Quando il Chianti Classico si ferma a Bergamo
Un eccezionale seminario con dieci Chianti Classico Riserva in degustazione, condotto magistralmente da Massimo Castellani, delegato di AIS Firenze e voluto fortemente dalla delegata di AIS Bergamo, Roberta Agnelli. Il seminario, promosso dal Consorzio del Chianti Classico, si è tenuto venerdì 27 novembre presso la Locanda della Corte di Alzano Lombardo, che ha servito per l'occasione il "Risotto con Carbonada di bue e crema di Strachitund, piatto vincitore del "Trofeo Salera 2015".
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È tra le denominazioni italiane più conosciute ed esportate, l'unica che ha introdotto la Gran Selezione al vertice della piramide, la prima al mondo per la quale, oltre 300 anni fa, è stata creata una Doc ante litteram. I primati del Chianti Classico Docg sono innumerevoli, tutti da guinness dei record, per una denominazione che può contare su un produzione annua di 35 milioni di bottiglie, l'80% delle quali sono esportate in oltre 50 Paesi, primo fra tutti gli Usa (31 %), a cui fanno seguito Germania (10%), Canada (10%) e Regno Unito (6%). Se del 20% delle bottiglie che rimangono in Italia, l'8% sono riassorbite dal consumo interno toscano, si può ben capire che uno dei portabandiera del made in Italy è spesso più conosciuto oltre confine, che nel nostro Paese. Da qui nascono i Seminari sul Chianti Classico voluti dal Consorzio, e rivolti a un pubblico di esperti che possano promuovere la conoscenza di questa storica eccellenza italiana.
Una denominazione antichissima, quella del Chianti Classico, risalente al 1716 quando il Granduca di Toscana Cosimo III ne fissò in un bando i confini di produzione in soli nove comuni tra le provincie di Firenze e Siena, sancendo di fatto la nascita della prima Doc ante litteram. All'inizio del XX secolo per far fronte alla crescente richiesta di produzione nazionale e internazionale, dato che la fama del Chianti era esponenzialmente aumentata, si cominciò a produrre anche fuori dalla zona delimitata nel 1716, tanto che per proteggerne la tipicità, nel 1924, i produttori del Chianti Classico si riunirono in un Consorzio, con il simbolo del Gallo Nero. Da allora l'impegno del Consorzio è stato caratterizzato da un'incessante lavoro volto alla valorizzazione della produzione del Chianti Classico, le cui tappe hanno portato all'aggiunta del suffisso "classico" nel 1932, alla nascita della Docg nel 1996, al sacrosanto divieto di produrre vino Chianti nella zona del Chianti Classico nel 2010 e alla decisione di introdurre, nel 2013, una completa revisione del disciplinare di produzione, che ha visto nascere anche la versione Gran Selezione. Secondo il disciplinare il Chianti Classico deve essere prodotto con Sangiovese in purezza oppure in blend con l'80% minimo di Sangiovese, più un 20% massimo di altri vitigni a bacca rossa. La versione Riserva prevede 24 mesi di invecchiamento, mentre per la Gran Selezione ne occorrono 30 mesi, di cui 3 mesi in bottiglia per entrambe le versioni.
Storia nella storia, anche il simbolo del Chianti Classico, il Gallo Nero, il cui emblema rappresenta l'antica Lega Militare del Chianti, nasconde una leggenda antichissima che affonda le radici nel periodo medievale, quando le Repubbliche di Firenze e Siena si combattevano duramente per strappare l'una all'altra anche un solo lembo di terra del Chianti, considerato strategico da entrambe le parti. Narra la leggenda che per porre fine alle contese, due cavalieri partiti dai rispettivi territori al canto del proprio gallo, di piumaggio bianco per i senesi, nero per i fiorentini, avrebbero fissato il confine tra le due Repubbliche nel loro punto d'incontro. I fiorentini lasciarono il povero gallo nero a digiuno, in una misera stia e al buio per molti giorni, tanto che quando fu lasciato libero, cantò ben prima di quello senese, dando al suo cavaliere un vantaggio eccezionale, che gli permise di incontrare il rivale senese a Fonterutoli, a soli 12 chilometri da Siena.
Dalla provincia di Firenze a Siena, lungo 7200 ettari vitati, i nove comuni del Chianti Classico sono S. Casciano in Val di Pesa, Tavernelle Val di Pesa, Greve in Chianti, Barberino Val d'Elsa, Poggibonsi, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti e Castelnuovo Berardenga. Ogni zona modifica enormemente le caratteristiche organolettiche del Sangiovese, che si dimostra in questi territori così diversi, un vero camaleonte, virando nell'impatto olfattivo da bouquet più delicati e sottili nella provincia di Firenze, ad aromi più intensi in quella di Siena, con un'escalation simile anche per la forza tannica, che cresce per impatto nella zona senese rispetto a quella fiorentina. D'altra parte, anche se non è possibile delimitare strettamente le caratteristiche dei terreni in base ai confini dei singoli comuni, alcune indicazioni di massima permettono di individuare il terreno di matrice galestrica principalmente nell'area di S. Casciano in Val di Pesa, il suolo argillo-calcareo nel territorio di Greve in Chianti e nelle zone con minore altitudine, l'alberese nella zona centro-meridionale e il tufo nel territorio di Castelnuovo Berardenga, ultimo comune senese della denominazione. Tutti i territori, tuttavia, hanno l'uguale caratteristica di essere contraddistinti da una ricchissima presenza di ciottoli lamellari, soprattutto di galestro, permeabili e che permettono un'ottima radicalizzazione. A condizionare in parte le caratteristiche organolettiche dei Chianti Classico è anche lo stile dell'azienda, che può essere "tradizionalista", se vengono utilizzate botti grandi e se nel blend si prediligono vitigni autoctoni come Canaiolo Nero, Mammolo, Colorino e Ciliegiolo, e "new style", se si utilizzano barrique e vitigni internazionali, come Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Syrah.
La degustazione
Cigliano Chianti Classico Riserva 2011
Rubino vivace. Appena messo al naso emergono profumi floreali sottili (viola), con note fruttate (ciliegia) che rimangono poco sotto le precedenti. Con l'ossigenazione emergono delicatissime spezie dolci, tra tutte la cannella. Al sorso si ritrovano le note olfattive, con un tannino ancora giovane, chiusura fresca e buona sapidità. Note: Sangiovese 100%. Maturato per 24 mesi in botti di rovere da 20 Hl, seguiti da ulteriore affinamento di 8-12 mesi in bottiglia. Si tratta di un Chianti Classico tradizionalista, prodotto nel comune di San Casciano Val di Pesa. Nel vino si ritrovano tutte le caratteristiche della zona, contraddistinta da un terreno calcareo che dà sottigliezza al vino.
Agostino Petri da Vicchiomaggio Chianti Classico Riserva 2011
Colore rubino vivace. Al naso apre con profumi floreali delicatissimi, seguiti dalla ciliegia e una nota tostata molto elegante. Il gusto è pieno, con un tannino integrato, ma sottile, con una buona freschezza. L'armoniosa linearità di questo vino si chiude con un finale aranciato e di ribes rosso. Note: 90% Sangiovese, 5% Canaiolo, 5% Cabernet. Elevato in piccole botti da 225 lt per sei mesi, viene successivamente trasferito in grandi botti da 25- 50 Hl per altri nove mesi. L'azienda si trova nel comune di Greve in Chianti.
Le Fonti Chianti Classico Riserva 2011
Colore rubino intenso. Al naso esprime potenti note balsamiche e di speziatura, da cui si staccano nette sia l'alloro che la liquirizia. In bocca è pieno, con un tannino vibrante e lunga durate gusto-olfattiva. Note: 90% Sangiovese, 10% vitigni internazionali tra cui il Cabernet Sauvignon. Viene prodotto nel cuore della Conca d'Oro sul versante orientale (con clima più fresco rispetto al versante occidentale) del territorio di Panzano, enclave dei produttori biologici e biodinamici del Chianti Classico. Il vino racconta perfettamente il territorio di Panzano, con una nota tipica del Cabernet Sauvignon, che qui non ha mai note vegetali, ma grazie alla buona maturità in pianta si esprime attraverso aromi balsamici.
Monte Bernardi 2012 Chianti Classico Riserva 2012
Rubino scarico. L'attacco al naso è molto intenso, con sentori di frutti di bosco maturi, tabacco dolce, caramello in sottofondo e pepe nero. In bocca è potente, con tannini accesi, che descrivono la maturità fenolica raggiunta in pianta con l'annata 2012. Note: 95% Sangiovese, 5% Canaiolo Nero. La macerazione sulle bucce si protrae per 20-27 giorni. Il vino affina in botte per 24 mesi. Viene prodotto nel cuore della Conca d'Oro sul versante occidentale, ed esposizione a sud, (con clima più caldo rispetto al versante orientale) del territorio di Panzano, enclave dei produttori biologici e biodinamici del Chianti Classico.
Monsanto Chianti Classico Riserva 2011
Rubino intenso. Si percepiscono sentori di ribes nero, note agrumate e grafite. In bocca è potente con tannini eleganti e chiusura minerale. Note: 90% Sangiovese, 10% Canaiolo e Colorino. Quest'ultimo vitigno dà colore e tannini. La vinificazione è fatta in acciaio con macerazione di 20 giorni, affinamento in legni di secondo passaggio per 18 mesi, per poi riposare 3 mesi in bottiglia.
Castello di Volpaia Chianti Classico Coltassala Riserva 2012
Rubino intenso e luminoso. Profumo elegante di grafite, note balsamiche e speziatura incisiva. In bocca ha tannini rarefatti ed è equilibrato. Note: 95% Sangiovese, 5% Mammolo Coltassala. Il vino viene prodotto in Radda in Chianti su terreni di arenaria di tipo sabbioso -limoso. La zona ha un clima fresco.
Badia a Coltibuono Chianti Classico Riserva 2010
Rosso che vira al granato, con buona trasparenza. Profumi ampi e intensi di caffè, tabacco, confettura e pot-pourri di fiori rossi. Al sorso è potente, giocandosela tutta su freschezza e sapidità. Note: 90% Sangiovese, 10% Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino. Nel territorio di Badia a Coltibuono si producono, in genere, vini che hanno bisogno di maggiore affinamento in bottiglia prima di essere pronti, ma che sono mediamente più longevi.
Rocca delle Macìe Famiglia Zingarelli Chianti Classico Riserva 2012
Rosso rubino. Al naso emergono note vanigliate, ciliegia sottospirito e soffi balsamici. Dopo l'ossigenazione riemerge la frutta nera e un ricordo di confettura. In bocca ha un'ottima bevibilità, con una rotondità e una pienezza che invitano al sorso. Sapidità in chiusura. Note: 90% Sangiovese, 5 % Cabernet Sauvignon, 5% Merlot. Il vino matura in botti di rovere francese da 35 Hl per circa due anni e successivamente affina per almeno tre mesi in bottiglia. La zona di Castellina in Chianti, dove viene prodotto questo vino, ha terreni con galestri e sabbie, clima caldo e mediamente siccitoso.
Bibbiano Chianti Classico Riserva Montornello 2012
Rubino luminoso. Gli aromi al naso sono un susseguirsi di frutti rossi e neri (mirtillo, amarena, ribes, fragoline di bosco), che lasciano spazio all'elegante speziatura (tostaura, pepe, vaniglie e tabacco dolce). Al sorso ha buona sapidità, quasi salmastro, con ritorni balsamici. Note: 100% Sangiovese. Questo vino proviene dal cru Montornello, prodotto a Castellina in Chianti, su terreno calcereo argilloso, con presenza di pillola fluviale e crete rosse senesi. Dopo la fermentazione e la successiva fermentazione sulle bucce, il vino è affinato in barriques di rovere francese per 18 mesi svolgendo la malolattica. Rimane in bottiglia per altri 4 mesi.
Fèlsina Rancia Chianti Classico Riserva 2011
Rubino intenso. Al naso è intenso, con aromi di sigaro, note minerali, terra e piccoli frutti rossi. In bocca è potente e ricco, con ritorni di tabacco e tannini eleganti. Note: 100% Sangiovese. La macerazione prosegue per 16- 20 giorni. Il trasferimento in barriques di primo e secondo passaggio perdura per 18-20 mesi, a cui seguono 6-8 mesi di affinamento in bottiglia.
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