Valpolicella nella City. Amarone Revolution
Racconti dalle delegazioni
17 febbraio 2025

Nella giornata dedicata alla Valpolicella, Sara Missaglia, affiancata da Alberto Brunelli, Responsabile Technical Department del Consorzio Valpolicella, ha guidato, in AIS Milano, una splendida masterclass sull’Amarone interpretato, in chiave moderna, da dieci produttori presenti in sala, che hanno raccontato i loro vini.
RUBRICHE
I vitigni
Zone di produzione
Cenni storici
La Valpolicella è una regione ricca di storia. L’imperatore Augusto esigeva e gradiva il vino retico sulla sua tavola. Plinio il Vecchio definì il vino retico “panacea veronensis”, attribuendogli non solo un luogo di origine, ma addirittura una capacità curativa. Inoltre, scriveva che la vite retica non dava buoni risultati se portata lontano dalla sua zona di origine, declinando - già 2000 anni fa - il concetto di tipicità e di legame con il proprio terroir.
Nel VI secolo, Cassiodoro, ministro del re Teodorico il Grande, descriveva la tecnica dell’appassimento e il metodo di produzione del Recioto, un tempo noto come “acinatico”.
Nel XIV secolo Federico della Scala, signore di Verona, stabiliva che i vini dovevano essere contrassegnati con l’emblema della Contea Valpolicella. Nel 1924, veniva costituito il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella. Nel 1939, a Negrar, nasceva l’Amarone, che acquisì, nel 1990, il proprio disciplinare di produzione. Nel 2010, Recioto e Amarone ottennero la DOCG.
Nella seconda parte della masterclass, Sara Missaglia, con la verve e la passione che la contraddistinguono, ci ha raccontato di come l’Amarone, forte della sua radicata e grande tradizione, debba, comunque, relazionarsi con la contemporaneità. Oggi l’Amarone è un vino che pensa al futuro, caratterizzato da più equilibrio e territorialità, e che punta a un’evoluzione stilistica verso un fine wine contemporaneo.
Ma quali sono le caratteristiche di un grande vino contemporaneo? Deve emozionare, per catturare il degustatore nella sua zona di comfort, e basarsi sulla “Blue Ocean Strategy”, cioè vincere senza competere, ma cercando percorsi diversi che sappiano ammaliare e coinvolgere il pubblico. Deve essere un prodotto interpretabile, identitario, che deve saper volare alto e stimolare la convivialità. E l’Amarone è un vino che ha fame di cibo, perfetto in abbinamento a tavola.
La degustazione
Vigneti di 40 anni di età, siti in Val d’Illasi, nella zona collinare di Tregnago, allevati a Guyot e pergola, a un’altitudine tra 400 e 550 m s.l.m. Terreno ricco di calcare marnoso con buona presenza di scheletro, sassi e rocce. Appassimento delle uve per 4 mesi. Macerazione in vasche d’acciaio per 30 giorni a temperatura controllata. Affinamento in tonneaux e botti grandi per circa 36 mesi.
Il naso ci offre sensazioni “dolci”, è attraente e accogliente, giocando sulla componente di frutta croccante, soprattutto ciliegia. Si aggiungono, inoltre, note di erbe aromatiche, timo e rosmarino e una speziatura di pepe nero. In bocca il vino appare leggiadro e ha una bellissima freschezza ben compensata dalla avvolgente componente glicerica e un ritorno delle note fruttate percepibili soprattutto in retrolfazione.

Vigneti siti nella Valpolicella Classica a S. Pietro in Cariano (9 ha) e S. Ambrogio (3 ha), coltivati in biologico. Suoli prevalentemente argillosi. Appassimento delle uve per quattro mesi. Macerazione in acciaio per 30-40 giorni. Separazione dalle bucce a metà febbraio e completamento della fermentazione alcolica e malolattica in botti di rovere da 20 hl. Maturazione in tonneaux di rovere di Allier da 5 hl per 24 mesi e in botti di rovere da 20 hl per altri 12 mesi. Successivo affinamento in bottiglia per 12-18 mesi.
All’esame olfattivo il vino presenta note più scure rispetto al precedente. È un vino autunnale, che offre sentori speziati, di radici e corteccia, di humus e sottobosco, di castagna, tabacco e pietra focaia. In bocca il vino è più muscolare e strutturato. In retrolfazione ritorna la parte di tabacco, di cannella e di anice, con sbuffi di Mon Chéri. Bellissima l’acidità, tannino presente, ma ben integrato.
Vigneti di 25 anni siti sul versante est del Monte Caro, nella vallata di Mezzane, a 150-300 m s.l.m. coltivati in biologico. Suoli calcarei. Appassimento per 3 mesi. Fermentazione spontanea in acciaio. Affinamento in solo acciaio per tre anni e in bottiglia per due anni.
Al naso il vino si presenta, a un primo impatto, un po’ alcolico; poi seguono note di frutta un po’ più scura rispetto ai vini precedenti, di mirtillo e prugna, note vegetali di alloro secco, speziate di chiodo di garofano, ginepro e mirto, e qualche sbuffo di agrume sul finale. È bello, teso e vibrante già al naso. In bocca il sorso è piacevole, leggiadro, molto avvolgente e voluttuoso; l’acidità non è sferzante e il tannino è perfettamente integrato e morbido.
Tenuta di 30 ha di cui 11 vitati e suddivisi in 13 parcelle. Vigneti provenienti dalle parcelle Macie, Giordane, Crachi e Terase, nella zona di Mezzane, tra 250 e 400 m s.l.m. coltivati in biologico. Suoli calcarei. Appassimento per 100 giorni. Macerazione in acciaio per 25 giorni. Fermentazione alcolica in acciaio. Affinamento in botti di rovere di Allier e Slavonia da 20 hl per 36 mesi e in bottiglia per 12 mesi.
All’esame olfattivo, il vino ricorda la freschezza di un ruscello e il profumo del bosco. Ci regala note fruttate di mirtillo, prugna e mora, speziate di anice stellato, cannella e noce moscata, floreali di rosa canina e pot-pourri, e ancora di fieno secco, tabacco biondo, timo mentolato. All’esame gustativo, il vino esprime una componente glicerica importante, è vellutato, ha un tannino morbido e filigranato, ma anche una notevole e piacevole freschezza.
Vigneto di 2,5 ha sito in Val Squaranto, a 350 m s.l.m. Suoli di impasto medio, calcareo. Appassimento naturale delle uve nel fruttaio storico. Macerazione a freddo per alcuni giorni. Lunga fermentazione a bassa temperatura. Affinamento in barriques francesi nuove per 36 mesi.
Il naso esprime note aristocratiche di elicriso, liquirizia, frutta scura, rabarbaro, sandalo, cannella e radice di genziana. In bocca il vino è accogliente, morbido, intenso e persistente, con note balsamiche, di fave di cacao e di caffè; è un vino saporito con sentori di glutammato, grafite e pietra focaia.
Vigneti siti nella Valpolicella Classica, sulla fascia collinare a nord di Verona. Terreni in prevalenza rossi e bruni, con detriti, marne calcaree e basalti. Appassimento delle uve per 4 mesi. Fermentazione tradizionale sulle bucce con macerazione di 4 settimane. Affinamento in barrique di rovere francese per 12-24 mesi e successivo passaggio in acciaio.
La prima sensazione al naso è di frutta sotto spirito, con una bella potenza alcolica, cui seguono note di After Eight, frutta scura, brace di camino, cacao, ma anche erbe aromatiche e spezie (cardamomo e cumino) che ravvivano e rinfrescano l’olfatto. La bocca dà ha una bella sensazione pseudo-calorica ed è succulenta per la presenza di una viva acidità. Il vino è intenso e persistente, ma molto agile.
Vigneto di 10 ha ubicato nella conca di Vajol, a S. Pietro in Cariano, allevato per il 50% a pergola e per il 50% a Guyot. Terreno calcareo, tufaceo e argilloso. Appassimento in fruttaio per alcuni mesi. In pieno inverno avviene la pigiatura dell’uva appassita. Affinamento in grandi botti di rovere da 30 e 50 hl per anni. Lungo affinamento in bottiglia.
Il naso è discreto e sussurrato, con note di frutta croccante sottospirito, di sandalo, rabarbaro, oli essenziali di bergamotto e chinotto, anice stellato, noce moscata e chiodo di garofano. La bocca è fresca con note agrumate e floreali di iris blu e geranio; il tannino è fine e sottile e l’acidità molto piacevole. Il vino è persistente, perfettamente equilibrato e armonico.

Vigneto sito a Montevegro, in Val d’Illasi, a 300 m s.l.m. Terreno argilloso-calcareo. Appassimento in cassette per 4 mesi. Macerazione pre-fermentativa a freddo. Fermentazione malolattica in acciaio a temperatura controllata (22-25°C) per 40 giorni. Maturazione in botti nuove di rovere francese (70% barrique e 30% tonneaux) per 24 mesi.
L’esame olfattivo ci svela un vino austero e terziarizzato, con note di tabacco, sandalo, boiserie, cannella, vaniglia, paglia, fiori appassiti, gelatina di more, cacao, caffè e frutta secca. In bocca il sorso non perde l’acidità, rimane fresco e per niente stanco, ed è dotato di un tannino molto morbido.
Vigneti siti ai piedi della vallata di Fumane, a 170 m s.l.m., nella Valpolicella Classica. Terreno argilloso-calcareo. Appassimento per circa 120 giorni. Fase di pre-macerazione a temperature basse. Fermentazione spontanea, in presenza delle bucce, senza l’aggiunta di alcun lievito, per oltre 90 giorni. Affinamento in botti di rovere di Slavonia da 50 hl per 48 mesi e in bottiglia per 24 mesi.
Il naso è molto piacevole, balsamico, ricco, pieno e terziarizzato, con note di fiori secchi, erbe aromatiche essiccate (alloro, timo e maggiorana), tabacco, radice, fungo, castagna, sottobosco, frutta sottospirito, cannella, chiodo di garofano e mirto, con sbuffi agrumati che ravvivano le sensazioni olfattive. L’esame gustativo ci permette di apprezzare una bellissima corrispondenza gusto-olfattiva, in una chiave un po’ più matura rispetto agli altri vini, con un tannino avvolgente e un’acidità ancora presente che rende il sorso piacevolmente agile.
Vigneti ubicati a Mezzane di Sopra, a 450-500 m s.l.m. Terreno calcareo bianco e rosa, con ferro e basalto. Appassimento di 100 giorni. Macerazione a freddo di circa una settimana. Fermentazione con lieviti selezionati, a temperatura controllata. Fermentazione malolattica. Affinamento in barrique francesi nuove con tostatura medio-forte per 48 mesi e in bottiglia per minimo 72 mesi.
Il naso è profondo, scuro e autunnale, con note mentolate, di caffè, frutta secca, mallo di noce, rabarbaro, china, sandalo, sensazioni di humus, terra, ciottolo bagnato e sbuffi di gomma vulcanizzata. In bocca il vino è piacevole, orizzontale, largo, sapido, con note di salsa di soia, caffè e cacao; è lungo, intenso, persistente e dotato di una bella acidità che lo mantiene agile.