Prestige®: la punta di diamante della spumantistica tedesca

In Germania è sempre più forte l’amore per le bollicine. Insieme a Nicoletta Dicova, ambasciatrice della VDP in Italia, AIS Milano ha dedicato un affascinante percorso al mondo degli spumanti tedeschi.

Danilo Pasquale Marotta

In Germania il Metodo Classico continua a riscuotere un successo crescente. Grazie a Nicoletta Dicova, ambasciatrice della VDP in Italia - associazione che raggruppa le duecento migliori cantine tedesche - abbiamo percorso un meraviglioso viaggio degustando calici di indiscussa eccellenza scoprendo così non solo il potenziale del riesling ma altresì dei classici vitigni francesi vinificati in chiave Metodo Classico.

Non molto tempo fa l’intero universo dello spumante tedesco si divideva sostanzialmente in due: da una parte i prodotti di massa caratterizzati da una qualità più semplice e apprezzati, nella maggior parte dei casi, per la loro dolcezza onnipresente e dall’altra i “Winzersekt” (Sekt da viticoltura), vini dal carattere più deciso, prodotti e imbottigliati da piccoli produttori con uve proprie.

Oggi lo spumante in Germania è molto di più di un semplice vino: negli ultimi vent’anni, infatti, il Paese ha vissuto una rivoluzione prima silente, poi sempre più rapida. Tale risultato è stato possibile grazie all’impegno di intere case spumantistiche di giovane costituzione che hanno deciso di dedicarsi alla sola produzione di spumanti di altissima qualità. Alcune di loro producevano e continuano ancora oggi ad offrire prodotti di prima scelta non solo per il proprio portafoglio ma altresì per molti altri viticoltori. L’ambizione sarebbe quella di contrastare i vini migliori della Champagne regalando il meglio dai vigneti locali.

Sempre più frequentemente sia case spumantistiche specializzate che singoli viticoltori riescono in tale impresa: ad oggi gli spumanti si presentano profondi e sostanziosi, dal perlage cremoso, dalla finezza e dalla complessità che nascono solo da eccellenti vini di base mantenuti deliberatamente, con un lungo affinamento, sui lieviti in bottiglia.

I consumatori tedeschi amano dunque le bollicine e la notizia non ci sorprende affatto. In Germania si producono oltre 350 milioni di bottiglie di spumante (Sekt) all’anno con un record di 352 milioni raggiunto nel 2021. A questo dato bisogna aggiungere le importazioni che riguardano 11,2 milioni di bottiglie di Champagne, 28 milioni di bottiglie di Cava ed oltre 45 milioni di bottiglie di Prosecco. Si consumano mediamente 3,2 litri pro-capite di spumanti che conducono il Paese in vetta alla classifica mondiale per il consumo di bollicine. Il consumo di vino, invece, si aggira attorno ad una media pro capite di 23,9 litri e per questo la Germania è al quarto posto nel mondo dietro USA, Francia e Italia secondo quanto riportato dal Deutsches Weininstitut, l’organizzazione di marketing e comunicazione dell’industria vitivinicola tedesca.

La percentuale di tedeschi che, invece, consuma spumante ammonta al 74%: un dato decisamente più alto del 63% di chi consuma solo vino. Vi è una netta preferenza per il Sekt, lo sparkling nazionale, seguito poi dalle bollicine francesi (15%), spagnole (14%) ed infine italiane (13%). Il Sekt risulta popolare per ogni occasione: dalle festività ai compleanni, dall’aperitivo alla tavola sino ai quotidiani momenti di piacere. I tedeschi ne apprezzano il gusto, la sua affidabilità ed il rapporto qualità/prezzo.

Il mercato tedesco degli spumanti convince con la sua vasta gamma che offre lo spumante giusto per ogni palato. Si registra inoltre una crescente curiosità per i prodotti analcolici: quasi un tedesco su due ha già provato uno spumante analcolico, un’alternativa specifica al classico spumante.

La degustazione

Blanc de Noirs – J. Neus (RHEINHESSEN)

Il primo vino degustato è uno spumante cremoso ed elegante ottenuto da uve 100% pinot nero e rifermentato tradizionalmente in bottiglia. Maturazione: 6 mesi in acciaio inox e tonneau francese. Nel calice si presenta con un delicato rosa salmone. Al naso ricorda gli agrumi; seguono note di crosta di pane, lievito ed erbe aromatiche. Sentori minerali aggiungono complessità al corpo armonioso.

Riesling Extra Brut – Barth (RHEINGAU)

Vendemmia svolta manualmente. Utilizzo del solo mosto fiore e impiego di vasche di acciaio inox durante tutte le fasi di lavorazione. Composto in buona percentuale da vini della stessa annata. Affina 9 mesi sui lieviti. Dal colore giallo paglierino, al naso si percepiscono sentori di mela verde e limone. Al palato si distingue una complessa combinazione di freschezza, aroma fruttato e perlage cremoso. Morbido, intrigante, con un’acidità vibrante, citrica, lunga. Ottimo come aperitivo o da abbinare a piatti a base di pesce.

Dopo i primi due VDP Seck d’apertura, passiamo alla degustazione di quattro VDP Sekt Prestige®.

Suez Vintage Riesling Brut Nature 2015 – Reichsrat von Buhl (PFALZ)

Spumante da riesling nato sui terreni ripidi e ricchi di ardesia della Mosella, affinato sui lieviti in bottiglia per 24 mesi. Scelto per brindare all’apertura del canale di Suez a cui deve il suo nome, presenta bollicine finissime con moltissimi punti di enucleazione. È molto fresco, sapido e minerale, caratterizzato da tracce aromatiche di frutta gialla, agrumi e crosta di pane. Durante la serata continua la sua evoluzione nel calice.

Le Grand Riesling Extra Brut avec pläsier 2017 – Schloss Sommerhausen (FRANKEN)

Spumante Metodo Classico da riesling in purezza. Una bollicina di grande finezza ed eleganza, di grande versatilità gastronomica. Regala note di crosta di pane, una bella florealità, note fruttate, sentori di affumicatura del prosciutto di Praga. Deciso carattere marino, iodato, di alga per un ottimo abbinamento con le ostriche.

Brut Nature 2014 – Aldinger (WÜRTTEMBERG)

Elegante sia nel calice che in bottiglia, si presenta di un meraviglioso giallo paglierino con bollicine eleganti e fini. Delicati fili di perle si muovono dal punto di spuma nel calice verso la superficie alimentando un bouquet straordinario: finissime note di lievito, pere mature e marinate, albicocche secche e bianche. L’ottimo equilibrio e la sua persistenza impediscono alla "troppa" anidride carbonica di rovinare il divertimento non costringendoci, quindi, a piccoli sorsi. Gli aromi di autolisi ricordano la crosta di pane fresco di fattoria e la brioche. Da servire come aperitivo o con insalate di pesce affumicato, tartare di salmerino o cozze con salsa al vino bianco.

Pinot Rosé Brut 2013 – Stigler (BADEN)

Cerasuolo il colore, brillante e cristallino alla vista, con perlage fine e persistente. All’olfattiva si apre con ricordi fruttati di fragola e lampone, mela rossa tipiche del pinot nero poi seguiti dai tanto classici quanto delicati richiami di pietra bagnata. La bocca è scorrevole e leggera, fresca ed equilibrata, attraversata da una sottile sapidità e da una buona lunghezza. Ideale per l’aperitivo, è da provare con il carpaccio di tonno.

Al termine di questo straordinario viaggio, tuttavia, sorgono spontanee alcune domande: a causa dell’inarrestabile cambiamento climatico che avanza, con un conseguente nonchè inevitabile impatto sulla vendemmia, sarà ancora possibile produrre bollicine? A tal proposito è doveroso sottolineare quanto i vari Paesi si stiano attrezzando: i francesi, ad esempio, stanno espiantando migliaia di ettari di vigneti e gli spagnoli hanno ridotto del 35% le richieste di nuovi impianti. Il rallentamento della domanda interna ed estera che sta deprimendo i listini soprattutto dei vini da tavola e degli IGT fa soffrire la fascia bassa mentre le bottiglie di maggiore qualità e prezzo trovano mercati aperti. Prende sempre più piede, dunque, la ricerca di buone bottiglie, per bere (forse) meno ma meglio.