Serata in compagnia dell’azienda Le Piane

Racconti dalle delegazioni
09 novembre 2016

Serata in compagnia dell’azienda Le Piane

Dopo i saluti estivi accompagnati da suadenti bollicine di champagne, sono ripresi gli eventi di Ais Lecco. E riprendono in una delle location più care all’associazione: il “One-Off” di Viganò Brianza. È la volta della DOC “BOCA” e di uno dei suoi più grandi interpreti: Le Piane

Emanuele Consonni

BocaLePiane_AisLeccoSiamo in Piemonte, terra di elezione del Nebbiolo e più precisamente nell'alto Piemonte, in provincia di Novara. La DOC BOCA, sebbene meno nota di tante sue sorelle dove il Nebbiolo è il vitigno principale o unico, è riconosciuta sin dal 1969 ed è stata aggiornata per l'ultima volta nel 2011. Viene prodotta in un'area ristretta, tra la val Sesia ed il lago d'Orta, che comprende ovviamente il comune di Boca e parte di quattro comuni limitrofi. La DOC prevede l'utilizzo tra il 70% e il 90% di Nebbiolo (qui chiamato anche Spanna). Sono ammesse Uva Rara (Bonarda Novarese) e Vespolina, singolarmente o congiuntamente, fino al 30%. La coltivazione è rigorosamente collinare tra i 300 e i 550 metri slm. Sono ammesse le denominazioni "Boca" (34 mesi di invecchiamento di cui almeno 18 in legno) e "Boca Riserva" (46 mesi di invecchiamento di cui almeno 24 in legno). E' consentita la menzione "Vigna".

La serata si apre con il classico aperitivo a buffet e nel pieno rispetto della stagione autunnale, vengono proposti: polenta e salsiccia, una crema di caprino, un perfetto d'uovo con peperoni, cipolle pancetta e castagne. Il vino scelto per accompagnarli è il Maggiorina 2014, vino prodotto con uve Croatina 40%, Nebbiolo 40% e 10 altre varietà di viti autoctone (tra cui Vespolina, Malvasia di Boca ed Erbaluce). Il vino prende il nome dal sistema di impianto a "maggiorina" formato da tre viti che si sviluppano ai quattro punti cardinali. Conosciuto da centinaia di anni, è stato perfezionato dall'architetto Antonelli (lo stesso della celeberrima Mole Antonelliana), nato a Maggiorina nella zona del Boca. Il Maggiorina 2014 è un vino dal classico color rosso rubino. Al naso, abbastanza intenso, prevalgono profumi di frutta e di fiori freschi. In bocca, l'acidità è esuberante. Si coglie una leggera nota speziata.

GiampietroRenolfi_Giampi_LePianeSi cambia sala e ci si siede a tavola dove Giampietro Renolfi, il "Giampi", anima commerciale delle Piane, ci presenterà la storia del territorio, del Boca ed i vini in degustazione. L'incipit ci spiazza: " Parliamo di Nebbiolo? No. Vespolina? Nemmeno...parliamo di...barbera!" A sorpresa, infatti, prima di iniziare la degustazione vera e propria, ci introduce Marzia Pinotti insegnante di lingue, sommelier di Ais Lodi, ma soprattutto enologa e grandissima appassionata di Barbera che ci presenta il suo libro "La Barbera è femmina". Risultato di un decennio di studio sul vitigno, alla ricerca delle ragioni del successo e allo stesso tempo del mancato sfondamento pieno di un vitigno generoso, in grado di regalare grandi quantità, ma allo stesso tempo, se opportunamente diradato, anche eccellenza qualitativa. Marzia, nel suo viaggio-ricerca, ne chiede ragione attraverso una serie di interviste ad alcuni produttori. Il libro si chiude con un intervista immaginaria allo scomparso Giacomo Bologna, il primo ad aver dato lustro internazionale al vitigno.

Si torna a bomba sul Boca. Giampietro ci racconta innanzitutto il terreno su cui si coltiva la vite. Tutta la zona dell'alto novarese è di origine morenica ed è anche figlia del super-vulcano Fenera, che una volta estinto ha lasciato su un suolo fatto di argilla, sabbia e ciotoli di granito, il suo carico di lava, divenuta poi porfido. Il terreno, quindi regala ai vini del territorio la grande mineralità tipica di queste conformazioni. Anche il clima è favorevole:  i venti freddi che provengono a nord dal Monte Rosa favoriscono una marcata escursione termica giorno/notte, mentre la protezione del Monte Fenera regala inverni miti, primavere temperate, estati e autunni caldi e soleggiati.

La storia economica della zona, invece, ha fatto quasi estinguere la vite ed i vitigni autoctoni da queste parti. Pur vocata da secoli alla viticultura e dopo aver raggiunto l'apice produttivo intorno agli anni trenta, ha vissuto un vero e proprio periodo di abbandono dal dopo guerra fino ad un ventennio fa. Dopo la seconda guerra mondiale, infatti, la locale e fiorente industria tessile da una parte e le rubinetterie dall'altra, attiravano masse di contadini verso lavori meno usuranti, che garantivano redditi più alti e meno aleatori. Giampietro, spiegandoci per immagini quanto sia successo, ci mostra una foto del Santuario del Boca intorno agli anni trenta completamente circondato da vigne e quella di vent'anni fa in cui il bosco è il padrone del territorio. E' in questo contesto che Christoph Künzli, già importatore di vini, incontra nel 1991 l'ultimo produttore della zona, Antonio Cerri e si innamora del suo vino e di questo territorio. Comprendendo appieno l'unicità e la potenzialità del terroir, affitta nel 1991 e rileva nel 1998 i vigneti di Cerri, fondando l'azienda che oggi guida e che comprende ormai 8 ettari.  

BocaLePiane_IViniEcco, in ordine, i vini degustati:

Mimmo 2013 - 65% Nebbiolo - 30% Croatina - 5% Vespolina. Il vino è ottenuto assemblando partite di Boca DOC, maturate prima, con un 30% di Croatina. Il nebbiolo subisce macerazioni di 30gg in acciaio con follatura a mano. Maturazione in botti grandi di rovere di Slavonia. Vespolina e Croatina, al contrario, fanno un macerazione di 5/6 gg in botti di legno aperte e follatura a mano. Un anno di tonneau in rovere prima di finire anch'esse nelle grandi botti di Slavonia. L'annata 2013 è stata caratterizzata da un autunno caldo e giudicata buona. Rosso rubino di buona consistenza. Fruttato e floreale, con la seconda nota che prevale sulla prima. Anche qui è presente una nota speziata. Buona freschezza e sapidità; tannino potente che asciuga il palato. Discreta persistenza  e pur essendo in bottiglia da poco, denota già un buon equilibrio. 

BOCA 2009 - 85% Nebbiolo - 15% Vespolina. Fermentazione e macerazione sulle bucce per  30 giorni in un tino aperto di legno e in tini aperti di acciaio. Follature manuali per 1-2 volte al giorno. Lieviti indigeni. Dopo la pressatura, malolattica spontanea (in primavera) e permanenza in botte di rovere di Slavonia per tre o quattro anni, l'affinamento in bottiglia per un anno. L'annata 2009 è stata un'annata calda considerata soddisfacente. Rosso granato che conserva una bella luminosità. La presenza della Vespolina, ovviamente riduce le trasparenze tipiche del Nebbiolo in purezza. Al naso, intenso e fine con sentori frutta matura, agrumi soprattutto, a cui si uniscono una nota minerale e le prime note eteree. Tannico, di buon equilibrio e decisa persistenza. Può ancora migliorare 

BOCA 2007 - 85% Nebbiolo - 15% Vespolina. Fermentazione e macerazione sulle bucce per  30 giorni in un tino aperto di legno e in tini aperti di acciaio. Follature manuali per 1-2 volte al giorno. Lieviti indigeni. Dopo la pressatura, malolattica spontanea (in primavera) e permanenza in botte di rovere di Slavonia per tre o quattro anni, l'affinamento in bottiglia per un anno. L'annata 2007 è stata caratterizzata da un autunno caldo che ha permesso di raccogliere precocemente uve sane e mature. Per questo, viene considerata un'ottima annata.  Rosso granato pieno. Nel mio bicchiere, il vino non è perfettamente limpido, per la presenza di qualche particella in sospensione. Al naso, finezza, eleganza e grande complessità. Gli agrumi maturi sono ancora protagonisti, la nota di chinotto in primis. Sentori di viola e l'immancabile pepe nero emergono tra gli altri. Tannino morbido, quasi setoso ed avvolgente. Grande equilibrio e lunga persistenza. Il migliore di quelli assaggiati, a parere di chi scrive. 

BOCA 2002 - 85% Nebbiolo - 15% Vespolina. Fermentazione e macerazione sulle bucce per  30 giorni in un tino aperto di legno e in tini aperti di acciaio. Follature manuali per 1-2 volte al giorno. Lieviti indigeni. Dopo la pressatura, malolattica spontanea (in primavera) e permanenza in botte di rovere di Slavonia per tre o quattro anni, l'affinamento in bottiglia per un anno. All'esame visivo, granato ancora vivo. Al naso abbastanza intenso e fine. All'assaggio, invece, spiazza e disorienta: da un Boca di 14 anni, ti aspetti un vino in equilibrio o al limite spostato sulle morbidezze. Qui, invece, le durezze e soprattutto l'acidità imperversa anarchicamente nel bicchiere. Giampietro, dopo avercelo fatto assaggiare, confessa che ha portato una delle annate più difficili del suo territorio, il 2002 appunto, freddo e costantemente piovoso. E ci sottolinea che, anno dopo anno, viene riassaggiato per valutarne l'evoluzione. Giura che è migliorato notevolmente e spera che aspettandolo, migliorerà ancora. 

A fine degustazione, a chiusura della divertente serata, è stato servito una brasato con una purea di patate che si sposava perfettamente con il Boca 2007 e 2009.

Per saperne di più:

LE PIANE http://www.bocapiane.com

DOC BOCA http://www.consnebbiolialtop.it/