Sinfonie dei Colli di Rosazzo e della Valpantena: quando la natura incontra la modernità

AIS Milano ospita il racconto delle cantine Torre Rosazza e Costa Arènte. Progresso e qualità del vino sono frutto del rispetto per l’ambiente e dell’utilizzo di tecniche e colture tradizionali recuperate in chiave moderna.

Stefano Diegoni

Le Tenute Leone Alato - polo vinicolo di Genagricola - sono un progetto nato nel 2020 che riunisce cinque cantine tra Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte per un totale di 780 ettari di vigneto. Affermare sul mercato vini di grande qualità in grado di esprimere al meglio la storia e i valori delle loro terre di origine, con un occhio alla moderna sostenibilità, è l’obiettivo prefissato dal gruppo.

Durante la serata ospitata nella sede di AIS Milano del Westin Palace Hotel, Giovanni Casati - enologo e consulente delle Tenute - accompagnato dal sommelier e degustatore Davide Garofalo, ha presentato due delle cinque cantine del gruppo, portando nei calici quattro prodotti rappresentativi di ciascuna: la friuliana Torre Rosazza e la veneta Costa Arènte.

Sita nella microzona dei Colli di Rosazzo - all’interno della DOC Friuli Colli Orientali - l’azienda Torre Rosazza sorge sui terreni che ospitano l’antica torre di vedetta della nobile famiglia udinese degli Antonini. Già proprietari della tenuta agricola, gli Antonini ristrutturarono la torre medioevale costruendo la villa padronale che da quel momento fu la loro casa in collina: Turris Rosacea. Contornata dalla sinuosa plasticità dei colli, non lontana dal golfo di Gorizia, la cantina è stata ricavata proprio all’interno della collina, sotto il palazzo storico affrescato ora adibito a sala d’accoglienza e degustazione. Una perfetta compenetrazione tra ambiente e tecnologia.

Le caratteristiche principali che influenzano la produzione dei vini di questo prestigioso areale sono due: i ronchi e la ponca. I ronchi identificano i terrazzamenti vitati sulle colline circostanti che disegnano ondulate geometrie e plasmano il paesaggio fino a diventare simbolo del territorio. La ponca, invece, è il caratteristico suolo dal colore grigio/giallastro formato da un mix geologico di marna (argilla) e arenaria (sabbia calcificata) che, oltre a conferire eleganza e struttura ai vini, ha il pregio di catturare l’acqua nelle proprie cavità porose e rilasciarla lentamente nel corso del tempo. Tale caratteristica rappresenta una vantaggiosa risorsa per la vite che su questi terreni può contare sempre su una riserva d’acqua anche in annate particolarmente siccitose.

Considerata una terra di passaggio (tra l’Italia e la Slovenia), i principali vitigni utilizzati in Friuli-Venezia Giulia - e Torre Rosazza non fa eccezione - sono ribolla gialla, friulano e pinot grigio che danno vita a vini principalmente monovarietali legati fortemente alla tradizione rurale.

La narrazione continua in Veneto con Costa Arènte che si trova nel comune di Grezzana, nel cuore della Valpantena (la “parte” veronese della Valpolicella). La costa è il nome del fianco della collina che scende a valle; da qui il nome dell’azienda di 35 ettari, di cui 17 vitati. Come un vero e proprio balcone su Verona, i vigneti si distribuiscono su tre lati della collina e godono di un’esposizione molto favorevole che si avvale anche della delicata brezza proveniente dai Monti Lessini, prezioso aiuto naturale per la salubrità delle uve.

Le cultivar sono in prevalenza corvina, corvinone e rondinella che costituiscono il tradizionale uvaggio a bacca rossa della Valpolicella. Il metodo di coltivazione, preservato grazie ai contadini locali, è la pergola veronese. Antico e tradizionale, ha il merito di far assorbire al grappolo tutta la luce di cui necessita nelle ore diurne e, in caso di piogge, le foglie - che si trovano al di sopra dei grappoli - proteggono naturalmente il frutto conservandone l’integrità.

Il terreno è composto in prevalenza da calcare bianco - ideale per conferire elegante struttura ai vini - e la vendemmia viene fatta completamente a mano, nel pieno rispetto della terra e dei suoi tempi, in ogni fase di lavorazione.

La Degustazione

I batteria - Torre Rosazza

Ribolla Gialla Brut
Prodotto vinificato secondo il cd. Metodo Charmat “lungo” (permanenza sur lies per circa 3 mesi) che consente al vino di esprimere al meglio l’immediatezza del frutto.

Il calice paglierino tenue presenta perlage fine e persistente. Il naso porta con sé sentori di fiori d’arancio, mandarino e pompelmo. Sorso di estrema freschezza e giovialità, cui le bollicine aggiungono cremosità e pulizia ai ritorni agrumati percepiti al riassaggio.

Friuli Colli Orientali DOC Pinot Grigio 2022
Luminoso paglierino con riflessi ramati. Profumi di pesca nettarina, pera Williams, sbuffi vegetali di erbe aromatiche (timo e maggiorana). Il sorso è scorrevole e dinamico con un’ottima verve sapida e un finale di bocca che richiama il pompelmo.
 
Friuli Colli Orientali DOC Friulano 2022
Paglierino tenue e luminoso; la complessità al naso richiama fiori di campo, erbe aromatiche, mandorla fresca. In bocca il sorso è volumico, pieno, con una spinta sapida piacevolissima e un finale finemente amaricante di mandorla fresca.
 
Friuli Colli Orientali DOC Bianco Ronco delle Magnolie 2021
friulano 50%, pinot bianco 20%, sauvignon blanc 20%, ribolla gialla 10%

Giallo dorato di vivace luminosità, intenso e suggestivo al naso: un fruttato di litchis, mela cotogna, seguito da fiori di sambuco, gardenia, bosso, erbe aromatiche ed infine note speziate di baccelli di vaniglia. Bocca vellutata, bilanciata da una marcata sapidità: il sorso è suadente, elegante e di lunga persistenza aromatica.

II Batteria - Costa Arènte

Valpolicella DOC Valpantena Superiore 2021
Raccolta delle uve nella prima metà di ottobre, fermentazione in acciaio e sosta in anfora e barrique di secondo passaggio, segue affinamento in bottiglia.

Rosso carminio luminoso e vivace, i profumi sono freschi e fragranti: ciliegia, lampone, rosa rossa, ciclamino; tutte sensazioni che si riavvicendano al sorso, mantenendo un’ottima freschezza e una progressione fruttata nel finale.

Valpolicella DOC Valpantena Superiore Ripasso 2020
Prodotto secondo l’antica tecnica del ripasso o del rigoverno, dopo la prima fermentazione il mosto viene “ripassato” sulle bucce esauste di amarone, dando luce ad un vino a mezza via tra l’Amarone e il Valpolicella Classico. Sosta 18 mesi in barrique.

Vivido rosso granato di ottima vivacità; naso con note di agrume macerato, dattero, bastoncino di liquirizia fresca, tabacco fermentato, pepe verde, sensazioni intriganti sinonimo di pregevole complessità. Vellutato all’assaggio, tannino ricco e vivace, con ritorni fruttati succosi.

Amarone della Valpolicella DOCG Valpantena 2018
Il vino storicamente più importante: i grappoli vengono fatti appassire nel fruttaio esposto a nord, adagiati su foglie di gelso. La vinificazione prevede lunghe macerazioni sulle bucce per concentrare l’estrazione e successivamente il vino sosta 2 anni in tonneaux, 1 anno in botte grande e 1 anno in bottiglia.

Il colore è rosso granato impenetrabile, il naso stratificato e profondo: timo, alloro, genziana, confettura di amarene, lavanda, legno di sandalo, cannella e una nota di scorza d’arancia amara suggellano l’inebriante complessità. In bocca è rotondo e carezzevole, il tannino è levigato e potente, lunghissima persistenza con ritorni di liquirizia e frutta scura.

Recioto della Valpolicella DOCG Valpantena 2021
A fine dicembre, le uve che più a lungo hanno sostato in fruttaio vengono diraspate, selezionate e poi pigiate. Dopo la fermentazione, che prevede lunghe macerazioni con le bucce, affina in bottiglia.

Nel calice è rosso granato con riflessi carminio, naso intenso e di frutto fresco, pungente: spremuta di prugne e lamponi, arancia amara, rosa canina. Sorso dolce e fresco, supportato da un tannino gentile, con ritorni di succo di lampone.

E con un brindisi di Recioto si è chiusa una serata ricca di emozioni sensoriali che ha visto nel finale anche la consegna dei diplomi ai neo-degustatori di AIS Lombardia che contribuiranno ai panel di degustazione per le prossime edizioni della guida AIS Vitae e Viniplus di Lombardia.

Complimenti, e in alto i calici!