fuissé.
Le Clos Monopole svela un giallo paglierino cristallino. L’esordio olfattivo poggia su profumi di fiori d’angelo e miele di acacia. Raffinate, poi, le nuance di muschio bianco che lasciano spazio al fruttato della pera spadona. Sulla medesima linea anche il palato: dinamico e teso, con una decisa sapidità di fondo che ne amplifica la gradevolezza di beva.

I viniPouilly Fuissé Clos de France 2019 - Olivier Merlin
Olivier Merlin e sua moglie Corinne hanno realizzato nel 1987 il sogno di coltivare e vinificare le proprie uve rilevando i 4,5 ettari della tenuta Vieux Saint-Sorlin nel comune di La Roche Vineuse. Nel corso degli anni, il domaineè andato sviluppandosi fino all’odierna realtà di circa 15 ettari. Oggi affiancati dai figli Paul e Théo, producono vini di riferimento per le appellation Saint-Véran, Mâcon-La Roche Vineuse, Pouilly-Vinzelles e Pouilly-Fuissé.
Paglierino pieno e luminoso. In principio una certa renitenza a concedersi. Ma poi, nitidi profumi di pesca tabacchiera e salvia - con lievi richiami di gelsomino - inquadrano la dotazione olfattiva preludendo a un assaggio innervato di sapidità. Felice l’epilogo, di ottima progressione.

Pouilly-Fuissé Clos des Quarts Monopole 2019 – Château des Quarts
Oltre alla sua tenuta, Olivier Merlin è comproprietario della società Château des Quarts, fondata nel 2012 insieme a Dominique Lafon, in seguito all’acquisto del Clos des Quarts nel comune di Chaintré. A oggi, i 2,65 ettari di vigne - alcune risalenti addirittura al 1917 - sono a conduzione biologica.
Paglierino brillante, persino dorato. Profuma di agrumi e biancospino seguiti da note di frutta esotica matura. L’assaggio, avvolgente e ampio, è sostenuto da una sferzante acidità, che lascia intravedere una chance evolutiva. Buona la persistenza, con aromi che evolvono in effluvi di cera d’api.

Pouilly-Fuissé Pierrefolle 2018 – Château des Rontets
Claire Gazeau e il marito Fabio Montrasi (milanese di nascita) gestiscono dal 1995 l’azienda di famiglia di lei. Ai giorni nostri lo château è costituito da un clos di 5,6 ettari nel lieu-ditLes Rontets, da una parcella di 0,5 ettari nel comune di Fuissé, nonché da un altro mezzo ettaro nel lieu-dit Côte de Besset nel comune di Saint-Amour. Dal 2005, tutti i vigneti sono condotti secondo i principi dell’agricoltura biologica certificata Ecocert.
Giallo dorato acceso, consistente. A tutta prima è sornione e lento nell’esprimersi. Ma propone poi suggestioni olfattive di maturità, sebbene esse siano ancora accese di una luce vivida: mango e albicocca sono completati da tracce più lievi di pepe bianco e note di cedro. Il gusto è disposto in prevalenza sulla componente fresca e chiude sollecito, con ritorni agrumati.

Pouilly-Fuissé Autour de la Roche 2018 – Domaine J. A. Ferret
Storico domaine di Fuissé creato nel 1840, deve la sua crescita qualitativa a Jeanne Ferret, colei che identificò i vari territori e adottò vinificazioni parcellari. In seguito alla scomparsa di Colette Ferret, figlia di Jeanne, la proprietà venne acquisita nel 2008 dalla Maison Louis Jadot di Beaune. Oggi guidata da Audrey Baccini, può contare su 18 ettari coltivati a chardonnay.
Paglierino ammantato d’oro. Note olfattive complesse e raffinate. Apre con sentori di frutta a polpa gialla per evolvere sul vegetale di fieno e la pappa reale. Il palato si orienta sulla sapidità, mentre la persistenza viene scandita da richiami fruttati.