Santorini e non solo: alla scoperta dell’Assyrtiko
Traghettati da Guido Invernizzi e assistiti da Costas Linardos, importatore di vini greci in Italia, i soci di AIS Monza e Brianza hanno partecipato alla più ampia degustazione di assyrtiko mai tenutasi in Italia.
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Il nettare degli dei: è questa la scritta che accoglie i partecipanti all’inizio di una serata unico nel suo genere, condotta da Guido Invernizzi, storico relatore e commissario AIS, attraverso una vera e propria navigazione tra le isole e le coste della Grecia, alla scoperta di una delle più grandi varietà di uva a bacca bianca del bacino mediterraneo: l’assyrtiko. Santorini è il suo territorio di elezione, anche se dono il meglio di sè anche in altre isole e aree della Grecia. Al fianco di Guido in quella che è stata una serata unicità visto il numero di campioni di assyrtiko in degustazione, Costas Linardos, di origine greca e italiano di adozione, importatore nel nostro Paese di vini greci.
La tradizione vitivinicola in Grecia affonda le sue radici dal 3000 a.C.circa: il vino è presente nell’arte iconografica greca, nella letteratura greca e in tantissimi momenti storici di questo Paese, a riprova della lunghissima tradizione che la coltivazione dell’uva ha avuto in questo territorio. La vite attraversa tutta la storia greca fino ad arrivare all’ingresso di questo Paese nell’Unione Europea, aspetto che gli consentito di ampliare l’esportazione dei suoi vini, principalmente basati su vitigni autoctoni a piede franco, tra cui spicca proprio l’assyrtiko.
La caratteristiche principali della viticoltura in Grecia
Composta da 6.000 isole, di cui 227 abitate, la Grecia è il paese più montuoso d’Europa (80% del territorio è montuoso), con il suo picco nel monte Olimpo (2917 mt); il clima è temperato, con forti escursioni termiche che favoriscono la coltivazione della vite.
I circa 6.000 ettari vitati presenti in Grecia ne fanno il 18° produttore al mondo: il 90% della produzione viene da vitigni autoctoni, e 2/3 circa sono bianchi: assyrtiko e savatiano sono i principali, seguiti da vitigni a bacca rossa, sempre autoctoni, come roditis, agiorgitiko, liatiko e xinomavro.
La denominazione OPE (Oenoi Onomasias Preolefseos Elenhomeni, nostra DOCG), comprende 8 regioni diverse, ovvero le più rinomate al momento della nascita della legislazione (1970), mentre la denominazione OPAP (Oenoi Onomasias Preolefseos Anoteras Poiotitas, equivalente alla nostra DOC), comprende 27 regioni per la produzione soprattutto di vini secchi, bianchi rossi e rosati. Una categoria a parte è dedicata alla Retsina (OKP, Oenoi Onomasias Kata Paradosi): questa bevanda, antica e unica, prodotta con l’aggiunta di resina di pino, non è un prodotto conforme alla definizione standard di vino; al fine di salvaguardarne l’ancestrale tradizione, enormemente diffusa in Grecia, è stato deciso di creare una categoria a parte che la tuteli e ne permetta la produzione. La presenza di varietà internazionali, come cabernet sauvignon e merlot, è minoritaria.
Alla scoperta dell’assyrtiko, tra isole, coste e differenti zone della Grecia
Creta
Definita da Omero “terra nel mezzo del mare scuro come il vino”, vanta una lunghissima tradizione vitivinicola, con le prime tracce di vite già 4.000 anni fa circa; se il vino più vecchio mai trovato al mondo risale a un’anfora sigillata trovata in Turchia e datata 3.000 anni fa, non va dimenticata un’anfora in terracotta rinvenuta a Pompei, nello stesso periodo, riportante la scritta CRET EXC, ovvero eccellenza di Creta. Creta è la zona vitivinicola più a sud d’Europa, e vanta un clima particolarmente favorevole alla coltivazione delle vigne, grazie a una catena montuosa centrale che la protegge dal caldo africano.
Creta, Alargo Assyrtiko 2018 - Douloufakis
100% assyrtiko
Di bella consistenza, al calice il vino si presenta giallo carico, con un’intensa gamma di sfumature, verdoline, paglierine e dorate. Al naso è elegante e pulito: nonostante non abbia sostato nel legno si percepisce l’opulenza dei profumi di frutta gialla matura, come la pesca, una nota balsamica e mentolata, e una spiccata mineralità salina e salmastra che fa capire la vicinanza del mare, dando un tocco mediterraneo. All’assaggio prevalgono acidità e sapidità, integrate in un’ottima struttura, con un alcol elegante; qualità che rendono il vino persistente e pieno.
Evia (Eubea)
Dopo Creta è l’isola più grande della Grecia: molto ventosa, è più fresca nella parte settentrionale, e più calda nel sud, nella zona più vicina alle Cicladi.
Eubea, Assyrtiko Sur Lie Wild Ferment 2021 - Vriniotis
100% assyrtiko
La poca materia colorante dà a questo vino un colore vivace, ma scarico, con qualche riflesso verdolino; al calice si presente di buona struttura. Al naso si percepiscono immediati sentori di mineralità, di idrocarburo che ricorda un riesling alsaziano, seguiti da note di frutto a polpa bianca e fiore bianco; nel complesso il naso è elegante e delicato. In bocca colpisce immediatamente la freschezza, la nota fruttata di pesca bianca, seguita dall’agrume, che produce una salivazione continua e costante per nulla fastidiosa. Dopo il primo assaggio è evidente la corrispondenza gusto olfattiva: emerge in bocca la nota carbonatica di benzene percepita al naso.
Tracia
La Tracia è la zona posta più a nord della Grecia, al confine con la Bulgaria, e a volte con essa confusa: beneficia al nord dei monti bulgari Rodopi, che lo proteggono dal freddo, e del clima mite proveniente dal sud, grazie alla vicinanza del mare.
Abdera, Fine Assyrtiko Bio 2021 - Anatolikos Vineyard
100% assyrtiko
Di un colore giallo con riflessi verdolini, ha una bella struttura e consistenza nel bicchiere.
Al naso è balsamico, con note mentolate, seguite da sentori di frutta matura come la pesca gialla, floreali, e una mineralità con spiccate caratteristiche marine. In bocca ha una grande acidità e sapidità quasi al limite con il salato al primo sorso; al secondo assaggio acidità e sapidità si equilibrano in maniera eccellente, per lasciare poi nuovamente spazio alla sapidità. Pieno e muscolare, sul finale lascia delle leggere note amaricanti.
Macedonia
Si narra che Alessandro Magno sia morto durante una bevuta proprio in Macedonia. Questo territorio vanta una cultura vitivinicola millenaria, che ha visto la sua rinascita negli anni ’70, quando Tsantai e Boutari, due grandi aziende, diedero il via a quella che sarebbe diventata la viticoltura greca di qualità in questa zona. Composta principalmente da terreni rocciosi e alluvionali, ha un clima estremamente variabile, che passa dal mediterraneo al continentale; è la zona con la maggiore diversificazione di stile della Grecia, dove si possono trovare, oltre ai vitigni autoctoni, anche allevamenti di chardonnay, gewürztraminer e riesling.
Amyntaio, Cuveè prestige 2016 - Karanika
70% assyrtiko 30% xinomavro
È Metodo Classico che riposa sui lieviti per almeno 48 mesi. Nel bicchiere ha un colore paglierino vivace, con bollicine fini, numerose e persistenti, che salgono dritte nel bicchiere identificando una presa di spuma ben fatta.
Al naso la mineralità con note di idrocarburo è seguita da note di frutta gialla matura, come la banana, e una bellissima e percepibile fragranza, più da patisserie (pasticceria) che da boulangerie (panificio).
In bocca spiccano struttura e freschezza, seguite da un’acidità definita limonosa, come la caramella al seltz; complesso, lascia intuire un’ampia potenzialità di invecchiamento.
La DOP Amyndaio è l’unica DOC dedicata allo spumante presente in Grecia.
Santorini e l’assyrtiko
Chiamata Sant’Irene dai veneziani, il nome si trasformò poi in Santorini. Di origine vulcanica, deve la sua odierna forma a un’eruzione avvenuta nel 1627, che ne devastò completamente il territorio, portando due anni consecutivi di inverno, a causa delle ceneri ferme in sospensione, che quando si depositarono aggiunsero circa 2 chilometri di profondità alla costa orientale dell’isola.
Santorini vanta 1.100 ettari vitati, di cui il 40% sono dedicati all’esportazione: l’assyrtiko domina il panorama, occupando il 75% delle coltivazioni. L’allevamento qui è a canestro, per sfruttare al massimo un fenomeno presente sull’isola, chiamato Pousi o Anedosa, ovvero acqua che cade dal mare. Alla sera l’umidità del terreno si alza, creando un vapore che si stabilizza a circa 350mt, si condensa e ricade: la forma a canestro con la quale viene allevata la vite permette non solo di trattenere questa umidità che ricade a terra, ma di convogliarla e trattenerla come all’interno di un piccolo imbuto, sfruttandola al massimo. In alternativa, nelle zone più ventose dell’isola, la vite viene allevata a kladeftiko, ovvero alberello di 20/30 centimetri, i cui tralci vengono intrecciati formando dei braccialetti, al fine di ritardare il germogliamento e proteggere la vite dai venti primaverili.
L’assyrtiko trova qui a Santorini le condizioni migliori per esprimersi: coltivato a piede franco, è un vitigno particolarmente resistente, che matura presto e mantiene intatta l’acidità, suo tratto distintivo. Di corpo e fresco, è caratterizzato da sentori di agrumi come il limone, mela verde, miele e frutti tropicali, ricordando in alcune sue espressioni lo Chenin Blanc della valle della Loira; minerale e sapido, ha una lunga persistenza.
Santorini Assyrtiko 2020 - Canava Chrissou
100% assyrtiko
Il colore intenso e brillante, verdolino chiaro, rende questo vino bellissimo alla vista.Al naso spicca immediatamente una nota iodata e marina, seguita da note sulfuree di terreno vulcanico; emergono poi sentori di fiore e frutta bianca.
La corrispondenza gusto-olfattiva è presente al bicchiere nelle note iodate e marine; si sente il mare, viene detto in sala. Dopo una nota leggermente amaricante, seguono note di frutta non matura, di pesca e albicocca, che ricordano le sensazioni olfattive, creando con esse perfetta corrispondenza. E’ un vino con una muscolatura definita e ben levigata.
34 Santorini Ancestral Vines 2019 - Karamolegos
100% assyrtiko
Brillante, di colore giallo dorato, questo vino ha una bellissima struttura al calice. Al naso è fine ed elegante, con una mineralità lampante, seguita da note fruttate di pesca, erbe aromatiche disidratate, come origano, camomilla e the; chiude una nota marina e sulfurea. In bocca salinità e acidità la fanno da padrone: qui la sapidità fa quello che il tannino fa nel vino rosso, ossia asciuga la bocca, lasciandola come gessosa; ma nonostante questa sapidità in bocca si percepiscono note fruttate e floreali, che rendono il vino persistente, rotondo, pulito ed elegante, con un alcol ottimamente bilanciato.
Santorini Laoudia 2019 - Canava Chrissou
100% assyrtiko
Fermentato in anfora per 4 mesi, questo vino si presenta nel calice di colore paglierino, in evoluzione verso il dorato; è consistente e di buona struttura. Al naso è complesso e stratificato, con spiccate note fruttate, di marmellata di limoni e frutti tropicali, e sentori di fiori bianchi seguiti da fresche note vegetali.
L’assaggio è pieno e rotondo, caratterizzato da un’estrema sapidità, con un lungo finale sostenuto da note iodate, che esaltano la complessiva eleganza.
Santorini Kavalerios 2020 - Tenuta Sigalas
100% assyrtiko
Il colore è vivace, giallo paglierino nonostante i tre anni sulle fecce fini. Al naso immediata la nota minerale, seguita da una nota morbida di miele, erbe aromatiche essiccate, tipiche della macchia mediterranea, e a chiudere sentori di frutta bianca.
All’assaggio prevale il potere pseudo calorico dell’alcol, che rimane comunque molto elegante: aggiuntive note mentolate e saline lo rendono un vino pieno, più giovane al naso che alla bocca, dove esplode per struttura, grazie anche alla sua grande persistenza.
Santorini Nykteri 2019 - Cavana Chrissou
100% assyrtiko
Di colore dorato pieno, pulito e sano, si riconosce il passaggio in legno per la fermentazione in ambiente ossidativo. Al naso il passaggio in legno si riconosce per sentori di frutta matura, tropicale, ma non vanigliata, più rotonda, a ricordare la crosta del crem caramel o l’amaretto; si sentono anche note di miele, ma soprattutto di erbe aromatiche, che lo riportano verso la sua identità di un vino di roccia, un vino che sa di mare.
In bocca si ritrova la nota di caramello, una nota mielata di torrone, leggermente tropicaleggiante.
Santorini Louri Platia 2017 - Karamolegos
100% assyrtiko
Il colore è dorato, bello e vivo, a dimostrare opulenza già alla vista.
Al naso ritroviamo note di carbone, gas e pietra focaia, già incontrate in altri vini degustati questa sera: si tratta di una mineralità più di pietra focaia e meno vulcanica, che ricorda alcuni Chablis evoluti. Seguono sentori di frutta gialla matura come la pesca, e note di scorza di agrume candito, come il cedro.
In bocca è un grande vino: morbido, con una sapidità che accarezza le gengive, pieno e persistente, riporta ancora una volta quella tipica nota di vino di mare che sempre più i partecipanti si accorgono essere un tratto distintivo di questo vitigno.