Tenuta Roveglia. Alla scoperta del trebbiano di Lugana
Sirmione, Lago di Garda, Tenuta Roveglia. Uno splendido trio per approfondire la conoscenza di un vitigno in passato sottostimato.
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L’obiettivo era conoscere il Lugana, in passato sottostimato e ora fortunatamente rivalutato. La zona di produzione è piccola: si trova nel Basso Garda. Il vitigno da cui si ricava Lugana è il Trebbiano, localmente chiamato Trebbiano di Lugana o Turbiana, diverso e distinto dal Trebbiano di Soave. Il Lugana viene prodotto in tre tipologie: Lugana DOC, Lugana Superiore e Lugana Spumante (secondo il metodo Charmat o Classico). Giunti nell’azienda Roveglia, siamo stati cordialmente accolti dai produttori Paolo Fabiani di TENUTA ROVEGLIA e Francesco Montresor dell’Azienda Ottella. Questi abilissimi viticultori ci hanno accompagnati nei vigneti mostrandoci le viti e spiegandoci il clima e la tipologia dei terreni, che sono argilloso-calcarei: l’argilla, che compone il terreno per il 60%, è plastica, così l’acqua si sposta ai lati dei campi e non drena; poi si ha un 30% di limo e una piccola parte di sabbia. Il Trebbiano qui ha radici a ragnatela, così cerca i minerali. La forma di allevamento è a doppio archetto, tipico di questa zona.
Prima dell’alba si ha nebbiolina, catalizzata dall’erba: questa opera un lavoro naturale notevole per evitare l’attacco di botritis, soprattutto verso il tempo della vendemmia. I grappoli hanno acini con bucce sottili e uniti tra loro, quindi facilmente attaccabili da muffe. Successivamente il nutrito gruppo AIS di Mantova si è spostato a visitare la cantina dell’Azienda ROVEGLIA: è del ‘600, i mattoni sono in argilla e permettono di mantenere temperature adeguate e costanti durante tutto l’anno, anche se con l’avvento dei climatizzatori un aiuto viene conferito nelle estati più calde.
Usciti da questi affascinanti ambienti ci siamo fermati nello stupendo porticato dove abbiamo degustato ottimi Lugana Spumante accompagnati da prelibatezze a base di salumi, formaggi e pane locali.
I calici erano di:
-Lugana brut 12,5%, doc, Tenuta Roveglia (vendemmia 2007)
-Lugana brut 12%, doc, Ottella;
Entrambi ottenuti col metodo Charmat da Trebbiano di Lugana 100%; vi è una base acida a far da spalla e ossatura. Riposano 6 mesi sui lieviti. Il primo si presenta più secco e fresco e con ricordo alla crosta di pane (lieviti); il secondo più floreale e fruttato, l’uva è stata colta più matura rispetto al primo.
Poi il gruppo si è accomodato nella capiente ”sala del Camino”, per gustare un pasto tipico tradizionale con piatti della vera cultura contadina bresciana: antipasto di pancetta, coppa e salame Deco di Pozzolengo, torta salata e prodotti dell’orto.
In crescendo sono stati degustati svariati calici di Lugana nelle varie tipologie:
1-Ottella, Lugana, 13°, 2008: è caratterizzato da finezza ed eleganza, ottima bevibilità tipica del Lugana Classico. Le uve sono raccolte a metà settembre, integre e mature. Si portano delicatamente in cantina senza rottura di acini, poi si effetua una pressatura soffice. Costituisce l’80% della produzione aziendale.
2-Roveglia, Lugana, 13%, 2008, doc; è equilibrato fresco e morbido. Si effetua un doppio passaggio in vigna, il 40% si raccoglie in settembre e il 60% in ottobre; si effetua pressatura soffice, sugli acini integri; ma si vinifica separatamente e poi si fa un blend dei vini ricavati.
3-Le Creete, Ottella, Lugana, 13°, 2008: si coglie il fruttato (ananas) e la mineralità. L’uva proviene da un vigneto vecchio, dove vi è argilla chiara, inoltre è raccolta sovramatura.
Quindi si tratta di una espressione diversa dello stesso vitigno. Nei primi due calici si riconosce mineralità e freschezza, data l’elevata acidità, per cui sono particolarmente indicati per piatti leggeri, salumi e pesci; il terzo, invece, si esprime su note floreali, fruttate (ananas in particolare) e minerali. Tutti e tre riposano solo in acciaio prima dell’imbottigliamento.
Vengono poi serviti:
4-Vigne di Catullo, Lugana Superiore, doc 2007, Roveglia, 13°; maturo, strutturato, elegante.
5-Molceo, Lugana Superiore, doc 2007, Ottella, 13°; fine, morbido, equilibrato.
6-Filo di Arianna, Lugana Superiore, doc 2006, Roveglia 13°; le uve sono colte sovra mature, con un leggero attacco di botritis; fa 15 mesi di legno, poi acciaio prima di essere imbottigliato.
In questi tre calici vi è un uso studiato del legno; caratterizzati da un’armonia alla francese; la nota alcolica non prevale. Per accompagnare con grande soddisfazione la minestrina tradizionale contadina a base di fegatini segue la degustazione di altri Lugana:
7-Molceo, Ottella, 2003, Lugana Superiore, 13,5°; maturo, fresco, minerale.
8-Lugana 02, doc, Tenuta Roveglia, 2002, 12°; complessità interessante; solo acciaio; l’annata è stata più fresca e umida del 2003 e ha favorito la freschezza.
9-Lugana 1992, doc, Vigne di Catullo, Tenuta Roveglia, 12°; emergono in modo strepitoso mineralità e freschezza, così il terroir è incorporato in una aristocratica longevità.
LO SPIEDO.
Dalle prime luci dell’alba spiedi di carni rosolano sul camino, adeguatamente attrezzato per questo, e, grazie all’immensa pazienza e abilità da parte di Paolo Fabiani, vengono serviti ai tavoli vassoi colmi di carni bianche e rosse, perfettamente cucinate. Il tempo, la pazienza, il sapente uso del fuoco, della tecnica di cottura e delle spezie hanno creato un piatto unico per completezza di sapori, tipicità e qualità dei tagli, perfezione della cottura che ha reso le carni tenerissime, fragranti e croccanti e di infinita piacevolezza. Un piatto sontuoso, complesso, raffinato ed intenso nei sapori da rendere quasi superfluo l’abbinamento con il vino. Un piatto veramente di incredibile qualità e bontà. L’abbinamento è stato poi provato con il Cabernet Cà d’Oro di Roveglia per la sua complessa morbidezza giocata sui frutti di bosco maturi e per la sua elegante freschezza che serviva e fondere i sapori di bocca in una piacevolissima vivacità di gusto complessivo.
Si prosegue versando nei calici alcuni rosati:
10-Garda Classico, Tenuta Roveglia, 2008, 13°, Chiaretto doc, (Barbera 20%, Groppello 40%, Sangiovese 20%, Marzemino 20%); il contatto con le bucce è di 2/3 ore. E’ piacevole.
11-Roses,Roses, Ottella, Rosato Veronese igt, 2008, 12° (Corvina, Rondinella, Molinara) ; il contatto sulle bucce è di 6 ore circa; è trattato come un bianco; si percepisce la pesca bianca.
Seguono due rossi che ben si accompagnano allo spiedo:
12-Garda Cabernet Sauvignon, Cà d’Oro Roveglia 2005, Rosso doc, 14°; passa in legno e acciaio ed il risultato è di un rosso importante. (Cabernet Sauvignon 100%). Al naso frutti di bosco in confettura, liquirizia, cacao, speziatura dolce. In bocca tannini maturi, caldo e morbido.
13-Campo Sireso, Ottella, Rosso veronese igt, 2006, 13,5° (Corvina 25%, Merlot 50% con appassimento, Cabernet 25%); viene vinificato separatamente per ogni vitigno, poi è assemblato; fa barrique. Si coglie la succosità di un frutto rosso. E’ importante, equilibrato, immediato.
In chiusura svariati dolci secchi dalla sbrisolona ai biscotti alle mandorle che piacevolmente si accompagnano a:
14-Passito di Roveglia, Tenuta Roveglia, 2001, 14°, vino da tavola; (Trebbiano di Lugana 60%, Garganega 40%); cernita delle uve, appassimento, vinificazione con fermentazione in botte di rovere, riposo per due anni in botte di rovere, e dopo l’imbottigliamento un altro anno in bottiglia; morbido,vellutato, speziato e con retrogusto di mandorle.
15-Prima Luce, Ottella, 2006,13°, igt. (Trebbiano di Lugana, Garganega, Sauvignon) . Uve selezionate da vendemmia tardiva, appassimento;fermentazione in acciaio. Persistente, avvolgente, sentori affascinanti di albicocca e miele, corrisposti al palato.
Entrambi equilibrati, piacevoli e persistenti.
Questo eccezionale incontro enogastronomico, ci ha permesso di scoprire il Lugana nelle sue diverse tipologie; è emerso che non solo è un grande e piacevole vino quando è giovane e/o spumante, ma anche che diventa di grande prestigio ed aristocrazia col tempo: il supporto gli è conferito dalla mineralità e dalla acidità che contraddistinguono questi vini anche quando sono maturi.
Prima dell’alba si ha nebbiolina, catalizzata dall’erba: questa opera un lavoro naturale notevole per evitare l’attacco di botritis, soprattutto verso il tempo della vendemmia. I grappoli hanno acini con bucce sottili e uniti tra loro, quindi facilmente attaccabili da muffe. Successivamente il nutrito gruppo AIS di Mantova si è spostato a visitare la cantina dell’Azienda ROVEGLIA: è del ‘600, i mattoni sono in argilla e permettono di mantenere temperature adeguate e costanti durante tutto l’anno, anche se con l’avvento dei climatizzatori un aiuto viene conferito nelle estati più calde.
Usciti da questi affascinanti ambienti ci siamo fermati nello stupendo porticato dove abbiamo degustato ottimi Lugana Spumante accompagnati da prelibatezze a base di salumi, formaggi e pane locali.
I calici erano di:
-Lugana brut 12,5%, doc, Tenuta Roveglia (vendemmia 2007)
-Lugana brut 12%, doc, Ottella;
Entrambi ottenuti col metodo Charmat da Trebbiano di Lugana 100%; vi è una base acida a far da spalla e ossatura. Riposano 6 mesi sui lieviti. Il primo si presenta più secco e fresco e con ricordo alla crosta di pane (lieviti); il secondo più floreale e fruttato, l’uva è stata colta più matura rispetto al primo.
Poi il gruppo si è accomodato nella capiente ”sala del Camino”, per gustare un pasto tipico tradizionale con piatti della vera cultura contadina bresciana: antipasto di pancetta, coppa e salame Deco di Pozzolengo, torta salata e prodotti dell’orto.
In crescendo sono stati degustati svariati calici di Lugana nelle varie tipologie:
1-Ottella, Lugana, 13°, 2008: è caratterizzato da finezza ed eleganza, ottima bevibilità tipica del Lugana Classico. Le uve sono raccolte a metà settembre, integre e mature. Si portano delicatamente in cantina senza rottura di acini, poi si effetua una pressatura soffice. Costituisce l’80% della produzione aziendale.
2-Roveglia, Lugana, 13%, 2008, doc; è equilibrato fresco e morbido. Si effetua un doppio passaggio in vigna, il 40% si raccoglie in settembre e il 60% in ottobre; si effetua pressatura soffice, sugli acini integri; ma si vinifica separatamente e poi si fa un blend dei vini ricavati.
3-Le Creete, Ottella, Lugana, 13°, 2008: si coglie il fruttato (ananas) e la mineralità. L’uva proviene da un vigneto vecchio, dove vi è argilla chiara, inoltre è raccolta sovramatura.
Quindi si tratta di una espressione diversa dello stesso vitigno. Nei primi due calici si riconosce mineralità e freschezza, data l’elevata acidità, per cui sono particolarmente indicati per piatti leggeri, salumi e pesci; il terzo, invece, si esprime su note floreali, fruttate (ananas in particolare) e minerali. Tutti e tre riposano solo in acciaio prima dell’imbottigliamento.
Vengono poi serviti:
4-Vigne di Catullo, Lugana Superiore, doc 2007, Roveglia, 13°; maturo, strutturato, elegante.
5-Molceo, Lugana Superiore, doc 2007, Ottella, 13°; fine, morbido, equilibrato.
6-Filo di Arianna, Lugana Superiore, doc 2006, Roveglia 13°; le uve sono colte sovra mature, con un leggero attacco di botritis; fa 15 mesi di legno, poi acciaio prima di essere imbottigliato.
In questi tre calici vi è un uso studiato del legno; caratterizzati da un’armonia alla francese; la nota alcolica non prevale. Per accompagnare con grande soddisfazione la minestrina tradizionale contadina a base di fegatini segue la degustazione di altri Lugana:
7-Molceo, Ottella, 2003, Lugana Superiore, 13,5°; maturo, fresco, minerale.
8-Lugana 02, doc, Tenuta Roveglia, 2002, 12°; complessità interessante; solo acciaio; l’annata è stata più fresca e umida del 2003 e ha favorito la freschezza.
9-Lugana 1992, doc, Vigne di Catullo, Tenuta Roveglia, 12°; emergono in modo strepitoso mineralità e freschezza, così il terroir è incorporato in una aristocratica longevità.
LO SPIEDO.
Dalle prime luci dell’alba spiedi di carni rosolano sul camino, adeguatamente attrezzato per questo, e, grazie all’immensa pazienza e abilità da parte di Paolo Fabiani, vengono serviti ai tavoli vassoi colmi di carni bianche e rosse, perfettamente cucinate. Il tempo, la pazienza, il sapente uso del fuoco, della tecnica di cottura e delle spezie hanno creato un piatto unico per completezza di sapori, tipicità e qualità dei tagli, perfezione della cottura che ha reso le carni tenerissime, fragranti e croccanti e di infinita piacevolezza. Un piatto sontuoso, complesso, raffinato ed intenso nei sapori da rendere quasi superfluo l’abbinamento con il vino. Un piatto veramente di incredibile qualità e bontà. L’abbinamento è stato poi provato con il Cabernet Cà d’Oro di Roveglia per la sua complessa morbidezza giocata sui frutti di bosco maturi e per la sua elegante freschezza che serviva e fondere i sapori di bocca in una piacevolissima vivacità di gusto complessivo.
Si prosegue versando nei calici alcuni rosati:
10-Garda Classico, Tenuta Roveglia, 2008, 13°, Chiaretto doc, (Barbera 20%, Groppello 40%, Sangiovese 20%, Marzemino 20%); il contatto con le bucce è di 2/3 ore. E’ piacevole.
11-Roses,Roses, Ottella, Rosato Veronese igt, 2008, 12° (Corvina, Rondinella, Molinara) ; il contatto sulle bucce è di 6 ore circa; è trattato come un bianco; si percepisce la pesca bianca.
Seguono due rossi che ben si accompagnano allo spiedo:
12-Garda Cabernet Sauvignon, Cà d’Oro Roveglia 2005, Rosso doc, 14°; passa in legno e acciaio ed il risultato è di un rosso importante. (Cabernet Sauvignon 100%). Al naso frutti di bosco in confettura, liquirizia, cacao, speziatura dolce. In bocca tannini maturi, caldo e morbido.
13-Campo Sireso, Ottella, Rosso veronese igt, 2006, 13,5° (Corvina 25%, Merlot 50% con appassimento, Cabernet 25%); viene vinificato separatamente per ogni vitigno, poi è assemblato; fa barrique. Si coglie la succosità di un frutto rosso. E’ importante, equilibrato, immediato.
In chiusura svariati dolci secchi dalla sbrisolona ai biscotti alle mandorle che piacevolmente si accompagnano a:
14-Passito di Roveglia, Tenuta Roveglia, 2001, 14°, vino da tavola; (Trebbiano di Lugana 60%, Garganega 40%); cernita delle uve, appassimento, vinificazione con fermentazione in botte di rovere, riposo per due anni in botte di rovere, e dopo l’imbottigliamento un altro anno in bottiglia; morbido,vellutato, speziato e con retrogusto di mandorle.
15-Prima Luce, Ottella, 2006,13°, igt. (Trebbiano di Lugana, Garganega, Sauvignon) . Uve selezionate da vendemmia tardiva, appassimento;fermentazione in acciaio. Persistente, avvolgente, sentori affascinanti di albicocca e miele, corrisposti al palato.
Entrambi equilibrati, piacevoli e persistenti.
Questo eccezionale incontro enogastronomico, ci ha permesso di scoprire il Lugana nelle sue diverse tipologie; è emerso che non solo è un grande e piacevole vino quando è giovane e/o spumante, ma anche che diventa di grande prestigio ed aristocrazia col tempo: il supporto gli è conferito dalla mineralità e dalla acidità che contraddistinguono questi vini anche quando sono maturi.
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