Serata benefica a sostegno del progetto “Maji Safi”, promosso dall’Associazione Filippo Astori

L’Associazione Filippo Astori nasce nel 2005, in memoria di Filippo, per realizzare ciò in cui lui credeva e che può essere sintetizzato in una frase tratta da un suo diario: «Solo attraverso la conoscenza, la formazione e la cultura, possono maturare coscienze pacifiche e democratiche che sappiano tenere in giusta considerazione le altrui necessità»

Daniela Recalcati

Dalle sue parole deriva la missione principale dell’Associazione, che è quella di fornire, a bambini privi di mezzi economici, la possibilità di studiare e di cambiare il loro futuro.

Margherita Astori, presidente dell’associazione e mamma di Filippo, ci illustra come e perché è nata questa Onlus, gli obiettivi raggiunti finora e i progetti per il futuro.

L’associazione opera in Tanzania, presso l’orfanotrofio Hisani che ospita attualmente circa 130 bambini di tutte le età, provvedendo al loro fabbisogno alimentare e alle cure mediche e offrendo loro la migliore istruzione possibile; ogni centesimo raccolto dall’associazione viene destinato solo alle necessità dell’orfanotrofio.

La Tanzania è un paese estremamente povero, con un sistema educativo molto arretrato e inadeguato: solo il 50% dei bambini supera l’esame finale della scuola primaria, che va dai 7 ai 14 anni, e pochissimi proseguono gli studi. Dal 2009 l’associazione, con un rilevante impegno economico, ha iniziato a sostenere gli studi superiori, che nel Paese sono completamente a pagamento, per avviare i ragazzi all’università. Purtroppo anche il diritto fondamentale alla salute è un bene accessibile solo a chi ha possibilità economiche: qualunque prestazione sanitaria è a pagamento, ad eccezione degli accertamenti clinici per la malaria.

La mortalità infantile raggiunge l’allarmante tasso del 4,5 % e la malnutrizione determina uno sviluppo inferiore alla media nel 35% dei bambini sotto i 5 anni. L’orfanotrofio ospita anche 12 bambini affetti da albinismo, che non sono orfani, ma sono stati affidati alla struttura per motivi di sicurezza. Infatti, questi bimbi, vittime di pregiudizi legati all’ignoranza, sono sospettati di immortalità con poteri soprannaturali, quasi dei semidei. Il loro sacrificio rituale è ancora comune in tutta l’Africa nera, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione.
Il relatore

Alimentazione, cure mediche e istruzione sono quindi delle necessità primarie a cui provvede l’associazione, ma ancora prima di queste, c’è un diritto umano fondamentale, sancito dall’ONU, che è l’accesso all’acqua. L’ONU ha stabilito un fabbisogno di 50–100 litri per persona al giorno. Attualmente, nell’orfanotrofio, il consumo individuale si attesta sui 15 litri, più o meno un secchio d’acqua. La situazione è veramente drammatica perché la mancanza di acqua e di servizi igienici adeguati aumenta il rischio di infezioni intestinali, che provocano una riduzione dell’assorbimento dei nutrienti indispensabili per la crescita.

Proprio per rendere totalmente autonomo l’orfanotrofio nelle sue necessità idriche, nasce il progetto “Maji Safi”, cioè “Acqua Pulita”. Esso prevede lo scavo di un pozzo di elevata profondità (80–100 m), per estrarre acqua potabile e successivamente trasportarla, tramite un sistema di canalizzazioni, ai servizi igienici e ai serbatoi di riserva. Prevede, inoltre, anche l’installazione di pannelli fotovoltaici per produrre l’energia elettrica necessaria per tutti i servizi. Il costo totale del progetto è stimato in 27000 euro.

Nel corso della serata, un filmato ha mostrato il netto miglioramento delle condizioni di vita nella struttura dal 2007 al 2017. Immagini molto toccanti, che hanno dimostrato come la dedizione dei volontari e il sostegno economico dei donatori possa fare veramente dei miracoli, regalando gioia e un futuro a tanti bambini che, nonostante la situazione di vita molto difficile, non hanno perso la voglia di sorridere e di giocare.

Valentina Pasini, volontaria dell’associazione dal 2018, è stata in Tanzania e ha testimoniato, con grande coinvolgimento emotivo, che esiste un incredibile scambio reciproco d’amore tra i volontari e i bambini, che arricchisce entrambi e lascia il desiderio di ritornare.

In AIS, come si sa, si è abituati a degustare vini, ma stavolta dopo questi racconti, c’è un po’ di imbarazzo che superiamo brillantemente con il desiderio di poter contribuire, nel nostro piccolo, al miracolo ”Maji Safi”, trasformando il vino in acqua!

La degustazione è guidata dai sommelier Altai Garin, Gabriele Merlo e Sara Missaglia, che si alternano sul palco.

Champagne Premier Cru Brut (meunier 60%, pinot noir 30%, chardonnay 10%) – Raineteau-Grimet

Colore giallo paglierino tendente al dorato, brillante. Al naso si apprezzano note di frutta matura, mela golden, susina goccia d’oro, cedro maturo e un leggero sentore di pasta lievitata. In bocca è morbido, dall’acidità sferzante e una sapidità che pulisce la bocca e invita a un altro sorso.

Collio DOC Ribolla Gialla 2015 (ribolla gialla 100%) – Borgo Conventi

Colore giallo dorato brillante. Al naso si apprezza una sensazione prorompente di floreale bianco, e poi di susina gialla e di mela. In bocca il vino ha un corpo importante e una morbidezza che gioca all’equilibrio con acidità e sapidità. Lunga persistenza.

Lugana DOC Superiore 2002 (turbiana 100%) – Cà Lojera

Colore giallo dorato carico e brillante. Al naso si percepiscono sentori di caramella d’orzo, erbe aromatiche, lavanda, una punta di rabarbaro e una sensazione salina. In bocca è morbido, avvolgente e cremoso, ma allo stesso tempo dotato di grande freschezza e sapidità.

Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva 2013 (montepulciano 100%) – Alberto Tiberio

Colore rosso granato con riflessi violacei. Il naso è balsamico, con sentori di frutta rossa matura, humus, erbe aromatiche, speziatura di pepe rosa e un accenno di tostatura. In bocca dà una sensazione fruttata di visciola, grande morbidezza e bella acidità sul finale.


I vini

Oltrepò Pavese DOC Bohemi 2010 (barbera 55%, croatina 25%, pinot nero 20%) – Le Fracce

Colore rosso granato profondo, con riflessi violacei, molto luminoso. Al naso grande intensità e complessità, con sentori di frutta rossa in evoluzione, peonia, iris, china, rabarbaro e tamarindo. In bocca una sensazione pseudocalorica ben percepibile, grande corpo, tannini tesi ma aggraziati, buona acidità e sapidità; lunga la persistenza.

Taurasi DOCG 2007 (aglianico 100%) – Nativ

Colore rosso granato con riflessi aranciati. Al naso si apprezza frutta rossa, agrume, spezie dolci, balsamicità, fiori ed erbe di montagna essiccate, grafite e pietra focaia. In bocca è armonico e vellutato, ha un grande corpo con tannino ben integrato, buona acidità e sapidità. Lunga persistenza.

Per concludere un vino fuori programma, prodotto in Valle d’Aosta, da Anna De Santis. Questa viticoltrice è stata vittima di vicissitudini giudiziarie e di attacchi vandalici alla proprietà, che le hanno creato molti problemi economici, ma anche morali. Prestare a questa donna coraggiosa il nostro sostegno, è il modo migliore per concludere la serata.

Vallée d’Aoste DOC Pinot noir 2016 (pinot nero 100%) – Azienda agricola Anna De Santis

Colore rosso molto brillante. Al naso, sentori di frutti rossi croccanti, arancia sanguinella, erbe di montagna, spezie dolci e note balsamiche mentolate. In bocca, l’impatto iniziale è di frutta rossa che lascia poi spazio a un gradevole retrogusto amaricante con note di genziana.