Serralunga d’Alba: un viaggio nel cuore della Langa

Racconti dalle delegazioni
10 dicembre 2025

Serralunga d’Alba: un viaggio nel cuore della Langa

C’è un momento, nel percorso di ogni appassionato di vino, in cui la teoria incontra la terra. È lì, tra le colline che profumano di mosto e di nocciole, che le nozioni diventano esperienza. Così è stato per il viaggio-studio di AIS Monza e Brianza, una giornata dedicata alla Langa, guidati dal relatore Francesco Ferrari, profondo conoscitore del Piemonte e dei suoi cru.

Monica Berno

L’arrivo a Serralunga regala subito una sensazione precisa: quella di entrare in un territorio dove la viticoltura non è solo mestiere, ma identità. Le colline si rincorrono ordinate, il castello osserva dall’alto, e la luce di fine autunno rende il quadro ancora più nitido, mettendo in risalto le sfumature dei terreni e la geometria dei vigneti. È un contesto ideale per comprendere quanto la Langa sia, prima di tutto, un territorio che si racconta da solo.

La serra è una delle zone più emblematiche di Serralunga, il cui nome deriva dalla particolare forma del pendio che la caratterizza, e che si configura come un “panorama protetto”, con un microclima ideale per la coltivazione del nebbiolo. Questo microclima è definito da un perfetto equilibrio tra esposizione al sole e ventilazione naturale, che consente una maturazione ottimale delle uve, preservandone l’acidità e le freschezze aromatiche. I suoli calcareo-argillosi, ricchi di minerali, donano ai vini una struttura tannica potente ma raffinata. Le caratteristiche uniche di questo terroir permettono ai vini della serra di Serralunga di sviluppare una complessità straordinaria, con aromi di frutta rossa matura, spezie, fiori secchi e talvolta una leggera nota minerale.

Il Barolo che nasce in questa zona si distingue per la sua longevità e la sua capacità di evolversi nel tempo, mantenendo una finezza sempre impeccabile. Le uve provenienti dalla serra sono particolarmente aromatiche, con un’acidità ben bilanciata e una trama tannica robusta, che conferisce ai vini una struttura imponente ma elegante. I Barolo della serra, infatti, sono generalmente più potenti e complessi rispetto ad altri Barolo, ma non per questo meno eleganti. Questi vini si prestano a un invecchiamento prolungato che esalta ulteriormente la loro profondità e le loro caratteristiche uniche, rendendoli veri e propri capolavori in continua evoluzione.

Prima tappa - Azienda Agricola Luigi Vico

La nostra visita ha inizio presso l’Azienda Agricola Luigi Vico, una realtà giovane nell’attuale gestione (nasce nel 2016 con la prima vendemmia di Luigi), ma sostenuta da una tradizione familiare profonda (le radici della famiglia qui a Serralunga datano al 1600). La struttura Serralunga Casa Mia accoglie il nostro gruppo con semplicità e calore: qui il vino è racconto personale, studio e continuità con la storia del luogo. I 2,1 ettari coltivati a nebbiolo da Barolo da Luigi Vico e Aldo Seminara vengono interpretati con rigore e rispetto del territorio. Aldo ci accompagna nella degustazione e nella minuziosa descrizione dei terroir.



Assaggiamo:

Ius Soli 2024 – 100% moscato; vinificazione con pressatura soffice a basse temperature, fermentazione alcolica in inox a basse temperature, protezione dall’ossigeno; affinamento in acciaio inox e barrique per circa 8 mesi. Al naso il profumo è molto intenso: pera, mela croccante, camomilla, salvia. In bocca è sapido, di buona struttura. Molto elegante.

Langhe DOC Nebbiolo Ne Bis in Idem 2021 – 100% nebbiolo; affinamento in botti di rovere francese da 10 hl per un 50%, per un 50% in tonneaux da 500 l; invecchiamento 8 mesi. “Ne bis in idem” significa letteralmente “non due volte per la stessa cosa” e richiama l’idea che, pur partendo dallo stesso vitigno, il nebbiolo, si possano ottenere vini molto diversi tra loro, ad esempio un Langhe Nebbiolo e un Barolo. Le differenze nascono dal metodo di vinificazione, ma anche dalle caratteristiche dei vigneti: esposizione, altitudine, tipo di suolo e persino l’età delle viti giocano un ruolo fondamentale. Tutti questi fattori insieme contribuiscono a creare sfumature e identità differenti, offrendo molteplici interpretazioni dello stesso nebbiolo.
Questo vino dà l’idea di freschezza già dal colore: carmino vivace. È ancora giovane, ma il suo naso è “paradigmatico” (iris, violetta, note balsamiche). In bocca è croccante, al palato sapido, fresco e lineare.

Barolo DOCG del Comune di Serralunga 2021 – 100% nebbiolo; affinamento in botti da 15hl di rovere di Slavonia (da 18 a 36 secondo la vendemmia). Questo vino mostra la classica austerità del comune: sentori di cacao e cioccolato, lampone maturo, prugne e sentori pepati. In bocca è sapido, i tannini sono ben presenti, ma nel complesso è un vino più “risolto” rispetto al precedente. 

Barolo DOCG Prapò 2020 – 100% nebbiolo; affinamento avviene in botti grandi da 25 hl di rovere della foresta di Fontainebleau (dai 18 ai 30 mesi secondo la vendemmia). Il cru è tra i più storici della denominazione, Prapò conta 8 ettari divisi tra 6 produttori, con esposizione sud-est e suoli calcarei. La 2020, annata più equilibrata che potente, evidenzia subito il carattere del vigneto. Al naso  emergono balsamicità, viole e frutti neri. Al palato cambia passo: struttura piena, tannino vivo e una spinta acida agrumata che richiama il chinotto. La chiusura è sapida, segno della componente calcarea. Un Prapò giovane, ma già preciso e convincente.

Seconda tappa - Cantina Giovanni Rosso

Il nostro percorso prosegue alla Cantina Giovanni Rosso, dove ci attende anche un pranzo-degustazione. Il nome Rosso rappresenta ormai un riferimento per il Barolo, arricchito negli ultimi anni dall’esperienza produttiva sull’Etna: due territori diversi, interpretati con lo stesso approccio fatto di curiosità e coerenza stilistica. La visita si apre tra botti grandi, profumi di cantina e l’immagine della Madonna della Vignarionda, simbolo dell’azienda. Le pareti ospitano copie di opere da Canaletto a Botero, un contesto che unisce tradizione piemontese e sensibilità estetica contemporanea.

Da Rosso ci viene regalato un momento speciale facendoci assaggiare tre Barolo 2024 spillati da botte:
– il Barolo del Comune di Serralunga, aromatico e già molto espressivo;
– il Serra, più austero e verticale;
– il Cerretta, energico e ricco di spinta.

Un’occasione rara per cogliere il Barolo nella sua fase più giovane. La degustazione a tavola prosegue:

Roero Arneis DOCG 2023 – 100% arneis; diraspatura, pressatura soffice e breve macerazione a freddo; fermentazione in vasche d’acciaio a temperatura controllata per circa 21 giorni; affinamento in vasche d’acciaio per 6 mesi circa e in bottiglia per 3 mesi. Le uve provengono dalla zona di Roddino che a differenza di Roero non ha sabbia nel terreno. Al naso è un profluvio di acacia, pera, pesca; al palato è morbido e persistente con un finale sapido.
Langhe DOC Nebbiolo 2023 – 100% nebbiolo; dopo una pigiatura soffice, il mosto fermenta in vasche di cemento per circa 15 giorni a contatto con le bucce, con rimontaggi quotidiani e un délestage a metà fermentazione. Il 50% del vino matura poi in botti grandi da 50 hl di rovere francese per circa 5 mesi.
Al naso esprime profumi nitidi di violetta, rosa e ciliegia; al palato è fine, fresco, con una buona struttura e una trama tannica delicata.
Etna Rosso DOP 2021 100% nerello mascalese; pigiatura soffice, il mosto fermenta a contatto con le bucce per circa 10 giorni, con rimontaggi quotidiani e un délestage a metà fermentazione. Il 50% del vino affina poi in botti grandi da 50 hl di rovere francese per cinque mesi. Al naso si riconoscono profumi penetranti di viola e bergamotto, insieme a note di sottobosco, pietra bagnata e un accenno di pepe bianco. Il sorso è deciso e sapido, sostenuto da una bella acidità e da un tannino delicato che esprime in modo convincente la finezza tipica del nerello mascalese.
Barolo DOCG 2021 – 100% nebbiolo; dopo una pigiatura soffice, il mosto fermenta a contatto con le bucce in vasche di cemento per circa 25 giorni, con rimontaggi quotidiani e un délestage a metà fermentazione; affinamento da 18 a 36 mesi, in funzione dell’annata, in botti da 50 hl di rovere francese.
Al naso emergono aromi di china, note floreali, ciliegia sotto spirito, anice stellato e mora di gelso. Il sorso è fine ed elegante, sostenuto da tannini ben ordinati e da un finale lungo, che lascia una sensazione di equilibrio e pulizia.

Terza tappa - Cantina Ettore Germano

La giornata si conclude alla Cantina Ettore Germano, dove Nicoletta, Sveva, Paola e Giulia guidano la visita con competenza e disponibilità. L’azienda è nota per la sua capacità di interpretare sia i vitigni tradizionali, sia varietà meno comuni per la zona, con una ricerca tecnica sempre molto attenta.



Degustiamo:

Alta Langa DOCG Extra Brut – 70% pinot nero, 25% chardonnay, 5% nebbiolo; il vino permane sui lieviti per almeno 36 mesi. Si presenta con un perlage fine e continuo. Al naso emergono agrumi e fiori bianchi. Il sorso è fresco, teso, con una buona sapidità che allunga la beva.
Langhe DOC Nascetta 2023 100% nascetta; la fermentazione alcolica si svolge in serbatoi di acciaio verticali, con una macerazione di circa 10 giorni a contatto con le bucce. Il vino affina poi in anfore di terracotta per 8–10 mesi, prima dell’imbottigliamento e della commercializzazione.
Il colore è dorato intenso. Al naso compaiono note di erbe aromatiche, agrume, fiori gialli e una leggera sfumatura balsamica. Il sorso è sostenuto da una spiccata acidità, con un finale sapido e incisivo che ne definisce il carattere. Sembra quasi un macerato! Ma non lo è.
Langhe DOC Riesling “Herzu” 2020 – 100% riesling renano; la fermentazione alcolica si svolge in serbatoi di acciaio verticali a circa 16 °C; la temperatura viene poi ulteriormente abbassata per evitare la fermentazione malolattica. La conduzione a basse temperature porta a un’interruzione spontanea dell’attività dei lieviti, lasciando un residuo zuccherino di 5-6 g/l che valorizza il carattere aromatico del Riesling.
Il naso è subito riconoscibile: idrocarburo fine, frutta bianca ed erbe alpine. In bocca è teso ed equilibrato, sostenuto da una piacevole mineralità e da una persistenza aromatica di notevole ampiezza. Una versione del vitigno particolarmente centrata, che conquista l’intero gruppo.

Langhe DOC Nebbiolo 2024 – 100% nebbiolo; fermentazione in vasche di acciaio dove svolge anche la malolattica. Con alcuni travasi il vino completa l’affinamento in serbatoi di acciaio per circa 6 mesi. Carminio, luminoso il vino si presenta al naso con aromi di frutta fresca, ciliegia e viola. In bocca è fresco e immediato, con tannini fini e una struttura agile.

Serralunga d’Alba ci ha insegnato che il vino, prima ancora di essere degustato, va vissuto. E che ogni viaggio nel suo mondo è sempre, in qualche modo, un ritorno a casa con la voglia di ripartire, ancora una volta, verso nuove scoperte e nuovi calici da condividere.