Ribolla e Rebula. Il confine in un calice
Racconti dalle delegazioni
16 maggio 2025

Grande partecipazione alla serata organizzata da AIS Pavia dedicata a un vitigno di grande fascino: la Ribolla. Ce ne hanno parlato il sommelier Diego Sburlino e il produttore Robert Princic, illustrandoci la grande versatilità che riflette la storia del territorio in cui da secoli viene allevato.
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Diego Sburlino è di origini friulane ma residente in tutt’altra parte d’Italia come molti “furlans”. Le profonde radici nel territorio non gelano, tuttavia, e Diego non è solo un grande appassionato ed esperto comunicatore del mondo vinicolo del Friuli-Venezia Giulia, ma anche di un territorio la cui complessa e spesso tragica storia ha avuto profonde influenze sulla produzione e la cultura del vino.
Lo ha affiancato nella conduzione della serata Robert Princic dell’Azienda Agricola Gradis’ciutta di San Floriano del Collio. Robert ha portato la sua testimonianza di esperto e soprattutto appassionato produttore che ha a cuore la qualità dei suoi vini, nonché la conservazione e l’affermazione della cultura e della storia di un territorio, al confine tra Ovest ed Est, che si è mosso, quasi sempre sanguinosamente, più volte nel corso dei secoli.
Un vitigno storico
La ribolla è un vitigno che è stato coinvolto nei numerosi eventi storici e culturali che hanno plasmato il territorio e la società del Friuli-Venezia Giulia e della Slovenia. La sua identità è imprescindibile da quella del territorio in cui viene allevato
Il suo areale storico sono il Collio e i Colli Orientali del Friuli, spiega Sburlino: «una zona che dovrebbe essere una sorta di Toscana, ha dei paesaggi meravigliosi, incredibili soprattutto nel periodo autunnale, con questi colori e queste colline così dolci».
La storia della ribolla risale a tempi antichi e già nel tredicesimo secolo, il vino ottenuto da questa varietà viene riportato nei documenti come una merce di scambio e un premio per chi aveva il potere. Apprezzato dagli Asburgo, tanto da essere presente nelle cantine della Corte di Vienna, nel corso dei secoli la ribolla ha avuto momenti di grande successo e altri di relativa oscurità, ma è tornata in auge negli anni '70, grazie alla riscoperta delle sue qualità uniche.
Tecniche di vinificazione
La ribolla è un vitigno particolare. Lo si può definire come molto duttile grazie alla grande acidità e alla presenza di una buccia molto spessa, caratteristica che consente lunghe macerazioni, qualora lo si voglia, vinificandolo come se fosse un’uva a bacca nera.
Alcuni produttori preferiscono una vinificazione in acciaio, che esalta la freschezza e la pulizia del vino. Altri optano per una vinificazione in legno, che conferisce al vino note più complesse e strutturate. Inoltre, la ribolla può essere utilizzata per la produzione di spumanti, grazie alla sua acidità e alla sua capacità di mantenere una buona struttura anche dopo una lunga sosta sui lieviti. Proprio questa versatilità può portare a creare dei vini che assomigliano più al produttore che al territorio.
Il territorio del Collio
Il Collio, situato tra il Friuli-Venezia Giulia e la Slovenia, è una zona vitivinicola di grande importanza. Questo territorio è caratterizzato da colline dolci e terreni ricchi di minerali, che conferiscono ai vini una sapidità e una freschezza uniche. La ribolla trova la sua espressione migliore in questo ambiente, dove le condizioni climatiche e geologiche favoriscono la produzione di vini di alta qualità.
Il terreno è molto particolare, caratterizzato dalla cosiddetta Ponca, un composto di arenarie e marne di origine marina stratificato e molto ricco in fossili. Si sgretola facilmente e le radici della vite vanno molto in profondità; quindi, il drenaggio è eccellente e si ha un ottimo assorbimento di elementi nutritivi. A differenza di terreni argillosi e ghiaiosi che nel primo caso conservano bene l’umidità ma non permettono alle radici di scendere in profondità e nel secondo drenando rapidamente possono portare a situazioni di stress idrico, la Ponca si asciuga in superficie ma conserva bene l’umidità in profondità.
Particolarità climatiche
La viticoltura di collina nella zona dei Colli Orientali è fortemente influenzata dal clima. I venti dominanti da nord, mitigati dalle Alpi Carniche Giulie, portano freschezza alla viticoltura locale. Inoltre, i venti caldi provenienti dal Golfo di Panzano nel Mare Adriatico influenzano le zone sopraelevate come il comune di Caprile. La vallata del fiume Vipacco, la Vipasca Dolina, è caratterizzata da un abbassamento naturale che permette ai venti di Bora di arrivare da est, creando una ventilazione particolare.
Un’antica tradizione vinicola
La tradizione vinicola della zona è molto antica: nel 238 l’Imperatore Massimino il Trace usò botti razziate ai contadini della zona per costruire un ponte galleggiante con cui accedere alla città di Aquileia ed assediarla, perché i difensori distrussero il ponte di pietra, i cui resti sono ancora visibili quando l’Isonzo è ’ in magra’, prima dell’arrivo delle truppe di Massimino.
L’assedio non ebbe successo e Massimino e i suoi figli furono uccisi dai loro soldati. Sempre ricordando le vicende storiche della zona è necessario parlare della Prima Guerra Mondiale, che qui iniziò il 23 maggio del 1915, quindi prima della dichiarazione ufficiale di guerra, quando finanzieri di guardia al ponte Visinale-Brazzano aprirono il fuoco contro soldati austriaci che cercavano di minarlo.
I combattimenti qui furono feroci e sconvolsero fisicamente il territorio: il colle di Oslavia fu tanto bombardato che si abbassò di un metro rispetto all’anteguerra. A Caporetto, ora in Slovenia, tutte le vigne furono distrutte sia dai combattimenti che per la necessità di soldati e profughi di scaldarsi all’epoca della battaglia.
A Visinale, anch’esso ora in territorio sloveno, i vigneti furono abbattuti per farne baraccamenti e ripari, la stessa sorte toccò alle vigne di Pradis. Le botti da Ribolla divennero rifugi estemporanei o serbatoi d’acqua, finendo poi distrutte dai combattimenti o bruciate come combustibile.
Una denominazione nata nel segno della qualità
Sburlino sottolinea come “La denominazione Collio Friulano è una delle DOC italiane che non ha bisogno di diventare DOCG, grazie al fatto di avere stabilito fin dal principio un elevato criterio qualitativo». La denominazione è stata riconosciuta nel 1968 grazie agli sforzi del Consorzio Collio, creato nel 1964 e di cui Robert Princic è stato presidente: ha una superficie coltivata di 1.500 ha e i vigneti (87% di uve a bacca bianca e 13% di uve a bacca rossa) si trovano tra i 60 e i 270 metri sul livello del mare, generalmente orientati verso sud-est.
«La denominazione si concentra esclusivamente sulla cima delle colline, dove il terreno calcareo permette alle uve di dare il meglio in termini di sapidità e corredo olfattivo – continua il relatore –. Anche se si produce vino nelle zone inferiori, solo la parte superiore delle colline, con il suo terreno calcareo, è inclusa nella denominazione».
La ribolla in Slovenia
Anche in Slovenia, la ribolla ha trovato un terreno fertile per la sua produzione. Produttori come Movia, Ferdinand e Gravner hanno sviluppato tecniche di vinificazione uniche, che esaltano le caratteristiche del vitigno. Movia utilizza anfore di terracotta per la fermentazione e la maturazione del vino, conferendo alla ribolla note di frutta secca e miele. Ferdinand opta invece per una vinificazione in legno, che aggiunge al vino note di cera e erbe aromatiche. Josko Gravner si ispira alle tecniche di vinificazione tradizionali della Georgia, producendo, come afferma Robert Princic, "espressioni artistiche più che prodotti vinicoli".
La Degustazione
Spumante Brut Nature Rebolium - Sinefinis
Nasce nel 2008 dalla collaborazione transfrontaliera tra Robert Princic ed il suo vicino di confine Ferdinand Matjaž Četrtič, sloveno. Prodotto da vigneti a cavallo del confine, nei dintorni di San Floriano, Giasbana (Gradisciutta), Biljana e Kojsko.
Sottolinea Robert Princic: «l’unica cosa che questa linea di confine, messa nel '47, ha fatto è stata separarci e cambiare le regole del gioco da entrambe le parti. Ci ha separato in tutti i sensi. Sotto un profilo fisico, non si poteva andare oltre; era molto difficile. Non si poteva nemmeno guardare dall'altra parte. Spesso sottolineo questo aspetto: il nostro orizzonte è stato limitato a 180 gradi. Questo progetto sottolinea questa voglia, questa idea di guardarci a 360°, di smontare quest'idea di confine».
Ottenuto da uve ribolla e dopo un riposo di 7 anni sui lieviti, si presenta visivamente un colore paglierino cristallino con bollicine fini e persistenti. All’olfatto offre note di fiori bianchi, acacia, tostature leggere, pasticceria e frutta come pera, mela e agrumi, con un aroma dominante ma delicato di pompelmo. Ha grande freschezza e sapidità, affiancata da lunga persistenza.
Giuliet VSQ Brut Ribolla Gialla Metodo Classico - Guerra Dario
Si passa a un’interpretazione di pianura della ribolla, da una vigna dove il terreno, pur marnoso, vede prevalere la presenza dell’argilla. Il produttore appartiene a una famiglia di lunga tradizione e propone qui uno Spumante Metodo Classico. L’azienda produce anche uno Spumante Metodo Martinotti sempre da ribolla.
All’esame visivo il vino ha una meravigliosa colorazione dorata, con bollicine finissime e persistenti. I profumi sono straordinariamente complessi, rivelando l'evoluzione sui lieviti con sentori di crosta di pane e un invitante bouquet fruttato, dove spiccano gli agrumi in scorza candita.
Note di vaniglia, che fanno presumere un passaggio in legno preliminare alla spumantizzazione. Le note di tostatura e prodotto da forno sono impegnative ma ben armonizzate, riflettendo in definitiva una interpretazione del produttore. Al palato si distingue per l'elegante freschezza delle bollicine e una piacevole acidità che lo rende vivace e complesso.
Come precisa il relatore: «“È un vino diverso, non ha l'importanza del precedente, anche in bocca è un po’ più veloce». Mentre Princic puntualizza: «Un vino di una zona più fresca dove le acidità sono più elevate. E si può dire che ci sia meno equilibrio complessivo a causa della diversa tipologia di terreno».
Collio DOC Ribolla Gialla 2022 – Russiz Superiore
Marco Felluga è stato un pioniere del Collio moderno. Nonostante inizialmente non avesse terreni, ha creduto nel territorio e ha creato un'etichetta innovativa. Ha sempre curato i vini con una visione lungimirante, in un'epoca in cui la campagna era caratterizzata da una mentalità individualistica. Felluga ha promosso la collaborazione e la creazione di un consorzio, sacrificando qualcosa per il bene comune. Ha sempre sottolineato l'importanza di far conoscere l'Italia all'estero, oltre Venezia e Roma. La sua dedizione e visione hanno contribuito a far emergere il Collio friulano.
Le vigne sono a Capriva del Friuli, un comune caratterizzato da un clima particolare, influenzato dalle brezze marine provenienti dal Golfo di Panzano e dall’aria più fredda proveniente dalle Alpi.
Affinato per l’80% in acciaio, allo scopo di conservare le caratteristiche varietali e per il 20% in barrique di rovere. All’esame visivo si presenta con un colore paglierino di ottima vivacità. L’esame olfattivo denota note di frutti tropicali, quali litchi e mango, a cui si aggiungono note agrumate di mandarino. Si rilevano note vegetali di erbe aromatiche (rosmarino) ed empireumatiche di noci tostate. La quota di affinamento in legno porta note di crema pasticcera, comunque non invadenti.
Al palato ha buona freschezza e spiccata sapidità vicina al saporito, una caratteristica tipica dei vini del Collio. Notevole la persistenza gustativa con un lungo finale caratterizzato da una moderata tannicità bene bilanciata da freschezza e sapidità.
Collio DOC Ribolla Gialla 2022 Roberto Princic - Gradis’ciutta
Gradis’ciutta è nata nel 1997, quando Robert Princic, ventenne e laureato in Enologia e Viticoltura a Conegliano, decide di creare un proprio marchio che prende il nome dalla terra che la sua famiglia coltivava da generazioni. Prima suo nonno, poi suo padre, avevano acquistato terreni per produrre uva che poi vendevano a terzi: la svolta aziendale è stata data da Robert che ha deciso di esprimere la sua passione per il territorio ed il vino producendo in proprio.
Il vino ha un colore paglierino luminoso con lievi riflessi dorati. All’esame olfattivo si riconoscono gli aromi varietali di agrumi e mela verde, con sentori di foglia di the e glicine sullo sfondo a cui si affiancano note di pesca bianca.
Notiamo grande equilibrio ed eleganza con finale lievemente ammandorlato in un richiamo ai vini del passato, fino agli anni’60 e ’70 in cui si aggiungeva alla ribolla, in uvaggio, una piccola percentuale di friulano (allora si chiamava tocai) proprio per dare la gradita nota ammandorlata.
Il vino in degustazione è comunque con una ribolla in purezza. All’esame gustativo deciso e piacevole l’ingresso sul palato, con finale sapido e di grande freschezza, di eccellente persistenza.
Ribolla Gialla Época 2022 - Ferdinand
L'azienda Ferdinand è presentata da Robert Princic, in quanto Matjaž Četrtič è suo socio nel progetto Sinefinis. Fondata nel 1997 riprendendo la coltivazione di vigneti appartenuti al bisnonno di Matjaž . Ferdinand è una piccola realtà che si trova vicino a Kojsko, dove la regione di Brda incontra le Prealpi. I vigneti si trovano su versanti ripidi esposti principalmente a sud ed est, tra 150 e 300 metri di altitudine. Questa posizione e i notevoli sbalzi termici consentono di produrre vini freschi e armonici. Il suolo marnoso limita le rese ma produce vini pieni, adatti a lunghi periodi di maturazione.
All’esame visivo si presenta di colore paglierino di buona fittezza e vivacità Al naso il vino presenta una bella espressione olfattiva in cui riscontriamo note fruttate, lievemente pungenti, di agrumi quali il lime e il bergamotto, note floreali di erba limoncella e fiori bianchi di gelsomino.
Riscontriamo note empireumatiche di noce e mandorla tostata. È un naso importante e intrigante, da cui si evince una diversa interpretazione della ribolla. L’esame gustativo è caratterizzato dall’emergere, nonostante il passaggio in legno, della parte più fresca e sapida del corredo gustativo della ribolla, con una leggera tannicità accompagnata da una nota ammandorlata che emerge sul finale.
Ribolla White Label 2022 - Movia
L’azienda è situata nel Collio Sloveno. Fu fondata nel 1820 ed è stata l'unica azienda della Repubblica Federale di Jugoslavia a non dover consegnare le uve alla Cooperativa di Dobrovo, grazie ai suoi vigneti situati al confine e al sostegno alla liberazione della Jugoslavia dalle truppe naziste da parte del nonno di Ales Kristancic, attuale titolare dell’azienda.
Questo in un certo senso ha dato un vantaggio sulle altre aziende allorché con la dissoluzione della Jugoslavia è caduto l’obbligo di conferimento delle uve, che portava ad un prevalere della quantità sula qualità della produzione: Movia non ha dovuto cambiare metodi produttivi per adeguarsi alla nuova realtà del panorama vinicolo.
Oggi il vigneto di Movia si estende per circa 20 ha tra la regione del Brda Sloveno e il Collio italiano. La vinificazione prevede una macerazione sulle bucce per un periodo di due settimane con fermentazione spontanea. Successivamente il vino viene affinato per 18 mesi sulle fecce fini, di cui 9 mesi in barrique usate e 9 mesi in vasche di cemento a forma di uovo.
All’esame visivo ha colore dorato con riflessi ambrati. Al naso presenta note di grande evoluzione, cera d’api, miele di castagno, polvere da sparo e sentori piccanti. In bocca il vino è saporito, con grande pienezza gustativa, lieve tannicità e notevole persistenza.
Sburlino e Princic evidenziano come: «Siamo di fronte a una particolare espressione della ribolla, dove sul vitigno e la territorialità viene a prevalere la personalità del viticoltore”.
Collio DOC Ribolla Gialla 2021 - Colmello di Grotta
L’azienda fu creata nel 1965 da Luciana Bennati come Cantina dell’Hotel Bauer di Venezia, fondato nel 1930 dal nonno della attuale titolare Francesca Bortolotto Possati che conduce l’azienda insieme alla figlia. Colmello di Grotta si estende su una superficie di oltre 21 ha, di cui 15 di vigneto, esposti a Sud, ad un'altitudine tra i 40 e gli 80 metri sul livello del mare. I vigneti sono distribuiti equamente tra le zone DOP Collio e Isonzo, che pur vicine hanno terreni differenti.
L’affinamento del vino avviene in parte in acciaio e in parte in anfore di terracotta.
Il vino si offre al nostro occhio con un intenso e luminoso colore dorato. Le connotazioni olfattive sono molto presenti e precise, con chiare note fruttate di agrumi e susina, scorza di agrume candita, arancia e limone con un accenno di frutta tropicale quale il mango nonché di fico e albicocca. Molto interessante la nota vegetale di fieno essiccato.
In bocca è pieno, avvolgente, ha grande cremosità che contrasta bene con l’incredibile sapidità che è tuttavia bene equilibrata e per niente sgradevole, non si presenta qui alcuna nota ammandorlata in chiusura di degustazione, che si chiude su una lieve ma ricca piacevole tannicità̀.
Rebula Opoka 2021 - Marjan Simčič
Le vigne di Marjan Simčič si trovano per metà nella zona chiamata Goriska Brda, nel Collio Sloveno, e per l’altra metà nel Collio Friulano. Dal 1988 gestisce la cantina fondata dal suo avo Jozef Simčič nel 1860. I vini prodotti sono caratterizzati da grande eleganza gusto-olfattiva.
L’azienda possiede 18 ha di vigne, condotte secondo metodi biologici e biodinamici. La vinificazione avviene con ammostamento tramite fermentazione spontanea a contatto con le bucce per 6 giorni in tino troncoconico di rovere. Il vino non è filtrato e viene poi affinato per 23 mesi in botte di rovere, con un ulteriore affinamento di 12 mesi in bottiglia.
Si presenta con un colore ambrato molto bello, di grande luminosità. Al naso si nota importante terziarizzazione con sensazioni di polvere da sparo e ceralacca. Le note fruttate sono molto evolute, presentando sentori di albicocca disidratata, fichi secchi e miele di castagne.
Si riscontano descrittori empireumatici di mandorle tostate accompagnati da una nota mentolata, quasi balsamica. In bocca ha grande freschezza ed è saporito, persistente ed appagante al gusto.
Collio DOC Ribolla Gialla Riserva 2019 – Primosic
L’azienda è situata a Madonnina d’Oslavia; la famiglia Primosic è di origini slovene e coltiva complessivamente 32 ha.
Il vino si offre al nostro sguardo con un colore paglierino fitto e luminoso. L’esame olfattivo si declina al primo impatto con un ben delineato aroma di miele di millefiori e castagno e la dolce aromaticità dei fiori di acacia, a cui seguono note di uva sultanina e albicocca essiccata e di erbe aromatiche quali il rosmarino e la salvia.
Un naso di ottima complessità che si svela molto equilibrato e che fa pensare ad una sovra maturazione spinta delle uve, al confine dell’appassimento.
Al gusto non esprime tuttavia l’opulenza dei profumi, giocando su una grande freschezza e sapidità con un percettibile finale ammandorlato. Esprime in pieno le caratteristiche della ribolla esprimendosi in un lungo e piacevole finale che lascia la bocca pulita.
Venezia Giulia IGT Ribolla 2016 - Gravner
L'azienda è situata a Oslavia e si estende su 32 ha, di cui 15 attualmente vitati. Le altre superfici dell'azienda sono dedicate a boschi, prati e stagni, creando un ecosistema armonioso.
La tecnica di vinificazione di Josko Gravner è particolare: la fermentazione avviene con lunga macerazione in anfore georgiane interrate, con lieviti indigeni e senza controllo della temperatura. Dopo la svinatura e la torchiatura ritorna in anfora per almeno altri 5 mesi prima di iniziare l’affinamento in grandi botti di rovere, dove rimane per 6 anni.
Il vino ha un colore ambra molto fitto e luminoso. Al naso si presenta intenso con sentori ben delineati di frutta secca e datteri, si percepisce l’aroma di fichi secchi e la nota amarognola del miele di castagne, il tutto su un sottofondo discreto di erbe aromatiche quali il timo e la maggiorana.
Un’ulteriore olfazione fa percepire anche morbide note di miele millefiori e uva passa. Al gusto presenta una estrema, morbida bevibilità che invoglia al sorso per godere dell’equilibrio tra freschezza e sapidità. Si delinea una lieve e vellutata tannicità che rende ancora più appagante la lunghissima persistenza del sorso.
«Ci si aspetterebbe un vino dolce, un po' stanco e morbido in bocca, simile a un Vin Santo, un vino che evoca tradizione e storia» conclude Princic. «Invece, ritroviamo la sapidità tesa e la freschezza della ribolla anche in questo vino, che è una forma d'arte ed esprime la forte personalità di Gravner».