Valtellina #nofilter

Una tavola rotonda presieduta da Sara Missaglia per conoscere la valle, gli uomini e le donne che fanno la differenza e ovviamente il loro grandioso nebbiolo.

Paola Lapertosa

Sara Missaglia e la Valtellina sono sempre una garanzia! E lo sono soprattutto perché Sara riesce a esserne sincera Ambassador trasportando gli ascoltatori all’interno dei 2500 km quadrati di terrazzamenti del territorio, con una semplicità e una precisione rari, facendoli immergere profondamente nel mondo dei produttori, raccontando le radici profonde dei vigneti, la storia, la tradizione, la consapevolezza del passato e la splendida proiezione verso il futuro che porterà questa terra lontano.

Ad aggiungersi a questa accoppiata vincente il Consorzio di Tutela Vini di Valtellinache ha permesso di riunire tanti produttori per regalarci una tavola rotonda – più che una degustazione – fatta di uomini e di donne che ogni giorno con orgoglio, grande responsabilità, cura del territorio e rispetto per l’ambiente e per il consumatore coltivano il nebbiolo. In sua rappresentanza il presidente Aldo Rainoldi introduce i nove produttori che hanno portato a Milano i loro vini, simbolo del senso di appartenenza e dell’amore che li lega alla magica Valtellina, raccontandoci quanto ciascuno di loro – lui incluso – si senta fortunato e grato di lavorare «in un posto così bello».

Sara guida il racconto dei produttori per farci scoprire tanti piccoli scorci di Valtellina e i vini che si producono intorno a quelle grandi «montagne che abbiamo sopra la testa». Così coinvolge Marco Fay per parlare della verticalità della Valtellina e delle quote altimetriche in viticoltura come chiave interpretativa del nebbiolo, Davide Fasolini come rappresentante delle nuove generazioni di produttori guidati talvolta anche da una “folle incoscienza” e Cristina Scarpellini, una donna del vino che custodisce e tutela l’unicità del paesaggio sia come produttrice sia come presidente dalla Fondazione ProVinea.

È poi la volta di Giorgio Gianatti che presenta un territorio sempre più orientato alla sostenibilità grazie alla lotta integrata e alla confusione sessuale, per lasciare poi la parola a Walter Menegola, che racconta quanto si senta fortunato a essere nato e cresciuto al fianco di un nonno che ha vissuto 93 vendemmie e di un papà che «la domenica si va in vigna!»

Anche Marco Triacca dell’azienda La Perla parla del padre Domenico che ha introdotto nel vigneto il giropoggio, semplificando notevolmente il lavoro - comunque manuale - della vigna valtellinese, e del desiderio di cimentarsi anche con vitigni diversi da nebbiolo, come la pignola. Danilo Drocco, Direttore della Nino Negri, dopo 30 anni dedicati al nebbiolo delle Langhe ha espresso la gioia di aver conosciuto la sua altra faccia in una Valtellina che considera «una piccola Borgogna». Lo stesso pensiero è confermato da Isabella Pellizzati Perego di Arpepe che dopo cinque settimane negli Usa ha compreso quanto davvero il mondo capisca, guardi, aspetti e ammiri i vini di Valtellina.

Chiude gli interventi dei produttori Mamete Prevostini che mostra come la Valtellina sia in costante cambiamento, anche grazie a progetti sostenibili come la sua Casa Clima Wine che, come ricorda sempre, ha bisogno di un solo fiammifero per scaldarla e un cubetto di ghiaccio per raffreddarla.

E dopo aver conosciuto ogni produttore presente in sala possono aprirsi le danze e dare il via alla degustazione condotta da Sara Missaglia che si avvale delle straordinarie capacità olfattive di Francesco Albertini. Una degustazione ispirata al principio di Into the Wild per cui la felicità è autentica solo se condivisa:

Rosso di Valtellina DOC Téi - Sandro Fay

Un nebbiolo di grandissima bevibilità, dal colore estremamente luminoso e dal naso croccante in cui il frutto gioca il ruolo principale: amarena, visciola, ciliegia, nocciolo di pesca, pesca tabacchiera e lampone si susseguono come su un palcoscenico. In bocca è saporito e rinfrescante, anche grazie ai tannini snelli. Fresco

Rosso di Valtellina DOC - Arpepe

Come il precedente rappresenta un nebbiolo dalla bella beva e dalla veste luminosa, che cambia decisamente nei profumi molto spostati sui fiori come la viola e la freisa. In bocca è gentile ed elegante. Dissetante.

Valtellina Superiore DOCG Essenza 2016 - Tenuta Scerscé

Il colore brillante e la veste luminosa si uniscono a profumi di frutta croccante in cui debuttano le note balsamiche di pino, anice e incenso e in cui la freschezza diventa il «passepartout per l’eternità». Il tannino è vivace, piacevole anche se giovane, e dinamico. Elegante.

Valtellina Superiore Inferno DOCG Carlo Negri 2013 - Nino Negri

Nel cru cuore dell’Inferno nasce questo nebbiolo che esprime notevole classe: la frutta, non ancora in confettura, è abbondante e ricorda l’arancia sanguigna, ben bilanciata dalle note speziate di curcuma, cardamomo e sandalo che contribuiscono a donare una piacevole freschezza al vino. Di grande personalità.

Valtellina Superiore DOCG Riserva 2012 - Dirupi

Un vino che sprigiona profumi davvero gradevoli che vanno dalla composta di mele con cannella allo strudel di ciliegie, ribes e lamponi e che si aprono poi su note di liquirizia, per terminare su sentori di canapa ed erba. “Tra il legale e l’illegale”. 

Valtellina Superiore Sassella DOCG Riserva 2012 - Cantina Menegola

Un vino speciale che nasce da una vite di 108 anni che è stata coccolata e che ora, «quasi in piena autonomia», produce un nebbiolo che si avvia alla maturità. La frutta è matura, quasi in confettura, le spezie sono orientali e i sentori di miele di castagno sono bilanciati dalle note di humus e foglie. Carezzevole.

Valtellina Superiore Grumello DOCG San Martino 2011 - Giorgio Gianatti

Da una raccolta in cassette e 40 giorni di appassimento nasce un vino di grande eleganza, la cui “dolcezza” si coniuga perfettamente con una bocca potente. Il naso è ampio: frutta in composta, fiori essiccati, miele di lavanda, infuso di camomilla, bacca di ginepro, alloro, una nota ematica piacevole e un sentore balsamico che affiora alla fine. Ricco.

Sforzato di Valtellina DOCG Albareda 2015 - Mamete Prevostini

Uno sforzato potente e strutturato, ma anche fresco e agrumato che ricorda le pesche bianche, le ciliegie, l’arancia candita, la rosa antica e la peonia, la freisa e la giunchiglia. Lunga persistenza a testimonianza di una grande interpretazione di sforzato. Solare.

Sforzato di Valtellina DOCG Quattro Sol 2013 - La Perla Marco Triacca

Una seconda e ultima interpretazione di sforzato, diversa dalla precedente perché richiama direttamene la montagna, seppur con qualche influenza mediterranea: si sentono la genziana, il sottobosco, i funghi, la terra, la pietra, le note iodate e salmastre, quasi salate. Alpino.