Serata In Compagnia dell'Azienda L'Acino
Qualcosa di più di una gita fuori porta per AIS Lecco. Si vola metaforicamente in Calabria e più precisamente in provincia di Cosenza, ad assaggiare alcuni vitigni autoctoni della regione: Guardavalle, Mantonico Pinto, Greco Bianco, Greco Nero, Guarnaccia Bianca, Guarnaccia Nera e Magliocco.
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Relatore: Dino BRIGLIO NIGRO
Viganò Brianza - I Cucinieri "One-Off" - 16 Febbraio 2017
Nel volo ci accompagna l’azienda L’ACINO, condotta da tre amici o meglio da tre fratelli, come loro stessi si definiscono: Dino Briglio Nigro, che ci ha fatto l’onore di prendere un aereo, pur di venire a guidarci nella degustazione, Antonello Canonico ed Emilio Di Cianni.
La location è quella del One Off, dove viene riproposta la formula collaudata e vincente dell’aperitivo a buffet, seguito dalla degustazione abbinata ad un piatto a tema, in chiusura di serata.
All’aperitivo viene servito il CHORA ROSSO 2014, ed è già una grande sorpresa. Il pregiudizio: vino del sud – grande alcolicità/discreta acidità, è da tempo superato dalla bravura di molti produttori ma, la freschezza e la bevibilità di questo rosso, vanno ben oltre le migliori aspettative. Questo Calabria IGP, 13 gradi alcol, è ottenuto da un blend di Magliocco, Guarnaccia Nera e Greco Nero. Alla vista si presenta rosso rubino, limpido, vivace e dotato di discreta trasparenza. Al naso un’elegante nuance di amarene fresche e pepe. Sapido e come appena detto, molto fresco e piacevole in bocca. L’assenza di maturazione in legno è evidente al gusto, in questo nettare che fa solo acciaio.
Ad accompagnare il vino, lo chef del One Off ci delizia con: Capocollo, Spianata calabra, Crostone di pane con Provola Silana ed alici, Focaccia di Soveria, Mannelli Cipolla di Tropea al forno con origano selvatico, Peperonata di Calabria con patate, Polpette di melanzane, Pani assortiti e grissini artigianali.
Si passa al piano superiore per la degustazione. Il delegato AIS, Ronnie Penati, introduce brevemente la regione e la definisce come una miniera ancora da scoprire e l’Acino come una delle più piacevoli novità. La parola passa poi a Dino che ci racconta storia, terroir e filosofia della sua azienda. Dino nasce, enologicamente parlando, in Cilento dove impara il mestiere.
Torna poi in Calabria, a San Marco Argentano in provincia di Cosenza, dove inizia a comperare, insieme ai suoi soci, la sua prima vigna e proseguendo poi fino ad arrivare agli attuali 5.5 ettari. Scelgono la Piana di Sibari, tra il parco del Pollino e la Sila, dove l’influsso del Mediterraneo si fa sentire. Si tratta di terreni rossi ed argillosi, collocati tra i 250 ed i 600 mt sopra il livello del mare, un tempo coltivati e poi per lo più abbandonati per via della forte pendenza, che arriva fino al 45% e della conformazione a schiena d’asino, che rende tutte le attività sulla vite aspre e rende praticamente impossibile la meccanizzazione. La vendemmia, da queste parti, avviene tra fine settembre ed inizio ottobre: in pratica come in Valtellina, a dispetto di una latitudine decisamente diversa. Il risultato di questo percorso sono vini sinceri, generosi ed esclusivamente naturali. L’utilizzo del legno è molto limitato: solo botti di secondo passaggio, un po’ per scelta ed un po’ per necessità. Le uve crescono senza nessun utilizzo di pesticidi e diserbanti. Le vigne, quindi, sono assolutamente inerbite.
Si inizia a degustare:
Primo vino: FORSE SON FIORI 2015, questo vino ottenuto da Guardavalle in purezza, porta un nome davvero singolare e si ottiene da vigne di 40 anni piantate su un suolo decisamente calcareo a 650 mt di altezza. Allo sguardo è assolutamente torbido, data la scelta del produttore di non filtrarlo. La tonalità del colore, unito alla mancanza di trasparenza, fanno ricordare il succo di pompelmo appena spremuto. Al naso è molto delicato con note di fiori freschi e frutta appena matura. In bocca è l’opposto: rustico e potente con una acidità irruente, ma molto piacevole.
Secondo vino: PUNTO G 2015, anche questo vino, come il precedente è ottenuto da vigne di 40 anni. “G” sta per Guarnaccia ed è in purezza. L’affinamento avviene in botti di rovere da 5 hl di secondo passaggio. Lla macerazione sulle bucce è evidente e alla vista, è praticamente un ‘orange wine’. Anche questo velato, per la decisione di non filtrarlo. All’olfatto, una discreta intensità evidenzia sentori di fiori passiti e frutta tropicale, con una decisa e gradevole nota ossidativa, coerente con lo stile del vino. In bocca ancora frutta tropicale ed una nota di miele. Ottima la persistenza.
Terzo vino: MANTONICOZ 2013. Il vitigno è, neanche a dirlo, Mantonico in purezza. Qui le vigne, da cui è ottenuto, hanno “solo” 20 anni, sono piantate a 600 mt sul livello del mare e con esposizione a sud est. La vinificazione prevede un periodo di macerazione sulle bucce ed è fatta assemblando due parti: una fa solo acciaio, l’altra ha una maturazione in botti di legno di secondo passaggio. All’esame visivo è più tradizionale dei due assaggiati in precedenza: il vino è filtrato ed appare dorato e cristallino, come da manuale del sommelier. Inteso e fine al naso con intriganti note di resina che si affiancano agli agrumi maturi, il bergamotto sopra gli altri. Equilibrio e grande persistenza al gusto completano la lettura organolettica.
Quarto vino: TOCCOMAGLIOCCO 2010. Anche qui, il nome del vino dice tutto del vitigno: è ottenuto da vitigno Magliocco in purezza allevato a 600 mt. ed esposto a sud ovest. Maturazione in botte grande. Rosso rubino, abbastanza consistente. Inteso e abbastanza complesso all’olfatto, con ciliegie sotto spirito e note floreali che spiccano sul resto. Segue un sentore di china. Una piacevole nota di iodio completa e conferisce un tocco di eleganza al quadro olfattivo. In bocca è fresco, abbastanza sapido e dal morbido tannino. Equilibrio e notevole persistenza.
A chiusura della serata viene servito un gustoso piatto di Scialatielli alla Calabrese, mentre Dino continua a raccontare la sua passione, ai fortunati che sono a tavola con lui.
Per chi volesse saperne di più, ecco i riferimenti del produttore:
http://www.acinovini.com/
info@acinovini.com