Rigoletto d'Argento 2006

Racconti dalle delegazioni
30 dicembre 2006

Rigoletto d'Argento 2006

Il racconto della serata all'Ambasciata di Quistello per l'assegnazione del Rigoletto d'Argento 2006

Luigi Bortolotti

Bellissima serata l’altra sera all’Ambasciata di Quistello.
Ambiente lussuoso, ricco di argenti e fiori con un contenitore di marmo enormemente ripieno di stelle di Natale rosse e carnose.
Luci soffuse e musica elegante all’ingresso.
Via via arrivano gli ospiti: il presidente Ais Terenzio Medri e signora, il dr. Bernabei e signora, Viviana Beccalossi ed il suo staff e tante altre persone e personaggi dell’Ais di Mantova, di Verona, Brescia, Reggio Emilia, Milano, Parma, Modena. Le tavole sono piene di stupendi e sontuosi bicchieri della Riedel.
Mentre ci si accomoda uno stuolo di camerieri attenti e professionali ci spogliano dai capotti e poi ci accompagnano al tavolo.
Siamo tutti seduti e come per magia il bicchiere si riempie di uno splendido champagne: servirà per il brindisi dopo il momento ufficiale della consegna dei Rigoletto d’Argento 2006.
Luigi Bortolotti dà il benvenuto a tutti e cede la parola a Terenzio Medri che esprime parole di sicuro apprezzamento per le capacità organizzative dei sommelier mantovani che ogni anno realizzano il prestigioso Premio Rigoletto d’Argento ormai alla sua decima edizione. Dopo aver brevemente indicato le future strategie dell’A.I.S. nazionale Medri consegna una targa di riconoscimento ufficiale a Bortolotti per “l’impegno e la professionalità con cui riesce a promuovere la sommellerie attraverso il Premio Rigoletto”.
La Commissione organizzatrice del Premio presieduta dal Cav. Franco Freddi, e coordinata dallo stesso Luigi Bortolotti, all’unanimità, assegna il PREMIO RIGOLETTO D’ARGENTO 2006 a;
DARIO CECCHINI
.
“Per avere difeso, in tempi difficili, con passione e determinazione, un prodotto tipico della gastronomia Toscana ed Italiana come la Bistecca Fiorentina riuscendo, con sapienza, a coniugarne le qualità organolettiche specifiche con la tradizione, la storia e la cultura del territorio toscano.”
E a VIVIANA BECCALOSSI
“Per aver saputo interpretare in chiave politica moderna i bisogni dell’Enogastronomia, dei Prodotti tipici e della Vitivinicoltura lombarda e per il suo continuo impegno a fornire risposte organizzative sempre tese ad una giusta valorizzazione dei prodotti di tutto il territorio lombardo.”
Nell’occasione del suo intervento, Viviana Beccalossi ha espresso vivi apprezzamenti per l’iniziativa e per l’enogastronomia mantovana interpratata in chiave magistrale da tanti ristoranti. Ha fortemente auspicato un modo nuovo di affrontare le problematiche legate al mondo del vino ed ha ribadito con determinazione il suggerimento di fare sistema tra i produttori più attenti ed i più qualificati professionisti che comunque la realtà mantovana riesce ad esprimere.
E’ seguita la cena. Dalla cucina, piatti di grande tradizione. Il cotechino nostrano con salsa di fagioli stufati accompagnati dalle cappesante gratin. Piatto portafortuna secondo la tradizione e di grande piacevolezza. La tendenza dolce, diversamente espressa, del cotechino, dei fagioli e delle cappesante, nelle sue diverse sfumature si è sposata perfettamente con lo champagne: incredibilmente armonico ed equilibrato. Al massimo delle sua espressività organolettica comunicata su toni maturi, completi, sapienti, eleganti, sontuosi. Lo champagne Mailly Grand Cru Millesimato 1998 ha suonato la stessa sinfonia con il riso “Vialone Nano Riserva” all’Astice ed agli aromi dello zafferano. Un primo piatto perfetto nell’eleganza e nell’equilibrio dei sapori dove gli aromi dello zafferano completavano quelli dell’astice e del riso dalla cottura perfetta.
L’anatra muta al forno con ristretto di sherry “Very Sweet”, patate arrosto ed agrumi ha recuperato una vecchia ricetta della cultura del Vicariato di Quistello ed è stata servita insieme all’ottimo Pinéro Riserva 2000 Cà del Bosco.
Molto elegante, piacevole e raffinato anche il Dolce Natalizio: la torronata con salsa di lamponi. Con questo e con lo zabaglione caldo al moscato e marsala ed i dolci secchi di cultura del Vicariato di Quistello è stato servito il Moscato d’Asti Riserva Moncalvina 2005 della Cantina Coppo.
Come sempre la serata è finita molto tardi!

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